NOVITA' YURI 2015

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    Simoun Auriga

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    Amici e amiche del Crystal Lily, vi do il benvenuto nel nuovo e fiammante topic dedicato alle Novità Yuri 2015. Questa edizione esce in leggero anticipo rispetto al solito per via delle ferie del sottoscritto che vi saluterà da qui fino all’Epifania. L’admin, sapete, è infatti un duro lavoro e di tanto in tanto c’è bisogno di ricaricare le batterie! Battute a parte non potevo ovviamente lasciarvi senza prima avervi regalato una panoramica di tutto quello che ci attende sul fronte yuri e dintorni nell’imminente stagione invernale, la prima del nuovo anno!

    Non perdiamo altro tempo allora, allacciamo le cinture e partiamo!

    Anime Stagione Invernale 2015


    Yuri Kuma Arashi

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    Data di inizio:6 gennaio


    L’epifania ci porterà in dono uno degli anime più attesi degli ultimi anni: nella notte del 6 gennaio farà infatti il suo esordio Yuri Kuma Arashi, l’ultima fatica del maestro Kunihiko Ikuhara, ben noto a tutti i fan dello yuri per essere l’autore di Shoujo Kakumei Utena, uno dei più grandi capolavori nella storia dell’animazione nonché tra i capostipiti dell’intero genere, avendo dato vita di fatto a una delle prime coppie yuri di sempre.

    Di fronte a un simile evento il Crystal Lily non poteva certamente farsi trovare impreparato: in questi mesi antecedenti all’uscita abbiamo seguito passo dopo passo la “gestazione” di Yuri Kuma Arashi portandovi alla scoperta di tutti i suoi segreti per mezzo di un topic dedicato, nel quale abbiamo riportato puntualmente qualunque news o anticipazione in merito. Ora non ci resta altro da fare che sederci in trepidante attesa davanti allo schermo del nostro PC e sperare che Ikuhara regali finalmente a tutti noi appassionati di yuri quelle soddisfazioni che stiamo attendendo da tanto, troppo tempo. Ma soprattutto che tenga fede alla sua promessa di (testuali parole) “Dare vita a qualcosa che non avete mai visto prima e in grado di cambiare per sempre la storia del genere!”

    Nel frattempo, per ingannare l’attesa suggerisco di guardare e riguardare all’infinito l'appetitoso trailer!

    Trailer

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    Kantai Collection: KanColle

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    Data di inizio: 8 gennaio


    Ennesimo adattamento di un battle card game online, KanColle a prima vista si direbbe una via di mezzo tra GirlFriend Kari (un cast femminile enorme e atmosfere yureggianti), Strike Witches (per via dell’ambientazione militare) e Upotte! (allora erano armi umanizzate sotto forma di schoolgirl, in questo caso si tratta di navi da guerra). Al momento attuale non si sa praticamente nulla della trama, mentre per quanto riguarda lo yuri le immagini divulgate sembrano dare l'idea di un'opera che si avvicina più alle atmosfere di Girlfriend Kari che non agli altri due, con un utilizzo del fanservice decisamente limitato. Ad aiutarci poi a formulare qualche ulteriore ipotesi in merito ci potrebbe essere lo staff tecnico: sappiamo infatti che il regista è Keizo Kusakawa, lo stesso di Akuma no Riddle e di tutte le serie e i film della saga di Nanoha (ad eccezione della prima stagione TV), mentre lo sceneggiatore, Jukki Hanada, ha al suo attivo, udite udite: Kashimashi, Kannazuki no Miko, K-On! Love Live, Ichigo Mashimaro e Chuunibyou demo Koi ga Shitai!, insomma per farla breve, un curriculum che "attraversa" tutte le categorie della nostra lista anime. Ecco perchè vi confesso che sarei molto stupito se KanColle non si rivelasse un anime quantomeno “yureggiante”.

    Trailer

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    Koufuku Graffiti

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    Data di inizio: 9 gennaio


    Ricette culinarie e pranzi a moderato contenuto erotico: è questa la curiosa formula con la quale è stato presentato Koufuku Graffiti, opera che segue le vicende di Ryou, una studentessa delle scuole medie dotata di un grandissimo talento per la cucina. La sua passione la porterà a guadagnarsi la stima di molte persone e proprio grazie ai suoi manicaretti Ryou avrà l’opportunità di stringere nuove amicizie, deliziando le sue commensali con dei piatti talmente buoni da arrivare quasi, come dicevo prima, ad essere paragonati a veri e propri momenti di eros.

    Koufuku Graffiti è l’ennesima trasposizione animata di un manga serializzato su una delle collane di Manga Time Kirara, per la precisione Miracle! magazine che ha dato alla luce anche Sakura Trick. Lo staff tecnico è a livelli eccelsi con Akiyuki Shinbou (Hidamari Sketch) in cabina di regia e Mari Okada (che abbiamo visto all’opera recentemente in WIXOSS) nel ruolo di sceneggiatrice, incarico che ha rivestito in alcune tra le più belle opere yuri di sempre quali Canaan e Simoun.

    Insomma di fronte simili premesse tutto mi attendo fuorchè un “classico” slice of life sul generis!

    Trailer

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    Rolling☆Girls

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    Data di inizio: 11 gennaio


    Dieci anni dopo la Grande Guerra di Tokyo, lo stato del Giappone si è sgretolato e ogni prefettura è diventata una nazione indipendente. Ciascuna di queste nazioni è governata da un profeta, soprannominato "Mosa" che si avvale di un esercito privato denominato "Mob". Ogni nazione cerca ovviamente di prevalere conquistando potere ed espandendo il proprio territorio ai danni delle altre. Quattro “Mob-girls” appartenenti al clan Saitama, Nozomi, Yukina, Ai, e Chiaya, vengono incaricate dal loro Mosa di partire per un viaggio lungo tutto il Giappone allo scopo di riportare dovunque sia possibile la pace. Le nostre quattro protagoniste a bordo delle loro motociclette iniziano così una lunga avventura “on the road” che le porterà a rivestire il ruolo di mediatrici in numerose guerre tra nazioni e clan.

    Rolling☆Girls, si preannuncia come uno scatenato mix di comicità e azione con un gruppo di indomite eroine a farla da padrone sullo sfondo di un improbabile scenario pseudo-futuristico. Vedremo se saprà offire anche qualcosina di più...

    Trailer

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    Altri Anime


    Tantei Kageki Milky Holmes TD/The iDOLM@STER Cinderella Girls

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    La quarta serie della saga dedicata alle Milky Holmes inizierà il1 gennaio. Si tratta di una serie inserita da sempre nelle nostre liste, tuttavia per ragioni contingenti non ho mai avuto l’opportunità di seguirla. E' da sempre nella mia lista personale degli anime da recuperare, e sono sicuro che un giorno lo farò.

    Oltre a Milky Holmes il 10 gennaio prenderà il via The iDOLM@STER Cinderella Girls, nuovo capitolo di questa saga che non ha mai offerto nulla sul piano dello yuri, ma attorno al quale ruota un’enorme mole di doujinshi, per via del suo immenso cast femminile che ha sempre stuzzicato la fantasia dei fan .

    Nelle prossime edizioni della rubrica non fornirò pertanto alcun aggiornamento in merito, tuttavia se tra di voi ci fosse qualcuno che li segue e che desidera condividere informazioni e opinioni in merito potrà liberamente farlo nel nostro Topic di Discussione Novità, anzi, considerata la mia mancanza di conoscenza in materia, sarebbe il benvenuto!

    Film e OAV


    Psycho-Pass Movie

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    Data di uscita: 9 gennaio


    Dopo una seconda stagione televisiva decisamente sottotono e piena di lacune torna finalmente a prendere le redini di Psycho-Pass Gen Urobuchi, e lo fa con questo film ambientato due anni dopo la conclusione delle vicende del suddetto sequel. Inutile dire che il ritorno di “Urobutcher” nel ruolo di sceneggiatore è attesissima dai fan, al pari del ritorno di Shinya Kougami, tra i protagonisti principali della prima stagione e assente ingiustificato nella seconda. L’ex partner e collega di Akane è probabilmente il personaggio più amato dai fan e la sua assenza in Psycho-Pass 2 ha sicuramente contribuito in modo decisivo ad alimentare il malcontento generico dei numerosi appassionati di questa saga cyberpunk. Per quanto riguarda noi yuristi invece, è quasi superfluo aggiungere che sarà come sempre un piacere rivedere in azione una delle coppie lesbo più “hot” di sempre, ovvero Shion e Yayoi.

    Trailer

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    Ikkitousen: Extravaganza Epoch

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    Data di uscita: 21 – 28 dicembre


    Ennesimo capitolo (a che numero siamo? ormai ho perso il conto!) della saga ecchi dedicata alle sexy-guerriere di Ikkitousen, che si arricchisce di questo nuovo doppio OAV in uscita proprio in questi giorni. Nel pieno rispetto della tradizione attendiamoci un sacco di battaglie all’ultimo sangue, scene di nudo in abbondanza e l’immancabile fanservice yuri.

    Trailer

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    Si conclude così questo primo appuntamento anticipato dedicato al nuovo anno. L’articolo in questione non è ancora del tutto completo poiché al momento della pubblicazione manca ancora il trailer di Koufuku Graffiti. Conessione UMTS (e tempo) permettendo sarà comunque mia premura aggiungerlo insieme ad altre nuove preview man mano che queste saranno disponibili, e provvederò a segnalarvele anche nel Topic di Discussione Novità, dove vi invito ovviamente già fin da ora a farci sapere le vostre prime impressioni sul trimestre inaugurale del 2015.

    Ci rivediamo dunque tutti qui a gennaio per una lunga serie di appuntamenti, dal bilancio finale della stagione autunnale agli immancabili Crystal Lily Awards con i quali daremo l'arrivederci definitivo al 2014, per poi ovviamente tuffarci a capofitto nella nuova stagione con un primo bilancio degli anime appena presentati... insomma avremo decisamente di che divertirci!

    Nel frattempo rinnovo i miei auguri di buone feste a tutti, sempre e immancabilmente all’insegna dello yuri!

    Edited by Mamiina4ever - 27/12/2014, 19:50
     
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    *** BREAKING NEWS ***


    ANNUNCIATA LA SECONDA STAGIONE DI
    GOCHUUMON WA USAGI DESU KA?


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    Nella copertina dell’ultimo numero di Megumi Magazine (che potete vedere nella foto) viene annunciata ufficialmente la seconda stagione di Gochuumon wa Usagi Desu ka?

    Una notizia che era da tempo nell’aria, vista e considerata l’ottima accoglienza che i fan hanno riservato alla prima stagione (come confermato anche dai dati di vendita), ma che riceviamo comunque con immenso piacere. Tra l’altro giusto ieri lo abbiamo incoronato miglior anime yuri del 2014 nel corso dei nostri Awards, e la news in questione è dunque un’ulteriore riprova delle qualità di quest’opera.

    Confermati ovviamente in blocco cast e staff della prima stagione, della serie: “Squadra che vince non si cambia”
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, dopo aver mandato in archivio il 2014 con tutte le celebrazioni del caso, grazie alla nostra annuale cerimonia degli Awards, è tempo di buttarsi a capofitto nella stagione invernale che apre ufficialmente questo nuovo anno, sempre e rigorosamente (si spera) all’insegna dello yuri. Un’apertura, lasciatemelo dire, decisamente col botto e ben al di là delle più ottimistiche previsioni! Seguitemi e andiamo a scoprire perché...

    Bilancio anime in corso


    Cross Ange


    La seconda metà di stagione ha comportato uno stravolgimento totale della storia con l’introduzione di scenari totalmente nuovi e il ribaltamento di quelli costruiti nell’arco dei primi tredici episodi. Quelli che erano stati dipinti come i nemici si sono in realtà rivelati essere le vittime dalla parte della ragione, mentre quello che si pensava fosse il mondo reale si è rivelato in realtà una grande macchinazione creata ad arte dalla volontà di un singolo e malvagio individuo. E in mezzo a questo turbine di cambiamenti c’è ovviamente Ange che ora si ritrova non solo con il dilemma di dover scegliere da che parte stare ma anche con il rischio di ritrovarsi a combattere le persone che fino a poco prima erano le sue sole amiche ed alleate. Nonostante gli scossoni e i continui colpi di scena Cross Ange ha confermato in questi ultimi episodi tutti i pregi e i difetti del vecchio corso offrendo un sacco di ottimi spunti alternati a frequenti cadute di tono e di stile. Ribadisco quello che vado dicendo ormai da mesi: chissà come sarebbe venuto fuori quest’anime se avessero deciso di fare sul serio, supportando una storia dall’alto potenziale con un esecuzione altrettanto valida, invece di perdersi via tra inutili momenti filler e scene fanservice altrettanto inutili (oltre che di cattivo gusto). Ma ormai abbiamo capito che il valore di Cross Ange è questo ed è inutile pretendere di meglio. Tanto vale quindi guardare a ciò che di buono ha da offrire volta per volta sperando sempre che gli autori riescano a limitare i passi falsi. Talvolta ci riescono, altre volte no.

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    Voto agli episodi dal 13 al 17: SEI E MEZZO, un po’ più basso rispetto a quello assegnato il mese scorso agli episodi finali del primo arco narrativo. Questo perché nonostante le tante sorprese andate in scena ho poco gradito la lentezza di questi cinque episodi, le cui vicende potevano essere tranquillamente condensate in un lasso di tempo più breve. Invece si è deciso di dilungarsi in spezzoni comedy (spesso anche fuori contesto) che invece di alleggerire la storia hanno finito per sortire l’effetto contrario. Speriamo che il ritorno di Ange sulla "sua" versione del pianeta Terra corrisponda nuovamente ad un cambio di marcia.

    Per quanto riguarda l’elemento yuri stavolta c’è ben poco da segnalare. La svolta narrativa è infatti coincisa con un accantonamento temporaneo dello yuri per focalizzarsi interamente sulla romance tra Ange e Tusk che tra alti e bassi sta ormai assumendo una dimensione di quasi ufficialità. Nulla da riferire nemmeno su eventuali fronti yuri secondari in quanto Sala (che abbiamo scoperto essere il diminutivo di Salamandinay) si è rivelata essere niente di più che un’amica/alleata per Ange, Kaname e Naga a dispetto di quanto suggerivano le immagini non hanno dato per ora l’idea di essere coinvolte in una relazione di alcun tipo e le draconiane si sono mostrate più interessate alle fattezze maschili di Tusk che non ad altro. Personalmente ho il sospetto che si tratti di una scelta voluta per uno scopo ben preciso, ovvero creare una totale specularità con la nuova Terra creata da Embryo dove le Norma sono invece tutte lesbiche, ma ovviamente è solo una mia supposizione. Ad ogni modo è molto probabile che con il ritorno di Hilda e Momoka le cose cambieranno, anche se ormai a livello di classificazione per Cross Ange i giochi sembrerebbero essere fatti al 99%. A questo punto infatti ben difficilmente si sposterà dalla categoria degli anime ad elemento yuri secondario, (per quanto ovviamente importante).

    Yuri Kuma Arashi


    Di Yuri Kuma Arashi si potrebbe parlare per ore così come potrebbero bastare 5 minuti, specialmente quando si è ancora in una fase come questa dove tutto può ancora succedere e soprattutto nulla è stato ancora spiegato. Certo, è il classico anime di Ikuhara, su questo non ci piove, surreale e visionario, ricco di metafore e simbolismi, aperto a mille interpretazioni e sul quale si possono fare congetture di ogni tipo. Il regista di Utena gioca come sempre con la trama e con le immagini, si diverte a lasciare allo spettatore il compito di formulare le sue ipotesi personali, fornendo anche elementi a supporto di tali ipotesi salvo poi smentirle puntualmente nella scena o nell’episodio successivo. Ogni volta che si è convinti di avere trovato tutte le risposte nuovi interrogativi e misteri vengono a galla e tutto torna nuovamente in discussione. Quello che è certo è che Yuri Kuma Arashi parli di amore, anzi, è molto probabile che racconterà una storia d’amore, ma il punto è: quale tipo di amore? E soprattutto tra quali personaggi? Inizialmente sembrava che dovesse rappresentare il contrasto da due amori, o meglio tra due modi differenti di intendere e di vivere l’amore, attraverso la contrapposizione tra due coppie, Kureha/Sumika e Ginko/Lulu, entrambe rappresentate con un spirito satirico, tale da far intravedere anche una sorta di critica nei confronti di alcuni preconcetti della società giapponese. Successivamente il focus della trama sembra essersi invece spostato sull’amore di Ginko nei confronti di Kureha dando ad intendere che sarà molto probabilmente questo il tema centrale di Yuri Kuma Arashi, con una morale che ovviamente sarà tutta da scoprire. Ammesso e non concesso che non cambino di nuovo le carte in tavola cosa che, considerando che mancano ancora ben otto episodi alla fine, non mi sento affatto di escludere!

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    Voto agli episodi dall’1 al 4: NOVE. In un periodo nel quale trovare anime di qualità è come cercare un ago in un pagliaio conviene tenersi strette opere come questa e soprattutto un autore quale Kunihiko Ikuhara, davvero uno dei pochi maestri rimasti in questo settore. E pazienza se le sue creazioni non sono, per ovvi motivi, alla portata di tutti.

    Ikuhara nelle interviste dello scorso inverno aveva detto che con Yuri Kuma Arashi i fan dello yuri avrebbero assistito a qualcosa di mai visto prima d’ora e che tra i suoi obbiettivi c’era anche quello di creare un’opera totalmente rivoluzionaria per il genere. Certamente è presto per dire se sarà in grado di mantenere queste promesse, tuttavia è innegabile che il potenziale c’è tutto. Non ci resta quindi che aspettare per scoprire se Yuri Kuma Arashi sarà davvero in grado di tracciare un solco che lo separi da tutte le opere che lo hanno preceduto.

    Koufuku Graffiti


    Raramente mi sbilancio dopo pochi episodi su un anime ma in questo caso penso di avere ben pochi dubbi: con Koufuku Graffiti la Shaft ci ha regalato l’ennesima perla, un altro anime geniale ed eccentrico, probabilmente destinato a non essere apprezzato da tutti così come avviene per tutte le opere che si possono considerare "d’autore". Esattamente come in Hidamari Sketch, di cui quest’anime è stato indicato da molti come l’erede spirituale, l’uso dei colori, delle animazioni e delle tecniche narrative fa sì che guardandolo si ha spesso l’impressione di stare osservando un’opera d’arte più che un anime, un’opera nella quale elementi così distanti tra loro si fondono in modo sublime: da un lato abbiamo la cucina, arte nella quale la protagonista Ryou eccelle, da un altro abbiamo l’erotismo, portato in scena in modo magistrale nelle scene dei pasti e concentrato per la maggior parte sulla figura della stessa Ryou (e in misura minore delle altre protagoniste) il cui modo di mangiare è dipinto come un autentico atto di piacere. E poi abbiamo i sentimenti, così forti e vividi, a suggellare questo quadro pressoché perfetto, all’interno del quale prende vita un’opera rilassante, delicata e allo stesso tempo piacevolmente maliziosa. Una nota di merito assoluto va sicuramente a Ryou, star indiscussa di Koufuku Graffiti, capace di mischiare purezza ed ingenuità ad una inconsapevole femminilità, in un mix che la rende irresistibilmente dolce e incredibilmente affascinante allo stesso tempo. Ryou è sicuramente uno dei personaggi meglio riusciti di sempre, in grado di incarnare praticamente da sola l’intero spirito dell’opera di cui è protagonista, e gran parte del merito di questo va sicuramente alla sua seyuu, Rina Satou, autrice di un’interpretazione a dir poco fantastica.

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    Voto agli episodi dall’1 al 4: NOVE. Koufuku Graffiti è una di quelle opere destinate a fare la gioia di tutti gli appassionati degli slice of life, e a ricordare loro quali sono i motivi per cui amano così tanto questo genere. Semplicemente delizioso.

    Sul piano dello yuri il rapporto tra Ryou e Kirin punta decisamente più al subtext che non allo yureggiante e se Koufuku Graffiti fosse terminato oggi non avrei molti dubbi nell’inserirlo nella seconda categoria. Tuttavia faccio fatica a pensare che riescano a portare quest’anime sino alla fine basandolo quasi solo sul loro rapporto e continuando ad utilizzare Shiina come semplice personaggio di supporto. Ho il sospetto dunque che alla lunga anche lui finirà per virare sullo yureggiante con l’ "allargamento" dei sentimenti quantomeno anche nei confronti di Shiina. Staremo a vedere insomma. Quel che è certo è che un legame profondo come quello tra Ryou e Kirin non lo vedevo da un bel pezzo.

    Kantai Collection


    Non si può dire che le premesse per Kantai Collection inducessero molto all’ottimismo. Un anime tratto da un browser game, una marea di personaggi da gestire e un setting di base che ricordava molto da vicino quello di altre opere, in primis Strike Witches: tutti elementi, questi, che sicuramente non facevano ben sperare. E invece sono bastati pochi episodi per fugare tutti i dubbi e le perplessità. Certo, l’inizio non è stato dei più facili: come sempre avviene con questo tipo di anime (pensato principalmente per i fan del gioco) si dà per scontata la conoscenza degli elementi di base, e di conseguenza si tende a gettare lo spettatore nel bel mezzo della storia senza troppi preamboli né presentazioni. Ecco dunque che per chi, come noi, partiva totalmente all’oscuro il rischio di smarrirsi in mezzo a quella marea di personaggi era altissimo. Gli autori tuttavia sono stati molto bravi a dar vita ad una storia che fosse comprensibile anche dallo spettatore "occasionale" e in grado di coinvolgerlo comunque, nonostante alcune meccaniche gli potessero magari risultare un po’oscure. Sicuramente ha aiutato molto la presenza di un comparto tecnico di prim’ordine che ha dato immediatamente la sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto ad alto budget, e quindi con delle ambizioni ben precise, invece che al classico anime usa&getta, creato a soli scopi di fanservice. Decisamente inatteso è stato anche il buon lavoro di caratterizzazione delle protagoniste a cui è stata data una personalità ben precisa, impresa sicuramente non facile quando ci si trova con così tanti personaggi da gestire e il rischio di dare vita a delle semplici macchiette è di conseguenza molto alto. Intendiamoci, non che non ci siano degli stereotipi, tuttavia ci sono anche diversi personaggi dalle caratteristiche piuttosto originali e in grado di dare vita ad un cast decisamente divertente e variegato. Stesso discorso per la trama, che si è rivelata molto meno scontata e banale di quanto si pensasse consentendoci così di mettere da parte immediatamente i parallelismi con Strike Witches dal quale quest’anime si differenzia nettamente sia a livello di identità che di contenuti.

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    Voto agli episodi dall’ 1 al 4: SETTE. Mi è capitato di leggere in giro commenti di persone che sostenevano "Se non siete dei giocatori di Kancolle evitate di guardarlo perchè non ci capirete niente." Queste sono le classiche affermazioni di coloro che giudicano un’opera dopo nemmeno dieci minuti poiché in realtà è un anime perfettamente accessibile da chiunque.

    Kantai Collection è un anime che sprizza yuri da tutti i pori e anche se con un cast e un setting del genere la cosa era abbastanza prevedibile, non era comunque da dare per scontata (ricordate ad esempio Girls und Panzer?). Nel corso dei primi quattro episodi abbiamo assistito a numerosi momenti dal sapore yuri: dalla cotta della protagonista per la sua senpai all’ingresso in scena di una coppietta vera e propria (con tanto di crisi di gelosia varie), passando per scenette di ogni genere, talvolta di natura più comica altre volte dal taglio più romantico, arrivando addirittura a regalare in alcuni casi una bella dose di dramma. Insomma, pur nella sua semplicità quest’anime finora non si è certamente risparmiato, andando a spaziare su vari livelli di yuri, tanto che al momento la sua classificazione rimane un bel dilemma.

    Rolling☆Girls


    Opera dal sapore folle e decisamente stravagante, Rolling Girls è l’ennesima bella sorpresa di questa stagione che, settimana dopo settimana, si sta davvero rivelando davvero eccezionale. Paragonato subito da molti a Kill la Kill con cui condivide diversi aspetti in comune (l’ambientazione in un futuro immaginario nel quale il Giappone è diviso in più stati indipendenti, l’idea di una società gerarchica all’interno della quale i vari leader sono costantemente in lotta per la supremazia territoriale, la presenza di forti figure femminili nelle posizioni di comando), Rolling Girls in realtà si differenzia notevolmente dall’anime della Trigger per via del taglio meno trasgressivo e per i toni sicuramente più pacati. Se pur divertendovi avete fatto fatica a digerire alcuni aspetti di Kill la Kill, come ad esempio l’utilizzo eccessivo della sessualità, oppure i toni spesso volgari e irrispettosi, allora Rolling Girls potrebbe essere l’anime che fa per voi. Esattamente come il suo simile infatti anche lui non si dispensa certamente dal regalare momenti d’azione serrata, situazioni nonsense, citazioni parodistiche ed esagerazioni di ogni genere, tutti fattori che, legati tra loro da un imprescindibile senso dell’umorismo, regalano a quest’anime la giusta dose di imprevedibilità e di pazzia. Un altro punto in comune con Kill la Kill sono sicuramente i disegni e in particolar modo l’utilizzo dei colori in stile “tavolozza”, che se da un lato rendono l’anime più "grezzo" dall’altro contribuiscono in modo decisivo ad aumentarne il senso di improvvisazione e di totale casualità, caratteristiche fondamentali in questo genere di opere. Bellissime anche le musiche.

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    Voto agli episodi dall’ 1 al 4: SETTE e MEZZO. Tra tutte le definizioni che ho letto in giro relative a Rolling Girls quella che mi è piaciuta di più in assoluto (e che condivido pienamente) è "un’opera dall’anima punk": credo che riassuma in modo perfetto lo spirito di quest’anime.

    Sul piano dello yuri Rolling Girls è sicuramente l’opera che al momento ha lasciato intravedere di meno. Certo, c’è una forte componente femminile, e questo lascia ben sperare, però al momento non ci sono stati personaggi o situazioni rilevanti. L’unico rapporto che sembrerebbe promettere bene è quello tra la protagonista, Nozomi, e la sua senpai Ma-Chan, ma le due per il momento hanno preso strade differenti. Suggerisco comunque di non alzare ancora bandiera bianca, soprattutto per il fatto che non è ancora stata comunicato il numero di episodi da cui sarà composta questa serie. Nel caso in cui si trattasse di un anime a 26 episodi allora i margini di crescita sarebbero sicuramente più ampi. Non dimentichiamoci ad esempio che proprio in Kill la Kill lo yuri venne fuori molto tardi, dalla seconda metà di stagione in poi.

    Con Rolling Girls si conclude questo primo round di valutazione dei nuovi anime. L’ho già detto più volte in altre sedi ma lo voglio ribadire anche qui: si è trattato probabilmente del miglior inizio di stagione da quando esiste questa rubrica. Mai prima d’ora credo infatti di avere assegnato dei giudizi così positivi a tutte le opere che abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento. E lasciatemi anche dire che dopo tante cantonate e delusioni (con conseguenti incazzature) ci voleva davvero. Speriamo solo che continui così e che soprattutto sia di buon auspicio, non solo per il prosieguo della stagione ma per tutto il resto del 2015.

    Vi attendo dunque tutti qui fra un mese per scoprire se questo trend positivo sarà stato confermato anche nella fase centrale di stagione. Fino ad allora, mi raccomando...

    Stay Hungry, Stay Yuri!

    Edited by Dora(gon) - 7/2/2015, 01:39
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily eccoci arrivati all’edizione di marzo della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. L’inverno sta ormai scivolando via e con lui anche gli anime di questa prima stagione dell’anno, i quali si apprestano ad entrare nella loro fase finale. E’ dunque arrivato il momento, come da tradizione, di fare un secondo bilancio, per scoprire come sono andate le cose nel mese appena trascorso e, soprattutto, se tutte le opere prese in considerazione si sono mantenute sull’ottimo livello di inizio stagione.

    Bilancio anime in corso


    Cross Ange


    In uno dei precedenti editoriali avevo espresso tutte le mie perplessità per la scelta degli autori di introdurre un deus ex machina, una sorta di “burattinaio” che ad un bel momento si scopre essere l’artefice di tutto quanto, nonchè il solo ed unico responsabile delle vicissitudini che stanno vivendo i protagonisti. E come ogni burattinaio che si rispetti ecco che Embryo interviene anche ad opera in corso per tentare di manipolare e modificare gli eventi (e con loro le menti dei personaggi) a suo libero piacimento e per i suoi scopi personali, inclusi quelli più pruriginosi. Una scelta narrativa che potrei definire con un termine inglese “cheap”, ovvero semplice da portare avanti e che non ha bisogno di spiegazioni troppo complesse, ma che è allo stesso tempo sinonimo di pigrizia mentale e di pochezza di idee. Ancora peggio quando non si capisce, come in questo caso, chi o che cosa sia in realtà Embryo. Da dove gli arrivano tutti questi poteri? E’ uno scienziato che è riuscito ad avere accesso ad una quantità maggiore di mana tale da renderlo quasi pari ad una divinità? E’ un demone? O forse è davvero, come sembra vogliono farci credere, un’impersonificazione di Dio? Ma per favore: auspico quanto prima una spiegazione plausibile e sensata a un simile repertorio di assurdità.
    Come temevo purtroppo questa scelta scriteriata ha avuto delle ripercussioni negative su un anime che poteva tranquillamente espandere il suo raggio d’azione in mille modi, trovando qualche spiegazione più affascinante ed originale all’esistenza dei due mondi-Terra, all’origine del mana (e di conseguenza delle Norma), dei draghi e dei portali dimensionali. Invece si è preferito ridurre il tutto ad uno scontro frontale contro il mega-cattivone di turno in preda ai soliti deliri di onnipotenza, cercando poi di restituire un minimo di sale alla storia attraverso colpi di scena che più scontati non si poteva (tipo quello legato alla figura di Alektra), tentativi di rimescolare gli schieramenti e le alleanze (ovviamente giustificandoli sempre e solo con manipolazioni di Embryo) e così via.

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    Voto agli episodi dal 18 al 20: CINQUE E MEZZO. Arrivati a questo punto della serie mi spiace veramente assegnare un’insufficienza a Cross Ange, ancora di più se si considera che per mesi ne ho sempre preso bene o male le parti, cercando ove possibile di vedere il bicchiere mezzo pieno e sottolineandone gli aspetti positivi, a dispetto dei tanti (e comunque mai negati) difetti. Tuttavia questa fase è stata davvero troppo brutta per poterla in qualche modo difendere, con in più l’aggravante di essere arrivata subito dopo il noiosissimo arco narrativo di Ange e Tusk presso il mondo dei draconici. Ma se una piccola flessione a metà serie ci poteva anche stare non si può certamente perdonare una simile involuzione proprio nel momento in cui avrebbero dovuto iniziare a porre delle basi solide e convincenti per l’arco narrativo finale. Speriamo solo che quest’ultimo sappia restituire un po’ di smalto a Cross Ange e consegnarci un finale di buon livello, non dico un capolavoro (anche perché da questi autori non è proprio lecito attenderselo) ma quantomeno all’altezza dei migliori momenti di quest’anime, insomma, per dirla in parole povere, un finale che non ci obblighi a buttare nel cestino quest’opera. Dopo tutto questo tempo (e la fiducia concessagli) sarebbe veramente una beffa.

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    Questione yuri (e non): all’inizio temevamo tutti Tusk e invece è arrivato Embryo a pensare bene di ricoprire il ruolo di “accentratore” di personaggi femminili dando così vita al tanto temuto harem. A questo punto, lasciatemelo dire, preferivo veramente Tusk, visto che il personaggio di Embryo, per mille motivi, è a dir poco ripugnante! Con due maschietti a tenere in pugno quasi tutte le protagoniste sono rimaste così pertanto le sole Hilda e Rosalie a tenere alta la bandiera dello yuri. Inutile dire che per quanto riguarda la loro missione di conquistare/riconquistare il cuore di Ange e di Chris (oltre che strapparle dalle grinfie di Embryo) nutro molte più speranze di successo per la seconda che non ahimè, per la povera Hilda, visto e considerato che l’amore di Ange sembra essere ormai appannaggio di Tusk.

    Yuri Kuma Arashi


    Continua fra mille tragedie e un susseguirsi inarrestabile di rivelazioni scioccanti la disperata storia dell’amore di Ginko per Kureha e del suo tentativo di riconquistarla dopo essere stata al suo fianco quando erano ancora bambine, nella speranza di ottenere il tanto agognato Bacio Promesso. Una storia, quella fra Ginko e Kureha, ricostruita pazientemente tassello dopo tassello, come se fosse un dipinto che ci viene mostrato poco alla volta man mano che si susseguono gli episodi e che i numerosi misteri vengono svelati. Un dipinto che non solo sembra ancora essere ben lontano dal venire completato ma che sembra anche modificarsi in continuazione mentre il passato dei vari personaggi viene a galla, insieme alle colpe più o meno terribili di cui si sono macchiati. Protagonista assoluto e motore di tutte le vicende di Yuri Kuma Arashi sembra proprio essere l’amore, rappresentato qui in tutte le sue forme, a partire da quella più pura possibile come l’amore di Sumika per Kureha, passando per l’amore perduto (la vicenda personale di Lulu) per arrivare ad esplorare i suoi lati più oscuri come nella storia tra Yuriika e Reia. Il tutto però unito da un unico comune denominatore: la necessità di dover combattere per il proprio amore, essere pronti ad affrontare qualunque cosa in suo nome, arrivando non solo a sacrificarsi, e se necessario anche a morire, ma accettando perfino di commettere i peggiori crimini (morali e materiali) con tutte le conseguenze che questo comporta. L’alternativa? Rinunciare per sempre alla speranza per se stessi ma continuare comunque a credere nell’amore e a sostenere coloro che combattono per esso, come ha fatto Lulu, oppure finire per diventare un semplice contenitore di ricordi, come accaduto a Yuriika il cui amore ha così finito poco alla volta per trasformarsi in odio.

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    Ikuhara in tutto questo non esprime giudizi netti ma si limita semplicemente a mostrare gli eventi allo spettatore lasciando a quest’ultimo il compito di trarre le sue conclusioni. Ovviamente tutti quanti condanniamo senza riserve le azioni di Yuriika, tuttavia penso che sia impossibile non provare almeno per un istante un briciolo di compassione per la sua sofferenza e per quello che, almeno ai suoi occhi, è stato vissuto come un autentico ed imperdonabile tradimento da parte della persona che amava. E anche se nessuno di noi arriverebbe mai a fare quello che ha fatto lei sfido chiunque ad ammettere di non avere mai provato quella sensazione di odio che volente o nolente si finisce per provare verso coloro che, seppure incolpevoli e inconsapevoli, ci portano via la persona di cui siamo innamorati.

    Come sempre avviene negli anime di Ikuhara non è mai tutto bianco o tutto nero ma ci si ritrova spesso a muoversi in quelle aree grigie della morale nelle quali quasi tutto è relativo. Resta ancora da capire dove, in tutto questo, finirà per collocarsi l’amore tra Ginko e Kureha questione che, con ogni probabilità, sarà l’elemento centrale su cui si svilupperà l’arco narrativo finale della storia. Non darei così per scontato il lieto fine, così come allo stesso tempo non lo reputo del tutto improbabile, ma di una cosa sono certo: non sarà qualcosa di banale. E non escluderei che anche su di loro alla fine resteranno molte questioni morali aperte.

    Voto agli episodi dal 5 all'8: NOVE.Nonostante Ikuhara non rinunci al suo stile ricco di simbolismi e metafore (cosa d’altronde normalissima trattandosi del suo marchio di fabbrica) e anche se alcuni punti dell’anime continuano a rimanere piuttosto oscuri, Yuri Kuma Arashi si sta rivelando forse più lineare e meno indecifrabile di quanto non sembrasse dopo i primi episodi tanto che inizio a pensare che anche quella parte di pubblico che non lo conosce, o che comunque non è avvezza alle sue opere, potrebbe comunque avvicinarsi senza grossi problemi a quest’anime.

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    Una piccola nota spiritosa: Yuri Kuma Arashi sta seriamente rischiando di diventare il primo anime yuri esplicito che non ci mostra nessuna scena esplicita reale tra le due protagoniste. Mi chiedo se alla fine lo vedremo veramente quel benedetto bacio e soprattutto come sarà. Ad ogni modo per essere un anime che si poneva l’obbiettivo di rivoluzionare il genere yuri a me pare invece che si stia rivelando sempre più come un potenziale esponente dello yuri classico, genere dal quale, dopo la fase iniziale, sta realmente attingendo a piene mani! Ma ovviamente mancano ancora quattro episodi e sappiamo tutti benissimo che Ikuhara è in grado di smentirmi in tempo zero, pertanto evito di sbilanciarmi troppo!

    Koufuku Graffiti


    Non ho molto da aggiungere rispetto a quanto già detto il mese scorso. Koufuku Graffiti continua a deliziare lo spettatore con il suo mix irresistibile di ingredienti. Riuscire a trasformare una semplice azione come mangiare in un atto sottilmente erotico non è certamente cosa da poco, ancora di più se si riesce ad abbinarla ad una dose non indifferente di fanservice che non risulta mai e poi mai volgare, ma giusto un pochino malizioso. A rendere meno piccante il tutto ci pensano poi le abbondanti spruzzate di comicità e sentimento, che mischiati sapientemente ai precedenti ingredienti danno vita ad un’opera dai sapori contrastanti, con quella nota leggermente speziata che va a contrastare perfettamente il sapore di base molto dolce e leggero.

    Voto agli episodi dal 5 all' 8: NOVE. Molto probabilmente Koufuku Graffiti non un’opera in grado di soddisfare tutti i palati, per via di quella sua formula così unica e particolare, ma è indubbio che per gli amanti del genere ogni episodio equivale ad una leccornia da assaporare lentamente fino in fondo.

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    Sul piano dello yuri l’inserimento di Shiina come personaggio fisso, contrariamente a quanto succede di solito in questi casi, non ha avuto il risultato di rendere più vago e dispersivo tale elemento anzi, al contrario ha contribuito a rendere ancora più solida la relazione affettiva tra Ryou e Kirin riuscendo a dar vita con la sua presenza a numerose situazioni nelle quali le due hanno potuto rafforzare ulteriormente il loro già strettissimo legame. Per l’occhio esperto di uno yurista è praticamente impossibile non identificare il rapporto tra Ryou e Kirin come quello di una vera e propria coppia. Le due ragazze si pongono infatti sempre al centro della reciproca attenzione e dei rispettivi pensieri, ciascuna si impegna con tutte le sue forze per prendersi cura a modo suo dell’altra e la loro empatia è fortissima, così come la loro sofferenza quando sono costrette a separarsi. Tra lo yureggiante e il subtext per il momento l’ago della bilancia continua a pendere leggermente di più dalla parte del secondo. A questo punto gli episodi finali risulteranno decisivi per decretare la sentenza definitiva e la categoria di appartenenza.

    Kantai Collection


    Leggera flessione in questa fase centrale di stagione per KanColle. Quest’anime ha, a mio parere, un piccolo problema di fondo: le parti slice of life se vengono tirate troppo per le lunghe non funzionano infatti molto bene o, quantomeno, finiscono per spezzarne il mood di base andandolo ad appesantire un po’ troppo. E’ fuori da ogni dubbio che il lato migliore di quest’opera risulti essere quello relativo ai combattimenti. E’ infatti durante le battaglie navali che si vivono i momenti migliori sul piano emotivo, con le protagoniste che riescono a tirare i loro lati migliori risultando di gran lunga più convincenti che nei vari spezzoni comici. E’altrettanto vero tuttavia che non si può pensare di assistere a venti minuti di combattimenti ad episodio, e che le parti di vita quotidiana sono fondamentali per dare profondità ai personaggi e allacciare i vari rapporti personali. Tali rapporti molto spesso trovano anche dei riscontri pratici con quello che succede nel momento in cui vengono mandate in missione influenzando spesso in modo decisivo gli eventi. Ecco perché è fondamentale per quest’opera riuscire a mantenere un perfetto equilibrio tra questi due elementi: un episodio come il sesto, ovvero quello della gara culinaria, è un passo falso che quest’anime non può permettersi di ripetere se non vuole scadere nella mediocrità rischiando di rovinare quanto di buono fatto fin qui. Tra l’altro tale episodio è venuto immediatamente a ruota di un altro gestito quasi interamente in stile SOL, ovvero quello legato alla formazione della nuova squadra. Ma se il primo era necessario per far conoscere i nuovi elementi, e comunque era perfettamente coerente con il setting, il secondo è stato qualcosa di assolutamente estemporaneo e superfluo. Per fortuna che già a partire dagli episodi successivi KanColle è stato riportato sui binari consueti, tanto da lasciar sperare che quello della sesta puntata sia stato appunto solo un incidente di percorso. Ed ecco perché nonostante alcuni passaggi non del tutto convincenti assegno comunque come voto agli episodi dal 5 all'8 un solido SEI e MEZZO.

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    Se dal punto di vista dei contenuti generici KanColle ha un po’ balbettato non si può certamente dire che abbia fatto altrettanto sotto il piano dello yuri dove, anzi, ha continuato a dispensare ottime cose e in grande quantità. Man mano che passano gli episodi si sta anche chiarendo il dilemma sulla sua classificazione: sono infatti sempre più orientato per il suo inserimento nella lista degli anime yuri comici. Dando per scontato che l’elemento yuri in molti personaggi è troppo esplicito per poterlo definire semplicemente yureggiante è anche vero che la tendenza è quella di non prendere mai troppo sul serio la questione, e men che meno dargli più tanta profondità. Le crisi di gelosia di Ooi nei confronti della sua adorata Kitakami, l’evidentissima cotta di Fubuki per Akagi-senpai (con relativi arrossamenti) sono elementi piuttosto leggeri inseriti per lo più a semplice scopo di divertimento. L’unico momento veramente drammatico è stato quello già discusso in passato relativo a Kisaragi e Mutsuki, ma anche in questo caso abbiamo visto quanto poco ci ha messo quest’ultima a dimenticarla. I vari rapporti tra navi “gemelle” (esempio Shoukaku e Tone) così come quelli di natura tsundere tra imbarcazioni rivali (tipo quello tra la stessa Tone e Kaga) seppure siano da inserire più che altro alla voce “goggles” contribuiscono comunque ad alimentare questo quadro all’interno del quale lo yuri abbonda in grande quantità senza che allo stesso tempo si dia vita a qualcosa di davvero concreto. Quando è così pertanto le possibilità che si aprono sono solo due: yuri comico o yuri fanservice. Visto e considerato che del secondo elemento non c’è praticamente traccia la scelta sembrerebbe pertanto essere obbligata.

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    Esce invece a malincuore dal nostro periscopio Rolling☆Girls. Spiace sicuramente perché si tratta di un anime molto originale e divertente (seppure a tratti possa risultare un po’confusionario) tuttavia non presenta davvero alcun elemento di interesse per il nostro forum. Ovviamente vale sempre la regola che sono pronto a farlo rientrare se qualcosa dovesse cambiare, ma per il momento, e per come stanno le cose, non lo prenderò più in esame all’interno di questa rubrica.

    Si chiude così questo nostro editoriale “di mezzo” riferito alla stagione invernale che sostanzialmente ha confermato tutte le impressioni positive di quello di apertura, con un secondo anime oltre a Yuri Kuma Arashi in piena corsa per la categoria main e un terzo pressoché sicuro di appartenervi, seppure nella sottocategoria che fra le tre principali consideriamo come, non dico la meno importante, ma sicuramente la meno rappresentativa per il genere.

    Vi rinnovo quindi l’appuntamento ad aprile, sempre su queste pagine per tracciare il bilancio definitivo di questa fantastica (almeno fino ad ora) stagione. E insieme al gran finale ci sarà ovviamente il cambio di testimone, con la presentazione dei nuovi anime della stagione primaverile. Insomma, per farla breve un appuntamento a cui non potete proprio mancare.
    Fino ad allora la raccomandazione, come sempre, è:

    Stay Hungry, Stay Yuri!

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    Edited by Mamiina4ever - 6/3/2015, 19:40
     
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    *** BREAKING NEWS ***


    ANNUNCIATA LA TERZA STAGIONE DI
    YURU YURI!


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    Come già vi avevamo anticipato all'interno del topic ufficiale, sabato scorso è stata ufficialmente annunciata la terza stagione di Yuru Yuri. La notizia è arrivata per voce del creatore stesso dell'opera, Namori, nel corso di un suo intervento durante un festival a tema.

    Nei giorni immediatamente successivi poi, sia il canale televisivo della Pony Canyon che il sito ufficiale dell'anime hanno rilanciato la notizia attraverso un video-annuncio.

    Video



    A pochi mesi dall'uscita dell'OAV torna dunque sugli schermi una delle opere yuri più amate ed importanti di sempre. Yuru Yuri all'epoca della sua uscita (nel 2011) fu infatti in grado di riportare alla ribalta il genere yuri dopo un lungo periodo di esilio dai palinsesti televisivi, restituendogli nuova linfa vitale e dando origine, di fatto, al nuovo filone degli anime yuri comici che ancora oggi riscuotono un grande successo.

    Vi invitiamo ovviamente a tenere d'occhio il topic ufficiale di Yuru Yuri, all'interno del quale non mancheremo di fornire tutte le informazioni del caso non appena queste saranno disponibili!
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily eccoci arrivati al primo dei due appuntamenti di aprile con la nostra rubrica dedicata alle Novita Yuri 2015. Eh già, questo mese torniamo a sdoppiarci poiché il bilancio finale della stagione invernale richiederà un po’ di tempo per la stesura visto che le cose da dire sono tante. Tuttavia i nuovi anime della stagione primaverile già incombono e pertanto è fondamentale dare loro la precedenza per non farci trovare impreparati.

    Andiamo quindi a scoprire insieme gli

    Anime Stagione Primaverile 2015


    Mahou Shoujo Lyrical Nanoha ViVid

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    Data di inizio:3 aprile

    Un’opera che non ha certamente bisogno di alcuna presentazione: Mahou Shoujo Lyrical Nanoha ViVid è l’attesissimo adattamento televisivo dell’omonimo manga, nato nel 2009 come spinoff della serie principale Mahou Shoujo Lyrical Nanoha e ambientato cinque anni dopo le vicende di Strikers. Protagonista principale della storia è Vivio, la figlia adottiva di Nanoha e Fate, che insieme alle sue amiche inizierà il suo percorso di crescita in qualità di mahou shoujo. Tra tutte le sue compagne d’avventura un ruolo fondamentale lo svolgerà Einhart con la quale nascerà un legame molto particolare. Torna quindi in scena, seppure solo con un ruolo di supporto, la coppia yuri più amata ed importante di sempre, NanoFate che per molti fan del genere rappresentano un vero e proprio culto da venerare. State comunque tranquilli che le due non si limiteranno a restare sullo sfondo. La “family” continuerà a rappresentare un elemento fondamentale nella storia e parallelamente ad essa potremo vedere crescere la piccola Vivio e con lei il suo rapporto con Einhart, che poco alla volta si evolverà nell’ennesimo pairing di questa epica saga. La Aniplex non ha certamente badato a spese con quest’anime, richiamando tutti gli attori storici della serie, incluse Yukari Tamura e Nana Mizuki da sempre legate in modo indissolubile ai ruoli di Nanoha e Fate. Anche lo staff tecnico sembra essere di prim’ordine e i mesi che hanno preceduto l’uscita sono stati costellati da numerose iniziative promozionali e imponenti campagne di marketing. Insomma, penso che ben difficilmente le nostre aspettative potranno venire disilluse!

    Trailer:

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    Hello!! Kiniro Mosaic

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    Data di inizio:6 aprile

    Un altro anime che non ha bisogno di presentazioni e su cui si può puntare ad occhi chiusi. Kiniro Mosaic, vincitore del premio Most Yuri Anime 2013 torna con questa seconda stagione che si preannuncia più scoppiettante che mai. Hello!! Kiniro Mosaic è solo il primo di una lunghissima serie di sequel che ci attendono da qui ai mesi a venire in seguito a quella che è stata indubbiamente una delle migliori epoche per il genere Slice of Life. E il compito di inaugurare questa lunga sequenza di seconde (e talvolta anche terze) stagioni tocca giustamente a una delle opere più acclamate e rappresentative della categoria, che per l’occasione si ripresenta con un cast notevolmente ampliato. C’è grande curiosità dunque per tutte queste new entry che vanno ad affiancare le protagoniste della prima stagione, le quali già all’epoca seppero regalarci pagine memorabili di yuri comico. Sarà piacevole ritrovare Shinobu e il suo improbabile triangolo con Karin ed Alice per via del suo irrefrenabile fetish per le bionde, così come tutti i fan non vedono l’ora di riabbracciare Ayaya e Youko, una delle coppie sicuramente più shippate degli ultimi anni. Secondo appuntamento imperdibile di questa stagione dunque!

    Trailer:

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    Hibike! Euphonium

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    Data di inizio:8 aprile

    Kumiko Oumae è una ragazza del primo anno delle superiori che ai tempi delle medie faceva parte del “club degli ottoni”, in pratica la banda musicale della scuola. Due sue compagne di classe Hazuki e Sapphire decidono di entrare nel club degli ottoni della nuova scuola e provano a convincere anche Kumiko a farlo. Quest’ultima tuttavia,quando si trova di fronte una vecchia compagna delle medie, Reina, già membro del club, decide di tirarsi indietro, a causa di un incidente occorso all’epoca delle scuole medie tra lei e la stessa Reina.

    Questa la sinossi di Hibike! Euphonium anime che a prima vista sembrerebbe essere una sorta di K-ON riportato in versione “musica classica”, e con cui, non a caso condivide lo stesso studio di animazione, quella Kyoto Animation che in passato ha regalato agli appassionati di anime tante indimenticabili perle quali Lucky Star, Clannad, La malinconia di Haruhi Suzumiya e, appunto, lo stesso K-ON. Certo, sperare che quest’anime possa ricalcare i fasti (e soprattutto l’immenso successo) di Yui e socie è quantomeno azzardato, (anche perché stiamo parlando di qualcosa che obbiettivamente è quasi irripetibile) tuttavia la KyoAni è da sempre abituata a realizzare opere che ricevono una grande accoglienza di pubblico come dimostra il caso recente di Free. Le ragioni per nutrire un cauto ottimismo su quest’anime pertanto, ci sono decisamente tutte!

    Trailer:

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    Show By Rock!!

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    Data di inizio:5 aprile

    Altro show incentrato sulla musica e su una band tutta al femminile anche se in questo caso stiamo parlando di musica leggera o, come suggerisce il titolo, di musica rock! Protagoniste di quest’opera targata Pony Canyon sono le Plasmagica, gruppo che ha nella sua leader la gothic lolita Cyan.
    Cyan, insieme alle sue compagne Chuchu, Retoree e Moa tenterà la scalata al successo nel mondo della musica. Tuttavia per realizzare il loro sogno, e diventare la band più famosa di tutta Midicity (immaginaria metropoli della musica) le nostre eroine dovranno affrontare la concorrenza agguerrita di molte altre band, che dovranno sfidare di volta in volta a suon di canzoni e di concerti all’ultimo decibel.

    L’atmosfera generale dell’anime e la presenza di numerose boy-band non mi fa presagire grandi possibilità sul piano yuri per Show by Rock!! (che tra l’altro adotta uno stile moe decisamente poco accattivante). Il fatto poi che sia tratto da un rythm videogame è un particolare che non gioca certamente a suo favore. Anche se di recente ci è andata bene a livello di anime tratti da videogame (leggasi “KanColle”), sappiamo infatti tutti benissimo che si è trattata più che altro di un’eccezione che non di una regola. In ogni caso penso che un’occhiata si possa provare comunque a dargliela. Le sorprese, si sa, sono sempre dietro l’angolo.

    Trailer:

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    Re-Kan!

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    Data di inizio:3 aprile

    Amami Hibiki è una ragazza dotata di poteri paranormali poiché è in grado di vedere spiriti e altri fenomeni soprannaturali che la circondano. Re-Kan! segue le vicende quotidiane di Amami e del suo gruppo di inseparabili amiche.

    Sono queste le (poche) informazioni che abbiamo relative a Re-Kan!, anime ad ambientazione scolastica che si presenta come un mix di commedia e soprannaturale e con un main cast interamente femminile, almeno sulla carta. Quest’ultimo è sicuramente un ottimo punto di partenza, anche se ormai abbiamo imparato a nostre spese che questa cosa non mette certo al riparo da brutte sorprese. Vale la pena comunque dargli una chance non fosso solo per il chara e per la protagonista, decisamente caruccia. Nel main cast figurano inoltre ex-attrici di opere come Locodol e Love Live!, altra buona ragione per provare quantomeno ad iniziarlo.

    Trailer:

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    Houkago no Pleiades TV

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    Data di inizio:10 aprile

    Seconda chance per quest’opera nata da una collaborazione fra lo studio di animazione Gainax e la Subaru, nota casa produttrice di automobili. La storia di Houkago no Pleiades prende infatti il via nel febbraio 2011 quando venne rilasciato quest’anime di quattro episodi, della lunghezza di sei minuti l’uno, il quale narra le vicende di Subaru, una giovane studentessa delle medie che un giorno scopre che la sua migliore amica Aoi è in realtà una magical girl. Aoi è infatti membro di un club scolastico interamente composto da mahou shoujo. Scopo di questo club è riportare una forma di vita aliena sul suo pianeta natale, che si trova nella costellazione delle Pleiadi. Noi del Crystal Lily all’epoca seguimmo con molto interesse quest’anime che, pur nella sua brevità, si rivelò essere molto carino sia a livello tecnico che di contenuti, arrivando perfino in certi momenti a proporre dei buoni spunti poetici. Houkago no Pleiades sollevò però anche una diatriba nel fandom yuri per via dell’antagonista Minato, di cui la protagonista è palesemente infatuata, e il cui genere è da sempre fonte di dibattito. C’è chi sostiene che sia infatti un ragazzo effeminato, chi invece ritiene che si tratti di una tomboy. Varie fonti autorevoli si sono divise, ognuna portando prove (e anche presunte conferme da fonti ufficiose) a favore sia dell' una che dell’ altra tesi, ma sta di fatto che la Gainax non ha mai rivelato se Minato fosse un maschio o femmina e di conseguenza la decisione se considerare il rapporto tra Subaru e Minato di natura yuri o meno è stata lasciata alla libera interpretazione dei fan. Lo staff del Crystal Lily optò dunque per la linea prudente, ritenendo che le prove oggettive avvalorassero decisamente la tesi che Minato fosse un ragazzo. Inoltre nonostante ci fosse del potenziale per dei rapporti tra le altre protagoniste il poco tempo a disposizione non consentì di sviluppare pressoché nulla, pertanto quest’opera non entrò nelle nostre liste.

    Tuttavia, ora che la storia è stata ripresa per farne una serie TV regolare penso che il tempo per sviluppare tale potenziale ci sia eccome e magari, chissà, forse questa volta verrà anche fornita una risposta a quel famoso quesito su cui si dibatte da più di quattro anni!

    Trailer:

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    Queste sono le serie regolari su cui punteremo la nostra lente di ingrandimento in questa fase iniziale. Alcune di loro, come sempre accade, sono delle scommesse e su almeno un paio nutro dei grossi dubbi già in partenza. Insomma, staremo a vedere, anche se vi confesso che per quanto mi riguarda bastano già i soli Vivid e Kiniro Mosaic a dare un senso a questa stagione. Con due opere del genere, che sono già praticamente una certezza, tutto quello che arriverà in più sarà infatti grasso che cola.

    Shorts


    La nuova stagione offre anche alcune proposte interessanti per quanto riguarda gli shorts, questa particolare categoria di opere che so benissimo non essere amata da tutti ma che in passato ci ha regalato anche alcune belle soddisfazioni. Ve le illustro di seguito anche se vi anticipo già che tornerò ad analizzarle in modo dettagliato nei prossimi editoriali solo ed esclusivamente nel caso in cui dovessero presentare al loro interno degli elementi yuri particolarmente rilevanti.

    Urawa no Usagi-chan

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    Data di uscita: 10 aprile

    Si tratta di un anime promozionale nato con l’intento di pubblicizzare la città di Urawa, sita nella prefettura di Saitama. Un locodol in versione short? Chissà…

    Teekyuu 4/ Takamiya Nasuno Desu!

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    Data di uscita: 7 aprile

    Lo short più longevo e amato di sempre, dedicato al club di tennis femminile più folle e strampalato mai esistito, torna con questa quarta stagione e per l’occasione si sdoppia con uno spin-off interamente incentrato sul personaggio di Nasuno. E sono già pronto a scommettere che non finirà qui…

    Robot Girls Z+

    TSxfQ8I

    Data di uscita: non comunicata

    Vi ricordate quando l’anno scorso uscì quell’orribile parodia delle storiche saghe dei mecha, nella quale questi ultimi erano stati tutti convertiti in ragazze dalle fattezze moe? Ecco, purtroppo hanno deciso di riprovarci, e nonostante il flop di allora, di uscire con una seconda stagione. Speriamo che le cose stavolta vadano un po’ meglio, anche se francamente non sono molto ottimista.

    OAV/Film



    Concludiamo questa lunghissima carrellata dedicata all’imminente stagione primaverile con le release extra-televisive previste per il mese di aprile. Come tutti ben sapete si tratta di opere la cui disponibilità per noi fan occidentali non sarà immediata, ma che anzi, spesso e volentieri impiegano diversi mesi prima di uscire in versione subbata.

    Senran Kagura: Estival Versus – Festival Eve Full of Swimsuits

    SkO4pcA

    Data di uscita: 26 marzo

    Le protagoniste di Senran Kagura, forse l’ultimo vero anime yuri-ecchi del recente passato tornano a farci visita con questo episodio extra interamente in versione “balneare”. Penso che non sia difficile immaginare che cosa ci attenderà...

    Tamayura: Sotsugyou Shashin Part 1 - Kizashi

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    Data di uscita: 4 Aprile

    Il primo dei quattro film che rappresentano l’arco narrativo finale di questa straordinaria opera uscirà nei teatri giapponesi il 4 aprile. Se volete conoscere maggiori dettagli vi invite a consultare il topic dedicato a Tamayura, stranamente disertato da sempre… e anche ingiustamente se me lo consentite in quanto si tratta sicuramente di uno degli anime più belli e toccanti degli ultimi anni, e il cui creatore, Junichi Sato, è probabilmente uno dei pochi veri maestri rimasti nel settore.

    E con il film di Tamayura si chiude dunque questo primo editoriale di aprile dedicato alle novità yuri in arrivo. Ci rivediamo dunque tra qualche giorno per il bilancio conclusivo della stagione invernale. Che lo yuri sia con voi!

    Edited by Mamiina - 27/6/2015, 15:34
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily eccoci qui per il secondo appuntamento di aprile con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri in corso. Dopo le anticipazioni della stagione primaverile è infatti arrivato il momento di fare un piccolo passo indietro e andare a tracciare il

    Bilancio Finale della
    Stagione Invernale 2015



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    Il nostro editoriale non può che aprirsi con questa immagine, emblema di una scena che resterà scolpita per sempre nel cuore di ogni appassionato di yuri.

    Yuri Kuma Arashi

    Standing ovation per Kunihiro Ikuhara che con Yuri Kuma Arashi ci ha regalato una delle storie d’amore più intense e romantiche che si siano mai viste in un anime, una storia, come da suo stile, costellata di drammi e di tragedie, ma che dopo tante sofferenze ci lascia con quel senso di soddisfazione che solo un finale perfetto come quello a cui abbiamo assistito ci poteva far provare. Ma il dolce sapore per il trionfo dell’amore tra Kureha e Ginko non è certamente la sola cosa che ci lascia in eredità quest’anime, perché ancora più importante è la morale di fondo che si cela tra le pieghe della sua storia e che è possibile come sempre scovare tra le migliaia di simbolismi e metafore a cui Ikuhara ci ha da sempre abituati. Il messaggio, o meglio, la serie di messaggi che Ikuhara ha voluto lanciare con Yuri Kuma Arashi rappresentano tutti un grandissimo insegnamento e sono ancora una volta la rappresentazione della genialità di questo autore.

    - il tema dell’esclusione ci insegna infatti che non bisogna aver paura di seguire i propri istinti e di venire giudicati per ciò che si è dal resto delle persone, perché ciò che conta veramente è “esistere” per coloro a cui teniamo veramente. Ginko e Kureha alla fine della storia vengono “escluse” dalle loro compagne e, almeno per il loro mondo, cessano materialmente di esistere, o, se preferite, diventano “invisibili”. Ma alle due amanti questa cosa non interessa più perché ormai loro “esistono” ed esisteranno sempre una per l’altra, così come esisteranno per tutti coloro che, andando al di là di qualsiasi barriera o preconcetto, approvano il loro amore. Non solo, ma anche nella più ottusa e conservativa delle società ci sarà sempre qualcuno disposto a superare i pregiudizi e ad andare contro la paura del “diverso”, come ci viene mostrato nella figura di Uko Ai la quale, dopo aver “visto” la magnificenza dell’amore tra Kureha e Ginko, abbandona l’aula per correre ad abbracciare l’orsetto abbandonato, andando così metaforicamente ad “abbracciare” tutti coloro che sono diversi e che, per vari motivi, vengono considerati dalla società come degli scarti, qualcosa di cui bisogna ignorare l’esistenza. E non è certamente un caso che Ai in giapponese significhi “Amore”. Ikuhara ci vuole ricordare che si possono abbattere una, dieci, mille piante, ma i loro semi prima o poi da qualche parte germoglieranno e i loro fiori sbocceranno comunque.

    - il tema del cambiamento, che viene rivelato per davvero solo alla fine e che si scopre anche essere la metafora nascosta dietro alla figura del tribunale. Quando Kureha ricorda ciò che era successo realmente ci viene infatti insegnato che il vero amore non è tentare di cambiare la persona che si ama bensì, al contrario, essere disposti noi a cambiare per coloro che amiamo. Il vero “reato”, l’unico per cui si è costretti a subire delle conseguenze, è quello commesso da Kureha che ha compiuto il “crimine” di desiderare che Ginko potesse cambiare, di modo da poter stare insieme e venire così accettate dal resto del mondo. Solo nel momento in cui Kureha si accetta per quello che è, e capisce di aver sbagliato perché è lei quella che deve cambiare se vuole poter essere felice insieme a Ginko, ecco che allora viene finalmente “assolta” e liberata da ogni colpa, e di conseguenza il loro amore può finalmente trionfare!

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    Come ho già detto più e più volte nei miei precedenti editoriali Ikuhara ci aveva promesso un anime che avrebbe rivoluzionato il genere yuri. Rivoluzionario lo è sicuramente, su questo non ci piove. Ciò che rende unico Yuri Kuma Arashi è il fatto di aver portato lo yuri, e in generale il tema dei legami omosessuali, in un contesto diverso da quell’oasi felice e per certi versi irreale nella quale fino ad oggi era quasi sempre stato confinato negli anime. Celato dietro ai suoi simbolismi Ikuhara fa scoppiare quella illusoria bolla di sapone e ci obbliga invece a fare i conti con dei temi certamente scomodi ma purtroppo (e aggiungerei anche drammaticamente) reali, come l’omofobia e i pregiudizi, nonchè l’inevitabile conseguenza di dover fare fronte ad essi. Ma allo stesso tempo lo fa lanciando un grandissimo messaggio di speranza. E soprattutto insegnandoci a non aver paura.
    Non sono in grado di prevedere se Yuri Kuma Arashi porterà davvero un cambiamento nel genere yuri ma di una cosa sono certo, ovvero che a partire da oggi ne rappresenterà una delle sue gemme più luminose!

    Voto finale: DIECI, e adesso speriamo solo di non dovere attendere ancora degli anni prima di poterci godere un altro capolavoro di questo fantastico autore.

    Koufuku Graffiti

    Tutto quello che potevo dire di buono su questa deliziosa (termine non casuale) opera della Shaft credo già di averlo scritto nelle precedenti edizioni della mia rubrica. Che altro posso aggiungere dunque? Anche Koufuku Graffiti se ne va, lasciandoci una sua piccola morale e alcuni messaggi che, per quanto non siano neanche lontanamente paragonabili a quelli di Ikuhara per profondità e complessità, sono comunque importanti: la prima morale di Koufuku Graffiti è che anche le cose più semplici e comuni (in questo caso specifico il cibo) possono diventare speciali se condivise in compagnia delle persone a noi care. La seconda è che l’essere umano, per natura, non è stato “pensato” per vivere da solo.

    Voto finale: NOVE. Per il genere SoL questo 2015 non poteva decisamente aprirsi in modo migliore. E se il buongiorno si vede dal mattino…

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    Per quanto riguarda l’aspetto yuri alla fine ha prevalso l’aspetto relativo ai rapporti affettivi tra le persone, e la volontà di cementificare le amicizie e i rapporti “di gruppo” piuttosto che approfondire ulteriormente il legame tra Ryou e Kirin da un punto di vista, non dico affettivo, ma quanto meno pseudo-romantico. L’ago della bilancia dunque pende per la categoria Anime Yureggianti e sancisce così il suo giudizio definitivo anche se, sicuramente, Koufuku Graffiti è e resterà una tra le opere della categoria yureggianti che più di tutte si avvicina al subtext, mancandolo davvero soltanto per un soffio.

    Cross Ange

    Gloria (e in alcuni casi anche redenzione) per tutte in Cross Ange, che nelle sue fasi conclusive ha saputo tirare fuori il meglio che aveva da offrire regalandoci un finale decisamente adrenalinico e ad alto contenuto di azione unito ad una buona dose di sentimenti. Certo, non potevano ovviamente mancare le parentesi di cattivo gusto (divenute ormai marchio di fabbrica di quest’opera,) ma sicuramente sono state, almeno per questa volta, in misura nettamente inferiore rispetto alle cose positive, o quantomeno non a livello tale da riuscire ad offuscarle come era successo tante volte in passato. Un grande merito che va riconosciuto a Cross Ange nonostante i suoi difetti è quello di essere riuscito a dare una conclusione soddisfacente a tutta la storia e alle sue relative sottotrame, evitando di lasciare questioni aperte o senza risposta di modo da dare allo spettatore quel senso di “chiusura” di cui spesso in molte opere si riscontra la mancanza. E, soprattutto, senza lasciare indietro nessuno, nemmeno il più secondario tra i personaggi. Per un anime che sicuramente non entrerà negli annali, credetemi, non è una cosa da poco!

    Voto finale: SEI e MEZZO. Nonostante abbia saputo proporre alcuni buoni spunti nell’arco dei sui venticinque episodi (oltre che un finale pienamente soddisfacente), la mia sensazione quando ripenserò a Cross Ange sarà sempre quella di aver visto una grossa occasione sprecata, se non completamente quanto meno in buona parte. Ma d’altronde si sa che la Sunrise è da sempre rinomata per la sua bravura nelle animazioni dei mecha, e non certo per la qualità delle sue sceneggiature.

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    Sul fronte yuri tutto è andato come avevo previsto (incredibile ma vero visto che non succede quasi mai!) con la piena riconciliazione tra Chris e Rosalie, che diventano di fatto la coppia yuri canon di Cross Ange. E visto che tutti, me incluso, speravano in un lieto fine tra le due chiudiamo un occhio sulla gestione del personaggio di Chris nella seconda fase dell’opera, e in particolar modo su come è stato costruito in modo goffo e frettoloso e il suo “ravvedimento”: in fondo non si può avere tutto! Anche Ange corona il suo sogno d’amore con Tusk (con buona pace di noi yuristi) e alla fine lasciatemi dire che per quanto visto nel corso dell’anime e per come è stata costruita la storia fra loro è stato anche giusto così, anzi, devo dire che forse abbiamo avuto anche più del previsto poichè onestamente non mi aspettavo proprio il “contentino” per Hilda: decisamente una gradita sorpresa! L’unico rammarico rimane forse il poco spazio concesso a Salamandinay unito al mancato sviluppo del suo personaggio e del rapporto fra lei ed Ange: dopo quella famosa scena durante il loro primo incontro era lecito aspettarsi qualcosina di più, ma evidentemente si trattava di uno spunto di trama che è stato poi abbandonato dagli autori. Come già largamente anticipato Cross Ange viene quindi inserito nella lista degli Anime a Componente Yuri Secondaria IMPORTANTE.

    Kantai Collection

    Gloria anche per tutte le protagoniste di Kantai Collection, pure qui con un finale ad alto tasso di azione e di eroismo e con l’esaltazione contemporanea sia delle capacità dei singoli che della “forza” della coesione e del gruppo. KanColle, salvo alcuni brevissimi passaggi a vuoto nella sua fase centrale, è la dimostrazione di come si possa costruire un anime tutto sommato leggero e dallo spirito “positivo” senza per questo dover rinunciare ad una buona dose di drammaticità. La suspense che si era venuta a generare al termine del penultimo episodio è il lampante esempio di come siano stati bravi gli autori a mettere in piedi una struttura narrativa solida e allo stesso tempo credibile, ed è anche figlia, molto probabilmente, della scelta di affondare Kisaragi nel terzo episodio dando così ad intendere allo spettatore che la guerra che le protagoniste stavano combattendo non era un gioco. Ed è stato anche messo in chiaro che nonostante le vedessimo spesso affrontare il loro destino con spirito brioso, e talvolta anche scherzoso, questo non stava a significare che lo facessero comunque a cuor leggero.

    Voto finale: SETTE e MEZZO. Dal punto di vista aspettative iniziali/risultato finale KanColle rappresenta sicuramente la sorpresa più inattesa di questa stagione Mentre guardavo concludersi l’ultimo episodio pensavo tra me e me che avrei anche scritto: “Vista la qualità dell’opera e il potenziale di trama ancora inesplorato penso che ci sarebbe ampio margine per una seconda stagione. Trattandosi però di un anime volto principalmente a promuovere il gioco potrebbero anche decidere che può bastare così.”. Non ho dovuto attendere nemmeno di scriverlo per essere smentito visto che alla fine della puntata è stato annunciato direttamente il sequel!

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    Per quanto riguarda invece la sua catalogazione alla fine la scelta è ricaduta sulla categoria Yuri Fanservice, per il semplice motivo che la componente yuri, pur essendo presente in quantità astronomiche, risulta essere più che altro un “bonus” aggiunto per lo spettatore e non certamente l’elemento (o quantomeno uno degli elementi) attorno a cui ruotano le vicende dell’anime. Non potendo tuttavia parlare di elemento “comico”, sia per il modo in cui è trattato, sia, in generale, per le atmosfere stesse dell’anime, la scelta finale sembra essere obbligata. Tra l’altro ci tengo ad invitarvi a non lasciarvi ingannare da questa definizione poiché spesso si tende ad associare la parola “Fanservice” a qualcosa di poco gradevole oppure di dubbio gusto, leggasi nudità, situazioni a sfondo sessuale, insomma, per farla breve, tutto ciò che è associato al termine “Ecchi”. In realtà qualunque elemento non essenziale per la trama ma inserito per il solo ed esclusivo “piacere” dello spettatore si può considerare fanservice. Dunque, anche per porre fine a quella che mi sono reso conto essere una dicitura in grado di generare degli equivoci, la categoria all’interno della nostra Lista Anime è stata modificata da "Anime Ecchi/Yuri Fanservice" a un più semplice "Yuri Fanservice", di modo da sottolineare che non tutti gli anime Yuri Fanservice sono per forza ANCHE degli anime ecchi, nonostante spesso e volentieri le due cose vadano effettivamente di pari passo.


    Si chiude così quella che è stata forse la miglior stagione per il genere yuri da quando dirigo questo forum (in pratica stiamo parlando degli ultimi cinque anni). Da quando scrivo questa rubrica infatti non mi è mai capitato di promuovere tutte le opere seguite per lo più assegnando loro dei voti così alti. Penso che forse per ritrovare qualcosa di simile a quello visto in questo inverno dobbiamo ritornare indietro di parecchi anni, probabilmente al triennio d’oro 2006-2008, mentre parlando di anime singoli ormai possiamo dire senza paura di essere smentiti che con Yuri Kuma Arashi è finalmente arrivata quell’opera che stavamo aspettando dal lontano 2009, in grado di raccogliere l’eredità di quelli che ormai (dopo così tanto tempo) sono da considerarsi come i grandi classici del genere e proseguirne la tradizione. La cosa più curiosa (ma certamente non casuale) è che perché tutto ciò accadesse abbiamo dovuto aspettare uno dei suoi fondatori, ovvero proprio quel Kunihiko Ikuhara da cui molto ebbe inizio: speriamo dunque che Yuri Kuma Arashi possa rappresentare l’inizio di una nuova era, esattamente come fu all’epoca per Utena.

    Il mese di marzo tuttavia non è stato caratterizzato soltanto dalla conclusione del trienno invernale, ma anche dall’uscita in DVD di due importanti OVA che stavamo attendendo con ansia.

    Yuru Yuri Nachuyachumi!

    Il film di Yuru Yuri, della durata di un’ora, era un banco di prova fondamentale per verificare lo stato di salute dell’opera e soprattutto per capire cosa attenderci dopo il suo passaggio di mano fra studi di animazione. Come avevo già specificato in una delle nostre news sul topic ufficiale infatti, la Doga Kobo dopo le prime due stagioni ha ceduto il timone a titolo definitivo alla Tyo Animation. Quest’ultima oltre al film in questione si occuperà anche di realizzare la terza serie tv. Ebbene, dopo aver visto Yuru Yuri Nachuyachumi! mi sento di affermare in tutta tranquillità che non abbiamo nulla da temere per questo cambio: a livello artistico le differenze sono davvero minime, anzi personalmente preferisco il nuovo chara della Tyo Animation, leggermente più pulito e sofisticato rispetto a quello più naif della Doga Kobo (ribadisco che sto parlando di differenze davvero minime ma comunque pur sempre percettibili), mentre a livello di contenuti Yuru Yuri.. è sempre Yuru Yuri! Il film si differenzia sostanzialmente dalle due stagioni TV per un ritmo molto più sobrio e pacato rispetto a quello frenetico degli episodi standard, sicuramente una conseguenza della maggior lunghezza dell’opera. Tuttavia, diluiti al suo interno, è possibile ritrovare tutti quegli elementi caratteristici che lo hanno reso celebre: dall’”inconsistenza” di Akari ai simpatici scherzi di Kyouko, dall’amore di Chinatsu per Yui, (unito alla sua orrenda espressività artistica) al rapporto amore/odio tra Himawari e Sakurako, dalle visioni (con tanto di nosebleed) di Chitose alla cotta di Ayano per Kyouko, non manca veramente nulla! Yuru Yuri Nachuyachumi! è un concentrato di tutto ciò che di bello ha quest’opera, rivisitato per l’occasione nei tempi di un lungometraggio.

    Voto: OTTO e MEZZO. Semplicemente un appuntamento imperdibile per ogni amante di Yuru Yuri, e un ottimo modo per riaccendere la passione in vista della nuova stagione.

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    Strike Witches: Operation Victory Arrow
    (Episodio 2 di 3)

    Sinceramente mi aspettavo un po’ di più da questa mini-serie. Già il primo episodio non mi aveva impressionato più di tanto, tuttavia non avevo dato molto peso alla cosa attribuendola più che altro ad un fatto di gusti personali in quanto, con l’eccezione di Minna, il gruppo delle witches “tedesche” è costituito dai personaggi che mi piacciono di meno. E invece anche questo secondo episodio ha mancato di colpirmi in modo particolare, nonostante vedesse due mie favorite nel ruolo di protagoniste, ovvero Francesca e Charlotte, nonchè la presenza di Hanna-Justina, la quale rappresenta da sola un motivo più che sufficiente per guardarlo. E non è solo l’assenza pressoché totale di elementi yuri a farmi storcere il naso, per quanto incomprensibile e fastidiosa, quanto l’atmosfera stessa dell’opera che non riesce a trasmettere quel senso di epicità che era possibile riscontare sia nella serie regolare sia, anzi soprattutto, nel film. Sto iniziando a pensare che la forza di Strike Witches risieda proprio nel gruppo, mentre se si prendono singolarmente o, come in questo caso, “a blocchi” nessuna delle protagoniste sia in grado di sostenere in modo convincente un episodio senza che questo finisca per risultare poco più incisivo di uno di quegli speciali che vengono inclusi nei DVD come bonus. Che poi forse nelle intenzioni degli autori non volevano rappresentare qualcosa di molto diverso, tuttavia dopo tutta la campagna promozionale che avevano fatto era lecito aspettarsi qualcosa di più che delle semplici vicende di contorno che non aggiungono pressoché nulla alla storia principale.

    Voto: SEI di stima. Se vogliono tenere viva l’attenzione dei fan in vista di un’eventuale prosieguo della saga (cosa di cui, ad oggi, non si è comunque avuto alcun riscontro) devono impegnarsi un po’ di più. Dopo l’ottimo film infatti non è semplice accettare non uno, ma bensì due passi indietro.

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    E con Strike Witches siamo arrivati alla conclusione di questa lunghissima edizione-bis della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. Ma sappiamo bene che la ruota gira senza mai fermarsi, e mentre stiamo mandando agli archivi la stagione invernale un nuovo trimestre è già cominciato. Appuntamento dunque a inizio maggio per un primo bilancio della stagione primaverile, mentre per le chiacchiere, e se volete commentare quanto letto qui, vi attendo come sempre nel Topic Discussione Novità.

    A presto, e che lo yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 27/6/2015, 15:31
     
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    Care amiche e cari amici del Crystal Lily, benvenuti all'edizione di maggio della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015, che sarà interamente focalizzata sui nuovi anime primaverili i quali si sono ormai lasciati alle spalle il loro primo mese di vita. Andiamo dunque a vedere quali sono state le impressioni durante questo scorcio iniziale di stagione iniziando anche ad assegnare i primi giudizi, molti dei quale sono da considerarsi ovviamente del tutto provvisori.

    Bilancio anime in corso


    Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid


    L’adattamento animato del manga di Vivid, spinoff della saga di Nanoha focalizzato sulle vicende della figlia Vivio e delle sue giovani amiche, sta rispettando ampiamente le attese riscontrando ampi consensi pressi i fan. Pur senza presentare le atmosfere epiche, e per certi versi anche drammatiche, della saga originale è comunque un piacere ritrovare tutte le protagoniste di un’opera che ci ha fatto emozionare (e che ancora ci emoziona a distanza di anni), seppure in una veste decisamente più rilassata. Non ci sono infatti mondi in pericolo e universi da salvare qui, ma semplicemente un gruppo di mahou shoujo in erba impegnate ad addestrarsi e a misurarsi l’una con l’altra allo scopo di prendere confidenza con i propri mezzi e imparare a gestire i rispettivi poteri. E soprattutto seguendo un percorso di crescita e di educazione che compete a delle ragazzine quali in fondo sono, per quanto indubbiamente speciali e dotate di capacità fuori dal comune. Questa atmosfera che si può definire decisamente “light”, soprattutto se paragonata all’opera originale, non impedisce tuttavia a Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid di regalarci comunque la sua bella dose di azione, azione di cui ci è stato dato finora solo un assaggio ma che è destinata inevitabilmente ad aumentare già dai prossimi episodi e ancora di più quando prenderà il via il torneo, sempre che gli autori non decidano di andare per una strada diversa rispetto alla storia del manga, cosa che tuttavia mi sembra alquanto improbabile.

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    Voto agli episodi 1-4: SETTE. Questi primi episodi sono serviti più che altro come introduzione alla storia e per dare allo spettatore la possibilità di (ri)prendere confidenza con un cast enorme, che include diversi nuovi personaggi e altri già noti ma in veste piuttosto inedita. Personalmente sono contento che si siano presi il tempo per fare tutto con la dovuta calma invece di gettarci come spesso accade nel bel mezzo della storia, concentrando interi capitoli in uno/due episodi e tagliando spezzoni qua e là per arrivare subito al dunque. Questa cosa tra l’altro mi porta anche a domandarmi quanti episodi (o perché no quante serie?) possano avere previsto per Vivid. La fase di rodaggio è stata dunque superata brillantemente e sono fiducioso che da qui in poi le cose non potranno che migliorare ulteriormente. Personalmente nutrivo un po’ di riserve sul nuovo chara (che mi dava un po’ l’idea di un crossover tra Dog Days e Nanoha) ma invece è stato piuttosto semplice adattarsi. Inoltre sono contento che abbiano deciso di escludere in maniera quasi totale l’imponente fanservice presente nel manga, incluse le numerose scene di nudo, optando per una versione più castigata che è sicuramente più idonea ad un adattamento televisivo, soprattutto se si considera l’età delle protagoniste.

    Questione yuri... Serve davvero che ne parli?! Voglio dire, abbiamo NanoFate, sempre splendide e affiatatissime nel loro ruolo di mamme della piccola Vivio. E anche se sulla carta il loro ruolo ufficiale è di semplice supporto alle vicende principali la loro presenza si fa comunque sentire in modo decisivo, con le atmosfere della family che rimangono qualcosa di unico e impareggiabile. E poi abbiamo Einhart e Vivio, la cui relazione è partita decisamente più in quarta rispetto a quanto fecero all’epoca Nanoha e Fate. E per non farci mancare nulla ci sono ovviamente anche Subaru e Teana. Insomma, cosa potremmo chiedere di più?

    Kiniro Mosaic


    Nel caso di Kiniro Mosaic la fase di rodaggio non era certamente necessaria, pertanto con questa seconda stagione gli autori ci hanno potuto ricatapultare immediatamente nelle sue atmosfere pressoché uniche. Vi confesso che per quanti bei ricordi conservassi di quest’anime è stato solo nel momento in cui ne ho ricominciato la visione che ho potuto realizzare davvero con chiarezza quanto fosse bello! Kiniro Mosaic è una ventata di dolcezza e simpatia, un’opera fresca, spensierata e divertente, che trova nella comicità e nella tenerezza le sue armi vincenti. Ogni singola scena, perfino la più piccola delle battute, è studiata ad arte per sorprendere e divertire lo spettatore, coinvolgendolo in un’irrefrenabile girandola di gag folli ed esilaranti che si interrompe solamente quando arrivano i titoli di coda. Non c’è mai una caduta di tono nè un momento di noia in Kiniro Mosaic, i cui venti minuti di ogni episodio volano via praticamente in un attimo lasciando lo spettatore con la voglia di averne subito ancora.

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    Voto agli episodi 1-4: OTTO e MEZZO. Fare bene è difficile, riuscire a ripetersi lo è ancora di più. Questa teoria tuttavia non sembra riguardare minimanente gli autori di quest’opera che sono riusciti con disarmante facilità a dare vita ad una seconda stagione in grado di rinverdire i fasti della prima e arrivando sotto certi punti di vista addirittura a migliorarsi. L’ampliamento del cast con l’inserimento di Kuzehashi-sensei all’interno di un meccanismo che già girava alla perfezione è stata una scelta indovinatissima. La stessa cosa si può dire anche della maggior visibilità concessa ad alcuni personaggi secondari i quali non hanno tolto il benché minimo spazio alle protagoniste che, al contrario, hanno potuto beneficiare di nuove situazioni che garantissero loro un maggior spazio di manovra. E sappiamo tutti benissimo che questo elemento è fondamentale per uno slice of life, ancora di più quando ruota attorno ad un gruppo molto ristretto di personaggi e dove il rischio-ripetitività pertanto è sempre altissimo.

    Sul fronte sentimentale annotiamo con estremo piacere che non è cambiato nulla rispetto alla formula originale, con l’elemento yuri che ricopre sempre un ruolo di primissimo piano nelle vicende dell’anime. Shino e Alice continuano ad essere legatissime, nonostante le continue “distrazioni” di Shinobu e le conseguenti crisi di gelosia di Alice, mentre Aya e Yoko continuano la loro “relazione” in subtext, con la prima incapace di manifestare in modo aperto i suoi pensieri (da buona tsundere) e la seconda troppo tonta per intuire anche solo vagamente i reali sentimenti dell’amica. In mezzo, come sempre, la scheggia impazzita Karen più in forma che mai in questa nuova stagione, tanto da riuscire perfino a guadagnarsi l’affetto della sua (solo in apparenza) severissima insegnante Kuzehashi-sensei. Insomma, anche sotto questo punto di vista si respira aria di casa!

    Re-Kan


    Della serie: quando la sigla è una trollata! Guardando la opening di Re-Kan infatti la prima cosa che verrebbe da pensare è che quest’anime sia una commedia romantica incentrata sul rapporto yuri tra le due protagoniste principali, Amami e Inoue, con gli altri personaggi a fare semplicemente da contorno. Sfortunatamente le cose non stanno così, e per quanto l’amicizia tra le due ragazze sia sicuramente uno degli elementi a cui viene dato più risalto, tutto si può dire fuorchè quest’anime tratti di una relazione romantica. Quest’anime è sì una commedia ma basata interamente sulle vicende soprannaturali di cui è protagonista Amami e nelle quali vengono trascinate loro malgrado le persone che la circondano. Re-Kan è un’opera double-face che alterna momenti di comicità demenziale a parentesi più serie nelle quali i sentimenti la fanno da padrone in un’alternanza di atmosfere che alle volte finisce persino per stridere un po’. Tutto sommato però gli autori sono stati abbastanza bravi a bilanciare le due cose, consapevoli che una predominanza di uno dei due elementi alla lunga finirebbe probabilmente per stufare.

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    Voto agli episodi 1-4: SEI E MEZZO. Pur non essendo certo un capolavoro destinato a passare agli annali Re-Kan è comunque un buon anime, molto divertente (a tratti direi anche spassoso) e decisamente originale, soprattutto per il modo inusuale in cui tratta la questione degli spiriti, elemento considerato molto serio nella cultura giapponese ma che qui viene invece vissuto dai protagonisti in modo gioviale e a volte persino irriverente. L’unica eccezione è rappresentata dalla povera Inoue, la quale ha una visione decisamente più “tradizionale” dei fantasmi, e di conseguenza si ritrova costretta a vivere in una condizione quasi perenne di terrore. Altro punto a favore di Re-Kan sono poi i personaggi, davvero ben riusciti nella loro simpatica assurdità. Resta però da vedere se la formula attuale sarà in grado di reggere le sorti dello show da qui fino alla fine oppure se decideranno per delle modifiche, inserendo magari una trama di fondo che faccia da filo conduttore tra le varie scenette. Il difetto maggiore di Re-Kan infatti per ora risiede proprio nel fatto che le numerose vicende risultino un po’ troppo slegate, spesso anche a livello di atmosfere, e questa mancanza di continuità se non viene gestita abilmente alla lunga potrebbe anche finire per incidere in modo negativo.

    Sul fronte yuri come accennato non c’è praticamente nulla da segnalare, nonostante il main cast sia quasi interamente femminile e l’unico personaggio maschile venga dipinto come un perfetto idiota il cui unico compito è fare letteralmente da punching-ball umano. Tentare di definire il rapporto tra Amami e Inoue anche solo yureggiante in tutta onestà sarebbe come prendere una posizione estremista, da veri e propri “talebani dello yuri”, e come ben sapete non è nostra consuetudine. Sinceramente i presupposti per “spingere” un po’ di più sul loro rapporto ci sarebbero anche, tuttavia la mia sensazione è che non intendano procedere in quella direzione per puntare decisamente su altri elementi meno seri. Molto probabilmente i prossimi episodi saranno decisivi per stabilire la permanenza o meno di Re-Kan in questa rubrica.

    Show by Rock


    Durante la prima puntata il mio pensiero su Show by Rock è passato da “Ma che è sta robaccia?” (una boy band di fashion/fighetti, animazioni in CGI 3D, personaggi trasformati in chibi/nendoroid”) a “Potrebbe essere uno degli anime più folli e geniali che abbia mai visto” (una band di delinquenti che suona metallo pesante, chitarre elettriche a go-go, un uovo (sì esatto.. un UOVO!) parlante che fa il manager musicale e che quando tende ad agitarsi troppo deve essere frustato dalla sua assistente). Beh come spesso succede in questi casi la verità alla fine sta proprio nel mezzo. Show by Rock è un anime tratto da un gioco musicale per cellulari dal setting alquanto fantasioso. La protagonista Cyan, chitarrista in erba, dopo aver realizzato un nuovo record a tale gioco si ritrova catapultata a Midi City, immaginaria città della musica interamente abitata da Mummon, esseri metà uomo e metà animale che ricordano un po’ vagamente gli Youkai. Qui, dopo essersi a sua volta tramutata in Mummon e aver avuto occasione di mettere in mostra le sue innate doti artistiche, viene arruolata in una sgangherata girl-band con la quale tenterà la scalata al successo.

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    Voto agli episodi 1-4: SEI. Per via della sua natura Show by Rock mi dà l’impressione di essere un’opera molto più d’immagine che non di sostanza, un grande festival di luci e suoni all’interno del quale le numerose vicende dei personaggi finiscono per passare un po’ in secondo piano di fronte a quella che è in realtà la protagonista reale della storia, ovvero la musica, diventando più che altro funzionali ad essa. Dopo l’ottima impressione suscitata con i primi due scatenati episodi, nei quali gli aspetti positivi erano stati di gran lunga superiori a quelli negativi, le due puntate successive sono state contraddistinte da una maggiore “piattezza” e la simpatica follia che aveva contraddistinto quest’anime nelle battute iniziali ha lasciato il posto a delle atmosfere più tranquille, o comunque molto meno originali. La mia sensazione, anche se spero ovviamente di sbagliarmi, è che quest’anime abbia sparato immediatamente nella prime fasi le sue cartucce migliori per poi assestarsi su un livello abbastanza anonimo.

    La stessa cosa si può anche dire per l’elemento yuri con il personaggio di Retoree che dopo aver regalato subito delle grandi speranze si è spenta rapidamente, trasformandosi da fangirl assatanata di Cyan (di cui sembrava essersi letteralmente innamorata a prima vista) a semplice ragazza timida il cui scopo nella vita è quello di socializzare e farsi delle amiche con cui condividere le proprie passioni. Un cambiamento che, se verrà confermato, azzererà totalmente le già scarse probabilità che quest’anime possa trovare un posto nelle nostre liste.

    Houkago no Pleiades


    Erano anni che non mi capitava di vedere un anime banale, scialbo e pieno di clichè come Houkago no Pleiades. Qualcuno ha provato per caso a dire alla casa produttrice che questo genere di majokko è passato di moda da un bel po’ di tempo? Temo proprio di no, e così la Gainax (molto probabilmente sulla spinta dello sponsor Subaru) nel tentativo di creare un anime che abbracciasse il target più ampio possibile ha finito col dare vita ad un polpettone zeppo di stereotipi e di cose ormai viste e straviste. Forse Houkago no Pleiades potrebbe piacere a un bambino di nove anni alle prese con i suoi primi anime (ma avendo già le Precure da guardare perché mai dovrebbe sorbirsi sta roba?!), mentre è totalmente improponibile per l’appassionato medio, abituato ad attendersi un minimo di maturità e originalità da ogni nuova opera proposta, soprattutto quando appartiene ad un genere che ha voltato pagina ormai da tempo quale è il mahou shoujo. Qui invece ci ritroviamo per le mani un’opera talmente scolastica che perfino nei corsi per aspiranti animatori e artisti in erba se ne sarebbero venuti fuori con qualcosa di meno vecchio e scontato. E come se non bastasse, ok le esigenze commerciali, ma dare il nome alla protagonista e utilizzare le Pleiadi (il cui nome giapponese è proprio “Subaru”) come tema centrale dell’anime non erano sufficienti come richiamo diretto allo sponsor? Era proprio necessario introdurre quella cretinata del rumore dei motori mentre le protagoniste stanno volando? Onestamente faccio fatica a ricordare un anime nel quale fosse presente un elemento più forzato e anti-climatico di quel rombo osceno!

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    Voto agli episodi 1-4: QUATTRO E MEZZO. Salvo soltanto l’arte in Houkago no Pleiades (ovvero chara, grafica e animazioni), davvero bella e di altissima qualità, come d’altronde è lecito aspettarsi da un colosso dell’animazione quale è la Gainax la quale tuttavia, a mio parere, ha toccato davvero il punto più basso della sua storia con quest’opera. Una marchetta di cui noi fan non sentivamo certamente il bisogno ma che evidentemente, in tempi di crisi come questo, ha fatto comodo pure a loro.

    Componente yuri? Se decidete di dargli ancora una chance armatevi di tanta pazienza perché Houkago no Pleiades è uno di quegli anime che ve la farà esaurire. Nel suo festival delle banalità infatti, e per cercare di non far torto a nessuno, gli autori hanno provveduto a piazzare la protagonista nel bel mezzo di due legami profondi, uno con la sua inseparabile amica di infanzia, e uno con il classico antagonista dal cuore buono afflitto dalla ben nota “Sindrome di Super Pippo”, per via della quale gli basta un semplice cambio d’abito per diventare improvvisamente irriconoscibile. Sperare che salti fuori qualcosa da tutto ciò? O che da qui alla fine questo equilibrio cessi e ci si sposti verso una delle due possibili direzioni? Illusi! Ho visto troppi anime così per non sapere già fin da ora quale sarà al 99% la sua destinazione. Ricordatevi solo di tirare l’acqua prima di uscire…

    Hibike! Euphonium


    Ho la sensazione che con Hibike! Euphonium la KyoAni stia ponendo le basi per il suo ennesimo successo commerciale, e soprattutto che lo stia facendo nel modo in cui ci ha abituato, ovvero puntando su quegli elementi in cui eccelle e che da sempre sono la base portante delle sue opere: ambientazione a sfondo scolastico (meglio ancora se incentrata sulle vicende di un club scolastico), comparto tecnico sopraffino in ogni suo aspetto, grande cura nello sviluppo dei personaggi e poi, immancabilmente, moe a profusione. Come dargli dunque torto se poi il risultato finale è un anime di ottima qualità e dal sicuro potenziale come Hibike! Euphonium? Chi temeva un clone di K-ON (non certo a livello qualitativo ma per le tematiche) si metta fin da subito il cuore in pace poichè gli elementi in comune fra le due opere, a parte quelli sopracitati, sono davvero pochissimi. Inoltre, come dicevo non possono nemmeno essere considerati punti in comune ma più che altro un marchio di fabbrica della KyoAni, nonchè elementi che è possibile ritrovare in tutti i suoi anime e non soltanto in quei due. Se pertanto vi capitasse di leggere in giro frasi del tipo “K-ON versione 2.0” oppure “K-ON in versione musica classica” sappiate che sono i classici commenti di chi parla senza nemmeno averlo guardato e basandosi solo su indizi sommari. Anzi, mi sento di affermare tranquillamente che le differenze tra i due anime, a livello di trama, atmosfere, stile e psicologia dei personaggi, sono così tante che non ha nemmeno senso paragonarli, quindi mettiamo subito da parte i parallelismi e giudichiamo Hibike! Euphonium per quello che è.

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    Voto agli episodi 1-4: SETTE. Partenza lenta e ragionata, direi quasi rilassata, per Hibike! Euphonium che, esattamente come Vivid, si sta prendendo tutto il tempo necessario per introdurre storia e personaggi di modo da dare a entrambi gli aspetti una certa solidità e una dimensione consistente. Il tutto nonostante un cast numerosissimo, tra principale e secondario, e la conseguente necessità di dover limitare il tempo dedicato ai vari personaggi senza per questo andare a privarli della loro caratterizzazione. Una difficoltà aggiuntiva che dimostra ulteriormente quanto abbiano fatto bene finora con quest’anime per cui auspico, alla luce di quanto visto finora, una durata superiore alla stagione singola.

    Per quanto riguarda lo yuri sono invece un po’ meno ottimista al momento. Molto dipenderà da come gestiranno il rapporto tra Kumiko e Kousaka nel momento in cui le due diventeranno finalmente amiche. Al momento non vedo infatti elementi yuri, nemmeno a livello secondario, e considerato che si tratta di un anime a cast misto le opzioni disponibili si riducono inevitabilmente poiché si precludono già in partenza alcune categorie. Inoltre molto dipenderà anche dalla già citata lunghezza dell’opera poiché più un anime è lungo più c’è spazio per eventuali sorprese e per costruire rapporti che si modificano nel tempo. Se annunceranno la doppia stagione (anche non consecutiva) allora direi che non tutto è perduto, se lo dovessero confermare a 12-13 episodi allora la vedrei molto dura!


    Stagione primaverile dunque che si sta decisamente palesando in chiaro-scuro, con le due opere che davamo praticamente per scontate a rispettare ampiamente le attese e tutte le altre che avevamo indicato come scommesse a proporre al momento poco o nulla, tanto da essere già praticamente tutte a rischio-taglio (oltre ad averne una già estromessa). Tutto secondo previsioni dunque? Non proprio, perché a sorpresa è sbucato un altro anime ad allietare la nostra primavera di yuristi. Grazie alla segnalazione della nostra utente Jiyuu, a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti, abbiamo infatti scoperto l’esistenza di

    Mikagura Gakuen Kumikyoku


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    Eruna è una ragazza all’ultimo anno delle medie. Svogliata e senza nessuna ambizione trascorre tutto il suo tempo a giocare agli eroge e a fantasticare delle sue eroine virtuali con le quali si immagina sempre in situazioni piccanti, per la disperazione della madre che vorrebbe quantomeno che si decidesse a scegliere un istituto dove trascorrere le superiori e a studiare per gli esami di ammissione. In suo involontario soccorso arriverà il cugino di Eruna, Shigure, il quale le mostrerà un depliant pubblicitario della Mikagurun, accademia alla quale lui stesso è iscritto. Eruna vede così la fotografia della bellissima Seisa, figlia del preside e a sua volta studentessa della Mikagurun, e innamoratasi di lei all’istante decide di presentare domanda di iscrizione. Quello che però non immagina è che la Mikagurun è un’accademia molto particolare e che gli studenti che ne fanno parte sono tutte persone decisamente fuori dall’ordinario.

    Come detto giustamente dalla nostra Dora(gon) in fase di commento sul forum era dai tempi di Kanako di Maria Holic che non vedevamo una lesbicona arrapata e incallita del livello di Eruna: qualunque personaggio dalle fattezze femminili incroci finisce infatti immancabilmente per diventare oggetto delle sue attenzioni moleste oltre che di svariate fantasie erotiche. Eruna non fa nulla, ma proprio nulla, per nascondere questa sua inclinazione, e i continui rifiuti delle sue vittime non bastano di certo a fermarla o anche solo a farla perdere d’animo, soprattutto quando si tratta di Seisa che rimane il suo più grande sogno proibito e per la quale sembra essere veramente disposta a tutto. Davvero un anime imperdibile per chi si vuole godere un po’ di sano ed esplicito yuri senza la benché minima pretesa di serietà.

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    Ed Eruna, a mio modo di vedere, rappresenta anche il vero e unico motivo per cui guardare Mikagura Gakuen Kumikyoku, il quale altrimenti, a livello generale non presenterebbe molte note degne di interesse. Il livello artistico è infatti piuttosto mediocre, soprattutto nelle animazioni, e la grafica è molto essenziale. Col chara va un pochino meglio ma in generale si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto a budget decisamente ridotto. L’idea delle guerre tra club e dei duelli fra studenti non è certo di per sé molto originale e i personaggi appaiono tutti abbastanza bidimensionali. Voto agli episodi 1-4: SEI

    Si conclude così questo primo round dedicato alla stagione primaverile 2015 nel quale, accanto a diverse valutazioni molto positive, ci siamo trovati costretti ad emettere fin da subito alcune sentenze molto dure. Tuttavia, per esperienza, sappiamo ormai benissimo che a questo punto della stagione nulla è definitivo e che con altri due mesi davanti molte cose possono ancora cambiare. Se volete quindi scoprire le future evoluzioni degli anime che attualmente si trovano sotto il nostro yuri-periscopio non perdetevi l'edizione di giugno, nella quale molte cose saranno sicuramente cambiate. E se nel frattempo volete divertirvi a dire la vostra vi ricordo che potete sempre farlo nel nostro topic di Discussione Novità.

    Appuntamento al mese prossimo dunque, e che lo yuri sia sempre con voi... ve lo dicono anche Nanoha e Fate!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di giugno della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015, nella quale faremo il secondo check-point del trimestre primaverile attualmente in corso. Arrivati ormai a due terzi di stagione infatti per molti degli anime che attualmente si trovano sotto la nostra lente dì ingrandimento i giochi sono per lo più fatti, sia nel bene che nel male. Non perdiamo quindi tempo e tuffiamoci a capofitto nel nostro consueto editoriale poiché lo cose da dire sono come al solito parecchie!

    Bilancio anime in corso


    Contrariamente alle mie abitudini voglio partire questa volta con le esclusioni e annunciare gli anime che, salvo clamorosi ed imprevisti “ribaltoni”, verranno scartati dal nostro periscopio e dei quali non sentirete più parlare in questa sede. La prima opera a venire eliminata è Re-Kan per il semplice fatto che non presenta nulla di veramente rilevante dal punto di vista yuri. E’ un vero peccato perché il potenziale tra Amami e Inoue era davvero alto ma gli autori hanno deciso di percorrere altre strade con quest’opera per cui ritengo che sia inutile insistere su di essa. Ovviamente rimane un anime molto gradevole e divertente, pertanto il mio invito è quello di continuare a seguirlo, a patto ovviamente che siate disposti a mettere da parte qualunque aspettativa a livello di yuri. Stesso discorso anche per Show by Rock!, dove l’infatuazione di Retoree per Cyan non sembra essere di per sé sufficiente a giustificarne un’eventuale inserimento nelle nostre liste, neanche nelle categorie degli anime ad elemento yuri secondario poiché è davvero troppo poco per poter essere giudicato anche solo come tale. Come per Re-Kan tuttavia ritengo valga comunque la pena seguirlo fino alla fine specialmente se, come nel mio caso, la storia vi ha comunque preso e siete curiosi di sapere come andrà a finire il tutto.

    Il terzo ed ultimo taglio riguarda Hibike! Euphonium. Alla luce di quanto visto nell’ottavo episodio qualcuno potrebbe pensare che sono impazzito eppure vi posso assicurare che non è così e che ho i miei buoni motivi per voler stoncare in modo netto e deciso quest’anime. Paradossalmente quello che mi ha allarmato è stato proprio l’episodio in questione che, a partire dal titolo, ha posto le basi per un presunto “triangolo sentimentale” iniziando anche a dare un certo peso sia al personaggio di Suichi sia al suo rapporto con Kumiko. Con la pulce che ormai mi ronzava nell’orecchio ho deciso pertanto di indagare più a fondo e, visto che quest’anime è l’adattamento di una trilogia di romanzi shoujo sono andato a leggere come finisce la storia. Ebbene, dovete sapere che Kumiko è destinata poco alla volta a ricambiare i sentimenti di Suichi tanto che i due finiranno per fidanzarsi nelle ultime pagine. Nel frattempo si scoprirà che il misterioso motivo che ha spinto Reina ad iscriversi alla Youkoso è Taki-sensei di cui è segretamente innamorata, sentimento che ovviamente il professore non ricambia ma che porta comunque la nostra protagonista a fare di tutto per compiacerlo, quantomeno come allieva. E lo yuri? direte voi. Beh, molto semplice, considerato che quelle scene che hanno come protagoniste Kumiko e Reina nell’opera originale non esistono la spiegazione più semplice (e sulla quale tutti concordano) è che ci troviamo di fronte alla solita furbata della KyoAni per cercare di attirare quanti più spettatori possibili. Quest’ultima infatti, non è nuova ad adescare yuristi attraverso alcune scene costruite ad arte, di modo da farli appassionare alle loro opere e dargli qualcosa su cui fantasticare, per poi immancabilmente ritornare a dare precedenza alla romance principale (che è sempre rigorosamente a sfondo etero) lasciandoli così con un palmo di naso. Questa tattica subdola è stata già adottata in pasato con Tamako Market, opera che ha lasciato l'amaro in bocca a ben più di uno yurista, e ora la storia rischia di ripetersi. Personalmente dunque mi sono rotto le scatole. Nessuno pretende ovviamente che debbano dare vita ad una storia yuri se vogliono dare priorità a storie a sfondo etero, anzi è nel loro pieno diritto farlo, ma allo stesso tempo non accetto che si utilizzi lo yuri come uno specchietto per le allodole di modo da accaparrarsi un certo tipo di spettatori illudendoli. Basti pensare che è stato coniato perfino un termine ad hoc per questa pratica (di cui la KyoAni è considerata la regina indiscussa), vale a dire "yuri bait", ovvero "esca yuri", il che è tutto dire. A partire da questo momento dunque qualunque opera di questa casa produttrice verrà esclusa in fase di presentazione stagionale e sarà recuperata eventualmente in un secondo momento, solo dopo aver visionato un certo numero di episodi ed essersi accertati di essere al riparo da personaggi maschili e romance principali etero che dovessero essere state accuratamente “omesse” nei trailer. E sono anche consapevole che stiamo parlando della stessa casa produttrice di K-ON e Lucky Star, ma per quanto mi riguarda i debiti di riconoscenza non sono mai eterni!

    Dopo questa lunga sfuriata passiamo finalmente ad argomenti più piacevoli, andando a prendere in esame quelle opere che stanno allietando la primavera di noi yuristi.

    Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid


    Dopo la lunga fase di “riscaldamento” la storia è entrata finalmente nel vivo con l’inizio del torneo intergalattico che, di fatto, rappresenterà da qui in poi il tema portante e l’elemento centrale attorno al quale ruoteranno tutte le vicende dell’anime e le sue sottotrame, incluse ovviamente quelle legate allo sviluppo delle protagoniste. Ci sarà spazio per la loro crescita, sia come personaggi che come combattenti, nonchè per l’approfondimento dei legami personali, tra i quali spicca senza ombra di dubbio quello tra Vivio ed Einhart, per le quali sussiste anche la necessità di fare luce su quel misterioso passato che sembra legarle in modo indissolubile. Come avevo scritto il mese scorso Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid non nasce certamente con l’ambizione di ripercorrere le orme epiche della saga originale, essendo stato pensato come un semplice spin-off dalle atmosfere molto più leggere e scanzonate. E proprio come tale deve essere quindi visto (e vissuto) dai fan, senza riporre su di esso delle aspettative esagerate e senza aspettarsi tutta quella drammaticità che aveva contraddistinto la trilogia di Nanoha. Al contrario, per apprezzare interamente Vivid bisogna lasciarsi trascinare dalla vitalità delle protagoniste e dal loro genuino entusiasmo, vale a dire tutti quegli elementi che da sempre caratterizzano il manga di Vivid e che gli autori sono stati molto bravi a trasmettere anche attraverso questo adattamento animato, adattamento che, almeno fino ad ora, stanno portando avanti in modo decisamente soddisfacente.

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    Voto agli episodi dal 4 all’8: SEI e MEZZO. Due terzi di stagione sono serviti praticamente come rodaggio e per introdurre la storia e le protagoniste principali, scelta che mi trova totalmente d’accordo, specialmente in un periodo come questo nel quale spesso ci siamo ritrovati a fare i conti con anime che tendono ad andare di corsa concedendo poco spazio allo sviluppo della trama e dei personaggi. All’ottavo episodio sono stati adattati circa venti dei settanta e passa capitoli da cui al momento è composto il manga il quale, ricordo, è ben lontano dall’essere concluso. In pratica siamo ancora all’inizio. La mia sensazione quindi è che, contrariamente a tanti altri adattamenti raffazzonati (e creati a casaccio buttando insieme un po’ di scene prese qua e là dall’opera originale solo per darle un po’ di pubblicità), la volontà degli autori di Vivid sia quella di dare vita ad un adattamento fedele, destinato a tenere compagnia a lungo ai fan articolandosi lungo un periodo temporale che va ben al di là della canonica stagione da 12-13 episodi (e forse anche della doppia stagione). Spero ovviamente di non venire smentito.

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    Anche per quanto riguarda l’elemento yuri direi che sta procedendo tutto bene con il rapporto tra Vivio ed Einhart che lentamente ma inesorabilmente si fa via via sempre più stretto, sebbene si tratti di uno yuri un po’, concedetemi il termine, “telefonato” poiché Einhart conserva dentro di sé i ricordi e lo spirito del suo antenato principe mentre la donna che quest’ultimo amava e che non riuscì a salvare era, guarda un po’, la precedente incarnazione di Vivio. Tra l’altro sono pure le loro copie sputate: penso quindi che anche un bambino di sei anni sarebbe in grado di capire dove si andrà a parare. Al di là di questo dettaglio restano comunque un pairing da shippare alla morte!

    Hello!! Kiniro Mosaic


    Non è facile trovare ogni volta qualcosa da scrivere su Kiniro Mosaic anche perché penso che ormai tutto quello che potevo dire di buono l’ho detto. Arrivati a questo punto, francamente, non so nemmeno più come tessere le lodi di quello che, a conti fatti, può essere considerato uno dei più begli slice of life degli ultimi anni nonchè uno dei migliori anime yuri comici realizzati fino ad oggi, alle spalle - forse - del solo Yuru Yuri (anche se per quanto mi riguarda se la giocano pressoché alla pari).

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    Voto agli episodi dal 4 all’8: NOVE. Venti episodi (contando ovviamente anche la prima stagione) e non sentirli. Nonostante il tempo passi Kiniro Mosaic riesce a mantenere pressochè invariata la sua totale freschezza e la sua inconfondibile vena di originalità, evitando di subire cali di qualunque genere o anche solo dei singoli passaggi a vuoto, impresa che per un’opera del suo genere ha quasi dell’incredibile. Se ripenso infatti a tutti gli slice of life che ho visto, anche quelli che ho amato di più, mi torna sempre e comunque alla mente quell’episodio un po’ più fiacco del solito oppure quei momenti, fortunatamente brevi, un po’ più scialbi o ripetitivi. Ecco, in Kiniro Mosaic non ho mai trovato nulla di tutto ciò e sfido chiunque a individuare una puntata che si possa ritenere migliore (o anche peggiore) rispetto a un’altra.

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    In questa fase centrale di stagione sono stati numerosi i momenti nei quali è stato concesso spazio ad alcuni personaggi secondari come Isami (la cui presenza è sempre una cosa gradita) Honoka (che molto probabilmente solleverà gli autori di doujinshi dall’annosa questione di trovare un pairing a Karen) e soprattutto Kuzehashi-sensei. Anche quest’ultima sta infatti contribuendo ad innalzare non poco il già elevatissimo tasso di yuri di quest’anime. E se già prima mi risultava difficile non shippare lei e Karazuma sensei, dopo il flashback nel quale ci sono state mostrate in versione studentesse la cosa mi è diventata pressoché impossibile... Doujinshi, venite a me!

    Mikagura Gakuen Kumikyoku


    Luci ed ombre anche in questa fase centrale di stagione, tuttavia, a differenza del mese scorso le proporzioni tra le due cose si sono invertite, con gli aspetti positivi che ora sono in maggioranza rispetto a quelli negativi, e con questi ultimi che tra l’altro non sono neanche tutti direttamente imputabili all’anime in sé. Ma andiamo con ordine. Il lavoro di caratterizzazione dei personaggi è stato sicuramente l’elemento su cui gli autori si sono focalizzati maggiormente, a dispetto forse della trama che è finita nettamente in secondo piano rispetto alla necessità di dare uno spessore ai protagonisti anche attraverso la scoperta delle loro vicende personali, in particolare del loro passato. Certo, non stiamo parlando di qualcosa di trascendentale, visto e considerato anche l’assurdità dei personaggi stessi, tuttavia nel giro di pochi episodi si è passato da un blocco di protagonisti anonimi e poco interessanti ad un cast di personaggi variegato ed estremamente divertente, che ha trovato la ciliegina sulla torta nell’inserimento di Otone, da me immediatamente ribattezzata “The Ultimate Tsundere”. E d’altronde si sa che quasi tutto in Mikagura Gakuen Kumikyoku viene estremizzato, soprattutto quando si tratta di mettere in luce i tratti più caratteristici dei protagonisti, pertanto è normale che la sua tsunderaggine arrivi a farle praticamente sfiorare il bipolarismo.

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    Considerata la piega che aveva preso Mikagura GK, abbinata al fatto che a metà stagione ancora non c’era traccia di Otone (nonostante avessimo capito dalle sigle che era un personaggio chiave) avevo iniziato a stimare anche per quest’anime una durata più lunga della stagione singola, proprio perché ritenevo che il tempo che si erano presi per valorizzare il cast era il segnale che intendevano fare le cose con calma. Tuttavia è poi arrivato l’annuncio che gli episodi sarebbero stati solo dodici e contemporaneamente quasi tutta la parte relativa al torneo delle matricole è stata praticamente tagliata, con la sconfitta di Eruna che è andata addirittura in scena off-screen, esattamente come la finale stessa del torneo. Insospettito ho quindi fatto qualche indagine per capire cosa può avere spinto gli autori ad affrettare così quello che sembrava essere il tema centrale di Mikagura GK (almeno in questa fase iniziale) e ben presto ho trovato la risposta: i preordini per quest’anime sono quasi pari a zero. Pare infatti che il pubblico non abbia particolarmente gradito che abbiano omesso di dichiarare la natura yuri di Mikagura GK in fase di lancio, e che quindi si aspettassero un anime di tutt’altro genere. Può sembrare assurdo ma è così, e d’altronde ormai non mi stupisco neanche più della volubilità del pubblico giapponese che a volte sfiora quasi l’irrazionale. Nonostante questo e nonostante una certa sensazione di “smobilitazione” assegno come voto agli episodi dal 4 all’8 SETTE, poiché ritengo che il lavoro svolto sia stato molto buono indipendentemente dal destino a cui andrà incontro quest’anime. Aggiungo anche che non sempre sono solo le vendite dei DVD a determinare le sorti di un anime, anche se nella stragrande maggioranza dei casi è così. Ci sono state infatti alcune eccezioni in passato, con opere che hanno beneficiato di una seconda stagione nonostante avessero avuto delle vendite orribili. Questo accade generalmente quando l’anime contribuisce ad innalzare le vendite di altri prodotti ad esso collegato, come ad esempio un manga, oppure nel caso in cui il suo merchandise abbia particolare successo. Considerato quindi che Mikagura GK è un adattamento di una collana di romanzi (il manga è anche lui un adattamento di questi ultimi) ci potrebbe essere ancora una speranza.

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    Con l’arrivo di Otone sarà inevitabile lo scisma tra i fan, che con ogni probabilità si divideranno tra coloro che continueranno a shippare Eruna con Seisa e chi invece la vedrebbe molto meglio con la volubile compagna dai capelli viola, la quale, tra l’altro, sembrerebbe essere molto più alla sua portata. Le voci che mi giungono da parte di chi ha letto le novel riferiscono di un rapporto tra Eruna e Otone che nel corso del tempo si fa sempre più stretto, con un’ottima sinergia tra le due ragazze nel tentativo di portare avanti il club che hanno fondato insieme. Ed è questo il motivo per cui auspico, no anzi mi correggo, per cui spero vivamente e con tutto il cuore che sia stata prevista una seconda stagione per Mikagura GK: quattro episodi per fangirlare Eruna x Otone sono davvero troppo pochi!

    Siamo giunti così alla fine di questa seconda tornata di valutazioni relative alla stagione primaverile che nonostante alcune solenni incazzature sta confermando il trend estremamente positivo del genere yuri in questo 2015, che tra conferme, sorprese e opere di grande qualità ci sta regalando davvero tante soddisfazioni, molte di più di quelle che onestamente avevo messo in preventivo a inizio anno. In pratica l’esatto opposto di quanto successo con il 2014, partito con enormi aspettative ma che ha finito invece per deluderci a più riprese. E il bello è che non è ancora finita visto che all’orizzonte si sta affacciando una stagione, quella estiva, che storicamente è sempre stata favorevole al genere yuri.

    Non perdetevi quindi l’immancabile appuntamento di luglio con la nostra rubrica nel quale daremo il tradizionale benvenuto ai nuovi anime oltre ovviamente a tirare le somme definitive di quelli attualmente in corso. Ancora non so se dovrò, come spesso accade, “sdoppiare” il mio editoriale: tutto dipenderà dal numero di opere da presentare e da quanto rimarrà da dire sulla stagione in corso, visto e considerato che non mi aspetto grossi sconvolgimenti e che gli interrogativi da risolvere sono davvero pochi. Non ci resta dunque che attendere la fine del mese per scoprirlo. Se volete ingannare il tempo nel frattempo potete discutere di quello che avete letto qui all’interno del nostro forum e in particolare nel Topic Discussione Novità.

    A presto, e che lo yuri sia sempre con voi... ve lo dice anche Eruna!

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    Care amici e care amiche del Crystal Lily benvenuti al primo appuntamento di luglio con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. La stagione estiva è ormai alle porte e poichè, come da tradizione, il numero di opere che hanno catturato il nostro interesse iniziale è impressionante ci troviamo costretti a mettere da parte per un momento il bilancio conclusivo del trimestre primaverile e dare precedenza alla presentazione dei nuovi anime. Mi auguro che abbiate un sacco di tempo libero nei prossimi mesi poiché vi assicuro che di roba da guardare ce n’è davvero in abbondanza!

    Anime Stagione Estiva 2015


    Senki Zesshou Symphogear GX

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    Data di inizio: 4 luglio

    La terza stagione di Symphogear, il cui nome completo (che probabilmente non useremo mai) è Senki Zesshou Symphogear GX: Believe in Justice and Hold a Determination to Fist., è ambientata a breve distanza dagli eventi conclusivi della seconda serie. Dopo l’ormai famoso “Frontier Incident” e la conseguente battaglia che ha posto fine una volta per tutte alla minaccia dei Noise per le nostre eroine sembrava finalmente arrivato il momento di godersi un po’ di meritato riposo. Sfortunatamente per loro non sarà così poichè una nuova minaccia farà ben presto la sua comparsa. Nell distretto di Yokohama viene infatti individuato un fenomeno che ricorda molto da vicino proprio i Noise. Inviate sul posto per indagare Hibiki e le sue compagne vengono aggredite da un gruppo di misteriose nemiche che si avvalgono di una potente tecnologia mai vista prima d’ora: inizia così l’ennesima battaglia per la salvezza dell’umanità!

    Con il ritorno in blocco di tutte le protagoniste delle precedenti stagioni e l’arrivo di ben cinque personaggi nuovi, di cui potete trovare un anteprima in questo post all’interno del topic di Symphogear, il cast di quest’opera si preannuncia ancora più maestoso che in passato. C’è grande attesa ovviamente per le nuove canzoni, da sempre vero punto di forza di quest’anime, e almeno per quanto ci riguarda, per il ritorno di HibiMiku, coppia storica di Symphogear che ci ha tenuto compagnia fin dal primo episodio. Le nostre attenzioni tuttavia non saranno rivolte solo a loro: oltre a Hibiki e Miku salutiamo infatti anche il ritorno della coppia Shirabe/Kirika e soprattutto del personaggio di Tsubasa, attorno al quale c’è grande trepidazione. I suoi ammiratori attendono infatti di scoprire se continuerà il suo periodo di vedovanza oppure se finalmente si deciderà ad aprire il suo cuore a un nuovo amore dopo la separazione dalla povera Kanade. Chris attende alla porta, e se gli autori avessero deciso di esaudire quello è uno dei più grandi desideri dei fan… sappiamo che è difficile ma mai dire mai! Inoltre sono pronto a scommettere che qualcosa di interessante arriverà anche dalle new entry: conoscendo quest’anime faccio fatica a immaginare che da un gruppo di cinque personaggi nuovi non salti fuori almeno un’altra coppia.

    Trailer:

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    Non Non Biyori Repeat

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    Data di inizio: 7 luglio

    L’attesissima seconda stagione di Non Non Biyori è finalmente arrivata. Nell’autunno 2013 avevamo approcciato quest’anime senza tante aspettative e invece si rivelò una delle più belle sorprese di sempre. Artisticamente strepitoso, con i suoi paesaggi mozzafiato e assurdamente coinvolgente seppure nella sua semplicità, Non Non Biyori conquistò rapidamente il cuore di molti appassionati e il suo successo fu tale da spingere la casa produttrice a annunciare quasi immediatamente il sequel. Se non siete familiari con l’opera vi invito a leggere la sua recensione nel topic ufficiale e, nel caso in cui la prima serie vi sia sfuggita, avete ancora tutto il tempo per recuperarla prima che Non Non Biyori Repeat cominci.

    Per quanto riguarda lo yuri le nostre attenzioni sono tutte ovviamente concentrate sul personaggio di Hotaru, che nella prima serie si rivelò inaspettatamente un’autentica yuri-stalker in erba, a dispetto della sua giovane età. Vedremo se anche in questa nuova stagione saprà dare sfoggio del suo amore ossessivo nei confronti dell’adorata Komari-senpai e soprattutto in quale inquietante modo lo farà!

    Elemento yuri a parte non vedo l’ora di tuffarmi nuovamente nelle atmosfere delicate e rilassate di Non Non Biyori, certamente uno dei migliori slice of life degli ultimi anni e autentico toccasana per la mente e per l’anima: sono sicuro che questa seconda stagione saprà essere ampiamente all’altezza della prima.

    Trailer:

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    Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei Herz!

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    Data di inizio: 25 luglio

    Terzo cavallo di ritorno di questa stagione estiva, con la seconda metà di serie di Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei, seguito dei primi dieci episodi andati in onda esattamente un anno fa. Una pausa decisamente lunga per quest’anime, che ora torna finalmente a trovarci e si prospetta, come sempre, croce e delizia per noi appassionati di yuri. Lo yuri in quest’opera è infatti da sempre molto forte, ed è presente in quantità massicce sia come elemento fanservice (grazie soprattutto al personaggio di Kuro), sia come elemento sentimentale subtext, per via dello stretto legame tra Illya e Miyu. Tuttavia la presenza di molti altri elementi di “disturbo”, in primis il malcelato brocon di Illya (e, di richiamo, della stessa Kuro) nei confronti del fratello Suichi, hanno impedito a Fate/kaleid liner Prisma☆Illya di issarsi nelle categorie più alte della nostra lista e a malincuore lo abbiamo dovuto inserire nell’elenco degli anime ad elemento yuri secondario, per quanto indubbiamente importante, e aggiungerei anche, molto spesso esplicito. Come avviene per molte opere di questa categoria infatti le scene yuri sono presenti in abbondanza, seppure mischiate ad un po’ di altre cose che a noi risultano inevitabilmente un po’ sgradite. Purtroppo sappiamo che con Fate/kaleid liner Prisma☆Illya, è un prendere o lasciare, ma se si decide per la prima opzione e ci si concentra sulla parte mezza piena del bicchiere sappiamo per certo che è un’opera in grado di regalare ottime soddisfazioni.

    Anche questa nuova stagione dunque seguirà con ogni probabilità questa formula ormai consolidata, che poi a dire il vero è la stessa del manga, di cui Fate/kaleid liner Prisma☆Illya è un adattamento pressoché fedele. Attendiamoci dunque molti momenti yuri, alcuni dei quali anche parecchio “forti”, e di cui potete avere un antipasto all’interno del primo dei tre trailer proposti. Tra l’altro, se devo proprio dirla tutta, sono parecchio sorpreso, sia per il fatto che gli autori abbiano deciso di animare una scena parecchio controversa (e per certi versi epocale!) come quella, sia per il fatto che abbiano deciso di giocarsela nelle preview. Forse temevano che lo shock per i fan sarebbe stato troppo e dunque hanno deciso di prepararli psicologicamente!

    Trailer:

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    Gakkou Gurashi!

    Data di inizio: 9 luglio

    E siamo giunti per la nostra gioia all’ormai immancabile appuntamento con l’adattamento animato di una serie della Houbunsha, i cui magazine sono ormai da qualche anno un’autentica fucina di opere che trovano regolarmente posto nelle nostre liste. Dalle pagine di Manga Time Kirara Forward ecco arrivare Gakkou Gurashi!

    Soltanto che questa volta c’è un “però”….

    Onestamente sono indeciso se seguire l’esempio degli autori e usare la sinossi ufficiale divertendomi a lasciarvi scoprire da soli la verità, oppure se rivelarvi di cosa tratta DAVVERO quest’opera. Facciamo così: per la prima volta nella storia della nostra rubrica pubblico due versioni della presentazione, quella ufficiale e, sotto spoiler, quella “reale”. A voi la scelta se leggerla o aspettare!

    Versione Ufficiale:

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    Yuki Takeya è una studentessa innamorata della sua vita scolastica. Per lei la scuola è un luogo meraviglioso, ricco di attività piacevoli, in particolar modo quelle relative al suo club, lo School Life Club, di cui fanno parte anche la presidentessa Rii-chan e un'altra ragazza, Kurumi-chan. E poi c'è la loro insegnante e supervisore, l'adorata Megu-nee sempre pronta a fare qualunque cosa per loro. Sìsì, nella mente di Yuki la scuola è davvero un luogo meraviglioso... perchè per lei è davvero impossibile intuire davvero la realtà.

    E’ con questa presentazione per certi aspetti un po’ sibillina che ci viene introdotto questo nuovo slice of life ad ambientazione scolastica. Sicuramente, come già avvenuto per tutte le altre opere tratte dai magazine della Houdansha, anche Gakkou Gurashi! avrà i suoi tratti unici e distintivi in grado di dargli quel tocco di originalità che lo distingue da tutti i suoi predecessori. Finora è sempre stato così e di tutti gli anime usciti dai vari Manga Time Kirara, a parte il comune denominatore dell’ambientazione scolastica non ne ricordo uno che fosse anche solo vagamente simile ad un altro: da Hidamari Skecth a K-On, da Yuyushiki a Kiniro Mosaic, passando per i vari Kanamemo, A-Channel, Gochiusa e Hanayamata, ciascuno di essi aveva una sua identità ben precisa. Non resta quindi che attendere per scoprire in quale modo ci potrà stupire Gakkou Gurashi!

    Versione Reale:

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    Tre giovani studentesse sono le uniche superstiti di un’apocalisse zombie. Le nostre protagoniste vivono barricate nella loro ex-scuola ormai semidistrutta e assediata dagli zombie, contro i quali combattono quotidianamente per la sopravvivenza. Tuttavia, per una di loro, tutto questo non è mai successo: la fragile mente di Yuki ha infatti rifiutato di accettare la realtà e la ragazza continua a trascorrere le sue giornate all’interno della sua adorata scuola come se nulla fosse cambiato partecipando alle lezioni e continuando a vedere l’istituto com’era un tempo, compresi gli altri studenti che in realtà sono morti ormai da tempo. Le sue inseparabili amiche Rii e Kurumi, che costituiscono con lei lo School Life Club, dovranno così farsi in quattro per proteggerla dai numerosi pericoli e consentirle di continuare a vivere nella sua realtà immaginaria. A dar loro manforte arriverà poi una quarta ragazza, Miki, la quale inizialmente si scontrerà con le altre poiché contraria ad assecondare le illusioni di Yuki, Poco alla volta però anche lei arriverà ad accettare la cosa per il bene di Yuki e il suo carattere si ammorbidirà rivelando così la sua reale indole dolce e gentile.

    Setting alquanto atipico dunque per questo slice of life che si stacca decisamente dai canoni tradizionali ai quali finora siamo sempre stati abituate, ovviamente fino a un certo punto! Sì, perché stiamo comunque parlando di un’opera targata Houdansha, e pertanto sono più che sicuro che non rinunceranno in nessun caso al moe e ai buoni sentimenti anche se probabilmente bisognerà mettere in conto qualche scena decisamente più “inusuale” rispetto al solito. In particolare sarà interessante scoprire il modo e la misura nei quali sarà stato incluso l’elemento horror in un contesto di tipo slice of life.

    Sul fronte yuri mi sento di dire che, al solito, possiamo dormire sonni tranquilli: credo infatti che nella più sfortunata delle ipotesi Gakkou Gurashi! finirà nella categoria degli anime yureggianti.

    Trailer:

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    Million Doll

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    Data di inizio: 7 luglio

    Million Doll vede come protagonista Suuko, una hikikomori fanatica di idol. Reclusa nella sua stanza trascorre tutta la sua esistenza a guardare concerti e video musicali dallo schermo del suo PC per poi aggiornare il suo blog. Quest’ultimo ha un seguito di pubblico talmente vasto da essere diventato uno strumento potentissimo nella mani di Suuko, la quale, attraverso le sue pagine, può far lievitare in brevissimo tempo la popolarità di qualunque idol. Un giorno Suuko mette i suoi occhi su Itorio, una idol emergente della prefettura di Fukuoka e decide così di aiutarla a diventare famosa.

    Sulla sua strada troverà però altre due idol rivali di Itorio, ben decise a dare battaglia e impedirle così di portare a termine la sua missione: la carismatica Ryou-san e Mariko, apprezzata artista underground.

    E’ molto raro che gli anime incentrati sul mondo delle idol ci abbiamo offerto qualcosa di concreto sul piano dello yuri, limitandosi per lo più (quando andava bene) alle goggles. L’unica eccezione fino ad oggi è stato Locodol. Tuttavia trattandosi di opere che propongono sempre dei cast prevalentemente (quando non esclusivamente) femminili riteniamo opportuno inserirli ogni volta nel nostro “radar”, seppure senza mai riporvi troppe aspettative.

    Nessun trailer disponibile al momento


    Venus Project: Climax

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    Data di inizio: 12 luglio

    Altro anime idol-related, questa volta però abbinato ad un ambientazione scientifico-futuristica.
    In un Giappone iper-tecnologico nel quale sono stati sviluppati dei sofisticati sistemi di trasmissione digitale dei suoni e delle immagini numerose idol si sfidano in una serie di competizioni all’interno di un circuito denominato Formula Venus. Questa nuova forma di intrattenimento (denominata anche F-V) sta riscuotendo un successo enorme presso i fan, che si divertono ad ammirare le loro beniamine mentre danno vita a numerose battaglie-live senza esclusione di colpi, nel corso delle quali ognuna di loro cercherà di sfruttare fino in fondo tutte le sue qualità. La trama principale segue le vicende di alcune ragazze facenti parte del Venus Project, e ci racconterà della loro dura lotta per arrivare al successo, fra battaglie, sentimenti e passione.

    Anche per Venus Project: Climax, a livello di aspettative vale lo stesso discorso fatto per Million Doll, anche se in fase di presentazione è stato comunque sottolineato che i legami di amicizia tra le varie ragazze ricopriranno un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama, e questa cosa è quantomeno interessante: vedremo cosa intenderanno dire con tutto ciò!

    Nessun trailer disponibile al momento


    Sore ga Seiyuu!

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    Data di inizio: 7 luglio

    Sore ga Seiyuu! segue le vicende di Futaba Ichinose, Ichigo Moesaki, e Rin Kohana tre giovani aspiranti seyuu.

    Dopo aver potuto osservare con Shirobako la vita quotidiana all’interno di uno studio di animazione arriva ora l’opportunità di dare un’altra sbirciatina a quello che accade dietro le quinte dell’industria dell’animazione soffermandoci questa volta su uno dei suoi elementi più importanti, il mondo delle seyuu, di cui Sore ga Seiyuu! si propone di darci uno spaccato realistico non disdegnando però di rivelarne anche alcuni degli aspetti un po’meno noti, talvolta anche con una punta di ironia.

    Le seyuu, per chi ancora non lo sapesse non sono semplicemente coloro che “danno la voce” alle protagoniste degli anime, ma sono delle artiste a tutto tondo capaci di eccellere in qualunque campo, dal canto, al ballo alla recitazione. Solitamente, quando non sono impegnate negli studi di registrazione la loro vita si divide tra trasmissioni televisive, radio, sale di incisione e concerti live che registrano sempre il tutto esaurito. I loro dischi vengono centinaia di migliaia di copie e per molte di loro il livello di popolarità è pari a quello delle idol più affermate. Ecco perché, mi viene sempre da sorridere quando vengono fatti dei parallelismi con le “doppiatrici” occidentali: con tutto il rispetto che posso avere per chi fa un lavoro comunque molto difficile nel caso delle seyuu stiamo parlando di autentiche star, il cui spessore artistico, inevitabilmente, è infinitamente superiore.

    Spero dunque con tutto il cuore che Sore ga Seiyuu! sia in grado di rendere giustizia a queste artistiche fantastiche e, proprio come già successo con Shirobako, aiutare i meno esperti a scoprire che quantità di lavoro, passione, sacrifici e talento sono necessari per dare vita a quei 20 minuti settimanali di anime.

    Trailer:

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    Shorts


    Wakaba*Girl

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    Data di uscita: 3 luglio

    Wakaba*Girl segue le vicende di Wakaba un’eccentrica ragazza di buona famiglia e del suo gruppo di amiche, l’innocente Moeko, la capricciosa Mao e l’atletica Nao, appassionata (grande appassionata, ahinoi, di yaoi): Ho almeno due buoni motivi per invitarvi a guardare quest’anime. La prima è che anche lui è un prodotto made by Houbunsha: si tratta infatti dell’adattamento di un 4koma serializzato su Manga Time Kirara Max. La seconda è che è nato dalla penna di, udite udite, Yui Hara, autrice di Kiniro Mosaic!

    Bikini Warriors

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    Data di uscita: 8 luglio

    Settato in un ambientazione in stile GdR Bikini Warriors, come suggerisce il nome, narra le imprese di un gruppo di avventuriere tettone che combattono un signore demoniaco. Rigorosamente in bikini.
    Chissà che capolavoro: quasi quasi mi dispiace che sia solo uno short e non una serie regolare! E pensate un po', poichè probabilmente temevano che la gente non avesse capito bene di che genere di anime si tratti hanno anche realizzato un trailer:

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    OAV


    Yuru Yuri Nachuyachumi!+

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    Data di uscita: agosto-settembre

    Come già segnalato a tempo debito nel topic ufficiale durante la stagione estiva è prevista l’uscita di due nuovi OAV di Yuru Yuri, che faranno da gustoso antipasto per la nuova serie programmata per ottobre. Speriamo solo che non ci sia da attendere troppo per reperirli.


    E questo è tutto, al netto ovviamente di qualche altra sorpresa che si dovesse rivelare a stagione in corso, come avvenuto ad esempio l’ultima volta con Mikagura Gakuen Kumikyoku. Il numero di opere che si presentano ai nastri di partenza di questa stagione estiva è ancora una volta impressionante. Certo, come sempre qualcuna verrà scartata e altre non si riveleranno di alcun interesse per la nostra causa, tuttavia sono sicuro che molte di loro arriveranno al traguardo, andando così ad arricchire ulteriormente un’annata che mese dopo mese si sta rivelando a dir poco memorabile. Ormai possiamo dire infatti con assoluta certezza che il 2015 è, e continua ad essere, un grandissimo anno per lo yuri: partito col botto a gennaio, con quel capolavoro indimenticabile dal nome Yuri Kuma Arashi, ha poi continuato a regalarci una serie infinita di soddisfazioni che non solo non accenna a diminuire ma che, anzi, è destinata a proseguire da qui fino a dicembre.

    Quanto a noi ci rivediamo tra qualche giorno per il bilancio conclusivo della stagione primaverile: giusto il tempo di recuperare gli episodi finali dei vari anime e scrivere le “sentenze” definitive. Nel frattempo se volete commentare quanto appena letto in questo articolo e raccontarci le vostre impressioni sugli anime in arrivo potete liberamente farlo nel nostro topic di Discussione Novità.

    A presto, e che lo yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 29/6/2015, 16:02
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, eccoci di nuovo qui per il secondo appuntamento di luglio con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri. E devo dire che questo 2015 di novità ce ne ha portate, e continuerà a portarcene, parecchie, insieme a tante, ma tante soddisfazioni! Dopo la presentazione, ad inizio settimana, della stagione estiva è arrivato ora il momento di fare il bilancio definitivo del trimestre appena concluso.

    Bilancio Finale della
    Stagione Primaverile 2015


    Mahou Shoujo Nanoha Vivid

    La prima stagione di Mahou Shoujo Nanoha Vivid si conclude proprio sul più bello, ovvero nel momento in cui l’Intermediate Tournament entra nella sua fase calda, con le partecipanti più forti pronte a darsi battaglia in una serie di sfide altamente equilibrate e dall’esito incerto. Il match tra Einhart e Corona è stato solo il primo assaggio di quello che ci attenderà nel momento in cui l’anime, per citare le stesse parole degli autori, tornerà dopo questa breve pausa con i nuovi episodi.

    Voto Finale: SEI e MEZZO. Penso che sia impossibile valutare questa prima stagione di Vivid considerandola come un elemento a sé stante, ovvero senza guardare all’intero progetto, di cui questi dodici episodi rappresentano soltanto lo startup. Fase iniziale che ho trovato dunque abbastanza convincente e che a mio modo di vedere ha il suo punto di forza nei personaggi, davvero ben caratterizzati e in grado di dare vita ad un cast molto variegato e divertente. Pregevole l’intero comparto tecnico (sonoro, grafica e animazioni), come d’altra parte era lecito attendersi da un prodotto ad alto budget quale è Vivid. Ho letto invece pareri molto contrastanti sul chara design. Personalmente, a livello generale, preferisco anch’io il vecchio chara , tuttavia devo dire che questo mi sembra più in linea con le atmosfere stesse dell’anime e con i suoi contenuti. Inoltre gli consente di dotarsi di una identità propria e ben precisa, separata dal resto della saga, scelta tutto sommato logica trattandosi di uno spin-off.

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    Parlando invece degli aspetti meno convincenti il punto debole di Mahou Shoujo Nanoha Vivid è, a mio modo di vedere, una certa mancanza di pathos. Tralasciando alcuni incontri dall’esito scontato (non so voi, ma per quanto abbiano cercato di rendere il loro match emozionante ed equilibrato io non ho mai “avvertito” Corona come un reale ostacolo per Einhart), tutta questa atmosfera festosa all’insegna dei buoni sentimenti e del “vogliamoci tutte bene” influisce in modo abbastanza pesante sulla capacità di coinvolgere a livello emotivo lo spettatore. Se ci aggiungiamo poi l’idea del simulatore di danni, che di fatto annulla qualunque possibilità di minaccia reale per le protagoniste, ecco che i combattimenti, e di conseguenza l’intero torneo, vengono portati ai livelli di un grande gioco. E per quanto quest’ultimo possa essere competitivo difficilmente potrà dare le stesse sensazioni che si hanno nel momento in cui la posta in palio è ben più alta. Inoltre ho la sensazione che al momento l’anime risenta un po’ della mancanza di qualche personaggio cattivo o comunque in grado di poter essere identificato come il “nemico da sconfiggere”. Vediamo se nel prosieguo della saga sapranno dare a Mahou Shoujo Nanoha Vivid quell’iniezione di adrenalina necessaria per fargli fare il salto di qualità definitivo.

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    Con l’attenzione interamente focalizzata sul torneo l’elemento yuri nella seconda parte di stagione è stato un pochino accantonato, nonostante sia stato fatto intravedere qua e là qualche altro possibile pairing da shippare oltre all’ovvio (e insindacabile) Vivio x Einhart. L’ultimo in ordine cronologico è stato quello tra Victoria e Sieglinde, la cui interazione, per quanto breve, è stata davvero dolcissima. Ovvio che se vogliamo qualcosina in più, soprattutto sul fronte Einhart/Vivio, dobbiamo sperare nell’inserimento di contenuti filler in quantità maggiore rispetto a quanto visto negli ultimi episodi. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che in questa prima stagione, per ovvi motivi narrativi, il grosso dei filler è stato concentrato nella parte iniziale per poi dare spazio al torneo e portarlo avanti il più possibile. Penso dunque che dalle prossime stagioni assisteremo ad una maggiore alternanza fra le fasi di combattimento e quelle legate alle vicende personali delle protagoniste.

    Kiniro Mosaic

    Vi prego, ditemi che non è finita qui! Muovetevi ad annunciare una terza stagione perché Kiniro Mosaic è uno di quegli anime di cui non si può davvero fare a meno. Un’opera in grado di rilassare e divertire oltremisura, con il suo buonumore contagioso, la sua gioviale solarità e la sua infinita dolcezza. Gag geniali, trovate folli e imprevedibili, alternate a sprazzi di puro sentimento, costituiscono la ricetta inimitabile di un anime che è già considerato un cult dagli amanti degli slice of life, questo genere che, a dispetto delle gufate e delle critiche, continua a regalarci una soddisfazione dopo l’altra. Voto Finale: NOVE.

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    Come se tutto ciò non bastasse bisogna anche segnalare che a livello di yuri è stata data una bella pigiata sull’acceleratore durante questa seconda stagione, soprattutto dalla metà in avanti. La cotta di Aya per Yoko, oltre ad essere ormai palese e conclamata, ha raggiunto delle dimensioni a dir poco bibliche. La stessa cosa si può dire anche del rapporto tra Alice e Shino, che nei due episodi conclusivi dove le due sono state costrette a separarsi, è arrivato a ricordare davvero molto da vicino quello tra una coppia di innamorate. E che dire di Honoka, partita in punta di piedi per poi svelare, episodio dopo episodio il suo amore incondizionato per Karen? Infine, giusto per non farci mancare nulla, ci siamo potuti divertire anche a shippare Karasuma-sensei e Kuzehashi-sensei, sebbene il loro rapporto rientri più nell’ambito delle goggles che non altro. Ma si tratta dell’unica eccezione poiché tutto il resto è lì alla luce del sole, lampante come non mai.

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    Kiniro Mosaic ha piazzato la sua zampata ponendosi come serio candidato a diventare l’anime con il maggior quantitativo di elementi yuri dell’anno (numero di scene, quantità di personaggi, eccetera). Vedremo come risponderanno alla sfida Yuru Yuri e gli altri… vi confesso che è una battaglia di cui non mi stancherei mai!

    Mikagura Gakuen Kumikyoku

    Il finale di stagione di Mikagura Gakuen Kumikyoku non mi ha entusiasmato in modo particolare. Intendiamoci, considerando il numero di episodi a disposizione e la direzione presa dalla storia era sicuramente il finale più logico, anzi forse si può dire che fosse l’unico possibile. Onestamente non mi è mai balenata nella mente l’idea che Mikagura GK si potesse concludere in modo differente né ho mai sperato in un colpo di scena che ci lasciasse sbalorditi: non è certamente questo il tipo di anime da cui aspettarsi qualcosa di simile. Quello che mi ha lasciato perplesso tuttavia è l’esecuzione del suddetto finale, nel corso del quale ho avuto sempre un po’ la sensazione che ogni cosa succedesse semplicemente perché “E’ così che deve andare ed è quello che tutti si aspettano!” piuttosto che essere una conseguenza logica di quanto visto fino a quel momento. E così Seisa, apatica per tutto l’anime si sveglia senz alcun preavviso negli ultimi cinque minuti e accetta la sfida di Eruna, con tutto ciò che ne consegue. A sua volta Eruna, sconfitta durante il Torneo delle Matricole, improvvisamente si scopre così forte da tenere testa alla stessa Seisa, annullando perfino la Killing Art, che fino a quel momento era stata presentata come una tecnica in grado di polverizzare chiunque. Non c’è stata una costruzione credibile dietro a tutto ciò, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per altri mille motivi. Normalmente la conclusione di una storia dovrebbe rappresentarne il climax, mentre in questo caso il finale, come già detto, è stata una serie di avvenimenti arrivati di punto in bianco semplicemente perchè era previsto che succedessero. Anche la rivelazione stessa del segreto della Mikagura Academy mi è sembrata più che altro una trovata dell’ultim’ora inserita allo scopo di rendere meno difficile l’impresa di infilare dentro a martellate quel finale e farlo sembrare così meno precipitoso e disgiunto dal resto dell’anime. Allo stesso modo, al di là delle preferenze personali, trovo assurdo l’accantonamento di Otone nell’ultimo episodio dopo che era stata, almeno fino a quel momento, un personaggio-chiave. Un’altra scelta dettata molto probabilmente dalla mancanza di tempo.

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    Voto Finale: SEI e MEZZO. A dispetto delle critiche mosse al finale non ritengo Mikagura GK un anime da buttare, anzi, penso che non avremmo potuto chiedere di più ad un’opera che per riuscire a sviluppare in modo corretto la sua trama avrebbe avuto bisogno di molto più tempo rispetto a quello che le hanno concesso. Un altro anime sacrificato in nome di questa legge incomprensibile della stagione singola, l’ennesima storia “bruciata”da decisioni di marketing cervelottiche. Eppure si sono viste diverse cose buone in questo breve lasso di tempo, specialmente nella fase centrale di stagione quando è stato possibile sviluppare un po’ i protagonisti e valorizzarne i loro aspetti più originali e divertenti. Sfortunatamente anche qui non è stato possibile sfruttarne appieno il potenziale, tanto che alla fine il cast ha finito per ridursi ad una semplice carrellata di personaggi che, una volta esaurito il loro compitino, venivano accantonati per far posto a quelli successivi. E poi c’è stato l’arco narrativo che ha visto coinvolte Eruna, Seisa e Otone, e che ha dato vita a quel triangolo sentimentale culminato con lo scontro tra Otone e Seisa, sicuramente il momento più drammatico di tutto l’anime, nonchè l’unico in cui si è intravisto e qualcosa di veramente forte dal punto di vista sentimentale. Peccato che anche in questo caso l’intera questione sia stata poi lasciata cadere nel vuoto, lasciandoci con un bel po’ di rimpianti per i tanti sviluppi che avrebbe invece potuto prendere questa faccenda della gelosia di Otone e del suo attaccamento verso Eruna.

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    Alla fine dunque penso che l’unico elemento per cui ci ricorderemo di Mikagura GK sarà proprio lo yuri, con il personaggio di Eruna destinata sicuramente a passare agli annali come una delle sue rappresentanti più memorabili. Certo, fa un po’ sorridere il fatto che una lesbicona perennemente arrapata e pronta a correre dietro a qualunque essere dalle fattezze femminili non si accorga poi dell’unica persona che sembra davvero provare dei sentimenti di un certo tipo nei suoi confronti, ma tutto questo fa parte della logica degli anime sulla quale abbiamo ormai imparato che è meglio non porsi troppe domande. Mikagura GK viene inserito ovviamente nella categoria degli Anime Yuri Comici, sia perché alla fin della fiera non si realizza nulla di concreto sul piano sentimentale, sia per l’attitudine generale di Eruna. Anche se va dato atto che nell’ultimo quarto di stagione è stata messa un po’ da parte la figura della pervert-Eruna per portare l’elemento yuri su un piano un pochino più serio. Ma giusto giusto un pochino, non certo a livelli tali da poterne giustificare l’inserimento in un’altra categoria.

    Teoricamente doveva essere finita qui ma invece c’è una variazione dell’ultim’ora. Con un colpo di coda a sorpresa rientra proprio nel finale...

    Re-Kan

    Ho riflettuto a lungo sul reintegro di Re-Kan, e la mia indecisione in merito è stata anche il motivo per cui ho ritardato ulteriormente questo mio editoriale. Tuttavia dopo aver rivisto gli ultimi due episodi e aver consultato i pareri di un altro po’di appassionati ho notato che il mio punto di vista è allineato con quello che in linea di massima è il pensiero generale, ovvero che quest’anime ha tutte le carte in regola per poter essere considerato un’opera dai toni yuri (per quanto sicuramente molto soft). Il rapporto tra Hibiki e Narumi (o se preferite tra Amami e Inoue) fino all’undicesimo episodio era più che altro un caso di rapporto yureggiante “indotto”, nel senso che più che loro due erano i personaggi che le circondavano a sospingere il loro rapporto verso una certa direzione, con i vari punzecchiamenti e i numerosi commenti, ai quali le due interessate reagivano sempre senza negare, ma limitandosi ad arrossire. Negli ultimi due episodi poi ci hanno messo sicuramente del loro per rendere ancora più stretto questo rapporto, con un paio di momenti piuttosto intensi. Rubo una battuta da un blog che a mio parere rende in modo perfetto il quadro che ho appena descritto: “In Re-Kan il reciproco sentimento che lega Amami ad Inoue è così palese che se ne sono accorti perfino i morti!”. Re-Kan viene dunque inserito nella categoria degli Anime Yureggianti, con la benedizione addirittura di Pervy-neko, il quale, dopo l’ultima scena ci ha lasciato con quel commento che lascia poco spazio all’interpretazione: “Yuri? Oh yes!”

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    Voto finale: SEI e MEZZO. Re-Kan è un piacevole slice of life dalle atmosfere surreali, capace di alternare momenti divertenti e scherzosi ad altri dai toni un po più seri, durante i quali le gag lasciano il posto a parentesi di natura sentimentale. Un’alternanza che, salvo rare eccezioni, funziona piuttosto bene, consentendo così a quest’anime di svolgere in modo del tutto onesto il suo compito di intrattenere lo spettatore. I punti in suo favore sono, in primis, l’originalità con il quale affronta l’argomento di base, ovvero quello dei fantasmi, e in secondo luogo il clima generale di allegria mista a dolcezza che circonda per tutto il tempo le vicende narrate. I personaggi sono sicuramente molto simpatici ma allo stesso tempo sono totalmente bidimensionali e spesso si tende a calcare un po’ troppo la mano sui loro aspetti più caratteristici, fino al punto di renderli in alcuni momenti perfino un po’ tediosi. Il difetto maggiore di quest’anime poi è, a mio modo di vedere, una certa ripetitività, con alcune gag che vengono riproposte un po’ troppo di frequente e in modo sempre uguale.


    E con questo possiamo davvero scrivere la parola “Fine” sotto la stagione primaverile e iniziare a proiettarci sul prossimo futuro che, come probabilmente già sapete se ci seguite con frequenza, si preannuncia davvero intenso e ricco di appuntamenti. E non mi riferisco solamente all’imminente stagione estiva che prenderà il via a giorni ma anche a quella autunnale la quale, nonostante manchino ancora tre mesi, ha già posto le basi per una line-up davvero portentosa, con le nuove stagioni di Yuru Yuri e GochiUsa, oltre all’inedito Valkyrie Drive -mermaid- il cui annuncio, a dispetto dei contenuti spinti, è stato accolto con grandissimo entusiasmo da tutti. Ma di tutto questo parleremo al momento debito. Ora concentriamoci sul trimestre estivo dandoci appuntamento dopo la prima settimana di agosto per un primo bilancio, leggermente in ritardo rispetto alla nostra media abituale per via delle ferie del sottoscritto!

    Arrivederci a presto dunque, e di nuovo auguri a tutti di buona estate, buone vacanze, buone ferie e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente sempre e dovunque all’insegna dello yuri!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, vi do il benvenuto all’edizione di agosto della nostra rubrica dedicata alle novità yuri in corso. Quello di questo mese sarà un editoriale in formato decisamente ridotto poiché cadendo in concomitanza con le ferie del sottoscritto il tempo a disposizione è inevitabilmente poco. Tuttavia, poiché volevo evitare di lasciarvi a bocca asciutta fino a settembre, ho deciso di ritagliarmi un breve spazio nella fitta rete di impegni e fare comunque un breve punto della situazione sulla base di quanto ho potuto vedere finora.

    Bilancio anime in corso


    Iniziamo con gli anime che, a meno di clamorosi sconvolgimenti, faranno sicuramente parte di questa rubrica per tutta la stagione:

    Senki Zesshou Symphogear GX (episodi visti: 3) – Voto 7,5. Partenza più che valida per la nuova stagione di Symphogear, che fin dai primi episodi sembra voler riproporre nel bene e nel male la formula a cui ci ha sempre abituato. I solito pregi ben noti dunque, con un’alta dose di adrenalina e di azione abbinate a delle musiche (e in generale ad un comparto tecnico) eccellenti, unite ai soliti difettucci di cui quest’anime sembra non poter proprio fare a meno. In particolare Hibiki in questo avvio di stagione sembra volersi confermare più insopportabile che mai, con il suo atteggiamento buonista ed esageratamente altruista che è stato portato a livelli quasi esasperati, finendo con l’irritare non solo le sue compagne d’avventura ma anche lo spettatore. La mia impressione è che gli autori stiano volutamente portando al limite questo lato decisamente eccessivo del carattere della protagonista per poi procedere con un cambio di marcia ad un certo punto della storia. O forse più che un’impressione la mia è una speranza poiché se contano di mantenere invariata questa sua attitudine da qui fino alla fine penso che potrei arrivare al punto di detestarla apertamente. Lo spunto iniziale della storia sembra parecchio convincente, così come convincente sembra essere la nuova minaccia che si para di fronte alle nostre eroine, e dopo due stagioni complete alle spalle nelle quali è già successo di tutto non era certamente semplice trovare dei nuovi spunti sui cui lavorare. Sul fronte yuri per adesso tutto procede come previsto, con Miku che si conferma una waifu perfetta e premurosa nei confronti di Hibiki e Shirabe e Kirika che si ripresentano decisamente più in forma ed affiatate che mai, tanto che sto iniziando a considerarle come la vera coppia canon di quest’opera ancora di più delle stesse Hibiki e Miku. Sul fronte Tsubasa per ora non sembra muoversi ancora nulla di concreto, anche se il potenziale tra lei e Maria, almeno in questa prima fase, sembra essere decisamente alto.

    Non Non Biyori Repeat (episodi visti: 3) - Voto 7. Seconda stagione decisamente atipica per Non Non Biyori, figlia di una decisione insolita degli autori, i quali invece di proporre un sequel come tutti si attendevano, hanno scelto di riavvolgere il nastro e ripercorrere la stessa linea temporale della prima stagione mostrando degli eventi totalmente diversi da quelli mostrati nei primi dodici episodi. Tali eventi, di fatto, risultano essere quindi totalmente inediti ma allo stesso tempo danno allo spettatore la piacevole sensazione di ripercorrere una storia già vissuta (e quindi familiare) da una nuova angolazione. Ovviamente una cosa simile è possibile soltanto grazie alla natura dell’opera stessa che essendo uno slice of life non ha bisogno di alcuna continuità di trama. L’esperimento funziona dunque in modo egregio e questa nuova serie oltre a non risultare in alcun modo ripetitiva arriva anche a rivelare molti simpatici retroscena relativi ad alcuni elementi che avevamo conosciuto nel corso della prima serie. Così ad esempio è stato possibile assistere al primo giorno di scuola di Renge o scoprire come è nata la terribile cotta di Hotaru nei confronti di Komari. L’unico scotto da pagare per questa scelta è stato quello di aver dovuto riprendere con un ritmo più blando rispetto a quanto avviene normalmente con un sequel quando, potendo già dare per assodati tutta una serie di elementi, è possibile rituffarsi immediatamente “a caldo” nelle atmosfere dell’anime. Nel caso di Non Non Biyori Repeat invece è stato necessario ripartire con un approccio lento proprio come se si trattasse di un anime nuovo nel quale è necessario prendere confidenza con tutto, dai personaggi all’ambientazione. Ovviamente si è trattato di un effetto simulato, volutamente creato ad arte per dare allo spettatore quella sensazione di “ripetizione” già citata, ma che fortunatamente si è reso necessario solo per un breve lasso di tempo.

    Gakkou Gurashi! (episodi visti: 3) – Voto 6,5 - Lo strano connubio moe-horror sembra funzionare bene per adesso nonostante alcune leggere modifiche apportate rispetto al manga che inizialmente mi avevano un pochino spiazzato. La presenza del personaggio di Miki fin dall’inizio (che nel manga arriva attorno al settimo capitolo) e l’introduzione di Taroumaru come presenza fissa (mentre nel manga è una semplice comparsa per un capitolo) mi avevano fatto subito temere ad un adattamento non fedele. Invece già dal secondo episodio ho potuto appurare che di fatto non è così, e che nonostante questi piccoli ritocchi gli equilibri della storia non sono stati spostati, e, cosa ancora più importante, non sono stati preclusi alcuni dei colpi di scena più importanti dell’opera. In particolare ce n’è uno, che ovviamente non posso rivelare per non rovinarvi la visione, che mi auguro venga riproposto identico e immutato, anche perché è probabilmente uno dei momenti più “forti” di Gakkou Gurashi.
    Kurumi è di fatto il primo personaggio dichiaratamente etero in un’opera tratta da Manga Time Kirara. Sfortunatamente per lei il suo amato conclude i suoi giorni con una badliata nel bel mezzo della fronte, che ritengo essere la fine che si meriterebbe qualunque personaggio maschile che osi intromettersi in un anime yureggiante o comunque dalle atmosfere prettamente femminili. Battute a parte e al netto dell’eterosessualità di Kurumi, che non solo non mi infastidisce ma conferisce anche una certa dose di credibilità all’opera stessa, confesso di essere rimasto abbastanza deluso per ora dalla componente yuri, o meglio, dalla quasi totale assenza di essa. Le varie fonti consultate prima dell’inizio della stagione parlavano di una Miki affezionata in modo particolare alla protagonista Yuki, dando quindi ad intendere chiaramente la presenza di un rapporto dalle tine yureggianti. Non so dirvi quindi se tali fonti erano errate o se è stata un’altra modifica introdotta da parte degli autori ma per il momento non mi è parso di vedere muoversi nulla in tal senso e anzi, l’unico personaggio che per ora mi ha dato delle vibrazioni yuri è la presidentessa del club Yuuri. Comunque è chiaro che c’è ancora tempo perché alcune cose possano emergere però in genere con questo tipo di anime certi elementi vengono introdotti fin dai primi episodi. Pertanto la mia sensazione è che potremmo trovarci di fronte al primo adattamento di un manga della Houbunsha che si limita alla categoria degli anime a cast interamente femminile.

    Categoria, quelli degli anime a cast interamente femminile, che rischia di essere già considerata definitiva per Wakaba*Girl (episodi visti: 4 - voto: 6,5), cosa che avevo comunque già messo in conto trattandosi di uno short per quanto nato dalla stessa mente dell’autrice di Kiniro Mosaic. Ed effettivamente ci sono dei forti echi di Kiniro Mosaic anche in Wakaba Girl: dalle atmosfere divertenti, alle gag surreali, per non parlare poi dell’originalità dei personaggi, si vede chiaramente che la mano è la stessa. Rispetto al suo parente più importante manca però una cosa: lo yuri. Cionostante rimane molto piacevole da seguire ed è sicuramente uno dei migliori short mai proposti fino ad oggi. Penso che anche chi non ama particolarmente questa categoria di anime non troverà molte difficoltà a continuarne la visione.

    Un’ altra opera che potrebbe finire nella categoria degli anime a cast interamente femminile è Sore ga Seiyuu! (episodi visti: 3 - voto 7), specialmente se continuerà a rimanere focalizzato sulle tre protagoniste principali e sul loro rapporto di amicizia che va rafforzandosi episodio dopo episodio. In ogni caso è un altro anime che seguirò sicuramente sino alla fine per i motivi già citati nel mio editoriale del mese scorso. Certo, non è paragonabile a livello qualitativo a Shirobako, tuttavia anche lui svela molti interessanti retroscena legati all’industria dell’animazione nonché diversi dettagli curiosi e per molti aspetti divertenti legati al mondo delle seyuu. Tra l’altro proprio quello delle seyuu era stato forse l’unico aspetto un po’ trascurato in Shirobako con il personaggio di Shizuka che, pur essendo tra i fan-favorite, era stato messo davvero in risalto solo nelle battute finali. Ma d’altro canto si tratta di un aspetto così variegato ed importante all’interno di questa industria che probabilmente sarebbe stato necessario un anime a parte. E a modo suo questa lacuna la sta compensando Sore Ga Seiyuu!

    Gli anime che sicuramente non faranno più parte del nostro periscopio e che quindi non andrò ad approfondire nei miei prossimi editoriali sono invece:

    Million Doll - rubo una frase che ho letto in un altro sito: ci aspettavamo un anime sulle idol e invece ci ritroviamo con un anime che parla di idioti che seguono le idol. Mi sembra che questo commento rappresenti la fotografia perfetta di quest’opera, davvero troppo brutta per poterci perdere ancora del tempo sopra. Raramente ho visto un anime così povero sotto tutti i punti di vista. Dalle animazioni praticamente inesistenti (in alcuni momenti più che un anime sembrava una slideshow), alla grafica CGI orripilante, per non parlare poi della storia e dei personaggi, veramente insulsi. Perfino le canzoni fanno schifo, il che è tutto dire, considerato che è un anime che, almeno nelle sue intenzioni, dovrebbe essere focalizzato sul mondo della musica.

    Bikini Warriors - Come volevasi dimostrare: zozzeria doveva essere e di zozzeria si tratta. E’ incredibile come sia possibile riuscire a concentrare in così pochi minuti un simile repertorio di volgarità e momenti sconci. Certo, per gli amanti dell’ecchi (e delle tette) si tratta probabilmente di un autentico paradiso, per tutti gli altri qualcosa su cui non vale la pena soffermarsi neanche per la breve durata di un suo episodio.

    Non sono invece in grado di dare alcun giudizio su Venus Project: Climax, di cui ho visto solo il primo episodio. Ne parlerò quindi al nostro prossimo appuntamento. Posso dire però che per il momento non mi ha molto impressionato.

    Non ho ancora visto invece il primo episodio di Fate/kaleid liner Prisma Illya 2wei Herz!, ma ne avrei parlato in ogni caso nel prossimo editoriale visto che sapevo che iniziava molto tardi, e che non ci sarebbero stati episodi a sufficienza per tracciarne un primo bilancio. Anche se, ad onor del vero, conosciamo ormai tutti perfettamente quest’anime e volendo potrei quasi parlare di lui alla cieca sapendo già quello che ci aspetta e quello che, nel bene e nel male è in grado di offrirci. Sicuramente è una delle opere che, nonostante tutto, aspetto con più ansia per questa stagione.

    E con questo è tutto. Mi scuso nuovamente per la sinteticità, la forma non proprio perfetta e anche per eventuali imprecisioni, dovute al fatto che ho scritto questo articolo in due ore, contro i due giorni che impiego di solito. Ci rivediamo qui a fine agosto dove tornerà la rubrica nel suo formato “classico”. Fino ad allora rinnovo a tutti voi il mio augurio di buone vacanze, e che lo yuri possa accompagnarvi ovunque!
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily benvenuti al nostro immancabile appuntamento con la rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. La stagione estiva è ormai al giro di boa e pertanto è giunto il momento di fare nuovamente il punto della situazione dei vari anime in corso. Partiamo dunque subito anche perché dopo l’edizione in formato ridotto di agosto, dove avevo evitato per mancanza di tempo di addentrarmi troppo a fondo con le analisi, ho davvero parecchie cose da dire.

    Bilancio anime in corso


    Senki Zesshou Symphogear GX


    Certo che ne ha fatta di strada quest’anime da quella prima stagione del 2012, così sconclusionata e terribilmente povera dal punto di visto tecnico. Symphogear GX non solo sta confermando tutti i miglioramenti visti nella seconda stagione ma se possibile arriva ad alzare ulteriormente il livello qualitativo generale dimostrando che la casa produttrice ci aveva visto giusto quando ha scelto di investire in modo serio su quest’opera, trasformandola da un anime da quattro soldi in una saga che ormai ha conquistato il cuore di tutti i fan. Il lavoro che stanno facendo con questa terza serie è veramente ottimo e almeno per il momento sono stati evitati alcuni dei difetti più evidenti del passato: una storia che finalmente non appare così scontata e prevedibile e soprattutto un gruppo di cattive con cui non è possibile empatizzare. Certo, faccio fatica a credere che alla fine non ci sarà la redenzione di Carol, anche perché un sua fine tragica non sarebbe nelle corde di quest’anime, tuttavia, arrivati all’ottavo episodio, l’alone di mistero che avvolge il suo operato e quello delle Autoscorer è ancora completamente fitto. Sappiamo infatti le loro motivazioni (dare il via all’Apocalisse) ma non è chiaro il loro modo di agire. Perché continuano a provocare Hibiki e socie di modo da spronarle a combattere facendole diventare così sempre più forti? E perché non affondano mai il colpo quando sono sul punto di sconfiggerle fino ad arrivare poi a farsi “uccidere” in maniera quasi volontaria? Anzi, in realtà sembra che il loro scopo sia proprio quello di essere uccise dalle Symphogear Users. E poi, Elfnein è davvero un’alleata o è soltanto un burattino nelle mani di Carol che sta facendo (magari inconsciamente) il doppio gioco? Ma soprattutto, quale sarà il reale prezzo da pagare per l’utilizzo degli Ignite Modules? Anche perché sembra ormai chiaro che il loro utilizzo da parte di Hibiki e delle sue compagne faccia anch’esso parte dei piani della stessa Carol.

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    Voto agli episodi 4-8: SETTE E MEZZO. Povera Hibiki. C’è voluta quasi mezza stagione, e tutto l’impegno di Miku, per farla uscire finalmente dall’empasse e vederla recuperare così le motivazioni e, con esse, il suo ruolo di leader. Ed ecco che di punto in bianco ci pensa il padre con il suo ritorno a gettarla nuovamente in crisi nera. Riuscirà la sua mogliettina a risollevarle il morale anche questa volta? Al di là dei problemi famigliari di Hibiki sono tante, come già detto, le domande di cui attendiamo una risposta. Speriamo che il finale, da sempre vero tallone d’achille di quest’opera, sappia essere davvero all’altezza di quanto costruito fin qui e che la storia non si afflosci invece per l’ennesima volta proprio quando dovrebbe dare invece la stoccata definitiva. Un epilogo che sappia sorprenderci, appassionarci, e magari anche commuoverci è quello che è sempre mancato a quest’anime per compiere il definitivo salto di qualità ed entrare così nell’olimpo delle opere da incorniciare e conservare nell’albo dei ricordi. Due anni fa optai per la strada dell’ottimismo, finendo così per rimanere in gran parte deluso, questa volta voglio essere un po’ più cauto e preferisco aspettare e vedere cosa succede senza azzardare previsioni o riporre troppo aspettative. In fondo sappiamo bene che stiamo parlando di Symphogear, non certo di Madoka.

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    Componente yuri: Non ho fatto nemmeno in tempo a dire che Shirabe e Kirika stavano usurpando il posto di coppia principale a Hibiki e Miku che immediatamente c’è stata la “reazione” di queste ultime, con una serie di scene ed avvenimenti che hanno rinsaldato in modo vigoroso il loro legame dimostrando ancora più apertamente, qualora ce ne fosse stato il bisogno, qual è la natura del sentimento che le lega. Penso che nessuno, nemmeno il più cieco dei ciechi, farebbe fatica ad identificarle ormai come una coppia a tutti gli effetti. E non mi riferisco solo al fatto di vederle condividere in modo del tutto naturale lo stesso letto, cosa che hanno sempre fatto, ma ai dialoghi che mai come in questa stagione arrivano ad enfatizzare come la presenza di una sia di importanza pressoché vitale per l’esistenza dell’altra. E in tutto questo Shirabe e Kirika non stanno di certo a guardare. Anzi, anche per loro ormai si può parlare di un’esistenza in simbiosi poiché fanno tutto rigorosamente in coppia: combattono, soffrono e prendono ogni decisione insieme. Ma soprattutto, ognuna di loro darebbe immediatamente la vita pur di proteggere l’altra e lo ribadiscono continuamente senza porsi alcun problema a manifestare i reciproci sentimenti. Il loro rapporto punta ormai in modo inequivocabile verso l’esplicito (basta anche leggere il testo della canzone che cantano durante i combattimenti per rendersene conto) e, anche se non credo che succederà mai, se da qui alla fine arrivassero a baciarsi penso che nessuno ne rimarrebbe sorpreso. E a questo punto pazienza se non si muove nulla sul fronte Tsubasa/Chris/Maria, anzi personalmente ritengo che avendo già due coppie di questo livello, pressoché canon, introdurre ulteriori elementi yuri tra altri personaggi equivarrebbe forse a calcare un po’ troppo la mano. Va benissimo così dunque.

    Non Non Biyori Repeat


    In perfetta coerenza con il suo titolo, Non Non Biyori Repeat sta ricalcando in modo pressoché fedele le orme della passata stagione, senza apportare alcuna variazione, nemmeno nel più piccolo dei suoi elementi, una scelta che, in tutta onestà, non so ancora dirvi se potrà essere redditizia o meno. Formula che vince non si cambia è infatti una regola che non sempre può essere applicata agli anime: più e più volte nel corso dei miei editoriali ho ribadito come sia importante per uno slice of life la capacità di rinnovarsi nel corso del tempo e di riuscire a trovare sempre dei nuovi spunti per tenere alta l’attenzione dello spettatore. Gli autori di Non Non Biyori invece, forti probabilmente del successo economico della prima stagione, hanno optato per una strada totalmente conservativa che, almeno per quanto mi riguarda, inizia a mostrare i primi scricchiolii. Vi confesso infatti che in un paio di episodi, e per la prima volta da quando seguo quest’anime, ho iniziato ad annoiarmi un pochino e questa cosa, per quanto ancora sporadica, è indubbiamente un primo campanello d’allarme.

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    Voto agli episodi 4-8: SEI E MEZZO. Immergersi nelle atmosfere rilassate di Non Biyori è un po’ come fare una passeggiata all’aria aperta la domenica dopo una dura settimana di lavoro. Un gradevole diversivo che aiuta a rasserenare l’animo e a staccare la mente dalle mille preoccupazioni di ogni giorno. Tuttavia se si vuole che continui ad essere un piacere non si può percorrere sempre e solo lo stesso sentiero, altrimenti alla lunga finirebbe per stancare. La stessa cosa vale per quest’anime, sempre indubbiamente piacevole da seguire, grazie ad alcuni spunti geniali e alle sue protagoniste deliziose, ma che allo stesso tempo deve riuscire a dimostrare da qui alla fine di non aver ormai detto tutto quello che aveva da dire. Non sono grado di prevedere se Non Non Biyori Repeat sarà in grado replicare il miracolo delle oltre diecimila copie vendute dalla prima serie. Forse sì, forse no, ma se nella mente degli autori ci dovesse essere una terza stagione allora penso che farebbero meglio a pianificare fin da ora qualche rinnovamento. In caso contrario penso che si possa tranquillamente concludere qui finché c’è ancora ampio margine per poterlo fare in bellezza. Ci sono stati infatti due episodi, probabilmente tra i migliori a cavallo di entrambe le stagioni, che sono la lampante dimostrazione di cosa può regalare quest’anime nel momento in cui riesce a conservare tutto il suo smalto: il quarto, con la divertentissima gag del travestimento di Renge (e il conseguente spavento di Komari) + il commovente spezzone del girino nell’acquario e l’ottavo con il flashback di tutte bambine nella scuola. Tutti momenti memorabili , per motivi diversi, ai quali aggiungerei anche la “maledizione dell’acqua” di Komari, ma che tuttavia si sono alternati con altri spezzoni (talvolta anche piuttosto lunghi) decisamente più scialbi. Nello scorcio conclusivo di stagione sarà pertanto fondamentale che riescano a ridurre al minimo questi ultimi.

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    Componente yuri: Nulla di nuovo da segnalare su questo fronte, con la cotta di Hotaru per Komari sempre ben presente e con essa le immancabili bambole che raffigurano la sua adorata senpai (la quale non realizza i sentimenti della sua giovane amica nemmeno nel momento in cui scopre della loro esistenza). Tuttavia anche qui vale un po’ il discorso fatto in precedenza: bello e divertente finché si vuole ma mi sarebbe piaciuto che tirassero fuori qualche nuova trovata per rinfocolare un po’ l’ossessione di Hotaru nei confronti della sua amata.

    Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei Herz!


    Penso che ormai sia palese che la Silver Link per contratto debba fare l’adattamento animato di tutti i capitoli del manga, e con questo non si intendono solo gli archi narrativi filler ma anche qualsiasi omake, extra o capitolo speciale. Sappiamo tutti benissimo in cosa consistono per la maggior parte questi ultimi, ovvero episodi a sé stanti, slegati interamente o quasi dalla storia principale con tonnellate di gag, fanservice e personaggi quasi sempre “al di fuori” del loro ruolo abituale. E così ecco che metà stagione di Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei Herz! se ne è andata via in questo modo, proponendoci un filler dietro l’altro e una serie di episodi che di fatto non hanno fatto avanzare di mezzo centimetro la trama. Personalmente sto ancora aspettando di vedere il vero Fate/kaleid liner Prisma☆Illya, ovvero un onesto mahou shoujo in grado di regalare dei buoni momenti di azione e dei combattimenti avvincenti, con una storia che include una certa dose di sentimento e, all’occasione, anche qualche risvolto drammatico.

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    Voto agli episodi 1-5: S.V. Non me la sento di dare un giudizio su un’opera che di fatto non è ancora iniziata realmente. Non ho seguito il manga fino a questo punto e pertanto non so dirvi se abbiamo terminato con i filler oppure se si andrà avanti così da qui alla fine e per tornare a rivedere la trama principale di Fate/kaleid liner Prisma☆Illya dovremo quindi attendere una nuova stagione (che a questo punto presumo si farà sicuramente). Le pause narrative in genere sono quasi sempre piacevoli da seguire, purché costituiscano un semplice intermezzo con lo scopo di dare un po’ di respiro alla storia, e da sfruttare magari per approfondire un po’ i rapporti tra i vari personaggi. Ma realizzare un’intera stagione filler all’interno di una saga così breve a mio avviso sarebbe follia pura.

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    Componente yuri: Pensatela come vi pare ma io firmo tutta la vita per avere un altro bacio come quello tra Illya e Kuro nel primo episodio, anche a costo di vedere incluso tutto il resto, sia esso brocon, pseudo-harem e perfino un escursione nel mondo dello yaoi . Sì perché possono pure includere tutto il fanservice che vogliono ma alla fine le cose davvero concrete sono soltanto due: Kuro e Illya che slinguazzano furiosamente e l’inequivocabile sentimento di Miyu nei confronti di Illya. Tutto il resto è fuffa. E visto che solitamente succede l’esatto contrario, ovvero che si concretizza di tutto mentre noi yuristi ce ne restiamo lì con il nostro bel teasing in mano, per una volta che “vinciamo” eviterei di lamentarci e di guardare troppo per il sottile. Ah, e se volete assistere ad un’altra scena ancora più spinta tra Illya e Kuro (con parziale inclusione di Miyu) allora vi suggerisco di guardare l’OAV uscito in allegato con l’ultimo DVD della scorsa serie, che da qualche giorno si trova in giro subbato: non ve ne pentirete!

    Gakkou Gurashi!


    Gakkou Gurashi! è sicuramente uno dei fenomeni mediatici di questa stagione estiva. I consensi che sta raccogliendo sono tantissimi e, a mio parere, tutti meritati. Spesso e volentieri abbiamo visto che la fusione tra generi molto distanti tra loro ha ricevuto un’accoglienza piuttosto tiepida da parte dei fan (vedasi l’esempio di Sabagebu). Tuttavia Gakkou Hurashi! sembra avere colto nel segno. Probabilmente la chiave del suo successo è stata la capacità di creare un’atmosfera dai toni decisamente cupi e drammatici e una storia che anche nei suoi momenti più rilassati rimane permeata da un alone di terrore e di totale disperazione per la situazione nella quale vivono le protagoniste. Vi confesso che prima che cominciasse ero convinto che avremmo assistito ad un classico slice of life all’interno del quale la componente moe avrebbe comunque prevalso e nel quale ci sarebbero state delle semplici parentesi horror all’acqua di rose. In realtà è invece l’esatto contrario poiché le quotidiane attività delle protagoniste altro non sono se non una scappatoia dalla crudele realtà, un disperato tentativo di trovare un angolo di pace e serenità, rifugiandosi in una pietosa illusione che trova nella figura di Yuki il suo catalizzatore, l’ancora di salvezza a cui si aggrappano le altre protagoniste per trovare gli stimoli necessari a continuare a lottare. Le risate in Gakkou Gurashi! sono purtroppo amare e anche i momenti più dolci e divertenti non mancano mai di trasmettere allo spettatore una sensazione di angoscia, che filtra costantemente attraverso gli sguardi malinconici e i sorrisi forzati delle protagoniste. E’ una sorta di “disturbo di sottofondo” dal quale non è mai possibile liberarsi, che trova poi immancabilmente un tragico riscontro nei vari flashback, impietosi, crudi, terribili. E i drammatici tentativi delle protagoniste di provare quantomeno a fingere di avere una vita normale alimentando nei modi più ingegnosi le illusioni di Yuki non fanno altro che amplificare ulteriormente tale senso di angoscia.

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    Voto agli episodi 4-8: OTTO e MEZZO. Una cosa che mi ha colpito particolarmente di Gakkou Gurashi! è il modo in cui gli autori hanno curato tutto nei minimi dettagli. E non mi riferisco solo alle tantissime citazioni di altre opere horror che è stato possibile ritrovare sparse qua e là a titolo di omaggio, ma anche all’abilità con cui sono stati gestiti in modo pressoché impeccabile alcuni elementi dell’anime, su tutti la figura di Megu-nee. Quest’ultima è sicuramente una delle trovate migliori di Gakkou Gurashi! e la sua vicenda ricopre un ruolo fondamentale per l’economia della storia. Ecco perché era importante che in fase di adattamento dal manga venisse gestita senza commettere errori e così è stato. E parlando di adattamento, anche le variazioni che sono state apportate rispetto alla versione cartacea sono state tutte azzeccate. In particolare trovo indovinata la scelta di spostare l’ordine dei capitoli dando vita così ad una narrazione per flashback e non più lineare come avviene invece nell’opera originale, una tecnica che a mio modo di vedere si adatta meglio a uno show televisivo. Ciliegina sulla torta infine sono le continue modifiche che vengono apportate alle sigle, in particolare la ending, man mano che vengono rivelati i vari dettagli della storia: un’ulteriore finezza che dimostra la grande cura con cui stanno lavorando e le attenzioni che stanno dedicando a quest’anime.

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    Componente yuri: non c’è tantissimo da segnalare sotto questo punto di vista: ho la sensazione che tutto lo yuri che Gakkou Gurashi! poteva offrire sia stato concentrato in un singolo episodio, ovvero quello in cui è stata mostrata la vicenda personale di Miki e il rapporto con la sua amica del cuore Kei. Davvero molto toccante, per non parlare poi della special ending nella quale sono stati riproposti in bianco e nero tutti i loro momenti insieme, un po’ come se fosse un mini-film all’interno dell’anime. Tutto molto bello ma a mio avviso non sufficiente per considerare l’inserimento di Gakkou Gurashi! in una categoria diversa da quella degli anime a cast prevalentemente femminile.

    Sore ga Seiyuu!


    Dura la vita per le aspiranti seiyuu di Sore ga Seiyuu! che a fatica, e tra mille cocenti delusioni, proseguono lentamente la loro scalata al successo, nel tentativo di ritagliarsi un ruolo di rilievo in quel mondo così esigente e selettivo. Sapete benissimo che di solito non mi piace fare paragoni tra anime, specialmente nel caso in cui non appartengano nemmeno allo stesso studio di animazione. Tuttavia per poter illustrare il mio pensiero non posso evitare di fare una raffronto con Shirobako, altra opera che prima di questa ci aveva portato a fare un giro dietro le quinte del mondo dell’animazione. So benissimo che è un confronto impari, anche perché un anime, e soprattutto una protagonista, del livello di Shirobako non si trovano tutti i giorni. Ho nominato la protagonista proprio perché è lì a mio parere la differenza più importante tra le due opere. Se da una parte infatti avevamo Aoi, grintosa e vincente per natura, capace di superare qualsiasi difficoltà con la sua determinazione e di affrontare a viso aperto tutte le sue incertezze, da questo lato abbiamo Futaba, timida e impacciata, sempre bisognosa di una spinta per tirare fuori le sue qualità e vincere così la sua naturale insicurezza, insomma, per farla breve la classica protagonista della maggior parte degli anime, sfigata e incapace, ma che poco alla volta, e grazie all’impegno e alla forza di volontà, arriva a raggiungere i propri obbiettivi. Ecco, personalmente ho apprezzato molto di più un approccio originale ed insolito come quello di Shirobako che non quello più tradizionale di Sore ga Seiyuu! nel quale la protagonista principale è il personaggio più anonimo di tutto l’anime, visto che Futaba perde nettamente il confronto, sotto ogni aspetto, sia con Rin che con Ichigo.

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    Voto agli episodi 4-8: SEI e MEZZO. Sore ga Seiyuu! svolge egregiamente il suo compito di raccontare la vita e la carriera di coloro che prestano la voce ai protagonisti degli anime (e non solo), dandone non solo uno spaccato decisamente realistico, ma mostrando anche alcuni retroscena parecchio divertenti. Tuttavia a mio avviso le protagoniste hanno poco mordente, sono un po’ troppo bidimensionali e la loro crescita nel corso della storia avviene troppo lentamente. Una menzione a parte la meritano ovviamente le seiyuu di quest’anime, che stanno facendo davvero un lavoro eccezionale nell’interpretare delle loro colleghe più giovani e inesperte, simulandone così le difficoltà e variando continuamente la recitazione a seconda delle diverse situazioni. Ho sempre pensato che per un attore non deve essere semplice recitare male apposta, o ancora peggio, come in questo caso, recitare talvolta bene e talvolta male.

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    Componente yuri: come già detto nella scorsa edizione non c’è veramente nulla da segnalare sotto il profilo dello yuri in Sore ga Seiyuu!. Dal punto di vista dei rapporti personali l’anime si focalizza interamente sul rapporto di amicizia che si instaura fra Futaba, Ichigo e Rin, sempre pronte a incoraggiarsi e a farsi forza a vicenda. E molto spesso è proprio grazie a questa amicizia se le tre protagoniste riescono a trovare gli stimoli necessari per superare le numerose difficoltà che si ritrovano ad affrontare di volta in volta. Tuttavia non ci sono risvolti yuri di alcun genere. Sore ga Seiyuu! pertanto è destinato sicuramente ad essere inserito nella categoria degli anime a cast prevalentemente femminile

    Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto nella scorsa edizione relativamente agli Shorts, con Wakaba*Girl che a fine stagione verrà inserito sotto la voce “Anime a cast prevalentemente femminile” (un sacco di new-entry per questa categoria!) e Bikini Warriors che invece se ne andrà giù allegramente per lo sciacquone. In compenso ho avuto modo di vedere un po’ di Film e OAV che avevo presentato nei mesi scorsi e che si sono finalmente resi disponibili. Andiamo quindi a vederli:

    Strike Witches: Operation Victory Arrow (ep. 3 di 3) – Voto 4. Il mio interesse nei confronti di questo OAV è durato meno di cinque minuti, giusto il tempo di veder entrare in scena un insulso moccioso che ricopre il ruolo di co-protagonista per l’intero episodio. Un personaggio maschio in Strike Witches? Stiamo scherzando? E’ ormai palese che questa mini-serie, oltre a non aggiungere nulla alla storia principale, sia stata pensata per un pubblico/target nettamente differente da quello abituale, con la rimozione pressoché completa dell’elemento yuri fanservice. Mi chiedo anche che senso possa avere un’operazione del genere all’interno di una saga che è ormai ampiamente consolidata da anni. L’unica nota positiva di questa serie di OAV altrimenti inutili è quella scritta “To be continued” alla fine, che mi auguro sia il preambolo all’annuncio di una nuova serie televisiva che riporti quest’anime ai suoi fasti originali.

    Tamayura: Sotsugyou Shashin Part 1 - Kizashi – Voto 7. Molto carino ma a mio parere non ancora all’altezza delle serie TV a livello di coinvolgimento emotivo, probabilmente per il fatto che è soltanto il primo dei quattro film che costituiranno l’arco narrativo finale di questo straordinario slice of life. E’ normale pertanto che siano partiti con una certa calma, ma state certi che più avanti le “bombe” emotive arriveranno eccome!

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    Psycho-Pass Movie – Voto 7,5 – C’è voluto un doppio ritorno, quello di Gen Urobuchi alla sceneggiatura e quello di Kougami nel ruolo di co-protagonista, per risollevare Psycho-Pass dal mezzo flop della seconda stagione, anche se i fasti della prima serie sono purtroppo ancora lontani. Certi danni fatti a livello di trama sono infatti ormai irreparabili e non potendo di fatto negare gli avvenimenti della seconda stagione si è scelto di ripiegare sapientemente su una side-story, ambientando il film in un paese straniero e relegando ai margini quasi tutto il cast principale della serie TV. Nonostante la narrazione sia al solito ottima, la sensazione generale è che questo film, per quanto avvincente, di fatto non sposti in alcun modo gli equilibri della saga, lasciando la storia principale esattamente dove l’avevamo lasciata al termine della seconda stagione. Eppure se nelle intenzioni degli autori c’è la volontà di portare avanti quest’anime prima o poi bisognerà comunque fare i conti con i pasticci combinati da Ubukata in fase di sceneggiatura. Ma la notizia davvero pessima è che in questo film non c’è nessun momento intimo per la nostra amatissima coppia lez Yayoi/Shion. Anzi, non so se fra tutte e due arrivino a mettere insieme 5 minuti complessivi di presenza.

    Si chiude dunque così anche il nostro editoriale di settembre, che conferma nei giudizi il trend ampiamente positivo di questo 2015 grazie ad un’ennesima stagione che non sta certo deludendo le aspettative. E come ben sapete se ci seguite con frequenza stiamo guardando ormai da tempo alla stagione autunnale con molto ottimismo e diversi anime già sulla nostra lista: dalle nuove serie di GochiUsa e Yuri Yuri all’inedito Valkyrie Drive Mermaid. E non saranno i soli! Per saperne di più dovrete aspettare però la prossima edizione della nostra rubrica nella quale, come da tradizione, presenteremo tutti i nuovi anime da tenere d’occhio. E dove ci congederemo anche da quelli attualmente in corso, sperando ovviamente che confermino tutto quanto di buono visto finora. E nel frattempo, se vi va, potete commentare tutto quello che avete letto in questo articolo nel nostro forum, all'interno dei singoli topic dedicati o, qualora non ci fossero, nel Topic Discussione Novità.

    Appuntamento a fine settembre dunque, e che lo yuri sia sempre con voi!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di ottobre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015 dedicata, come da tradizione, alla presentazione dei nuovi anime della stagione autunnale. A dire il vero questa presentazione somiglierà più che altro ad un recap, poiché gli anime in oggetto o sono sequel di opere già ben conosciute da noi appassionati oppure avevano attirato le nostre attenzioni a tal punto da averci indotto ad aprire fin da subito un topic dedicato per non farci cogliere impreparati.

    Andiamo dunque a scoprire questa line-up autunnale che si annuncia davvero ricchissima!

    Anime Stagione Autunnale 2015


    Yuru Yuri San☆Hai!

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    Data di inizio:6 ottobre


    Il re è tornato! L’anime più rappresentativo della categoria degli yuri comici, nonché l’opera che forse più di tutte ha segnato in modo decisivo la storia dell’intero genere yuri arriva con questa terza serie, attesissima dai fan nonostante qualche piccola incognita. Resta infatti tutto da valutare l’impatto che potrà avere su Yuru Yuri il cambio dello studio di animazione, su cui mi sono già espresso nei giorni scorsi in questo post all’interno del topic ufficiale, senza dimenticare poi il guanto di sfida lanciato da Kiniro Mosaic che con una stagione a dir poco fantastica ha posto la sua seria candidatura al ruolo di anime più folle e scatenato del 2015 a livello di contenuti yuri. Riuscirà Yuru Yuri a conservare dunque il suo primato o dovrà cedere il passo al più giovane rivale? La risposta probabilmente la sapremo solo fra tre mesi, ma comunque andrà a finire godiamoci questa nuova stagione di un anime che da sempre ci regala infinite soddisfazioni e che, sono sicuro, non ci deluderà nemmeno stavolta.

    Trailer

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    Gochuumon wa Usagi Desu ka??

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    Data di inizio: 10 ottobre


    Un altro attesissimo cavallo di ritorno di questa stagione autunnale. L’anime da noi incoronato con il massimo riconoscimento possibile nella scorsa edizione dei Cristal Lily Awards, ovvero il premio “Best Yuri Anime 2014”, si appresta a farci vivere una nuova stagione all’insegna della tenerezza e della simpatia. Rituffarsi nelle dolci atmosfere delle caffetterie di Gochuumon wa Usagi Desu ka?? sarà come sempre un’ esperienza impagabile, e tra una gag e una fetta di torta non ci faremo sicuramente mancare l’occasione di assaporare qualche bel momento dal sapore yureggiante.

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    Valkyrie Drive: Mermaid

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    Data di inizio: 10 ottobre


    Forse è davvero la volta buona: dopo tanti anni d’attesa e innumerevoli scommesse andate puntualmente a vuoto sembra essere arrivato finalmente il momento di un anime yuri ecchi dai contenuti espliciti. Le premesse di Valkyrie Drive: Mermaid sono a dir poco ottime e le scene mostrate nelle varie preview ci hanno spinto a puntare su di lui con un certo ottimismo. A prima vista quest’anime sembra avere infatti tutte le carte in regola per puntare in alto e, perché no,scrivere anche qualche pagina importante per il genere yuri. La speranza ovviamente è quella di non andare incontro a brutte sorprese, che sappiamo purtroppo essere sempre dietro l’angolo, ma anche che Valkyrie Drive: Mermaid sappia proporre un livello qualitativo quantomeno accettabile, impresa non certo facile quando un anime punta molto sull’aspetto fanservice. Chiaramente poi un altro punto molto importante sarà la gestione dell’elemento yuri: sappiamo infatti con certezza che si tratta di un’opera yuri esplicita ma per la sua classificazione sarà decisivo vedere quanto inciderà un’eventuale componente sentimentale nell’economia dell’anime e soprattutto se quest’ultima prevarrà o meno sulla componente service. Se fosse questo il caso allora per Valkyrie Drive: Mermaid si aprirebbero sicuramente le porte della categoria main.

    Al momento però, per non sbottonarsi troppo e non esagerare con l’ottimismo, vi invito ad avvicinarvi a Valkyrie Drive: Mermaid con l’ aspettativa di assistere ad un anime yuri fanservice. Tutto quello che arriverà in più sarà poi ovviamente tanto di guadagnato. Per ulteriori approfondimenti sui contenuti dell’opera vi invito a consultare il topic di presentazione che abbiamo aperto nelle scorse settimane.

    Trailer

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    Hidan no Aria AA

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    Data di inizio: 6 ottobre


    Hidan no Aria AA, che vi avevo già presentato in modo approfondito qui qualche settimana fa, è l’ennesimo spin-off in chiave yuri di un’altra opera più famosa a contenuti non yuri, una cosa a cui sicuramente non siamo (per nostra gioia) nuovi. Già in passato infatti, sia in tempi più recenti che meno, abbiamo assistito a qualcosa di simile e i nomi che mi vengono in mente sono parecchi: Steel Angel Kurumi 2, To Aru Kagaku no Railgun, Fate/Kaleid Liner Prisma Illya e soprattutto Soul Eater NOT!, tutte opere che seppure con modalità differenti hanno saputo regalarci le loro soddisfazioni, piccole o grandi che fossero. E non ho ragione di dubitare che sarà così anche per Hidan no Aria AA, soprattutto se, come mi auguro, si manterranno fedeli al manga originale.

    Trailer

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    Shingeki! Kyojin Chuugakkou

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    Data di inizio: 4 ottobre


    Se non conoscete Shingeki no Kyojin i casi sono due: o vi siete avvicinati a quest’hobby da una settimana oppure avete trascorso gli ultimi anni della vostra vita su un’isola deserta poiché stiamo parlando di uno dei più grandi successi commerciali dell’ultimo decennio. E per ingannare il tempo nell’attesa che arrivi la seconda stagione (già annunciata per il 2016) gli autori hanno deciso di divertirsi con questa simpatica parodia nella quale Eren e soci sono stati totalmente ri-immaginati nelle vesti di studenti delle superiori mentre i letali titani altro non sono se non i membri di una scuola rivale. Il motivo per cui quest’anime compare nella nostra rubrica è facilmente intuibile: Attack on Titan vuol dire infatti Christa x Ymir e come è possibile notare già dalla locandina stessa la Yumikuri in Shingeki! Kyojin Chuugakkou è ben presente, con le nostre due eroine che fanno praticamente coppia fissa.

    Trailer

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    Hacka Doll the Animation

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    Data di inizio: 2 ottobre


    Onestamente non ne so molto di quest’anime visto e considerato che la casa produttrice non ha divulgato praticamente alcuna informazione su di esso (e generalmente questo non è mai un buon segnale). A quanto ho capito si tratta dell’ennesima opera ispirata ad un applicazione mobile ma i suoi contenuti al momento mi sono oscuri. Il cast ufficiale è stato presentato solo in minima parte e le protagoniste addirittura non figurano con alcun nome ma sono semplicemente indicate come Hacka Doll No. 1, 2 e 3. Tuttavia sia la locandina che il trailer ufficiale mi hanno dato l’idea di un’opera a forte presenza femminile pertanto, pur non riponendo certo grosse aspettative, penso che una chance gliela darò comunque, anche solo per semplice curiosità. Tra l’altro poi si tratta di un anime a durata ridotta (10 minuti per episodio) quindi anche nella peggiore delle ipotesi non avrei buttato via troppo tempo.

    Trailer

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    E con questo abbiamo terminato la nostra panoramica sulla nuova stagione autunnale. Un trimestre che si annuncia intenso come non mai e che potrebbe veramente rappresentare la ciliegina sulla torta di questo 2015 apertosi nove mesi fa con il botto (Yuri Kuma Arashi) e destinato a quanto pare a concludersi tra i fuochi artificiali. Un 2015 forse irripetibile sotto tanti punti di vista ma che, come potete vedere con i vostri occhi, ha ancora molto da darci prima di congedarsi e passare agli archivi come quella che è stata indubbiamente la miglior annata per il genere yuri da un decennio a questa parte. E chissà quando ci ricapiterà! Ma di quello che ci riserva il futuro ce ne preoccuperemo a tempo debito. Godiamoci nel frattempo questo autunno all’insegna dello yuri, senza dimenticarci della stagione estiva che sta vivendo in questi giorni i suoi ultimi scampoli. Ed è proprio per parlare di essa e tracciarne il bilancio conclusivo che vi dò appuntamento qui tra una decina di giorni circa per l’edizione bis della nostra rubrica di ottobre.

    Fino ad allora la mia raccomandazione è, come sempre, Stay Hungry, Stay Yuri!

    Edited by Mamiina - 30/9/2015, 17:41
     
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    Cari lettori e care lettrici del Crystal Lily, benvenuti all’edizione-bis di ottobre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. Dopo le anticipazioni della scorsa settimana relativa ai nuovi anime facciamo ora come d’abitudine un passo indietro, per vedere come si è conclusa la stagione estiva e scoprire quanto sono cambiati i nostri giudizi rispetto a un mese fa.

    Bilancio Finale della Stagione Estiva 2015


    Senki Zesshou Symphogear GX


    Finalmente un arco narrativo finale degno di tal nome per Senki Zesshou Symphogear. Certo, molte cose sono andate comunque secondo copione, e non vi nascondo il fatto che l’ormai conclamata presenza di una plot armor per le sei protagoniste ha contribuito a togliere un po’ di pathos ad un finale che in caso contrario sarebbe stato ancora più emozionante ed avvincente di quanto non sia comunque stato. Sapere infatti a priori che qualunque cosa potesse accadere Hibiki e socie ne sarebbero comunque uscite indenni è sempre stato il tallone d’achille di quest’anime, l’elemento che in passato lo ha portato ad ammosciarsi immancabilmente negli episodi conclusivi costringendo gli autori a scelte narrative deboli e a volte anche incoerenti pur di raggiungere il lieto fine ad ogni costo. Questa volta invece non è andata così, e anche se il lieto fine c’è stato comunque sono stati decisamente bravi ad inserire una serie di elementi di contorno in grado di supportare in modo credibile gli eventi narrati, dando così vita ad una storia che è sembrata non solo solida, ma anche sensata dall’inizio alla fine. Certo, per farlo hanno dovuto sfruttare fino in fondo tutte le figure“spendibili”, arrivando perfino a resuscitare per un breve periodo il Dottor Ver, ma dopo tutto penso che sia il risultato quello che conta veramente. Sono particolarmente contento inoltre di come è stato gestito il personaggio di Carol, che alla fine si è sì redenta ma solo dopo essersi rifiutata di venire “catechizzata” da Hibiki (finalmente!) e aver trovato così in un altro modo la sua personale salvezza.

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    Voto finale: 8. Quest’anime è come il vino: migliora ad ogni stagione che passa. Peccato che la mia sensazione sia che, almeno per quanto riguarda il “blocco” attuale di protagoniste, siamo arrivati forse al capolinea. Francamente, dopo la Tecnologia Antica e l’Alchimia non so cos’altro potrebbero inventarsi per mettere nuovamente in difficoltà Hibiki e socie, considerato anche il livello a cui sono arrivati ormai i loro poteri. Tuttavia, se le vendite saranno al livello delle precedenti stagioni (sia per quanto riguarda l’anime che i CD delle soundtrack) non mi stupirei di vedere qualche annuncio nel prossimo futuro magari, che so, un bello spin-off!

    Componente yuri: Il mese scorso avevo detto che la presenza di due coppie canon erano già grasso che colava e che pretendere di più sarebbe stato impossibile. Per una volta invece sono stato felice di constatare che mi ero sbagliato. Non solo infatti ci hanno deliziato con un bacio inatteso tra Carol ed Elfnein (seconda scena selfcest nella storia degli anime dopo Illya e Kuro, ed entrambe nella stessa stagione!) ma, cosa ancora più importante, ci hanno finalmente autorizzato a shippare ufficialmente Tsubasa x Maria, soprattutto alla luce degli atteggiamenti di quest’ultima nelle battute conclusive dell’anime. Meglio di così non avrei davvero potuto chiedere a Senki Zesshou Symphogear, che conferma dunque in pieno la sua appartenenza alla Categoria Main.

    Non Non Biyori Repeat


    E’ piuttosto difficile esprimere un giudizio su Non Non Biyori che non risulti totalmente soggettivo. E’ vero che bene o male quando si danno delle valutazioni entrano sempre in ballo preferenze e opinioni proprie, tuttavia mai come in questo caso i gusti personali ricoprono un ruolo decisivo. Guardando gli ultimi episodi di quest’anime ho infatti realizzato che questa seconda stagione non è solo, come avevo inizialmente pensato, un dietro le quinte della prima serie, ma un vero e proprio esperimento artistico che consisteva nel ripetere di fatto la stessa storia da una nuova soggettiva e utilizzando uno stile totalmente differente. E’ un po’ come se si facesse ritrarre lo stesso paesaggio da due diversi pittori: il soggetto di base sarebbe sempre quello ma le due opere presenterebbero delle evidenti differenze artistiche, e questo è un po' quello che è successo con Non Non Biyori. Non solo, ma leggendo un po’ di commenti qua e là mi sono reso conto che il pubblico è letteralmente diviso in due: chi ha preferito la maggior vivacità della prima stagione ha trovato questo sequel un po’ lento e talvolta anche leggermente noioso, seppure sempre piacevole a larghi tratti da seguire. Viceversa, chi aveva nicchiato un pochino su certi momenti un po’ sopra le righe della prima stagione pur appezzandone le atmosfere di base ha sicuramente trovato la seconda stagione più adatta alle proprie esigenze, per via dei suoi toni ancora più pacati e riflessivi. Io ammetto candidamente di far parte della prima categoria, per cui il mio voto finale è SEI e MEZZO. Non ci sono attualmente voci su una terza stagione ma nel caso in cui decidessero di farla sono curioso di vedere quale delle due strade decideranno di percorrere.

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    Componente yuri: Anche da questo punto di vista avevo preferito nettamente la prima serie, nella quale i sentimenti di Hotaru erano stati messi in mostra in modo più colorito e appariscente. Quantomeno durante questo sequel hanno fatto l’esordio i portapenne di Komari in aggiunta alle ben note bamboline di pezza. Non Non Biyori è attualmente inserito nella categoria degli Anime Yuri Comici, anche se va detto che questa classificazione è più che altro un’eredità della prima stagione. Se fosse stata una nuova serie invece di un sequel penso infatti che sarebbe stata più indicata per la categoria degli anime yureggianti.

    Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei Herz!


    Ci è toccato attendere più di metà stagione ma alla fine Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 2wei Herz! si è deciso a concludere la storia lasciata in sospeso un anno fa. L’ho sempre detto che quando quest’anime decide di fare sul serio può mettere in mostra delle cose discrete e anche in questo caso non ha certamente deluso le attese, grazie ad una fase finale di stagione piuttosto avvincente nella quale è stato finalmente rivelato il misterioso segreto di Miyu. Quest’ultimo era un elemento che ci trascinavamo ormai dietro da tempo immemore, praticamente dall’inizio della saga stessa, e dunque sono contento che abbia trovato finalmente una conclusione. Ho la sensazione che più passi il tempo più quest’opera, che ai suoi esordi era sembrata un po’ stereotipata e sul generis, stia assumendo una sua identità forte e ben precisa. Certo, siamo sicuramente ben lontani dai toni epici e drammatici delle altre opere della saga Fate/Zero, né mai probabilmente ci arriveremo visto che l’intenzione dell’autore era chiaramente quella di dar vita ad un’opera dai contenuti decisamente più leggeri, tuttavia col passare del tempo anche Fate/kaleid liner Prisma☆Illya si è saputo sicuramente ritagliare il suo spazio nel vasto universo di storie parallele da cui è composto questo franchise.

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    Resto tuttavia dell’opinione che quattro puntate e mezza da dedicare allo sviluppo della trama principale siano state un po’ pochine. Personalmente non ho avuto nemmeno il tempo di “riscaldarmi” che era già tutto finito. Di conseguenza il mio voto complessivo a questa, che io continuo a non considerare come una terza serie bensì come una stagione due-bis, non va oltre il SEI. E ora avanti con Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 3rei!!, adattamento del terzo manga dedicato a Illya e il cui annuncio, arrivato al termine dell’ultimo episodio, non mi ha di certo sorpreso, visto che lo avevo pronosticato già il mese scorso. Non conosco il manga, non avendolo mai letto, ma l’augurio che mi faccio fin da ora è che contenga un po’ meno filler rispetto a 2wei!!

    Componente yuri: Come sempre siamo alle solite: tante cose buone alternate a tante altre di cui avremmo fatto volentieri a meno. Sicuramente dal nostro punto di vista le cose migliori che ci ha lasciato in eredità questa terza stagione sono stati i focosi momenti tra Illya e Kuro (chiaramente di pura natura fanservice ma non per questo da disprezzare), momenti che mi auspico di rivedere anche nella prossima stagione. Occasione sprecata invece per Illya e Miyu da cui vi confesso che mi aspettavo qualcosina di più sul piano sentimentale in questo arco narrativo finale, visto e considerato che l’intera vicenda ruotava completamente attorno alla figura di Miyu e al suo destino. Fate/kaleid liner Prisma☆Illya rimane quindi saldamente ancorato alla categoria degli Anime a Componente Yuri Secondaria Importante da cui penso che ben difficilmente potrà mai spostarsi.

    Gakkou Gurashi!


    Chapeau! Gakkou Gurashi è sicuramente una di quelle opere che lasciano il segno. Un anime che non si fa problemi a colpire lo spettatore al momento opportuno, come un cazzotto in pieno stomaco, che sa essere freddo, perfino spietato se necessario, dimostrando così una maturità di gran lunga maggiore rispetto ad altre opere del passato da cui forse, più di lui, sarebbe stato lecito attendersi certe emozioni. Ma allo stesso tempo è anche un anime pieno di dolcezza e sentimenti, in grado di dispensare sorrisi e di insegnare allo spettatore che anche nei momenti più bui c’è sempre una speranza, anche minuscola, a cui aggrapparsi. Esattamente come le protagoniste di Gakkou Gurashi che nel loro momento di disperazione più nera, quando ormai sembra tutto perduto, trovano nella coesione e nello spirito di sacrificio la forza necessaria per risollevarsi e restare così aggrappate alla vita, sebbene il prezzo da pagare sia inevitabilmente altissimo. Ma proprio sopravvivere è l’unico modo che hanno per onorare tutti coloro che non ci sono più e che hanno sacrificato la loro vita per tenere accesa quella timida fiammella, ovvero la speranza che, almeno per qualcuno, possa esistere ancora un domani.

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    Voto finale: 9. Gli unici nei di Gakkou Gurashi sono stati un paio di momenti filler, su tutti l’episodio della piscina, che forse potevano essere evitati, utilizzando magari quel tempo per adattare un altro po’ del materiale scartato dall’opera originale. Tuttavia penso che si tratti dell’inevitabile concessione che ogni anime prima o poi deve fare al fanservice e, nel suo caso specifico, anche all’elemento moe. Ma in ogni caso si tratta davvero di un peccato veniale che non intacca minimamente la qualità complessiva di Gakkou Gurashi e che non gli impedisce di poter essere considerato il miglior anime dell’intera stagione, non solo tra quelli presi in esame da noi ma proprio in generale. Ora non ci resta che incrociare le dita e sperare che le vendite siano buone, di modo da spingere la casa produttrice a dare il via libera alla seconda stagione. Anche perchè il manga è andato avanti e sta seguendo le vicende di Yuki e delle sue amiche dopo che si sono diplomate e hanno lasciato la scuola. Beh, non so voi, ma io ho davvero una gran voglia di vedere come prosegue la storia e soprattutto scoprire come sarà la loro vita universitaria!

    Componente yuri: Come già ampiamente preannunciato, Gakkou Gurashi viene inserito nella categoria degli Anime a Cast Prevalentemente Femminile, scelta pressoché obbligata poiché come per tutte le opere di questa categoria il sentimento che fa la parte del leone è l'amicizia. Anzi, mai come in questo caso il legame che unisce tra loro Yuki e le altre riveste un ruolo cardine nello sviluppo degli eventi, perché è proprio da esso che le protagoniste trovano gli stimoli necessari per andare avanti dandosi forza e sostegno a vicenda. Rispetto a molte altre opere è quasi impossibile trovare dei pairing anche solo teorici, poiché mi sembra inequivocabile che si tratti di un rapporto paritario a quattro, nel quale ognuna delle protagoniste è legata allo stesso modo alle altre tre, tanto che se andate a ripercorrere le varie scene vi accorgerete che per ciascuna di esse è possibile trovare dei momenti, per così dire, “intimi” con ognuna delle altre. L’unico elemento che può essere considerato yuri è il rapporto tra Kei e Miki, ma pur ricoprendo un ruolo fondamentale per la psicologia di quest’ultima e per lo sviluppo del suo personaggio non è di per sé sufficiente a spostare gli equilibri di quest’anime o anche a farmene soltanto considerare l’inserimento in una categoria differente.

    Sore ga Seiyuu!


    Penso che Sore ga Seiyuu! abbia fatto davvero un buon lavoro nel raccontare la vita delle seiyuu in modo realistico, facendoci scoprire quanti sforzi siano necessari non solo per emergere ma anche solo per restare a galla in un mondo così esigente e selettivo. Dopo un inizio un po’ anonimo quest’anime è andato via via migliorando, di pari passo con le capacità delle tre protagoniste. Gli ultimi episodi, tra il primo live delle Earphones e l’assessment di Futaba, sono stati davvero interessanti e coivolgenti. E proprio sulla figura di Ichinose mi sono dovuto parzialmente ricredere: il mese scorso se ricordate avevo detto che trovavo poco convincente la decisione di utilizzare una tipica protagonista “perdente” come personaggio centrale dell’anime. Alla fine invece tale scelta si è rivelata la più azzeccata possibile in funzione di come è stata sviluppata la trama, in particolar modo il finale.

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    Voto finale: SETTE. Mi auguro che anime come Sore ga Seiyuu! e Shirobako abbiano spinto molte persone a guardare al mondo degli anime con ancora più rispetto di prima, dopo aver mostrato loro quanto dedizione e quanti sacrifici si rendano necessari da parte di tutti gli addetti ai lavori per regalarci quei venti minuti settimanali di intrattenimento.

    Componente yuri: Per quest'anime vale un po’ lo stesso discorso fatto per Gakkou Gurashi, seppure con le dovute proporzioni. Anche in questo caso infatti il legame di totale amicizia fra le tre protagoniste svolge una funzione centrale nello sviluppo delle vicende e pure qui abbiamo un rapporto dai toni vagamente yuri (quello tra Rin e Sayo) che ricopre però ruolo marginale nell’economia dell’anime. Anche Sore ga Seiyuu! dunque, come ampiamente preannunciato, viene inserito nella categoria degli Anime a Cast Prevalentemente Femminile.

    Cala così il sipario sulla stagione estiva, ennesima perla di questo 2015 che ci sta regalando davvero infinite soddisfazioni, con tante conferme, grandi sorprese e davvero poche delusioni. Un anno magico che, almeno sulla carta, si appresta ora a concludersi in grande stile. Già , perché proprio in questo momento sta prendendo il via la stagione autunnale, con molti anime che stavamo attendendo praticamente da mesi. Il nostro lavoro riprende dunque immediatamente e mentre ci prepariamo a tuffarci nel nuovo trimestre con rinnovato entusiasmo vi invito come sempre a condividere le vostre opinioni sulla stagione appena conclusa all’interno del nostro forum e nel nostro Topic Discussione Novità.

    Per quanto riguarda invece questa rubrica l’appuntamento come sempre è a fine mese per un primo bilancio dei nuovi anime. Fino a quel momento buon inizio di stagione a tutti e che lo Yuri sia sempre con voi!

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