NOVITA' YURI 2017

La nostra rubrica mensile dedicata ai nuovi anime!

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    Simoun Auriga

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    Carissimi amici e carissime amiche del Crystal Lily, rieccoci nuovamente qui per salutare ufficialmente l’arrivo del 2017 (sebbene manchi ancora qualche giorno), e per inaugurare con esso la nuova edizione della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri, che vi tiene compagnia ininterrottamente dall’ormai lontano 2011. E per rassicurare tutti i superstiziosi vi prometto fin da subito che non soffriremo di alcuna crisi del settimo anno!

    Battute a parte, se qualcuno di voi sperava di rifiatare un po’ dopo l’ultima intensa stagione del 2016, beh allora mettetevi il cuore in pace visto che la stagione inaugurale del nuovo anno si presenta con un discreto numero di frecce al suo arco, andando dunque fin da subito in controtendenza rispetto a dodici mesi fa, quando il trimestre invernale si presentò ai blocchi di partenza con un solo anime degno di nota. Insomma, prima o poi una stagione “bacata” dovremo anche aspettarcela, ma a meno di clamorose sorprese non penso proprio che sarà questo il caso. Prendete dunque i vostri posti e allacciate le cinture perché stiamo per cominciare questo nuovo appassionante viaggio alla ricerca (e anche all’insegna) dello yuri!

    Anime Stagione Invernale 2017


    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon

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    Data di inizio: 12 gennaio

    Iniziamo subito con quello che, almeno in teoria, dovrebbe essere uno dei punti fermi del nostro inverno di yuristi. Kobayashi-san Chi no Maid Dragon narra le vicissitudini quotidiane di una tranquilla ragazza, Kobayashi, che un bel giorno si ritrova a convivere con Tooru, una femmina di drago che ha assunto fattezze umane. Quest’ultima, per ringraziare Kobayashi di averle salvato la vita (in circostanze che non ho ben capito), le ha infatti donato la sua totale fedeltà e si è trasferita in pianta stabile a casa sua per farle da servitrice. Tuttavia, data la particolare natura di Tooru (che da buon drago disprezza qualunque essere umano al di fuori di Kobayashi), l’esistenza delle nostre due protagoniste si rivelerà sempre parecchio movimentata!

    Un mix di commedia, fantasy e yuri dunque, sebbene vada precisato fin da subito che, almeno nel manga originale, si tratta di un sentimento totalmente unilaterale, in quanto Kobayashi non ricambia mai, nemmeno per un istante, i sentimenti di Tooru. Ed è qui che subentra l’incognita più grande, ovvero il fatto che lo studio di animazione incaricato di adattare il manga originale è la KyoAni. Esatto, proprio quella KyoAni che che negli ultimi tempi si è divertita ad adescare masse di yuristi, alimentando in loro vane speranze con Tamako Market prima e con Hibike Euphonium dopo, un effetto che in quest’ultimo caso ha ottenuto proprio giocando a suo piacimento con il materiale originale dell’opera. Vediamo dunque se i nostri amici troveranno il modo fare dei danni anche nell’adattamento di un manga dove non ci sono interessi sentimentali di alcun tipo al di fuori quello esplicitamente yuri di Tooru per Kobayashi, riuscendo così a trovare il modo di rovinarlo, oppure se, almeno per una volta, ci lasceranno godere in santa pace un anime con elementi yuri senza riservarci scherzi di alcun tipo!

    Trailer:

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    Urara Meirochou

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    Data di inizio: 6 gennaio

    L’immancabile adattamento di un 4-koma pubblicato sulle collane di Manga Time Kirara è rappresentato questa volta da Urara Meirochou, slice of life che segue le vicende di un gruppo di ragazze dedite alla divinazione. Le vicende di Urara Meirochou si svolgono nell’immaginaria città di Meiro-machi, dove la gente si reca in massa per farsi predire il futuro. Ed è qui che si trova anche la protagonista principale Chiya, cresciuta nelle montagne e ora impegnata ad affinare le sue arti di preveggenza presso l’Urara, uno dei tanti negozi di cartomanzia presenti a Meiro-machi. A farle compagnia ci sono altre tre ragazze, la seria e compassata Kon, la timida Nono e l’appassionata di occidente Koume.

    Dopo tutti questi anni (e una sfilza interminabile di anime) penso che ormai sappiamo già benissimo cosa attenderci da uno show targato Manga Time Kirara, almeno a grandi linee. Non resta solo che sperare che abbiano pescato bene visto che l’ultima volta (Stella No Mahou) la scelta non era stata felicissima, né dal punto di vista dello yuri né a livello generale. Ovviamente il metro di paragone a cui noi facciamo sempre riferimento sono i vari Kanamemo, Kiniro Mosaic e GochiUsa, ovvero anime che hanno segnato in modo indelebile la nostra carriera di yuristi. Ecco perché ogni volta che appare un loro successore la nostra speranza è che quest’ultimo sia in grado di emularne le gesta. Vedremo se Urara Meirochou si rivelerà all’altezza del compito.

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    Gabriel Dropout

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    Data di inizio: 9 gennaio

    Immaginate che un arcangelo scenda un giorno sulla terra in qualità di giovane studentessa. Ecco, ora provate a pensare a cosa potrebbe accadere se quest’ultima si adattasse talmente bene alla vita terrena da prenderne i peggiori vizi, dal marinare la scuola al trascorrere le giornate attaccata ai videogame, arrivando così alla totale perdizione. Ecco, questo è esattamente ciò che accade in Gabriel Dropout, commedia a sfondo scolastico che segue le vicende di un angelo scansafatiche e del suo gruppo di inseparabili amiche.

    Slice of life al femminile e stesso studio di animazione di Yuru Yuri, una combinazione che sicuramente ci fa ben sperare: teniamo le dita incrociate!

    Trailer:

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    Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu

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    Data di inizio: 7 gennaio

    Per una curiosa coincidenza ci ritroviamo con il secondo anime consecutivo focalizzato su un gruppo di ragazze appassionate di ciclismo. Impossibile infatti dimenticare Long Riders, balzato agli onori della cronaca non tanto per i suoi contenuti (è bellino ma non offre praticamente nulla di rilevante dal punto di vista dello yuri), quanto per i problemi di produzione che lo hanno caratterizzato e che, oltre a numerose sospensioni, hanno portato la casa produttrice a rinviare l’uscita degli ultimi due episodi addirittura a marzo 2017. Non male per uno slice of life che, dal punto di vista tecnico, non sembrava presentare grandi difficoltà. La nostra speranza dunque è che Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu possa fare meglio del suo predecessore spirituale, non solo come regolarità nell’uscita ma anche sul piano dello yuri.

    La protagonista in questo caso è Hiromi Maiharu, una studentessa da poco trasferitasi nella cittadina di Kamakura che ama andare a scuola ogni giorno in bicicletta. E’ grazie a questa sua passione che Hiromi fa la conoscenza di Tomoe Akizuki, presidentessa del club scolastico di ciclismo, con la quale diventa subito amica. Da lì a diventare membro del club presieduto da Tomoe il passo sarà inevitabilmente breve per Hiromi.

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    Little Witch Academia (TV)

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    Data di inizio: 8 gennaio

    La storia di Little Witch Academia è sicuramente una delle più curiose degli ultimi anni. Quest’opera nasce infatti nel 2013 come OVA nell’ambito di un progetto governativo creato allo scopo di promuovere giovani animatori attraverso dei finanziamenti statali, progetto che alla fine diede vita a quattro brevi film d’animazione indipendenti. Tra questi quello che ricevette maggiori consensi fu proprio Little Witch Academia, che segue le vicende di un gruppo di aspiranti streghe pasticcione all’interno di un’accademia di magia. Sull’onda del suo successo i produttori lanciarono una campagna di raccolta fondi su Kickstarter di modo da poter realizzare un sequel. La campagna si concluse con successo e così alla fine del 2015 uscì il secondo OAV, intitolato Little Witch Academia: Mahoujikake no Parade. Anche in questo caso l’accoglienza dei fan fu estremamente positiva, tanto che i produttori si convinsero una volta per tutte a commissionare allo studio di animazione proprietario di quest’anime una serie TV, che vedrà appunto la luce il prossimo gennaio.

    La protagonista principale di Little Witch Academia è Atsuko, un’aspirante strega molto buona e generosa ma allo stesso tempo terribilmente indisciplinata. Atsuko, in compagnia delle sue inseparabili amiche Sucy e Lotte, riesce sempre a mettere a soqquadro la scuola di magia per la disperazione delle sue insegnanti. Oltre a subire dunque le immancabili punizioni disciplinari Atsuko deve anche far fronte alla rivalità dell’antipatica Diana, che al contrario di lei è una studentessa modello ed è per questo idolatrata sia dai professori che da tutte le altre compagne. Inutile dire che quando i guai si faranno davvero seri le due nemiche si ritroveranno a collaborare e alla fine sarà proprio Atusko a salvare l’accademia dalla distruzione. Una delle caratteristiche principali di Little Witch Academia (che nelle nostre liste trovate alla voce Anime a Cast Femminile) è quella di essere uno show che per molti aspetti, sia artistici che di contenuti, sembra avvicinarsi maggiormente alla tradizione dei cartoni animati occidentali più che a quella tipica degli anime giapponesi. Ora che da prodotto semi-indipendente diventerà però mainstream vedremo se manterrà ancora questo suo aspetto peculiare o se invece qualcosa cambierà.

    Trailer:

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    Schoolgirl Strikers: Animation Channel

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    Data di inizio: 7 gennaio

    Man mano che scrivevo questo articolo ho realizzato che, forse per una strana legge di compensazione con la passata stagione, gli anime che collocheremo sotto la nostra lente di ingrandimento sono tutti slice of life. L’unica parziale eccezione dovrebbe essere rappresentata da Schoolgirl Strikers: Animation Channel, tratto da un gioco per cellulare e ambientato nella Goryoukan Academy, un’istituto interamente femminile dove un gruppo di ragazze speciali vengono selezionate per costituire la Fifth Force, una unità il cui compito è sconfiggere dei misteriosi nemici denominati Oburi.

    Un anime action ambientato in un ipotetico futuro e, sulla carta, a cast interamente femminile. Un setting che abbiamo incrociato diverse volte nel recente passato sebbene con fortune alterne. Devo dire che così a naso mi ispira parecchio, anche alla luce della sinossi ufficiale che si conclude con una frase piuttosto interessante: “This is a story about love, courage and friendship about the girls called Strikers”. Cosa vorranno dire queste parole? Non ci resta che attendere per scoprirlo!

    Trailer:

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    Altri anime

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    Quelli elencati di seguito sono tutte gli anime a cui daremo sicuramente un’occhiata per curiosità ma che, almeno sulla carta, non mi danno grosse sensazioni sul piano dello yuri. Al massimo penso che potrebbero essere dei buoni candidati per un posto nella categoria degli anime a cast femminile. Tuttavia, poiché nella vita non si sa mai, è giusto dargli quantomeno una chance. Ve li presento brevemente e va da sé che ne parlerò nei futuri editoriali solo se saltasse fuori qualcosa di interessante.

    Seguendo l’ordine delle locandine, partendo dall'alto e andando poi da sinistra a destra, abbiamo:

    BanG Dream! (21 gennaio), anime musicale che segue le avventure di una band di ragazze.

    Nyanko Days (8 gennaio), che segue le quotidiani vicende di Tomoko e dei suoi tre gatti, personificati in tre tenerissime ragazze.

    Idol Jihen (8 gennaio), immancabile anime stagionale basato sul mondo delle idol e legato ad un progetto multimediale.

    Kemono Friends (11 gennaio), ambientato in un parco naturale dove gli animali, a causa di una sostanza misteriosa, hanno preso la forma di graziose ragazze.

    E questo è tutto! Che ne dite? A me sembra davvero un bel modo per cominciare il nuovo anno e anche se al momento non ci sono garanzie assolute sul piano dello yuri (al di fuori del personaggio di Tooru), sono abbastanza convinto che qualcuno di questi show saprà regalarci qualche bella soddisfazione, come ormai immancabilmente accade ad ogni stagione. Ma l’inizio del trimestre invernale non è che l’antipasto di un gennaio che per noi sarà ricco di impegni e di appuntamenti importanti. Dopo le vacanze di Natale infatti ci sarà l’editoriale conclusivo della stagione autunnale, che sarà molto importante poiché emetterà la sentenza definitiva su tantissimi anime che abbiamo seguito con passione in queste ultime settimane, da Shuumatsu no Izetta a Flip Flappers, passando per Shakunetsu, Keijo e tanti tanti altri. Il bilancio del trimestre autunnale sarà poi seguito a ruota dall’immancabile cerimonia dei Crystal Lily Awards, con la quale manderemo agli archivi il 2016 nel miglior modo possibile, ovvero concedendo il meritato tributo a tutte le opere e i personaggi che si sono maggiormente distinte in ambito yuri.

    Un augurio di buone feste a tutti voi, amici e amiche del Crystal Lily, e arrivederci a gennaio, dove conto di ritrovarvi ancora qui, più affamati di yuri che mai!
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, ben ritrovati con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017 che con l’inizio della stagione invernale muove lentamente i suoi primi passi. E con gennaio che si avvia alla conclusione è giunto il momento di tracciare un primo bilancio provvisorio degli show che il nostro forum sta seguendo da vicino.

    La stagione invernale 2017 sembra presentare diverse similitudini con quella dello scorso anno, poiché si basa quasi esclusivamente su anime dai contenuti piuttosto leggeri e che puntano tutto sulla commedia o su atmosfere delicate, cosa che alla fine non deve comunque stupire poiché si tratta per la maggior parte di slice of life. Inoltre alcuni di essi, almeno in questa fase iniziale, si caratterizzano per essere molto “scolastici”, non solo nel senso dell’ambientazione ma proprio per il fatto che sembrano seguire uno schema di base piuttosto comune per le opere del loro genere, sfruttando dunque un canovaccio di fondo già ampiamente collaudato in passato. E’ un inizio abbastanza soft dunque, anche se rispetto a dodici mesi fa le opere che presentano spunti d’interesse sono decisamente di più e per molte di esse i margini di miglioramento sono ancora piuttosto ampi. Pertanto vi invito come sempre a prendere questi giudizi con le molle e di considerarli come totalmente provvisori, poiché si basano su quanto visto nei primi tre, massimo quattro, episodi. Ma soprattutto con la consapevolezza che da qui alla fine molte cose potrebbero cambiare.

    Bilancio anime in corso



    Come stiamo facendo ormai da qualche tempo procediamo sulla base dell’elemento yuri, dando quindi la priorità agli anime che propongono più elementi di interesse per la nostra causa e passando poi via via a tutti gli altri. Le opere che al momento sono già sicure di un posto in categorie importanti delle nostre liste sono due.

    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon - Episodi 1-3 - Voto: 7,5. Questo simpaticissimo slice of life ha già convinto praticamente tutti, per via sua capacità di alternare gag divertenti a momenti incredibilmente teneri passando così da situazioni surreali ad atmosfere dal forte sapore sentimentale. Penso che dopo aver visto Kobayashi-san Chi no Maid Dragon chiunque proverà il desiderio di adottare un drago in forma umana per dividere il proprio appartamento con lei! Il cast di Maidragon (come è stato ribattezzato simpaticamente dai fan) ha sicuramente in Tohru la sua stella più luminosa, ma la nostra eroina è coadiuvata da una serie di personaggi davvero unici nel loro genere, che garantiscono a quest’anime un flusso inesauribile di gag consentendogli così di dar vita alle situazioni più disparate e imprevedibili. Anche la struttura dell’anime è molto particolare, poiché ogni episodio si compone di due spezzoni indipendenti di durata medio-lunga ai quali si alternano alcuni brevissimi mini-sketch, così da garantire sempre un ritmo serrato alle vicende e da ridurre praticamente a zero i tempi morti. Insomma, con Maidragon per il momento è davvero impossibile annoiarsi!

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    Tohru è la star indiscussa di Maidragon anche dal punto di vista dello yuri: il suo amore incondizionato per Kobayashi è tanto forte quanto genuino, al punto da rasentare la sudditanza vera e propria. Al di là di questo va comunque fatto notare che tutto l’anime è permeato da un aura di dolcezza che finisce per coinvolgere in modo attivo anche la piccola Kanna, le cui interazioni con Tohru e Kobayashi finiscono per dare vita ad un vero e proprio quadretto familiare interamente al femminile. Kobayashi dal canto suo potrebbe sembrare un po’ scialba come personaggio, sia dal punto di vista estetico che caratteriale, ma è sicuramente una scelta artistica voluta, nel tentativo di farle assumere alcune delle peculiarità che solitamente contraddistinguono i personaggi maschili degli harem. Kobayashi infatti si ritrova al centro delle attenzioni (e dei desideri) di altri personaggi femminili quasi per caso e senza dei veri e propri meriti, dimostrandosi inoltre abbastanza indifferente alla cosa. Allo stesso tempo però è capace di spezzare questa sua apatia al momento opportuno con slanci improvvisi di bontà e facendo (o dicendo) la cosa giusta al momento giusto, atteggiamento che le consente così di rinforzare il suo ruolo di “eroina” (e con esso la stima di coloro che la circondano) con il minimo sforzo.

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    Ovviamente il termine “harem” che ho appena usato era solo per dare un’idea di base del personaggio e non è indicativo della situazione nella quale Kobayashi si trova, visto che per adesso la sua unica spasimante reale è Tohru , mentre Kanna essendo un personaggio infantile va a rivestire il ruolo di un’ipotetica figlia in quella che, a conti fatti, è proprio una bella famigliola! Vedremo poi come si andranno ad inserire in questo contesto le new entry che faranno capolino da qui alla fine dell’anime, ovvero se avranno solo una funzione di spalla comica per le protagoniste principali oppure se qualcuna si proporrà anche nel ruolo di rivale di Tohru. Indipendentemente da ciò la classificazione di Kobayashi-san Chi no Maid Dragon nella categoria degli Anime Yuri Comici è pressochè scontata, ma questo si sapeva già dall’inizio.

    Urara Meirochou - Episodi 1-4 - Voto: 6,5. La formula degli anime tratti dai manga della Houbunsha è ormai piuttosto nota: un gruppo di protagoniste super kawaii, una tematica di base ben specifica che fa da sfondo alle vicende (in questo caso la divinazione), e una profusione di gag comiche che si alternano regolarmente a momenti di profonda dolcezza. Alla fine dunque la differenza la fanno sempre la qualità intrinseca di questi elementi e nel caso di Urara Meirochou siamo su un livello abbastanza buono, forse non tale da collocarlo fra i migliori esponenti del suo genere ma certamente neanche fra i meno validi. Le scenette sono quasi sempre divertenti, mentre per quanto riguarda le quattro protagoniste i personaggi meglio riusciti al momento risultano essere la “selvaggia” Chiya, con la sua scarsa attitudine alla vita civile, e la timida Nono, per via della sua spaventosa bambola parlante. Kon e Koume invece, sebbene rappresentino forse più “materiale da otaku” rispetto alle altre due, spiccano un po’ meno come personaggi. Molto ben riuscito invece il cast secondario.

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    Rispetto agli altri anime della sua categoria la presenza di fanservice in Urara Meirochou è leggermente più marcata , sebbene vada specificato che l’utilizzo che gli autori fanno di questo elemento è sempre di natura più maliziosa che non volgare, al punto da non risultare mai fastidioso o anche solo inopportuno. Anzi ,in questo caso il fanservice risulta essere quasi sempre un nostro alleato, poiché la maggior parte delle scene yuri di quest’opera hanno origine proprio da alcune delle sue situazioni più equivoche. Dal punto di vista dello yuri però Urara Meirochou non offre solo questo, poiché accanto ai momenti fanservice abbiamo anche diverse scene di natura più sentimentale, con le quattro protagoniste che continuano a incrociarsi fra loro, al punto che i pairing possibili si collocano tutti bene o male sullo stesso livello.

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    Urara Meiorochou si posiziona dunque un po’ a metà fra vari sottogeneri yuri e temo che la sua classificazione finale sarà un bel rompicapo. Oltre a quanto già detto infatti c’è anche la questione di Saku, la capitana delle guardie cittadine: quest’ultima, oltre ad essere a sua insaputa l’oggetto del desiderio delle sue sottoposte, finisce per trovarsi sempre involontariamente in situazioni imbarazzanti nei confronti delle protagoniste principali. Un fattore, quest’ultimo, che è tipico degli anime yuri comici ma che va appunto ad affiancarsi ad altri elementi più caratteristici degli anime yureggianti e ad altri ancora che si avvicinano invece più allo yuri fanservice. Vedremo quale prevarrà alla fine!

    Oltre a Kobayashi-san Chi no Maid Dragon e Urara Meirochiu, che al momento rappresentano le due punte di diamante della nostra stagione, abbiamo un terzo anime che, nel bene o nel male, sta gravitando intorno alla nostra sfera di interesse principale.

    SchoolgirlStrikers - Episodi 1-4 - Voto: 5. Come spesso accade agli anime tratti da videogame, SchoolgirlStrikers si presenta come uno show piuttosto anonimo che punta più che altro a promuovere il materiale originale, senza però sforzarsi di dare vita per questo ad una storia che sia almeno un po’ innovativa e preferendo invece sfruttare un’idea già vista più volte in passato. Il cast è davvero variegato e come tipicamente avviene in questi casi si cerca di accontentare i gusti di chiunque, proponendo personaggi di ogni tipo, dalla sportiva, alla loli, alla mangiona, alla gothic lolita e chi più ne ha più ne metta. I clichè però non sono stati adottati solo sul piano estetico ma anche a livello caratteriale, col risultato che nessuna delle protagoniste brilla particolarmente per originalità. Insomma, per dirla tutta, non ci sono certo personaggi memorabili in quest’anime. I nemici affrontati finora dalle Strikers poi, ovvero le misteriose entità chiamate Oburi, sono davvero ridicoli ed è davvero difficile che riescano a trasmettere la benché minima sensazione di pericolosità.

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    Schoolgirl Strikers è uno di quegli anime dove il cromosoma Y sembra essere sparito dal mondo e di conseguenza finisce con il diventare yureggiante quasi per forza di inerzia, indipendentemente dalla sua volontà . Le protagoniste stringono legami d’amicizia profondi, si coccolano e si ammirano a vicenda e spesso non disdegnano nemmeno di farsi apprezzamenti l’una con l’altra. Si tratta però più che altro di “sensazioni”, dovute probabilmente alla mia abitudine a cogliere sfumature di carattere yuri tra le righe di uno show. Per ambire a categorie di rilievo dunque, quest’anime dovrà comunque cercare di proporre qualcosa di più concreto da qui alla fine. In caso contrario, e a dispetto del suo enorme potenziale dal punto di vista yuri, rischierebbe di finire comunque relegato nella categoria degli anime a cast femminile. “This is a story about love, courage and friendship about the girls called Strikers” recita la locandina dell’anime. Ecco, sto ancora aspettando di veder sbucare il “love”.


    Passiamo ora ad esaminare tutti quegli show che il nostro forum continua a seguire sebbene al momento non abbiano ancora proposto elementi rilevanti sul piano dello yuri, vuoi perché riteniamo che su di essi non sia ancora stata detta l’ultima parola, vuoi perché sono ancora dei potenziali candidati per la categoria degli anime a cast interamente femminile.

    Gabriel Dropout - Episodi 1-4 - Voto: 7. L’idea di base, ovvero quella di dare vita ad uno slice of life basato su due angeli e due demoni che sembrano essersi scambiati la loro natura, è davvero geniale e questi primi episodi sono stati davvero divertentissimi. Il difficile per Gabriel Dropout arriva però adesso visto che, per quanto originali possano essere, quattro personaggi sono davvero pochi. Se gli autori contano di arrivare fino alla fine della stagione basandosi solo su di loro allora dovranno usare davvero tanta fantasia per proporci gag sempre nuove ad ogni episodio. Ovviamente non sto dicendo che è impossibile, tuttavia, se non fanno qualche aggiunta al cast, la possibilità che qualche scenetta alla lunga possa diventare ripetitiva sarà da mettere sicuramente in conto. A livello di yuri non mi aspetto praticamente nulla da quest’opera e in tutta onestà ritengo anche che sia giusto così perché andrebbe a stridere con le personalità delle protagoniste e con il clima generale dell’anime. Forse l’unica che potrebbe essere idonea è Vignette, ma nessuna delle altre protagoniste, per motivi diversi, si adatterebbe a rapporti di natura sentimentale. Certo, se Gabriel fosse rimasta quella di una volta, ovvero com’era prima di farsi corrompere dalla vita terrena, allora sarebbe stata tutta un’altra storia, ma in quel caso non sarebbe nemmeno esistito quest’anime! Le uniche chance dunque potrebbero arrivare solo da eventuali new entry, ma se non ce ne dovessero essere allora andrebbe preso atto che Gabriel Dropout è uno di quegli anime dove non c’è margine per l’inclusione di elementi yuri e che dunque è destinato alla categoria degli anime a cast femminile, per quanto rimanga certamente un’opera divertentissima da seguire .

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    Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu - Episodi 1-4 - Voto: 6. Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu, almeno in questa fase iniziale, sceglie di seguire una trama piuttosto consueta, che si compone di elementi comuni a tante altre opere del suo genere. Una matricola appena trasferitasi, la scoperta di una nuova passione (in questo caso la bicicletta), la scelta di dar vita ad un club scolastico basato su di essa, i problemi per reclutare alcuni membri, eccetera eccetera. Nulla di nuovo dunque con quest’opera, che arriva a raggiungere la sufficienza solo grazie alle atmosfere (molto belle) e ai personaggi,che per quanto non siano certo trascendentali, sono comunque caratterizzati abbastanza bene. Tuttavia guardando le immagini delle opening mi aspetto che a breve ci sarà una svolta per Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu, con l’ingresso dell’elemento sportivo ad affiancare quelli presenti finora, andando così a creare una sorta di ibrido fra slice of life e, appunto, anime sportivo. Per Hiromi e le sue compagne dunque, a differenza del recente Long Riders (anime con cui Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu presenta diverse similitudini), si prospetta un approccio al mondo della bicicletta di natura leggermente più competitiva. Il livello di yuri per il momento è prossimo allo zero e anche se a mio parere ci sarebbe sicuramente del materiale su cui lavorare ho qualche dubbio sulla volontà degli autori di voler sviluppare qualcosa in tale direzione.

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    Bang Dream - Episodi 1-2 - Voto: 5,5. Dopo aver prodotto le musiche (e a ruota anche il fortunatissimo rythm game) di Love Live!, la Bushiroad prova a ripetere il colpaccio e ci propone questo anime che, almeno nelle intenzioni, sembra voler ricalcare molto da vicino lo stesso Love Live!, andando però a sostituire le idol con le band musicali. La trama di fondo è sempre più o meno la stessa: Kasumi, una ragazza positiva e super energica ma senza ancora uno scopo nella vita, un giorno si trova per caso ad assistere ad un concerto di una girl band e ne rimane letteralmente folgorata e così, dal nulla, decide di diventare una musicista e di fondare a sua volta una band. A quel punto inizia poi a tampinare tutte le sue compagne di classe nel tentativo di trascinarle in questo suo progetto. Tutto ciò suona piuttosto familiare, vero? Il problema però è che certe alchimie non nascono dall’oggi al domani e dunque per adesso BanG Dream si può scordare tranquillamente il paragone con Love Live!. Quest’anime per ora non ha fatto altro che proporci una serie interminabili di clichè, in un susseguirsi di situazioni che sanno tutte un po’ di “già visto”. La protagonista poi è talmente espansiva da risultare quasi fastidiosa e la sua insistenza raggiunge livelli a volte insopportabili. Niente a che vedere con Honoka o Chika, insomma. Tuttavia il fatto che quest’anime sia stato pianificato su 25 episodi (e che sia già stata annunciata a ruota l’uscita del rythm game) la dice lunga su quanto la casa produttrice sia confidente della sua riuscita e su come ritengano che questa formula già ampiamente collaudata sia più che sufficiente per fare presa sul pubblico. Probabilmente sarà così, ma per quanto mi riguarda spero che il tempo a disposizione venga sfruttato dagli autori per dare anche un’ identità forte e ben precisa a questo show, senza basarlo solo ed esclusivamente sull’aspetto musicale, che per carità, sarà sicuramente fondamentale nella sua economia, ma non può certo bastare da solo a giustificarmene sei mesi di visione!

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    E questo per il momento è tutto. Mancano dall’editoriale Little Witch Academia e Nyanko Days di cui parlerò solo dopo che si saranno conclusi. Il primo infatti è uno show da 25 episodi che quasi certamente non includerà contenuti di natura yuri e dunque, per quanto sia a mio parere bellissimo, sarebbe inutile dilungarsi su di esso in ogni editoriale, mentre Nyanko Days è un mini-anime brevissimo della durata di 2 minuti a episodio (sigle incluse) e quindi non avrebbe senso dare un voto mensile agli episodi. Sappiate però che è comunque in odore di yuri…

    Sono stati invece rimossi dal nostro “palinsesto” (e non verranno nemmeno inclusi nelle liste) Idol Jihen e Kemono Friends. Il primo è davvero troppo stupido per meritare anche solo una citazione nella voce degli anime a cast femminile, mentre il secondo, beh, vi assicuro che non esagero nel definirlo uno degli anime più brutti della storia!

    Prima di salutarvi tuttavia c’è ancora qualcosa di cui parlare. Come ben sapete durante le stagioni un po’ “lente” ne approfittiamo sempre per recuperare un po’ di materiale arretrato e questo mese dunque è stato il turno di un’OAV e di una miniserie web.

    Queen’s Blade Grimoire OAV 2 - Voto: 7. Il secondo episodio della mini-serie di Queen’s Blade ispirata al mondo delle favole ha come protagonista Tina, reincarnazione della Sirenetta, la quale, come da tradizione, sogna di poter vivere un giorno sulla terra e avere delle gambe umane per poter partecipare al grande ballo. Ed è così che la malvagia Seiten la spinge con l’inganno a rubare un prezioso artefatto, che in realtà garantisce la protezione del suo regno sottomarino, esaudendo in cambio il suo desiderio. La povera Tina, disorientata dalla sua nuova condizione umana e costretta a trovare in fretta un modo per salvare il suo regno dalla distruzione cerca almeno di approfittare dell’occasione per trovare un principe che le conceda quel ballo che ha sempre sognato. Tina però non incontrerà nessun principe, bensi l’eroina di Grimoire ovvero la nostra splendida Alicia e… se la farà andare bene lo stesso!

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    Questa che vi ho appena descritto è solo la componente “romantica” dell’episodio che, per quanto riguarda invece tutto il resto, propone il repertorio classico di Queen’s Blade, fatto di combattimenti e tette esposte a profusione. Sull’aspetto fanservice va detto comunque che ho il vago sospetto che i fansubs questa volta ci abbiano messo del loro e che in un paio di occasioni si siano divertiti a trollare inventando un po’, tuttavia non essendoci traduzioni alternative non posso averne la riprova. In ogni caso confermo la buona impressione che questa nuova serie mi aveva fatto col primo OVA e il fatto che questo secondo episodio si sia concluso con un cliffhanger lascia aperte le porte ad un seguito e, perché no, anche ad una stagione televisiva! D’altronde sappiamo bene che la speranza…

    Girlfriend (Note) - Voto: 6. Le dolcissime ragazze di Girlfriend (Kari) tornano a farci visita con una miniserie da 3 episodi trasmessa esclusivamente via web e reperibile subbata su YouTube. Le tre puntate di GF Note (della durata approssimativa di 10 minuti l’una) seguono le nostre protagoniste alle prese con la recita di Cynderella durante il festival scolastico fra imprevisti, peripezie varie e anche qualche divertente variazione rispetto alla storia originale. Per descrivere quest’anime potrei utilizzare una tipica espressione inglese, ovvero “more of the same”: se l’anime originale vi è piaciuto allora sarete sicuramente contenti di rituffarvi per una mezz’oretta nelle sue atmosfere dolci ritrovando allo stesso tempo la sua inesauribile carica di moe. Per il resto questa miniserie non propone nulla di speciale né di diverso dal solito, al punto che avrebbe potuto essere tranquillamente un episodio della serie televisiva.

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    E con questo penso di avervi detto veramente tutto quello che c’era da dire sul mese di gennaio appena trascorso e su una stagione invernale che si presenta un po’ in chiaroscuro, con qualche ombra in più del solito (soprattutto se paragonata a quelle che l’hanno preceduta), ma anche con diverse luci, su tutte quella di Dragonmaid, la più brillante e, lasciatecelo dire, anche la più importante, quella a cui tenevamo di più! E’ anche vero poi che ultimamente siamo stati un po’ viziati, al punto da farci ormai la bocca agli anime da 9 e 10 in pagella, ma va anche messo in conto che non può essere sempre così! Tenete comunque conto che siamo solo all’inizio e che gli show presi in esame hanno ancora un sacco di tempo a disposizione per ribaltare certi giudizi non proprio positivi. Ci vediamo dunque qui il mese prossimo per scoprire se l’avranno saputo sfruttare a dovere.

    Arrivederci a presto, e che lo yuri sia sempre con voi!
     
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    EDIZIONE SPECIALE


    La moralità negli anime

    (sottotitolo: "Del 6° episodio di Maidragon...")



    Cari amici del Crystal Lily, ciò che state per leggere avrebbe dovuto far parte del mio prossimo editoriale. Quando però ho realizzato che il discorso sarebbe andato un po’ troppo per le lunghe (oltre ad esulare in parte dalle tematiche di fondo della nostra rubrica) ho deciso di parlarne in separata sede, attraverso questa “edizione speciale” che mi consentirà di approfondire il mio punto di vista relativo ad alcune tematiche all’ordine del giorno, di modo da evitare così di dover ribadire certe posizioni in futuro e di poter dedicare le mie attenzioni a quegli aspetti degli anime che mi piace prendere in analisi, non solo in questa rubrica, ma anche all’interno del forum stesso.

    Come ben sapete una delle opere di punta della stagione invernale è senza ombra di dubbio
    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon, un anime che sta raccogliendo davvero tanti consensi, guadagnandosi la simpatia di un pubblico molto vasto che non è costituito solo ed esclusivamente da amanti dello yuri ma anche da appassionati di ogni tipo. I motivi di tale successo li approfondirò fra un paio di settimane nel mio suddetto editoriale, poiché oggi mi voglio soffermare su un'altra questione, ovvero ciò che è accaduto la settimana scorsa dopo l’uscita del sesto episodio. La puntata in questione ha infatti proposto una serie di scene abbastanza controverse che, per usare un eufemismo, hanno fatto inarcare un po’ il sopracciglio a una parte degli spettatori, col risultato di dare vita all’ennesima diatriba all’interno del fandom legata all’opinabilità di certe situazioni.

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    Ma partiamo dai fatti. Cosa è successo di così eclatante in un anime che finora era sembrato piuttosto “safe” a livello di contenuti? Se non l’avete ancora visto ve lo racconto io. L’episodio si apre con Riko che propone a Kanna di andarla a trovare a casa sua, invito che quest’ultima accetta di buon grado scatenando la solita relazione entusiastica della piccola Riko, fatta di urla di gioia e cuoricini. Fin qui tutto normale insomma. Dopo la sigla Kanna si reca così alla dimora di Riko accompagnata dalle sue “mamme” adottive Kobayashi e Tohru che, dopo essersi presentate, si ritirano in un'altra stanza in compagnia della maid di Riko (che aveva ovviamente catalizzato l’attenzione di Kobayashi) mentre Kanna e Riko vanno in camera di quest’ultima a giocare. Ed è qui che le cose iniziano a prendere una piega imprevista. Appena entrate in camera Kanna decide di provare il letto di Riko e vi si getta sopra a gambe spalancate di fronte agli occhi di quest’ultima che arrossisce deglutendo, visibilmente imbarazzata da ciò che probabilmente ha visto. La scena, è ovviamente censurata grazie all’inquadratura di spalle, con la testa di Riko a impedirci di scorgere ciò che invece hanno visto i suoi occhi, ma che non è comunque difficile immaginare.

    Poco dopo Kanna e Riko si mettono a giocare a Twister, un gioco che tutti quanti penso conosciate bene e che ben presto finisce con le due bambine che si ritrovano a strusciarsi in modo abbastanza imbarazzante, causando così a Riko l’ennesima tempesta emotiva (per non dire altro). Quando poco dopo le due bambine si mettono a giocare ai videogame Kanna si appoggia su Riko usandola come cuscino. Quest’ultima la abbraccia da dietro e quando Kanna le chiede se secondo lei è brava a socializzare con i suoi compagni di classe Riko innocentemente le dice che a lei piace molto e che se potesse la sposerebbe. E’ a questo punto che Kanna si getta letteralmente sopra Riko con intenti ben chiari dicendole “Se è così allora facciamo in modo di legarci ancora di più”. Fortunatamente le due vengono interrotte da Tohru che piomba nella stanza all’improvviso per altri motivi mettendo così fine a quello che era palesemente diventato un innuendo a sfondo sessuale tra due bambine delle elementari. Giusto per rincarare la dose quando Kanna torna a casa si mette a riflettere sulle sue reazioni e sui suoi desideri nei confronti di Riko, e, seppure in forma censurata, sia nell’anime sia nel manga la sua conclusione è chiaramente: “Me la vorrei fare”.

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    Ma non finisce qui. Nella seconda parte dell’episodio Kobayashi e Tohru vengono contattate da Lucoa per una consultazione. Quest’ultima infatti ha deciso di venire a vivere anche lei sulla terra e per questo ha risposto ad una richiesta di evocazione di un mago. Il suo problema è che ora deve trovare un modo di farsi accettare come sua servitrice. Ma c’è un secondo problema, ancora più grosso: l’evocatore in questione, Shouta, è un ragazzino di dieci anni figlio di un potente mago, che vive in una dimora lussuosa e non ha bisogno di nulla di ciò che Lucoa gli può donare, ovvero conoscenza, ricchezza e poteri magici poiché la sua famiglia è già in grado di offrirgli tutto questo in abbondanza. La provocante Lucoa a questo punto decide di utilizzare l’ultima risorsa a sua disposizione ovvero offrire il suo corpo a Shouta facendogli dunque delle pesanti avance sessuali, senza tirarsi indietro neanche di fronte alla reazione di disgusto quest'ultimo. Tutto questo di fronte agli occhi di Kobayashi e Tohru che non fanno la benché minima piega di fronte ai tentativi di Lucoa di sedurre un ragazzino di dieci anni.

    Nonostante le scene che vi ho descritto siano state un pochino mascherate dietro la patina di comicità di quest’anime e che in linea teorica siano “giustificabili” a livello di trama dal fatto che Kanna e Lucoa, in qualità di draghi, non seguano i canoni morali degli esseri umani, è abbastanza indubbio che ci siamo trovati di fronte, in maniera anche un po’ inaspettata, ad alcuni di quegli elementi che spesso portano gli anime e i manga a trovarsi sul banco di accusa sia parte dei loro detrattori (ovvero quelle persone che li ritengono dei prodotti dai connotati negativi) sia da quella parte di pubblico poco incline ad accettare questo loro lato un po’ “oscuro” che sappiamo invece esistere da sempre. Voglio precisare tra l’altro che la KyoAni in tutto questo non ha, per così dire, “colpe”, poiché si è limitata semplicemente ad adattare pari pari il contenuto del manga, senza cambiarlo praticamente di una virgola. Ad ogni modo subito dopo la messa in onda dell’episodio sono nate molte discussioni animate, spesso condite anche da insulti, tra i fan che difendevano la scelta di mostrare queste scene e coloro che invece sostenevano che avrebbero dovuto essere evitate, ricorrendo a termini che molto probabilmente, da una certa ottica culturale, non sarebbero neanche completamente sbagliati, se non fosse che c’è comunque un “Però…”

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    Il problema, a mio modo di vedere, è che troppo spesso tanti fan dimenticano una cosa importante: quando andiamo a vedere un anime o a leggere un manga di fatto andiamo ad aprire una finestra su un prodotto appartenente ad un’altra cultura, una cultura per molti aspetti lontana dalla nostra e dove certe tematiche vengono percepite in modo totalmente differente rispetto a noi. E nel fare questo ci ritroviamo nella condizione di essere dei semplici “ospiti”, poiché gli anime e i manga sono un prodotto realizzato esclusivamente da giapponesi per i giapponesi, senza preoccuparsi minimamente di quello che noi o voi potremmo pensare in merito. La presenza di elementi per noi molto controversi quali incest, lolicon, shotacon, rape, nudità, gore, violenza, e chi più ne ha più ne metta, fa parte del gioco e bisogna essere dunque pronti ad accettarne l'esistenza nel momento esatto in cui si sceglie di appassionarsi a questo fenomeno culturale, prendendolo per quello che è in tutti i suoi aspetti, sia quelli positivi sia quelli negativi. Con questo non sto ovviamente dicendo che se trovate alcuni elementi particolarmente disturbanti, e che dunque non siete in grado o non volete affrontare, dovete farveli piacere per forza. Io stesso ad esempio non ho mai fatto mistero di non amare particolarmente il lolicon, tuttavia, se non volevo cambiare hobby, ho dovuto imparare a conviverci.

    E allo stesso tempo non sto neanche cercando di dipingere il Giappone come una nazione di pervertiti. Non pensiate che anche là certe cose siano viste da tutti di buon occhio. Ad esempio esiste da anni un cosiddetto Comitato per la Morale Pubblica (un po’ l’equivalente del nostro MOIGE), che in più di un’occasione ha segnalato alle autorità competenti tutta una serie di anime che a detta loro proponevano scene che andavano contro i principi morali. Tuttavia il fatto che queste loro proteste (per la maggior parte, lasciatemelo dire, ridicole) siano sempre state regolarmente ignorate, al pari del famoso decreto anti-lolicon, (entrato in vigore nel lontano 2010, ma che non ha mai trovato alcuna applicazione sul piano pratico) la dice lunga su come gran parte dell’opinione pubblica si schieri per una posizione di tolleranza nei confronti di questa industria così controversa, in quella che viene vista come una vera e propria libertà di espressione. E se dunque non lo fanno loro, in casa loro, chi siamo noi, per poter giudicare da fuori?

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    Ecco perché il mio invito in questi casi è sempre e solo uno: se guardando un anime vi trovate di fronte a qualche elemento che vi inquieta o che non risulta essere di vostro gradimento limitatevi semplicemente a chiudere il vostro lettore multimediale e passate ad altro. Sono sicuro che prima o poi troverete qualche anime che soddisfa i vostri requisiti, ma siate comunque consapevoli che il “pericolo” può sempre essere dietro l’angolo. Ma soprattutto evitate di fare i moralizzatori, anche perché poi, ribadisco, a chi fa gli anime della nostra (e della vostra) morale non gliene può fregare di meno. Per quanto riguarda il sottoscritto la mia attitudine, che poi combacia con la linea editoriale che ho cercato di imprimere al nostro forum in tutti questi anni, consiste nello scegliere di rispettare sempre e comunque questo nostro ruolo di “ospiti”. Nei miei innumerevoli editoriali ho sempre cercato di giudicare gli anime al netto di certi elementi, ovviamente senza mai negare la loro eventuale presenza e anche soppesandone sempre l’influenza all’interno dell’opera stessa, ma facendo poi attenzione a non farmi mai influenzare troppo da essi quando arrivava il momento di valutarla nella sua interezza.

    Proprio per questo in passato abbiamo esaltato a più riprese la magnificenza del sentimento che lega le due protagoniste di Candy Boy, nonostante la piena consapevolezza che siano sorelle gemelle. Ed è ancora per questo che abbiamo tessuto le lodi ad opere come Queen’s Blade o Keijo, sottolineandone il valore indiscutibile della storia e dei personaggi, senza nascondere però il fatto che per poter godere di esse bisogna essere disposti a sopportare tonnellate di fanservice. Ed è sempre per questo che, lolicon o meno, continueremo a parlare in termini entusiastici di Kobayashi-san Chi no Maid Dragon, almeno finchè dimostrerà di meritarselo continuando a regalarci divertimento a palate come ha saputo fare fin qui.

    E a scanso di equivoci, mettiamo subito in chiaro una cosa: il rapporto fra Kanna e Riko, che ci/vi piaccia o meno, è al cento per cento yuri!

    Ho finito. Ci vediamo tra qualche giorno con l’editoriale di metà stagione.

    Edited by Mamiina - 18/7/2017, 12:02
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di marzo della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri. Il tempo passa davvero in fretta: mi sembra infatti solo ieri che abbiamo inaugurato questa edizione targata 2017 e invece ci accingiamo già ad accompagnare la stagione invernale verso la sua fase conclusiva. Prima di gettarci però nel rush finale e iniziare a preparare il terreno per l’arrivo della stagione primaverile andiamo a vedere come sono andati fin qui gli anime che abbiamo scelto di seguire in prima persona.

    Bilancio anime in corso



    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon - Episodi 4-7 - Voto: 8,5. Non è possibile parlare in modo approfondito di Kobayashi-san Chi no Maid Dragon senza soffermarci prima su quello che è al di là di ogni dubbio il suo elemento di punta. Sto parlando ovviamente di Tohru, che penso di non esagerare nel definire uno dei personaggi più belli degli ultimi anni. Le sue innumerevoli sfaccettature caratteriali, sottolineate di volta in volta grazie alle sue immense capacità espressive, le conferiscono uno spessore in grado di renderla a tratti quasi “viva”. Questa sensazione è ulteriormente rafforzata dalla sua capacità di reagire in modo sempre differente rispetto alle situazioni che le si parano davanti, imparando di volta in volta da esse, ed evolvendosi così in modo costante. Tohru è un po’ lo specchio di quest’anime dai mille volti, capace di alternare momenti di esilarante follia a parentesi di natura sentimentale anche piuttosto profonde. Con Kobayashi-san Chi no Maid Dragon non è mai possibile prevedere dove si andrà a parare di volta in volta e se la scena a cui stiamo assistendo finirà ad esempio per sfociare in una gag surreale oppure in una riflessione introspettiva sulla natura dell’essere umano. E tutto questo avviene sempre in modo totalmente naturale, senza mai dare allo spettatore la sensazione che si sia voluto forzare la mano in un senso o nell’altro.

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    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon è uno di quegli anime nella cui visione ci si getta sempre ciecamente, facendosi prendere per mano e lasciandosi trasportare da esso, sapendo bene che alla fine non si resterà mai delusi dal viaggio e da ciò che ci avrà offerto. Ovviamente Tohru da sola non potrebbe mai bastare a realizzare tutto questo, che diventa possibile solo grazie alle sue innumerevoli “spalle”, Kobayashi in primis, che danno vita ad un cast davvero unico e in grado di sorprendere a più riprese per le sue peculiarità. Da Kanna a Fafnir, passando per Riko e Makoto, tutti i protagonisti di questo show contribuiscono in ugual misura alla sua riuscita e a renderlo così quello che è: un anime spassoso e geniale, a tratti anche romantico, in grado di divertire con la sua spensieratezza e con la sua contagiosa allegria ma capace allo stesso tempo di rivelarsi ben più profondo di quanto non appaia in superficie. Forse gli unici personaggi che non amo particolarmente sono Lucoa e Shouta, ma probabilmente questo è dovuto al tipo di comicità costruita attorno alle loro figure (elemento che non ho mai fatto mistero di non gradire particolarmente). Tuttavia nell’economia di uno show come questo, che ama andare un po’ incontro ai gusti di tutti, non solo certamente ai fan dello yuri, la loro è una presenza che ci può anche tranquillamente stare.

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    Lo yuri è e rimane sicuramente uno degli elementi di punta di quest’anime e non potrebbe essere diversamente visto e considerato che è alla base sia del personaggio di Tohru sia della relazione tra lei e l’altra protagonista principale, ovvero Kobayashi. Tra l’altro penso che sia giusto sottolineare come quest’ultima, pur non lasciandosi mai andare ad esternazioni d’affetto particolari (a differenza ovviamente di Tohru), con i suoi atteggiamenti ha dimostrato a più riprese di aver comunque accettato di buon grado la presenza di Tohru nella sua vita. Ecco perché, sebbene Kobayashi-san Chi no Maid Dragon (per ovvi motivi) difficilmente uscirà dalla categoria degli Anime Yuri Comici agli occhi di noi fan risulta particolarmente difficile non inquadrare comunque Tohru e Kobayashi come una coppia di fatto. Ad incrementare ulteriormente il tasso di yuri di quest’anime ci sono poi la malsana passione di Kobayashi-san per le maid (elemento che contribuisce sicuramente a sollevare ulteriori dubbi sulle sue reali inclinazioni sessuali) e soprattutto Kanna e Riko. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto sono perfettamente consapevole che fa abbastanza specie utilizzare il termine “yuri” quando si parla di due personaggi così giovani ma sfido chiunque a definire in modo differente il loro rapporto!

    Urara Meirochou - Episodi 5-8 - Voto: 6,5. Le avventure delle giovani veggenti nell'immaginaria città di Meirochou proseguono senza grossi scossoni, alternando momenti di tenerezza ad altri dove trova maggiore spazio la vena di comicità di quest’anime. Nonostante qualche passaggio un po’ lento Urara Meirochou è uno show piacevole e divertente da seguire seppure forse continui a mancare un pochino di personalità. Diciamo che sulla carta gli elementi di base per replicare il successo di certe opere ci sarebbero tutte, dalla dolcezza dei personaggi alle dosi abbondanti di sentimento, passando per le gag divertenti e surreali fino ad arrivare all’ambientazione decisamente originale. Tuttavia il problema forse è proprio questo, ovvero il fatto che quest’opera tutto sommato non vada ad aggiungere molto ad una formula che sembra essere stata consolidata a tal punto che alle volte si tende ad attingere più che a contribuire ad essa, col risultato che alla fin della fiera tutto quanto finisce per dare sempre un po’ la sensazione di già visto.

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    Intendiamoci subito: non sto certamente dicendo che questo particolare filone legato al genere degli slice of life sia in fase di esaurimento, anche perché in tempi recenti abbiamo avuto New Game! a dimostrare che non è affatto così. Allo stesso tempo però ho la sensazione che a volte chi fa gli anime abbia la tendenza a giocare un po’ di conserva, limitandosi a fare il compitino e facendo poi affidamento sulle garanzie che questo tipo di opere offre già a priori, sperando dunque che queste possano bastare da sole per fare presa sul fandom. Invece, come dimostrato negli ultimi tempi da Anne Happy e Stella no Mahou, appare lampante che limitarsi a cambiare l’elemento di facciata non è più sufficiente se poi, gratta gratta, gli altri elementi di fondo proposti sono sempre quelli. E il risultato finale è appunto quello che abbiamo ora sotto gli occhi: un anime carino, tutto sommato gradevole, ma che difficilmente penso lascerà il segno. Poi chissà, magari verrò smentito come sempre dai fan giapponesi ma almeno per quanto mi riguarda le sensazioni che ho sono queste.

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    Per quanto riguarda lo yuri vale sempre più o meno quello che ho detto un mese fa anche se man mano che ci avviciniamo alla fine sono sempre più incline ad inserire Urara Meirochou nella categoria Anime Yuri Fanservice, visto e considerato che quasi tutte le scene dal sapore yuri non poggiano su basi reali ma vengono originate da fraintendimenti, situazioni equivoche e doppi sensi creati ad arte dagli autori per spingere la mente delle protagoniste (e con esse anche quella dello spettatore) verso quella direzione precisa. E’ vero anche che nell’anime c’è il solito via vai di pairing e di incroci fra le protagoniste, con la coppia Chiya x Kon che in quest’ultimo periodo ha ricevuto anche un discreto “push” da parte degli autori, tuttavia almeno per ora il primo aspetto che ho descritto mi sembra prevalere leggermente rispetto al secondo. L’ultima parte di stagione risulterà quindi decisiva per stabilire le sorti di quest’anime, che al momento si trova ancora perfettamente in bilico fra almeno un paio di categorie.

    Schoolgirl Strikers - Episodi 5-8 - Voto: 4. C’è poco da fare, Schoolgirl Strikers è un anime davvero mediocre e lo posso affermare senza mezzi termini: uno show incapace di assumere una vera e propria identità poiché non si capisce mai se vuole essere serio o se vuol far ridere, col risultato che non gli riesce nessuna delle due cose. La trama è a dir poco ridicola ed è stata costruita riciclando una serie di elementi visti ormai non so quante volte finendo così per dare vita ad una storia banale e senza pathos. Perfino il voice acting in alcune occasioni mi ha lasciato perplesso, a dispetto di un cast che propone comunque delle attrici di altissimo livello, e questo è il segnale inequivocabile di una regia che è andata totalmente allo sbando o che, peggio ancora, se ne è fregata altamente del prodotto finale che andava via via a confezionare. Un atteggiamento dilettantesco che si vede in ogni elemento di quest’anime di cui forse si salva giusto il chara e che probabilmente resterà impresso nella memoria dei fan per l’innumerevole quantità di docce fatte dalle protagoniste, che vanno in scena regolarmente almeno una volta a episodio. Un po’ pochino per non considerarlo uno show fallimentare, a meno che l’obbiettivo degli autori non fosse quello di sensibilizzare lo spettatore sull’importanza dell’igiene personale!

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    Sotto il profilo dello yuri qualcosa si è mosso ma non sperate in chissà quali meraviglie: l’elemento centrale da questo punto di vista è sicuramente il personaggio di Io, che catalizza le attenzioni di alcune sue compagne. Nelle fasi iniziali dell’anime mi era sembrato di intravedere un certo feeling fra lei e la protagonista principale, ovvero Tsubame, ma sperare in un pairing fra le due protagoniste più fighe e mature è quasi sempre utopia e infatti ben presto il rapporto dal sapore yureggiante è diventato quello fra Io e Mana. Quest’ultima fin dalle prime battute dell’anime aveva dimostrato di provare una forte ammirazione per Io, che col passare degli episodi si è rivelata sempre più una cotta vera e propria, giustificata anche dal fatto che le due sono amiche fin da bambine e che Mana ha sempre visto Io come il suo “cavaliere”. Tuttavia il carattere estremamente infantile di Mana impedisce a questo loro rapporto di assumere dei connotati seri, e la differenza di età mentale fra le due ragazze è tale che quella di Mana sembra essere più che altro la tipica cotta di una bambina nei confronti di una ragazza più vecchia, sensazione rafforzata dall’atteggiamento di Io che più che contraccambiare i sentimenti di Mana si pone verso di lei con degli atteggiamenti di tipo materno. Nonostante la scarsa qualità del prodotto c’è comunque materiale a sufficienza per inserire Schoolgirl Strikers nella lista degli Anime Yureggianti.

    Prima di iniziare la seconda fase dell’editoriale, nella quale mi occuperò degli anime a sfondo interamente femminile ma senza elementi yuri di rilievo, vi segnalo che a fine stagione verrà inserita nella categoria degli Anime ad Elemento Yuri Secondario Importante l’opera Kuzu no Honkai (al secolo Scum’s Wish). Quest’ultima mi è stata fatta conoscere da alcuni nostri lettori, in primis StrangeFan seguito poi da GeNeTiiK Gaucho e Kiyohime (che ringrazio dunque tutti quanti per la collaborazione). L’anime in questione rientra nella nostra sfera di interesse poiché include nel cast principale un personaggio dichiaratamente lesbico, ovvero Sanae, che allaccia una relazione di tipo sessuale con la protagonista Hanabi. Non attendetevi però sviluppi di natura romantica, a dispetto dell’ amore sfrenato, oserei dire quasi disperato, di Sanae nei confronti di Hanabi soprattutto alla luce delle tematiche di fondo dell’opera. Purtroppo non mi posso pronunciare più di tanto in merito a Kuzu no Honkai poiché per questioni di tempistiche non mi è possibile recuperarlo, e dunque mi sono dovuto limitare a documentarmi un po’ in giro, tuttavia se non lo conoscete vi invito a informarvi un po’ sulla sua trama e sui suoi contenuti per vedere se può catturare il vostro interesse. Si tratta infatti di un anime che sta riscontrando parecchi consensi e attorno al quale c’era già molto hype prima ancora che prendesse il via, e dunque è sicuramente un prodotto molto valido.

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    E ora un breve panoramica sugli altri anime che sono candidati all’inserimento nella categoria degli Anime a Cast Interamente Femminile.

    BangDream - Episodi 3-6 - Voto: 5. Qualche giorno fa nel corso di un’intervista il presidente e fondatore della BushiRoad, Takaaki Kidani, ha dichiarato che gli anime a tematica idol hanno fatto il loro tempo e che show come Love Live! o The iDOLM@STER andranno a rappresentare l’unica eccezione in un mercato che ormai già è saturo per quanto riguarda le idol in carne ed ossa, figuriamoci per la loro versione in 2D. Il futuro dunque, ha aggiunto Kidani, è ora nel mercato delle girl band, un prodotto che in Giappone è relativamente nuovo e ancora privo di quella concorrenza feroce che caratterizza il mondo delle idol. L’obbiettivo che si sono fissati con BangDream, pertanto, è quello di anticipare i tempi, proponendosi come l’avanguardia di questo genere che, assicura, rappresenterà il nuovo boom commerciale dei prossimi anni.
    Ma se sulla prima parte delle affermazioni di Kidani mi sento, in parte, di concordare (è vero che c’è stato l’annuncio del sequel di Love Live! Sunshine!! ma è altrettanto vero che in questi mesi abbiamo assistito ad orrori quali Idol Memories e Idol Jihen), dall’altro lato l’esperienza ci ha insegnato che nell’industria dell’animazione le dichiarazioni di intenti non sono mai particolarmente beneauguranti, ancora di più se poi a fronte di esse ci troviamo poi di fronte ad uno show come BangDream che mi sembra tutto fuorchè “all’avanguardia”.

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    La sua trama infatti è quanto di più banale e scontato si possa immaginare ed è stata costruita facendo affidamento su una serie di situazioni trite e ritrite proponendoci per lo più un cast terribilmente stereotipato, dove nessun personaggio spicca particolarmente sia come personalità sia, soprattutto, come originalità. Abbiamo così la leader ottimista, energica ed espansiva (al punto da risultare quasi irritante) che non sa manco tenere in mano una chitarra ma ormai ha deciso che quello è il suo sogno da inseguire a tutti i costi, la ragazzina timida che inizialmente non vuole entrare nella band perché si fa mille pippe mentali, l’immancabile tsundere che fa tanto la difficile ma che non vede l’ora di entrarne a far parte, la tizia matura che oltre alla musica deve pensare al negozio di famiglia e ai suoi duemila fratelli e infine la kuudere svampita. Davvero originale non trovate? Sarei curioso di sentire i commenti di Kidani-san quando gli comunicheranno i dati dei preordini di BangDream. A meno che l’anime in questione non sia solo un pretesto per pubblicizzare il Rythm Game in arrivo a marzo…

    Gabriel Dropout - Episodi 4-8 - Voto: 7. Sempre originale e divertente quest’anime che con le sue idee geniali riesce ad andare ogni volta al di là dei suoi inevitabili limiti tecnici. Questi ultimi sono dovuti principalmente alla presenza di un cast davvero ridotto all’osso ma che comunque si è dimostrato in grado di reggere quasi sempre bene le sorti dello show. E fra puntate interamente incentrate su una delle protagoniste (come quella dedicata a Vignette) e altre ancora dove ci si è avvalsi dell’aiuto di qualche apparizione-guest (tipo il proprietario della caffetteria negli episodi 3-7 o l’angelo Tapris nel 5), Gabriel Dropout si sta pian piano avvicinando al traguardo finale senza aver mai registrato di fatto un passaggio a vuoto. Certo, non tutte le gag lasciano sempre il segno allo stesso modo e anche il livello delle scenette all’interno del singolo episodio può essere un po’ variabile ma sicuramente, almeno fin qui, la bilancia pende decisamente dal lato positivo per questo show, che ha conquistato ormai il cuore di tutti i fan grazie al suo mix unico di cinismo, dolcezza, moe e comicità al vetriolo! E il bello è che secondo me non è stato nemmeno tirato fuori tutto il potenziale di una delle quattro protagoniste, ovvero Raphiel, che spero vivamente possa avere anche lei una puntata dedicata nella fase finale di stagione.

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    Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu - Episodi 4-8 - Voto: 4,5. Il paragone con Long Riders, a dispetto dei problemi di produzione che hanno segnato le sorti di quest’ultimo, è davvero impietoso, ancora di più se si considera poi la differenza di budget fra i due show. Long Riders infatti era stato bravo a coinvolgerci sul piano emotivo e a trasmetterci tutta la passione delle protagoniste per la bicicletta, facendocela quasi vivere in prima persona con i loro occhi entusiastici. Dal canto suo Minami Kamakura, dopo una fase iniziale di costruzione decisamente scolastica ma tutto sommato promettente, si è perso via con una serie di situazioni ai limiti dell’inverosimile, proponendoci un’assurda kermesse ciclistica nel cortile della scuola all’interno della quale le protagoniste (munite di bici da corsa e relativo equipaggiamento) hanno sfidato le compagne di scuola che correvano su normali biciclette da donna, riuscendo perfino nell’impresa di battere in volata la presidentessa del club di cosplay che correva con un costume da orso! Onestamente non so cosa sia successo a quest’anime, partito secondo me con certi obbiettivi per costretto poi chiaramente a ripiegare su altro da un certo punto in poi. Una situazione che per l’ennesima volta mi fa sollevare più di un dubbio su questo benedetto format a 12 episodi, quantomeno in relazione a certe tipologie di anime. Ricordo che quando venne annunciato qualcuno ventilò addirittura l’ipotesi che potesse trattarsi della versione femminile di Yowamushi Pedal. Ma mi dite come sarebbe possibile una cosa simile con sole 12 puntate a disposizione di cui almeno 5-6 servono per la fase introduttiva? E a quel punto non c’è dunque da stupirsi se dopo la terza, massimo quarta puntata, la casa produttrice, di fronte ai rating inevitabilmente bassi, decide di far su baracca e burattini, tirando a far campare l’anime fino a fine stagione.

    Dopo aver ponderato a lungo ho invece deciso di escludere dai radar (e conseguentemente anche dalla nostra lista) Little Witch Academia in quanto ho ritenuto che per atmosfere e tematiche non è una tipologia di prodotto pertinente con i gusti e con le esigenze della nostra utenza, anche in riferimento alla sola lista degli anime a cast femminile. Resta comunque intatta la mia opinione altamente positiva su di esso. Un discorso simile vale anche per Kemono Friends, che a dispetto della terribile impressione che mi aveva fatto (spingendomi a dropparlo dopo 5 minuti) si è rivelato a detta di molti un anime molto carino, tanto da essere diventato un autentico fenomeno di costume in Giappone. Basti pensare che è già esaurito a livello di prevendite!! E il bello è che nessuno a parole sa spiegare come un anime chiaramente indirizzato ai bambini e con una grafica in CGI a dir poco orribile sia stato in grado di raggiungere una simile popolarità anche tra i fan adulti. In ogni caso il problema non si pone poiché non rientra nella nostra sfera di interesse (sì, anche se so benissimo che nel quarto episodio c’è una degli animaletti che si mette a baciare affettuosamente tutte le altre.. non venitemi a parlare di yuri come ha fatto qualcuno, per favore!)

    Si chiude così questa edizione della nostra rubrica dedicata interamente al trimestre invernale, una stagione che, almeno riguardando le valutazioni espresse, non sembra destinata certamente a restare impressa nella memoria. Certo, magari ci ho messo anch’io un po’ del mio, andando a puntare su certi show che si sono rivelati un fallimento (come Minami Kamakura) e “bucando” poi clamorosamente un anime come Kuzu no Honkai. Tuttavia dovete considerare che purtroppo nello scegliere gli anime da seguire a inizio stagione ci dobbiamo basare su un pugno di informazioni che in quel momento è sempre piuttosto ridotto, anche perchè molto raramente ci capitano show come Maidragon su cui sappiamo già di poter andare a colpo sicuro. Non avendo quindi a disposizione la sfera di cristallo il resto lo fa il nostro intuito che, ovviamente, non è certo infallibile! Mea culpa a parte sapete sempre che a me piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e se è vero che questa stagione invernale da un lato ci ha proposto una bella sfilza di anime mediocri dall’altro ci ha regalato una perla dal valore assoluto come il già citato Maidragon in grado da solo di dare un senso alla nostra stagione di yuristi. E comunque anche se non è ai livello di KinMoza o GochiUsa anche Urara Meirochou non è certamente un’opera da buttare.

    Andiamo avanti con perseveranza e senza mai perderci d’animo dunque, anche perchè temo che ne avremo bisogno ancora per qualche tempo. La prossima volta che ci vedremo sarà infatti per dare il benvenuto alla stagione primaverile e vi anticipo già che la prima occhiata che avevo dato al palinsesto non mi aveva trovato tanto entusiasta, almeno sul piano dello yuri, facendomi sospettare che potrebbe trattarsi di un altro trimestre con molte scommesse e davvero poche certezze e dove ci sarà da scavare parecchio per tirare fuori qualcosa di buono. C’è ancora un mese di tempo però e dunque speriamo che nei trenta giorni che rimangono da qui all’inizio della stagione qualcosa possa cambiare, altrimenti come sempre cercheremo di prendere quello che viene! Ah sì, quasi dimenticavo… qualcosa di buono sicuramente c’è: i nomi Christa e Ymir vi dicono nulla?!

    Arrivederci a fine mese e che lo yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 9/5/2017, 15:32
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, la primavera è finalmente arrivata e con lei si appresta a prendere il via la nuova stagione. Come d’abitudine facciamo dunque una preview di quello che ci aspetterà nei prossimi tre mesi, mostrandovi gli anime che entreranno nel nostro raggio d’azione (quantomeno nella fase iniziale poiché, come ben sapete, nel corso del tempo le cose possono poi cambiare).

    Diciamo che a prima vista non si prospetta una stagione molto intensa, anzi, sembrerebbe proprio che questa volta non ci sia granchè da mordere! Tuttavia qualcosa di potenzialmente interessante sembra esserci comunque, pertanto proviamo a mettere insieme quello che c’è e poi chi vivrà vedrà!

    Anime Stagione Primaverile 2017


    Hinako Note

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    Data di inizio: 7 aprile

    Hinako è una ragazza che vive in una zona rurale del Giappone e per questo le sue capacità linguistiche sono molto limitate. Ecco perché, quando arriva il momento di iniziare le scuole superiori, Hinako decide di trasferirsi a studiare Tokyo, con l’obbiettivo di entrare in un club di teatro e migliorare così la sua conoscenza del Giapponese. Una volta arrivata nella metropoli Hinako scopre che la stanza che ha preso in affitto si trova in realtà in un negozio di libri usati, dove vive un’altra ragazza che ha l’abitudine di mangiare libri.

    Questa sinossi un po’ strana e per certi versi anche surreale è l’introduzione ufficiale di Hinako Note, slice of life al femminile che a prima vista sembrerebbe essere l’ennesimo adattamento di un’opera di Manga Time Kirara. Il filone in effetti sembrerebbe essere quello, anche se in realtà il manga da cui è tratto si trova sulle pagine di Comic Cune, che non fa parte dei magazine della Houbunsha e da cui finora sono stati realizzati soltanto due shorts, ovvero Pan de Piece e Nyanko Days. In questo caso però si tratta di una serie TV standard con episodi da venti minuti. Vediamo dunque come andrà questo “esordio” di Comic Cune con un anime in formato regolare, anche se posso già anticiparvi che chi ha potuto assistere alla proiezione in anteprima del primo episodio di Hinako Note parla di uno show dalle atmosfere più vicine a GochiUsa che non ad esempio ad Anne Happy. Speriamo ovviamente che oltre allo stile possa avere anche lo stesso charme di Gochiusa, per quanto sia consapevole che è un’impresa assai ardua per qualsiasi anime!

    Trailer:

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    Sin: Nanatsu no Taizai

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    Data di inizio: 15 aprile

    Da non confondersi assolutamente con l’omonimo manga harem (da cui è stato tratto anche un anime), Sin: Nanatsu no Taizai segue le vicende della bellissima Lucifer, un angelo ribellatosi a Dio e per questo esiliata nei gironi più profondi dell’inferno. Lungo la sua discesa negli inferi Lucifer incontra una studentessa di nome Maria che la aiuta nel suo viaggio. Una volta giunta a destinazione Lucifer incontra un altro demone, Leviathan, che le spiega che per poter reclamare il trono degli inferi dovrà prima vedersela con le sette regnanti attuali, incarnazioni dei peccati capitali. Per Lucifer ha inizio così una lunga battaglia contro le sette demoni del peccato, in compagnia di Maria e della stessa Leviathan.

    Un mix di elementi fantasy e religiosi presi un po’ qua e là a casaccio (in pieno stile giapponese dunque), per il nuovo anime di Kinji Yoshimoto, lo storico regista di Queen’s Blade . Questa cosa, unita alle immagini mostrate nelle preview dovrebbe bastare a darvi un’idea del genere di opera che ci dovremo attendere, e che probabilmente sarà riservata agli amanti dell’ecchi-extreme. Al momento nelle varie anterprime non c’è traccia di personaggi maschili ma personalmente, vista anche la natura dell’opera, non posso garantire che non vi siano elementi di natura etero o magari anche peggiori. Allo stesso tempo però sarei estremamente sorpreso se non fosse presente del fanservice yuri in grande abbondanza!

    Trailer:

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    Hinako Note e Sin: Nanatsu no Taizai saranno, almeno nella fase iniziale, i due anime di riferimento della nostra stagione nonché le opere su cui andremo a riporre la maggior parte delle nostre speranze di yuristi. Accanto a loro abbiamo poi messo sotto la lente di ingrandimento alcuni show che a naso mi ispirano un po’ meno fiducia, ma a cui ritengo che comunque vada la pena di dare una chance, oltre ad un anime dove la presenza di una coppia yuri è praticamente certa ma solo in qualità di elemento secondario.

    Andiamo a scoprirli:

    Frame Arms Girl

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    Data di inizio: 4 aprile

    Frame Arms Girl è un anime nato a scopi puramente promozionali. Il suo scopo principale infatti è quello di pubblicizzare l’omonima linea di action figures prodotte dalla Kotobukiya, che consistono in modellini componibili di ragazze armate in tenuta aero-spaziale. La protagonista di Frame Arms Girl è una ragazza di nome Ao, la quale un bel giorno si vede recapitare a casa per errore un pacco contenente Gourai, il primo prototipo di Frame Arms Girl realizzato (e che nella realtà è stato effettivamente il primo modellino lanciato sul mercato dalla Kotobukiya). Quest’ultima tuttavia non è un semplice giocattolo, bensì un automa dotato di un’intelligenza artificiale molto avanzata al punto da consentirle di sviluppare una personalità totalmente autonoma. Dopo essersi attivata Gourai inizia così a raccogliere dati, adattandosi poco alla volta a vivere nel mondo reale e condividendo con Ao le attività della vita quotidiana. Ben presto altri prototipi di Frame Arms Girl si presenteranno a casa di Ao, rendendo così le sue giornate parecchio movimentate!

    Diciamo che a prima vista sembra essere uno show piuttosto carino, nonostante un utilizzo piuttosto invasivo del CGI in alcune scene. Per quanto riguarda l'eventuale presenza di elementi yuri non sono purtroppo in grado di fare previsioni, visto che nella preview non sembra trasparire nulla che punti in quella direzione.

    Trailer:

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    Twin Angel Break

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    Data di inizio: 7 aprile

    Twin Angel Break è l’ennesimo reboot della saga delle Twin Angels, nata nel 2008 come doppio OAV e successivamente ricreata come serie televisiva nel settembre del 2011. Nella sua prima incarnazione Kaitou Tenshi si era rivelata un’opera piuttosto interessante sul piano dello yuri, forse per via del contesto temporale in cui fu realizzata. Era infatti quella una delle epoche più favorevoli per il nostro genere, tanto che pur presentando alcune analogie con la serie Sailor Moon (in particolare per la presenza di un clone di Tuxedo Mask a supporto delle protagoniste) l’anime era stato sviluppato in chiave totalmente yuri, al punto che ancora oggi lo potete trovare nella sezione main del nostro forum. Con il primo reboot televisivo avvenne l’esatto opposto: lanciato in un’epoca in cui lo yuri era stato relegato ai margini dell’industria la storia venne ricreata totalmente da zero dagli autori, i quali trasformarono una delle due protagoniste in una vera e propria fangirl innamorata del simil-Tuxedo Mask. La reazione da parte nostra fu inevitabilmente il drop immediato, con conseguente disconoscimento dell’opera.

    Ora, a sei anni di distanza, lo studio d’animazione J.C. Staff ci propone una nuova rivisitazione della storia, nella speranza, ovviamente, che possa essere molto più simile alla versione originale del 2008 che non al primo reboot televisivo (e soprattutto che l’abbiano piantata lì con gli pseudo-Mamoru!). Già il fatto che per questo show sia stato ingaggiato gran parte dello staff che partecipò alla realizzazione degli OVA è sicuramente un buon inizio!

    Trailer:

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    Shingeki no Kyojin Season 2

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    Data di inizio: 1 aprile

    Esistono almeno due ottime ragioni per guardare Shingeki no Kyojin, a patto ovviamente che abbiate uno stomaco molto robusto: la prima è che si tratta di una delle opere più belle dell’ultimo decennio, acclamata al punto da rientrare a titolo definitivo nel novero delle saghe più importanti della storia, la seconda è la YumiKuri, nomignolo con cui viene identificato il pairing yuri Ymir x Christa. Inutile dire che la nostra speranza è che nell’adattamento animato venga concessa alle nostre due eroine la stessa visibilità che hanno ottenuto nel manga. Personalmente sono convinto che gli autori non ci deluderanno, soprattutto alla luce del livello di notorietà raggiunto in questi anni dalla YumiKuri, ormai troppo alto per essere ignorato. Va da sé che stiamo parlando comunque di un elemento secondario rispetto all’economia dell’anime e pertanto non aspettiamoci che Shingeki no Kyojin possa ambire a categorie di rilievo all’interno della nostra lista, sebbene la YumiKuri sia curiosamente una delle coppie yuri più amate degli ultimi anni, tanto da poter vantare una valanga di produzioni amatoriali a loro dedicate. La loro fama è dovuta quasi sicuramente al fatto che si tratta di una coppia canon, dal momento che l’autore del manga, Hajime Isayama, le ha confermate ufficialmente come tali, scatenando così la gioia dell’intero fandom!

    Una nota a margine: anche se ovviamente guarderò la seconda stagione di SnK (è uno degli anime che attendo con maggiore impazienza quest'anno!) non penso che lo tratterò poi in questa rubrica, visto che sullo yuri non c'è da dire molto di più rispetto a quello che già sappiamo e che tolte Ymir e Christa non ci sono altri spunti di interesse per il nostro forum.


    E questo è tutto. Il resto della stagione è purtroppo un’accozzaglia di harem, het-romance e show a main cast maschile (o comunque anime con una forte leadership maschile). Inutile nascondere che è un po’ pochino e che al netto di eventuali sorprese rischia di essere una primavera un piuttosto magra per noi appassionati di yuri. Non è comunque il caso di fare drammi poiché, come ho già detto qualche tempo fa, una stagione simile (ammesso e non concesso che le nostre previsioni siano corrette) è più frutto di una serie di coincidenze sfortunate che non di una tendenza. Se avete seguito il nostro forum con costanza avrete infatti saputo che abbiamo NTR e Citrus ormai in rampa di lancio, ai quali si sono aggiunti gli annunci recenti di New Game S2, Love Live S2, Konohana Kitan e molto altro che ovviamente riveleremo al momento opportuno. Fidatevi dunque che il futuro è senza dubbio radioso!

    Il nostro prossimo appuntamento invece sarà tra poco più di una settimana, dove ci ritroveremo per fare il punto finale della stagione invernale, che si sta chiudendo proprio in questi giorni. A fra pochissimo dunque, e che lo yuri sia sempre con voi!
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, eccoci di nuovo qui per il nostro editoriale di aprile, mese che, come ben sapete, rappresenta il crocevia fra la stagione invernale e quella primaverile. Ed è proprio sugli anime del periodo invernale che focalizzeremo oggi le nostre attenzioni, sebbene per l’ultima volta. Con la stagione ormai agli archivi è arrivato infatti il momento di tracciare i bilanci definitivi e di scoprire cosa ci ha lasciato in eredità il trimestre inaugurale del 2017.

    Bilancio Finale della
    Stagione Invernale 2017



    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon - Voto 9,5. Un anime a dir poco strepitoso, in grado di coinvolgere e divertire come ben pochi altri show hanno saputo fare, grazie soprattutto alla sua folle genialità e ad un cast di personaggi tra i più belli ed originali di sempre. A dispetto delle apparenze Maidragon è stato molto, molto di più di un anime comico, poiché accanto alle risate ha saputo regalarci anche alcuni momenti sentimentali davvero profondi, facendoci oltretutto riflettere su tutta una serie di tematiche spesso anche molto serie. Nel corso del tempo quest’anime è stato in grado di affrontare argomenti quali la famiglia, l’amicizia, la solitudine, l’emarginazione, la tolleranza, la diversità, tutte questioni che, seppure celate dietro la sua patina di allegria e di spensieratezza, hanno fatto capolino più di una volta nel corso dello show e durante le non certo infrequenti pause riflessive dei vari personaggi. Proprio il cast, come dicevo prima, è stato il grande punto di forza di Maidragon, non solo per la contagiosa simpatia che contraddistingue tutti i protagonisti, nessuno escluso, ma anche e soprattutto per la capacità di questi ultimi di evolversi nel tempo, e di cambiare i rispettivi comportamenti e attitudini.

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    E così da un lato abbiamo i draghi, esseri inizialmente sprezzanti ed ostili nei confronti degli umani, che poco alla volta si adattano a vivere nel nostro mondo fino al punto di arrivare ad apprezzare la compagnia dei loro nuovi amici mortali, affezionandosi ad essi e riconoscendone allo stesso tempo i pregi. Dall’altro lato abbiamo due mezzi emarginati sociali come Kobayashi-san e Takiya-san, figure tristemente perdute nella loro routine giornaliera (e nella quale l'alcool rappresenta l'unico occasionale svago), che trovano nuova linfa vitale da quelle convivenze che si trovano tutto sommato involontariamente tra le mani, ma che non per questo rifiutano, arrivando anzi ad aprire il loro cuore nei confronti dei loro nuovi compagni quotidiani. Fino al punto di arrivare, per ammissione della stessa Kobayashi, a diventare delle persone migliori. Ed è davvero un messaggio bellissimo quello che ci ha trasmesso Maidragon a fianco dei tantissimi momenti di allegria e di divertimento puro che lo hanno caratterizzato. Vi confesso che le imprese di Tohru e della sua inseparabile banda di amici mi mancheranno tantissimo: era da parecchio tempo che non mi capitava di essere così triste per la conclusione di anime e mai come in questo caso sto sperando con tutte le mie forze che possa arrivare quanto prima una seconda stagione!

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    Sul fronte yuri penso che ormai sappiate tutto quello che c’era da sapere: Tohru, Riko e, in misura minore, la stessa Kobayashi garantiscono a Maidragon l’inserimento in una delle categorie più alte della nostra lista, ovvero quella degli Anime Yuri Comici, sebbene vada sottolineato che rispetto ad altre opere di questa categoria la componente sentimentale è presente in buona misura, soprattutto nell'ultimo (bellissimo) episodio. Oltre che per Tohru e Riko, destinate sicuramente a entrare nell’olimpo dei personaggi yuri più amati di sempre, Kobayashi-san Chi no Maid Dragon verrà ricordato con affetto dai fan anche per il fatto di averci regalato la seconda famiglia tutta al femminile nella storia degli anime.

    Urara Meirochou - Voto 6,5. Un anime molto tenero, a tratti anche divertente, ma a cui forse è mancato un pizzico di personalità. Le protagoniste sono sicuramente adorabili e nonostante alcuni cali di ritmo sia le gag che i vari momenti di natura sentimentale risultano sempre apprezzabili. Allo stesso tempo però non c'è nessun elemento al suo interno che spicchi in modo particolare o che lasci nello spettatore la sensazione di stare assistendo a qualcosa di memorabile. In Urara Meirochou gira quasi sempre tutto come da copione, un po’ come se si stesse seguendo pari pari una ricetta senza però provare a variare in qualche misura gli ingredienti, col risultato di dare vita ad un prodotto certamente buono ma allo stesso tempo mai in grado di discostarsi dalla media o di regalare qualche sussulto particolare. L’unico aspetto che forse lo differenzia un po’ da altre opere del suo genere è la presenza di una minima trama di base destinata ad evolversi col trascorrere del tempo. Peccato che molto probabilmente non sapremo mai se Chiya sarà riuscita a ritrovare la sua mamma e se lei e le sue amiche saranno state in grado di scalare la gerarchia delle Urara, visto che per farlo servirebbero un numero incalcolabile di episodi e pertanto suppongo che il tutto verrà lasciato alla fantasia dello spettatore.

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    Ho riflettuto a lungo sulla categoria da assegnare a Urara Meirochou visto che, come vi avevo illustrato nei precedenti editoriali, si presenta come un bel mix di sottogeneri, proponendo elementi che ne giustificherebbero l’appartenenza ad una voce della nostra lista piuttosto che ad un’altra. Alla fine però ho ritenuto che la scelta più logica sia quella di basarmi sul rapporto tra le protagoniste principali, e pertanto lo vado ad inserire nella categoria degli Anime Yureggianti, visto e considerato che in sostanza si tratta di un “sentimento a quattro” quasi alla pari, sebbene in più di un’occasione gli autori abbiano riservato un trattamento di preferenza al pairing Chiya x Kon, spingendolo un po’ di più rispetto agli altri. Alla fin della fiera però Chiya, Kon, Koume e Nono sono sempre insieme, ribadendo anche a più riprese l’importanza dell’unione fra tutte loro, elemento che rende dunque impossibile certificare l’esistenza ufficiale di un pairing a discapito delle altre possibili “combinazioni”. Mi aspettavo invece qualcosa di più dal gruppo delle ragazze più grandi, non tanto da Ooshima e Shiozawa , che si era capito fin da subito essere due macchiette (e che alla fin della fiera si sono limitate a ripetere la stessa gag all’infinito) ma soprattutto da Saku e Nina, che pensavo potessero dar vita ad un rapporto di carattere un po’ più maturo essendo, a differenza delle protagoniste principali, già adulte. Sfortunatamente non è stato così.

    Kobayashi-san Chi no Maid Dragon e Urara Meirochou rappresentano dunque le principali aggiunte alla nostra Lista Anime al termine di questa stagione invernale, alle quali si aggiunge Kuzu no Honkai, di cui vi avevo parlato il mese scorso e che, come anticipato, viene inserito nella categoria degli Anime ad Elemento Yuri Secondario Importante.

    Accanto a loro c’è poi un nutrito gruppo di show che pur non presentando contenuti yuri rilevanti si sono guadagnati l’accesso alla lista degli Anime a Cast Femminile. Ci tengo però precisare che tutti quanti nel corso della stagione hanno fatto comunque qualche piccola concessione allo yuri, dimostrando ancora una volta la validità della mia teoria sugli anime nei quali le protagoniste sono tutte ragazze. Andiamo dunque a vederli uno ad uno.

    Schoolgirl Strikers: Animation Channel - Voto 4. Anche sforzandomi non riesco a trovare una sola ragione per cui potrei consigliare la visione di quest’anime a qualcuno. La trama? Sicuramente no! I personaggi? Nemmeno! Perfino il fanservice, che di solito è l’ultimo elemento a cui gli autori si appigliano quando vedono che tutto è ormai perduto, è di qualità mediocre, esattamente come tutto il resto dell’opera. Il fangirlismo di Mana nei confronti di Io e qualche ipotetico pairing velatamente accennato non bastano ad aprire a Schoolgirl Strikers le porte della categoria anime yureggianti. E anche sotto quel punto di vista si tratta davvero di una grossa occasione sprecata, visto è considerato che con un cast del genere il potenziale dal punto di vista yuri era davvero elevato. Evidentemente chi ha prodotto l’anime non la pensava allo stesso modo.

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    Minami Kamakura Koukou Joshi Jitensha-bu - Voto 5,5. Nonostante l’inserimento, di Sandy McDougal abbia portato finalmente un po’ di brio allo show rimane la sensazione di un anime che ci ha messo troppo tempo a trovare la sua identità e che non a caso ha trovato la giusta quadratura del cerchio solo nella fase finale di stagione, quando oltre a introdurre la bionda americana (rivelatasi un autentico ciclone!), si è deciso a copiare Long Riders buttandosi definitivamente sul tema dell’escursionismo a due ruote. La scelta folle degli autori di gettare al vento un intero quarto di stagione con un segmento idiota come il criterium resta a mio avviso un mistero inspiegabile, così come quella di escludere il personaggio migliore dell’anime fino a quattro puntate dalla fine. L’assaggino di yuri di questo show è rappresentato da una scenetta fan service regalataci da Sandy e Hiromi e da un pairing suggeritoci dagli autori in modo davvero velatissimo, ovvero Fuyune e Natsumi, che solo l'occhio di uno yurista davvero esperto potrebbe cogliere.

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    Gabriel Dropout - Voto 7,5. Gabriel Dropout è stato sicuramente il secondo miglior slice of life della stagione, dietro ovviamente all'inarrivabile Maidragon. Folle, simpatico, divertente e anche lui con un cast davvero unico ed originale. Certo, si tratta di uno show leggero e puramente votato alla comicità, di conseguenza non bisogna attendersi da lui chissà quali tematiche profonde o anche solo l’inclusione di elementi minimamente seri, ma va guardato solo ed esclusivamente con l’obbiettivo di farsi un po’ di risate assistendo alle (dis)avventure quotidiane di questo strampalato gruppo di amiche composto da angeli che di celestiale hanno ben poco e da demoni che di sulfureo hanno ancora meno! La pillola di yuri dell'opera è rappresentata da Martiel, la maggiordomo personale di Raphiel. Quest'ultima fa solo un'apparizione, per la precisione nel decimo episodio, ma sufficiente comunque a lasciare il segno poichè stiamo parlando di un’autentica stalker!

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    Nyanko Days - Voto 7. Probabilmente l’anime più tenero che abbia mai visto in tanti anni di carriera. Definirlo adorabile è poco, peccato solo per la sua brevità davvero eccessiva che lo rende di fatto uno short tra gli short. Qualche minuto in più a episodio non gli avrebbe certo fatto male, anche se dall’altro lato forse è meglio così perché altrimenti ci avrebbe ucciso tutti quanti con la sua dolcezza! La ship Yuuko x Azumi è pressoché obbligatoria, in attesa che Ran si decida a tirare fuori il suo tsundere love. Quando dite voi? Nella seconda stagione, che a mio parere è pressoché scontata!

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    BanGDream - Voto 4. Dopo Schoolgirl Strikers ecco servito il secondo flop della stagione, che in questo caso è ancora più fragoroso, soprattutto alla luce dei continui tentativi da parte di Bushiroad di pompare quest'opera in ogni modo. Pochi giorni fa si è saputo che un evento tematico che era stato organizzato per 400 doujin circles (un po’ l’equivalente dei nostri fan club, con la differenza che sono dedicati alla creazione di doujinshi) aveva ricevuto solo 9 adesioni. Il tutto mentre sulla rete venivano fatte circolare foto di negozi con scaffali pieni di merchandising invenduto. Qualcuno ha sarcasticamente fatto notare che prima di agire come se BanGDream fosse già un franchise di successo, Bushiroad si sarebbe dovuta preoccupare di dare vita a un bell’anime, possibilmente con dei personaggi in grado di entrare nel cuore degli spettatori, invece che proporci un’accozzaglia di idee banali prese in giro qua e là e con un cast che più anonimo non si può. C’era ancora un elemento che poteva risollevare le sorti di questo show, ovvero la musica, ma personalmente ritengo che sia penoso anche sotto quell’aspetto. Sappiamo poi che le vie del Giappone sono infinite: chissà, magari il rythm game potrebbe sfondare e quindi fare da traino anche per tutto il resto, ma almeno per quel che concerne l’anime in sé il risultato è stato sicuramente disastroso. Mancano ancora 4 episodi alla fine di BanGDream, che tra la partenza molto ritardata e una settimana di stop per motivi di produzione durerà ancora per tutto il mese di aprile, tuttavia per quanto mi riguarda può bastare così. Un bacio totalmente estemporaneo di Tae (forse l’unico personaggio di BanGDream un po’ originale) ad Arisa è la concessione fatta da questo show allo yuri.

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    Si chiude così una stagione inaugurale del 2017 dal sapore un po’ agrodolce e nella quale abbiamo sicuramente raccolto molto meno di quanto ci aspettassimo, come dimostra il fatto che ben 5 show su 7 vanno a finire nella categoria degli Anime a Cast Femminile, segno inequivocabile di un potenziale che è stato sfruttato solo in minima parte, con molti anime per i quali gli autori hanno scelto di seguire strade differenti rispetto a quelle che speravamo. Tutto sommato ci può anche stare e come ho più volte ribadito in passato, non dobbiamo (né possiamo) pretendere che ci debba essere sempre e comunque dello yuri in ogni opera, ma dobbiamo anzi accettare che uno show preferisca puntare magari su altri elementi. E la sorte poi ha voluto che si concentrassero nello stesso trimestre un numero considerevole di anime dove è successo proprio questo. E’ anche vero però che dall’altro lato abbiamo avuto un anime come Maidragon, in grado di dare da solo un senso all’intera stagione e poiché sapete bene che a me piace sempre guardare il bicchiere mezzo pieno sarà proprio lui il motivo per cui mi ricorderò di questo inverno!

    E ora, prima di congedarci, voglio parlarvi di due OVA che si sono resi disponibili da qualche tempo e che non possono certamente mancare su questa rubrica!

    Il primo è l’episodio speciale di Yuyushiki, intitolato Yuyushiki: Komarasetari, Komarasaretari, episodio della durata di 30 minuti rilasciato lo scorso febbraio a quasi quattro anni di distanza dall’uscita della serie televisiva. Yuyushiki è un anime che all’epoca passò abbastanza inosservato presso il fandom occidentale, a causa di una certa pesantezza di fondo unita a un livello di difficoltà spesso davvero eccessivo. Questo show era infatti basato interamente su dei dialoghi lunghissimi, pieni di nonsense e giochi di parole che potevano essere compresi solo da chi aveva una conoscenza approfondita della lingua giapponese e nel momento in cui questi venivano tradotti le gag perdevano di fatto qualunque significato rendendo lo show ancora più incomprensibile. Allo stesso tempo però Yuyushiki si propose come un’opera molto importante per il genere yuri, poiché fu il primo anime a seguire il solco tracciato da Yuru Yuri facendo quindi da apripista per l’ondata di anime a sfondo yuri comico che sarebbe iniziata di lì a pochi mesi (e che continua tutt’oggi). Questo episodio speciale ripropone in modo identico la formula della serie TV presentandone dunque gli stessi difetti ma anche gli stessi pregi, con quelle due simpaticissime idiote di Yuzuko e Yukari che non perdono mai occasione per fare apprezzamenti e avances alla povera Yui.

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    Il secondo è Kiniro Mosaic Pretty Days, l’episodio teatrale di Kiniro Mosaic rilasciato lo scorso novembre. Che dire, riuscite ad immaginare qualcosa di più bello di cinquanta minuti non-stop di KinMoza? Oltre a riproporre nella sua interezza il repertorio di tutto ciò che ci ha fatto amare alla follia quest’anime (dal blonde-power, a Aya x Youko a Isa-nee passando per Karasuma-sensei e molto molto altro) lo special di Kiniro Mosaic ci porta alla scoperta di un aspetto che non era stato preso molto in considerazione nelle due stagioni TV, ovvero il legame d’amicizia fra le tre ragazze del “gruppo originale”, ovvero Shinobu Aya e Yoko, con un particolare occhio di riguardo sulla figura di Aya, che in Pretty Days viene elevata di fatto al ruolo, se non di protagonista principale, quantomeno di elemento centrale della storia. Con una serie di flashback che si alternano all’altra tematica di fondo dell’episodio (l’organizzazione del festival scolastico) Kiniro Mosaic Pretty Days ci porta dunque a ripercorrere le tappe più siginificative del rapporto tra Aya e le altre due ragazze, che rispetto a lei erano già amiche dai tempi delle elementari. Scopriremo così come hanno fatto le tre ragazze a superare gli esami di ammissione alla loro scuola attuale, nonché il percorso che le ha portate a diventare amiche inseparabili. Un episodio davvero bellissimo, che come da tradizione di quest’anime riesce ad abbinare in modo perfetto comicità e sentimento e che a questo punto riaccende la voglia (a dire il vero mai sopita) di una terza stagione!

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    E con Kiniro Mosaic chiudiamo davvero in bellezza questa edizione di aprile della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017. E’ tempo di primavera e mentre le temperature inesorabilmente cominciano a salire per lo yuri potrebbe volerci ancora un po’. Non so se state seguendo le news che in questi giorni si susseguono a ritmo ininterrotto sul nostro forum ma vi assicuro che poco alla volta si sta delineando un quadro relativo alla stagione estiva che ha davvero dell’incredibile. Prima però c’è da attraversare un trimestre nel quale potremmo trovarci a dover stringere i denti ancora per un pochino. Il condizionale però in questi casi come sempre è d’obbligo e per saperne di più non perdetevi il prossimo appuntamento qui fra un mesetto circa per il primo bilancio della stagione primaverile.

    Un saluto a tutti e che lo Yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 9/5/2017, 15:34
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, ben ritrovati all’edizione di maggio della nostra rubrica dedicata alle Novita Yuri 2017, il primo dei tre appuntamenti focalizzati sulla stagione primaverile. I nostri timori di dover trascorrere un trimestre con le mani in mano fortunatamente sembrano essersi rivelati infondati e, sebbene dal punto di vista numerico (inteso come quantità di anime da seguire) si tratti di una stagione indubbiamente più leggera rispetto ad altre occasioni, gli spunti di discussione non mancano di certo, grazie soprattutto ad alcune opere che stanno mantenendo le aspettative alle quali si sono affiancate poi un paio di belle sorprese. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio le nostre impressioni sugli anime al termine di questo prime mese di primavera, ricordandovi come sempre che si tratta di giudizi ancora molto provvisori.

    Bilancio anime in corso



    Frame Arms Girl - Episodi 1-4 - Voto: 6,5. Quando in apertura di editoriale ho parlato di belle sorprese mi riferivo proprio a quest’opera, che almeno fino ad oggi è stata sicuramente la rivelazione inattesa della stagione. Personalmente non mi aspettavo nulla di che da uno show nato per puri scopi promozionali e che in fase di preview mi aveva fatto storcere parecchio il naso, sia per l’alto impiego di CGI sia per l’idea di base su cui era poggiata la sua trama (la quale mi era sembrata tutt’altro che originale). Anzi, vi confesso che ero convinto che avrebbe fatto la stessa fine di molti altri anime a cui avevo concesso una chance tanto per e che ho finito immancabilmente per droppare dopo uno, massimo due episodi (potrei fare una lunga lista ma soprassediamo). Potrete dunque immaginare il mio stupore nel momento in cui mi sono ritrovato di fronte ad uno show così frizzante e simpatico, ma soprattutto in grado di regalare tanti momenti di puro divertimento. Il punto di forza di Frame Arms Girl è sicuramente rappresentato dai personaggi, davvero ben caratterizzati e supportati da un voice acting talmente alto sul piano qualitativo da costituire letteralmente una sorpresa nella sorpresa, a maggior ragione se si considera che ad eccezione della protagonista (Ao) il cast è costituito quasi interamente da attrici debuttanti.

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    Certo, Frame Arms Girl non sarà sicuramente un capolavoro e il problema del CGI, specie nelle scene dei combattimenti, purtroppo rimane, tuttavia penso che poco alla volta dovremo cominciare ad abituarci al suo impiego, ormai sempre più frequente a prescindere dal tipo di produzione, siano esse opere ad alto budget che meno. La componente action poi, almeno per ora, rimane davvero poco sviluppata, con le battaglie tra le Frame Arms Girl che si concludono immancabilmente nel giro di pochi minuti e al termine delle quali ci si torna subito a dedicare a quello che sembra essere il vero elemento centrale dell’anime, ovvero le gag legate alle scene di vita quotidiana tra Ao e le sue piccole androidi viventi, sempre pronte a combinargliene di tutti i colori! E forse proprio la scelta di puntare maggiormente sugli elementi comedy e sulla componente SoL piuttosto che su un’azione banale e scontata è stata la chiave che ha permesso a quest’anime di distinguersi e di andare così ben oltre le aspettative iniziali.

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    Un altro aspetto del tutto inatteso di Frame Arms Girl è la grande quantità di contenuti yuri presenti al suo interno, molti dei quali anche decisamente espliciti. Tra il bacio di Gourai a Stylet (tra l’altro uno dei più lunghi nella storia degli anime yuri) e la presenza di due lesbo-pervert-sadiste come le Materia (che oltre a riservare le loro particolari attenzioni alle colleghe non disdegnano certo di lasciarsi andare ad atteggiamenti di carattere incestuoso) c’è materiale a sufficienza per garantire fin da ora a quest’anime l’accesso alla categoria degli Anime Yuri Fanservice. Fanservice che, va detto, è elemento integrante dello show non solo per quanto riguarda lo yuri ma proprio a livello generale, sebbene mai al punto tale da poter risultare sgradevole. Diciamo però che se siete fra quelli che sono rimasti delusi dalle ultime stagioni di Strike Witches per via della drastica riduzione di inquadrature dedicata alle pantsu, allora con Frame Arms Girl avrete ampiamente modo di rifarvi!

    Hinako Note - Episodi 1-4 - Voto: 7. Finalmente uno slice of life tenero ma allo stesso tempo con una personalità forte e ben definita e soprattutto con dei personaggi in grado di risultare parecchio incisivi. Le protagoniste di Hinako Note sono infatti dolcissime, carinissime e adorabili, per farla breve incarnano l’essenza pura del moe, ma allo stesso tempo presentano dei tratti caratteriali abbastanza distintivi e in grado di portarle al di sopra dello stereotipo medio, con delle personalità che pur non essendo certamente uniche presentano comunque alcuni tratti piuttosto originali. Forse l’unica che per il momento non è ancora uscita dalla categoria dei clichè puri è Yua, che sembrerebbe incarnare un po’ troppo il tipico prototipo della tsundere, tuttavia i margini di miglioramento sicuramente non mancano, così come il tempo a disposizione e, anzi, forse già nel prossimo episodio dovremmo assistere proprio ad ulteriori sviluppi del suo personaggio.

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    Hinako Note per molti aspetti può ricordare da vicino GochiUsa, dalle ambientazioni, al clima generale che si respira in tutta l’opera fino ad arrivare anche all’aspetto di alcuni personaggi, tuttavia non penso che sia corretto parlare di imitazione quanto piuttosto di una chiara volontà di inserirsi nello stesso filone cercando però allo stesso tempo di mantenere una propria identità ben distinta. In questo caso a fare la differenza, oltre ai tratti caratteriali delle protagoniste, è anche il tema di fondo dello show che è incentrato da un lato sul teatro e dall’altro sulla sfida personale della protagonista principale (Hinako) contro se stessa e la sua timidezza. Anche se forse l’unico neo di Hinako Note potrebbe proprio essere quello legato alla gag dello spaventapasseri che a lungo andare rischia di diventare un po’ troppo ripetitiva. Se oltre alla dolcezza, alla comicità e al divertimento gli autori riusciranno anche a garantire un minimo sviluppo dei personaggi allora quest’anime avrà davvero fatto bingo.

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    Per quanto riguardo l’elemento yuri Hinako Note si sta rivelando un po’ un diesel, nel senso che è partito molto piano, con i primi due episodi praticamente nulli sotto questo aspetto, per poi via via accelerare, andando progressivamente ad aumentarne la presenza al suo interno. Il terzo episodio ha introdotto Yua che, come dicevo anche poco fa, è la tipica tsundere innamorata del personaggio più cool del gruppo (in questo caso Aki) e che per questo finisce col dare vita ad un rapporto conflittuale di rivalità/amicizia con Hinako. Ma il vero balzo in avanti sembrerebbe essere avvenuto nel quarto episodio quando si scopre che anche Mayu prova dei chiari sentimenti nei confronti di Aki. Tra l’altro le due ragazze agli occhi delle altre protagoniste, per loro stessa ammissione, appaiono come un vero e proprio pairing, seppure un po’ strampalato. Il modo in cui verranno sviluppati questi elementi da qui alla fine (e anche lo spazio che verrà loro dedicato) risulteranno decisivi per la classificazione di quest’anime, che inizialmente avevo inquadrato come yureggiante ma che adesso propende decisamente di più verso la categoria degli Anime Yuri Comici.

    Sin Nanatsu No Taizai - Episodi 1-3 - Voto: 8 per gli amanti dell’ecchi / Voto: 5 per tutti gli altri. Esiste un termine inglese che calza a pennello quando cerco di descrivere il mio rapporto con quest’anime ed è “guilty pleasure”, che letteralmente può essere tradotto come “piacere colpevole” ma che in realtà sta ad indicare qualcosa che ci piace quando non dovrebbe e che per questo ci mette in leggero imbarazzo. Parliamoci chiaro, se qualcuno vi dicesse che sta seguendo Sin Nanatsu No Taizai perché gli piace la storia sappiate che sta mentendo spudoratamente poiché esiste una sola ragione per guardarlo, ovvero prendersi la soddisfazione di guardare un opera ecchi composta interamente da personaggi femminili che lesbicano per la maggior parte del tempo! Tutto il resto sono scuse e sarei un’ipocrita se provassi a convincervi del contrario. Per quanto mi riguarda dunque ammetto candidamente che Sin Nanatsu No Taizai è la mia guilty pleasure della stagione (e forse anche dell’anno) sebbene il mio lato “non-oscuro” e l’appassionato di anime che è in me non faccia molta fatica a riconoscere che come show in sé e per sé al momento è abbastanza una zozzeria.

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    La trama dicevano. Personalmente ritengo che si tratti di un puro e semplice pretesto per raggiungere lo scopo principale dello show, che oltre ad essere quello che vi ho descritto sopra è anche quello di mettere in scena i continui assalti sessuali delle protagoniste nei confronti della povera Maria, la quale finisce per ritrovarsi tutte le volte al centro delle attenzioni, con la sua purezza che in ogni episodio puntualmente viene messa in pericolo. E cosa c’è dunque di meglio che un setting demoniaco nel quale una vergine si ritrova suo malgrado coinvolta in una lotta fra angeli caduti e incarnazioni del peccato per dare vita ad uno show nel quale tutto è concesso? Nulla, perché come dice anche la stessa Lucifer, “Sono un demone e pertanto faccio quello che mi pare senza dovermi giustificare!”. Certo, dal punto di vista artistico questo show è da urlo, con una grafica e un chara eccezionali, nonché delle musiche davvero molto belle, però per quanto riguarda la storia purtroppo siamo ancora ben lontani dai fasti di Queen’s Blade. Vediamo se nel prosieguo della stagione riusciranno a dare un po’ di spessore anche a questo elemento. Onestamente dopo il primo episodio mi ero lasciato andare ad un cauto ottimismo, ma poi l’esecuzione del secondo e del terzo mi hanno fatto sorgere ben più di una perplessità.

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    Al momento, ma non cantiamo ancora vittoria, sembrerebbe essere scongiurata la presenza di personaggi maschili in stile Tusk all’interno di Sin Nanatsu No Taizai e con essa pertanto la presenza di elementi di natura etero. Questa cosa ha dunque aperto le porte ad un cast full lez e all’inclusione di elementi yuri come se piovesse: dall’amore sfrenato di Leviathan nei confronti di Lucifer, al demone del peccato Asmodeus, per arrivare a Maria, vero e proprio oggetto del desiderio dello show, che si ritrova non solo ad essere importunata da Lucifer e dalle altri demoni, ma perfino dalla sua amica del cuore Mina, che dovrebbe essere casta e pura come lei ma che in realtà si rivela essere una discreta pervertita. Di primo acchito dunque è scontato dire che quest’anime sia destinato alla categoria degli Anime Yuri Fanservice e probabilmente al 99% sarà così. Attenzione però alla questione Lucifer-Maria poiché è stato dato ad intendere più di una volta che potrebbe avere dei risvolti inattesi. Se così fosse non me la sento di escludere a priori un balzo a sorpresa di questo show nella categoria main come avvenuto già all’epoca per Valkyrie Drive Mermaid. Al momento però è solo un’ipotesi.

    Frame Arms Girl, Hinako Note e Sin Nanatsu No Taizai, dunque: tre anime profondamente diversi tra loro per target, stile e contenuti ma che hanno un elemento che li accomuna, ovvero il fatto di annoverare lo yuri tra le loro componenti principali. Tre anime che, forse anche un po’ sorprendentemente, finiscono già da ora col rendere la stagione primaverile più ricca del trimestre invernale, durante il quale avevamo avuto sì molti più anime da seguire ma con un’incidenza di yuri decisamente più bassa. E il bello è che non finisce qui perché se è vero che, come purtroppo temevo, è uscito dai nostri radar Twin Angels Break (sul quale dico solo che mi dispiace che J.C. Staff non abbia saputo, o probabilmente voluto, cogliere la filosofia degli OVA originali) d’altro canto ci sono altri due anime che completano la nostra stagione di yuristi in qualità di opere con elementi yuri secondari ma comunque decisamente importanti.

    Il primo è ovviamente Shingeki No Kyoiujin, nel quale, dopo tanti anni d’attesa e ben 29 episodi, è finalmente decollata in modo ufficiale la coppia Ymir x Christa. La YumiKuri, dopo una lunga fase di preparazione spesso soltanto accennata, ha iniziato a dare i primi veri segnali nell’episodio del 22 aprile per poi sbocciare definitivamente nel recentissimo episodio 30, che è stato dedicato quasi interamente a loro. A causa della mia scelta di non leggere il manga per non spoilerarmi l’anime (scelta che abbandonerò alla fine di questa stagione) ammetto che fino ad oggi non avevo ancora preso coscienza del reale valore della YumiKuri, ma mi ero semplicemente affidato al giudizio del fandom, nonostante mi fossero sembrate una coppia non molto bene assortita e nutrissi non poche perplessità sul personaggio di Ymir. Ma ora, dopo aver visto l’ultimo episodio, posso tranquillamente affermare che l’entusiasmo dei fan e l’amore che da sempre le circonda sono ampiamente giustificati. I momenti che ci hanno regalato sono stati infatti bellissimi e il loro impatto sul piano puramente emotivo è stato sicuramente uno dei più forti degli ultimi anni!

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    Il secondo è Sword Oratoria, spin-off di DanMachi (al secolo Dungeon ni Deai wo Motomeru no wa Machigatteiru Darou ka) che, seguendo l’esempio di altri show come Hidan No Aria AA e To Aru Kagaku no Railgun, ha confinato il protagonista maschile (Bell) in un ruolo secondario sostituendolo con uno dei personaggi femminili della saga originale (Ais), la quale si è poi ritrovata con tanto di spasimante al seguito (Lefiya). L’unico aspetto che forse differenzia Sword Oratoria dalle opere sopra citate è dato dal fatto che è piuttosto difficile seguirlo se non si è vista la serie principale. In ogni caso, sia dai commenti letti in giro per la rete sia dai feedback ricevuti dai nostri utenti qui sul forum, ci sono elementi yuri a sufficienza per giustificare, se ne avete tempo e voglia, la fatica di recuperare l’intera saga.

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    Questi due show non riceveranno copertura editoriale ma una menzione era sicuramente dovuta per entrambi così come dovuto sarà il loro inserimento nelle liste a fine stagione, che possiamo dare praticamente per scontato.

    E con questo per il momento è tutto. Personalmente, come già ribadito, mi considero ampiamente soddisfatto da quanto visto finora e ritengo che questa stagione primaverile costituisca un ottimo viatico per iniziare a carburare in attesa dell’attesissimo trimestre estivo, che si sta rivelando sempre più corposo ogni giorno che passa! Per il momento tuttavia continuiamo a pensare al presente visto che di cose di cui parlare, come avete ben potuto constatare, ce ne sono già comunque parecchie! Appuntamento ai primi di giugno dunque per l’editoriale di metà stagione e nel frattempo la mia raccomandazione è come sempre…

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di giugno della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017, che rappresenta il giro di boa della stagione primaverile. Il mese di maggio che ci siamo appena lasciati alle spalle non ha riservato grandissimi scossoni e rispetto a un mese fa molti equilibri sono rimasti tutto sommato inalterati. Qualcosa comunque si è mosso in un senso o nell’altro, quantomeno per confermare quelle che erano state le nostre impressioni iniziali. Andiamo pertanto a tirare le somme di questa fase centrale di stagione.

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    Frame Arms Girl - Episodi 5-9 - Voto: 6,5. Ormai abbiamo appurato che quest’anime è al cento per cento uno slice of life, con la componente action relegata di fatto ad un ruolo totalmente marginale. Probabilmente nell’arco finale di stagione le nostre protagoniste ci proporranno ancora qualche duello e soprattutto mi attendo che venga risolta la questione ancora aperta tra Gourai e l’impronunciabile Hresvelgr, con la nostra eroina che molto probabilmente si prenderà la sua rivincita sull’unica Frame Arms Girl che finora è stata in grado di sconfiggerla.

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    Ma al di là della breve parentesi dedicata a quella che sulla carta dovrebbe essere l’antagonista principale dell’anime, questi ultimi episodi di Frame Arms Girl sono stati interamente incentrati sugli spaccati di vita quotidiana di Ao in compagnia delle sue piccole amiche, nel corso dei quali abbiamo potuto assistere a numerosi momenti divertenti che si sono alternati poi ad altri di natura un po’ più sentimentale, con risultati quasi sempre buoni, fatta eccezione forse per un paio di mezzi episodi non proprio all’altezza delle aspettative. Tuttavia nell’arco di un’intera stagione è una cosa che ci può anche stare, soprattutto se consideriamo che stiamo parlando di uno show nel quale non riponevamo grandi aspettative e da cui pertanto non pretendiamo certo la perfezione.

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    Sul fronte yuri non ci sono grandissime novità rispetto a un mese fa, anche se negli ultimi due episodi mi è sembrato di notare che si sia voluto rafforzare in modo particolare il legame fra Ao e Gourai. Sebbene fosse chiaro fin da subito come la sintonia fra le due fosse maggiore rispetto a quella fra Ao e le altre ragazze (soprattutto per via della natura innocente di Gourai che la porta inevitabilmente a ricevere maggiori attenzioni), gli autori hanno deciso di sottolineare ulteriormente questa cosa, concedendo loro alcuni momenti di intimità al riparo dal resto della “truppa”. Ciononostante il piatto forte di questo show continuano a rimanere le Materia che, episodio dopo episodio, si confermano essere sempre più due autentiche pervertite. Per il momento dunque l’ago della bilancia continua a pendere verso la categoria degli Anime Yuri Fanservice.

    Sin Nanatsu No Taizai - Episodi 4-7 - Voto: 4. Partiamo da un presupposto: per quanto mi riguarda un’opera che al giorno d’oggi utilizza la formula episodica non potrà mai ricevere un voto superiore al 5. Fanno eccezione a questa regola gli slice of life (per ovvi motivi)e i remake degli show del secolo scorso, nei quali questo impianto narrativo era all’ordine del giorno prima di venire rimpiazzato (fortunatamente) dalla formula a trama continuata o per archi narrativi. Se oltre a questo poi lo show butta via quel poco di potenziale che ha scegliendo di scadere nel ridicolo allora rimane davvero ben poco da salvare. Sfide di canto in stile idol? Videogame? Gare culinarie? Ma che è sta roba?!

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    Francamente mi aspettavo, anzi forse è meglio dire speravo, che gli autori si sforzassero di dare un pochino di spessore a quest’anime dando vita a qualcosa che fosse un minimo interessante, che so, una storia con contorni dark o magari in stile fantasy moderno. E invece ci siamo ritrovati ad assistere a un idiozia dietro l’altra oltre che ad una sfilza di episodi che sono risultati di una noia mortale. L’unico aspetto di questo show che ha destato in me un minimo di interesse al di là del fattore T&C (e se non ci arrivate da soli a capire cosa significa questa sigla mandatemi un PM!) era la curiosità di scoprire di volta in volta le “mise” delle protagoniste, visto che Lucifer, Levi e Maria sembrano avere in dotazione un guardaroba degno di fare invidia alle sorelle Kardashian.. un po’ misero come elenco degli elementi degni di nota, non vi pare? Speriamo solo che il cliffhanger con cui si è concluso il settimo episodio possa finalmente rappresentare un punto di svolta per questo show, anche se personalmente credo che sarà molto dura riuscire a raddrizzarlo dopo questa fase centrale di stagione a dir poco disastrosa!

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    Per quanto riguarda lo yuri qualcosa si sta decisamente muovendo sul fronte Maria/Lucifer. Tralasciando il fatto di quanto possa essere discutibile che qualcuno si innamori della persona che l’ha rapita, ricattata e abusata (ma vi ricordo sempre che stiamo parlando di opere giapponesi) è ormai palese che tra le due ragazze stia nascendo un legame di natura sentimentale. Tuttavia la natura di Lucifer da un lato e la presenza della gelosissima Levi dall’altro mi portano a pensare che ben difficilmente il tutto potrebbe sfociare in qualcosa di davvero concreto. Oltretutto, almeno per quanto mi riguarda, faccio un po’ di fatica a shippare apertamente Maria e Lucifer, poiché lo troverei ingiusto nei confronti della povera Levi, personaggio davvero simpaticissimo e adorabile nei suoi disperati tentativi di avere tutta per sé la sua amata onee-sama. Nell’attesa di vedere che sviluppi prenderà questo improbabile triangolo sentimentale il “borsino” di Sin Nanatsu No Taizai continua dunque a pendere in modo deciso verso la categoria Anime Yuri Fanservice.

    Hinako Note - Episodi 5-9 - Voto: 7. Il punto di forza di questo show è stato quello di attingere da alcuni dei temi più classici del suo genere (il festival scolastico, la giornata al mare, il pigiama party) e cercare di rielaborarle nel modo più originale possibile con risultati quasi sempre soddisfacenti. Allo stesso tempo però questo è il motivo per cui Hinako Note non ci sta facendo vedere nulla di trascendentale pur essendo indubbiamente un anime carino e molto divertente: potete cambiare la ricetta come vi pare, cercare di cucinarlo in modo diverso o utilizzare un contorno differente, ma alla fin della fiera un branzino arrosto non potrà mai diventare un piatto di aragoste.

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    Lo stesso concetto vale un po’ in qualunque ambito, anime inclusi, dove se non si escogita qualcosa di veramente straordinario e in grado di distinguersi nettamente dalla media il massimo a cui si può aspirare è cercare di ottenere il miglior risultato possibile dal “solito” materiale, che alla fine è proprio quello che sta facendo Hinako Note. Bravi dunque gli autori a dare vita ad un’opera in grado di intrattenere e di non dare troppo la sensazione di già visto, sfruttando appieno le potenzialità di un cast che, pur non presentando delle individualità memorabili, nel suo complesso si rivela molto valido e in grado di fornire il giusto apporto alla causa. L’unico elemento negativo di Hinako Note, a mio avviso, è la presenza di alcuni momenti di fanservice davvero troppo spinti e, aggiungerei anche, completamente fuori luogo rispetto alle atmosfere generali dell’anime.

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    Per quanto riguarda lo yuri penso che Hinako Note sia il primo anime della storia nel quale a tutte piacciono praticamente tutte. Gli incroci che finora non sono stati presi in considerazione dagli autori sono davvero pochissimi e considerando che stiamo parlando di cinque protagoniste va da sé che il numero di pairing proposti è davvero impressionante, al punto che non sto neanche qui a citarli tutti perché finirei per riempire mezzo editoriale. Lo scenario appena descritto solitamente è caratteristico degli Anime Yureggianti, tuttavia in questo caso l’elemento yuri è talmente diffuso da spingere questo show perfettamente a cavallo fra la suddetta categoria e quella degli Anime Yuri Comici. Vi confesso pertanto che sono parecchio indeciso sulla sua classificazione e ho paura che gli episodi che mancano da qui alla fine non mi aiuteranno a schiarirmi più di tanto le idee.

    Per fortuna ho ancora un mese di tempo per rifletterci sopra...

    Passiamo ora all’angolo OVA, dove l’ospite d’eccezione di questo mese è New Game!: Watashi, Shain Ryokou tte Hajimete nano de... l’episodio speciale di New Game! nel quale viene mostrata la vacanza premio di Aoba e delle sue colleghe presso uno ski-resort con tanto di onsen. Che dire? Personalmente mi è piaciuto molto e devo dire che rispetto ad altri esempi del passato ho apprezzato in modo particolare la scelta degli autori di non eccedere più di tanto con il fanservice. Sappiamo benissimo infatti che negli episodi extra season generalmente c’è molta più liberta d’azione e che dunque è facile lasciarsi tentare. Invece questo special, pur concedendosi sicuramente qualche piccola libertà in più rispetto alla serie televisiva, ha mantenuto pressoché intatto lo spirito che ha caratterizzato quest’ultima riproponendoci tutti quelli che erano i suoi punti di forza tra i quali è ovviamente impossibile non citare lo yuri

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    Nell’arco di una ventina di minuti l’OAV di New Game! ci ha infatti riproposto un vero e proprio “recap” di tutti i pairing nati nel corso della prima stagione che, per chi se lo fosse scordato, tra reali, possibili e anche solo accennati erano davvero tantissimi. La parte del leone ovviamente la fanno come sempre Kou/Rin e Aoba/Hifumi, sebbene gli autori non rinuncino mai a stuzzicarci con l’opzione Kou/Aoba con quest’ultima che alla fine è sempre un po’ al centro dei vari e possibili incroci. E proprio in merito al personaggio di Aoba ho notato che in questo speciale è tornato a far capolino quell’elemento molto divertente legato al suo, chiamiamolo, “lato oscuro” per via del quale di tanto in tanto la nostra giovane protagonista mette da parte la sua innocenza e si trasforma in un diavoletto pronto a tirare qualche scherzo alle colleghe. So che nel manga questo elemento fa capolino abbastanza spesso e dunque spero che questo sia il segnale che torneremo a vederlo con maggior frequenza anche nella seconda stagione, al cui arrivo manca poco più di un mese. Sicuramente non poteva esistere strumento migliore di questo special per rinfrescarci un po’ la memoria, riprendere confidenza con i personaggi e accrescere ulteriormente la nostra attesa!

    Ma tra le frecce al suo arco la nuova stagione in arrivo non avrà solo New Game!, bensì un nutrito numero di show dalle potenzialità più o meno elevate. Se in questi primi sei mesi del 2017 dunque vi siete un po’annoiati preparatevi ad un improvviso cambio di marcia. Anzi, mi auguro che abbiate approfittato di queste due stagioni un po’ più leggere del solito per rifiatare un pochino, poiché fra poco meno di un mese iniziamo a fare davvero sul serio! Vi aspetto dunque tutti quanti qui fra qualche settimana per il consueto doppio appuntamento di luglio, che vedrà da un lato il bilancio conclusivo della stagione primaverile e dall’altro la presentazione ufficiale degli anime dell’estate 2017, che anche quest’anno si annuncia più bollente che mai… e vi assicuro che l’aggettivo che ho utilizzato non è per nulla casuale!!

    Arrivederci a presto, e che lo Yuri sia sempre con voi!
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, finalmente ci siamo! Vi siete riposati? Avete ricaricato le batterie? Vi siete predisposti fisicamente e mentalmente? Se non lo avete fatto peggio per voi perché, come vi stavamo anticipando ormai da mesi, la stagione estiva si annuncia come la più bollente dell’anno! Ovviamente non ci riferiamo soltanto alle temperature esterne (che già in questa seconda metà di giugno sono schizzate alle stelle) ma anche e soprattutto ad un altro termometro, ovvero quello dello yuri, destinato a salire vertiginosamente nei prossimi tre mesi!

    Ma andiamo ora a vedere una per una le opere che abbiamo messo nel nostro yuri-radar, molte delle quali ad onor del vero, sono già state messe in evidenza da tempo, vuoi perché sono anime che richiedevano fin da subito le nostre attenzioni, vuoi perché si tratta di sequel di show già noti e amatissimi. Accanto a queste c’è però un nutrito gruppo di anime che costituiscono il solito mix di speranze, scommesse ed incognite e dai quali salterà sicuramente fuori qualcosa di buono per la nostra causa. Anime che presentiamo qui per la prima volta e che ovviamente scopriremo insieme a voi nel tempo. Mettetevi dunque comodi e diamo il via alla nostra consueta anteprima stagionale.

    Anime Stagione Estiva 2017


    Netzusou TRap

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    Data di inizio: 5 luglio

    Sicuramente l’anime più anticipato dell’intera stagione, tanto che abbiamo aperto un topic dedicato fin dai tempi del suo annuncio. Ma al tempo stesso Netsuzou TRap è anche uno degli show destinati a diventare uno dei più controversi di sempre all’interno del genere yuri. Due ragazze, Yuma e Hotaru, amiche d’infanzia ed entrambe fidanzate, ad un certo punto si ritrovano a trastullarsi fra loro dopo che una delle due inizia a fare dei pesanti scherzi di natura sessuale all’altra. Quello che sembra essere solo un gioco comincia però a trasformarsi in qualcosa di più e Yuma e Hotaru poco alla volta finiscono per dare vita ad un vera e propria relazione proibita all’insaputa dei rispettivi fidanzati. NTR è una storia di sentimenti ma anche di bugie, tradimenti e violenze e già adesso il manga ha letteralmente spaccato in due il fandom: c’è chi lo adora per la sua natura trasgressiva e la sua trama ricca di colpi di scena e chi invece lo detesta per questi suoi contenuti a dir poco discutibili. Una diatriba che ora, con l’adattamento animato, è destinata probabilmente ad inasprirsi ancora di più.

    Ovviamente non possiamo sapere da che parte vi schiererete, ma una cosa comunque è certa: NTR è un anime che metterà a dura prova i nervi di qualunque yurista, vuoi per la presenza di personaggi maschili (e di una componente etero) a ricoprire un ruolo centrale nello sviluppo dell’intera storia, vuoi per il modo in cui Hotaru forza la mano nei confronti di Yuma (al punto che le sue avances possono tranquillamente essere fatte rientrare nel campo degli abusi), vuoi infine per il suo modo di approcciare le relazioni personali, che tende a dare ampio risalto alla componente fisica mettendola, se non sopra, quantomeno sullo stesso piano di quella sentimentale. Insomma, per farla breve vi dovrete dotare di un certo quantitativo di stomaco per riuscire a seguirlo fino alle fine, soprattutto se siete appassionati di storie romantiche e avete sempre apprezzato il genere yuri per il candore e la delicatezza che normalmente lo contraddistinguono.

    Trailer:

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    Senki Zesshou Symphogear AXZ

    K2t2MOP

    Data di inizio: 2 luglio

    Un anime che non ha sicuramente bisogno di alcuna presentazione poichè stiamo parlando di una delle saghe action-sci-fi-yuri più longeve di sempre, anche se va detto che in fase di presentazione questa quarta stagione di Senki Zesshou Symphogear un pochino di apprensione ce l’ha creata. Il motivo di tutto questo va ricercato nelle new entry del cast che vanno ad introdurre tematiche quali il gender-bender e il travestitismo. Le nuove alchimiste (che verosimilmente costituiranno le nuove antagoniste di Hibiki e compagne) sono infatti tre ragazze, due delle quali sono ragazzi trasformatisi in donne attraverso l’alchimia, mentre l’ultima è una donna che ama travestirsi da uomo. Dettagli che hanno fatto storcere un po’ il naso ai puristi e agli amanti di questo show, considerato da sempre una vera e propria roccaforte dello yuri, ma che ora sembra invece aver deciso di allargare un po’ i propri orizzonti. Ovviamente, come avviene sempre in questi casi, prima di giudicare occorrerà vedere come verranno gestiti questi elementi all’interno dell’anime. La speranza ovviamente è che non si approfitti della cosa per dare vita a siparietti di dubbio gusto o a momenti di natura fanservice. In ogni caso sono piuttosto confidente che i main pairing dello show (ovvero Hibiki x Miku e Kirika x Shirabe) non correranno alcun pericolo.

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    New Game!!

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    Data di inizio: 11 luglio

    Se NTR e Symphogear S4 non vi fanno dormire sono tranquilli (non preoccupatevi, vedrete che alla fine vi soddisferanno entrambi!) ecco a voi l’oasi sicura dove potersi rifugiare al riparo da qualunque pericolo! La seconda stagione di New Game!, slice of life interamente al femminile dai toni yureggianti, rappresenta uno dei ritorni più attesi di quest’anno solare. La prima serie costituì infatti una delle esperienze più appaganti dell’intero 2016 per via della sua divertente originalità che, sommata all’incredibile simpatia delle protagoniste, aveva dato vita ad uno show in grado di intrattenere come pochi altri, oltre che dispensare allegria a profusione. A fare il resto ci avevano poi pensato la dolcezza irresistibile di Aoba e delle sue colleghe della Eagle Jump e i numerosi siparietti dal sapore yuri che facevano capolino continuamente nelle loro vicende quotidiane. Non nascondo inoltre che c’è molta attesa di fare la conoscenza delle nuove protagoniste presentateci dagli autori durante la preseason. In particolare siamo molto curiosi di scoprire come si andranno ad inserire negli equilibri attuali e se contribuiranno ad incrementare ulteriormente il già altissimo numero di pairing di questo show.

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    Centaur no Nayami

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    Data di inizio: 9 luglio

    E dopo esserci rilassati per un istante con New Game!! torniamo a parlare di show destinati a metterci non poco in difficoltà. Stiamo parlando di Centaur no Nayami (Centaur's worries), anime tratto dall’omonimo manga che narra le vicende di vita quotidiana di Himeno, una ragazza-centauro. Quest’ultima frequenta una scuola composta interamente da creature soprannaturali e a farle compagnia ci saranno le sue inseparabili amiche Nozomi (una ragazza drago) e Kyouko (una ragazza con le corna e dalle orecchie equine). Centaur no Nayami si inserisce in un filone che ultimamente va molto di moda, ovvero quello degli slice of life che hanno per protagonisti dei personaggi (soprattutto femminili) per metà umani e per metà creature fantastiche. Il primo (e probabilmente più famoso) esempio recente del genere è stato Monster Musume, al quale hanno fatto seguito nei mesi successivi il nostro amato Kobayashi-san Chi no Maid Dragon e Demi-chan wa Kataritai (Interviews With Monster Girls). Adesso dunque è il turno di Centaur no Nayami, opera di non facile classificazione perchè al suo interno contiene un po’ di tutto. Diciamo che per la parte che ci riguarda più da vicino si segnalano la presenza di una coppia yuri secondaria, un bacio yuri tra due delle protagoniste principali e tracce di yuri subtext qua e là. Tuttavia all’interno dell’opera trovano spazio personaggi di ogni genere, momenti di natura fanservice, capitoli dedicati alla famiglia della protagoniste e so inoltre per certo che in uno dei capitoli iniziali del manga Himeno viene corteggiata da un ragazzo. Non so dirvi tuttavia quanto peso rivesta questa cosa all’interno dell’opera che dunque, al momento, è aperta a tutte le possibilità.

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    Kakegurui

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    Data di inizio: 1 luglio

    E come se non avessimo già abbastanza gatte da pelare ecco arrivare Kakegurui, anche lui adattamento di un manga, che narra le vicende di un gruppo di giovani rampolli di buona famiglia all’interno della Hyakkaou Private Academy, una scuola molto particolare basata esclusivamente sul gioco d’azzardo. Sono vere e proprie battaglie psicologiche quelle che vanno in scena tra gli studenti, con i migliori giocatori che scalano rapidamente le gerarchie al suo interno mentre ai perdenti vengono riservate le peggiori umiliazioni. Un’opera sadica e a tratti perfino crudele, nella quale i vari personaggi mettono davvero in mostra il lato peggiore dell’essere umano. Perché si trova in questa rubrica? Molto semplice: nel manga la protagonista principale, Yumeko, finisce per legare con altri due studenti, un ragazzo di nome Ryouta e una ragazza di nome Meari, entrambi chiaramente innamorati di lei. L’autore dell’opera di fronte alle pressioni dei fan non si è voluto sbilanciare ma, anzi, ha affermato che non intende dare vita a romance esplicite invitando poi apertamente i lettori a “sentirsi liberi di costruire i pairing che preferiscono”. Come potete immaginare questa cosa ha dato vita a due schieramenti opposti, quello pro-Ryouta da un lato e il fronte degli yuristi che shippano Yumeko x Meari dall’altro, ciascuno dei quali può vantare delle motivazioni perfettamente valide a proprio favore. A questo punto l’incognita è rappresentata da come verrà gestito questo aspetto nell’adattamento animato e dunque se anche in questo caso gli autori sceglieranno di non sbilanciarsi piuttosto che puntare apertamente in una delle due direzioni. Indipendentemente dalla questione yuri vi suggerisco comunque di dare una chance a quest’anime, attorno al quale c’è molto hype e che ha ottime probabilità di rivelarsi uno dei migliori show dell’intera stagione, soprattutto se riuscirà ad assestarsi sugli stessi livelli qualitativi del manga.

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    Hina Logi: From Luck & Logic

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    Data di inizio: 1 luglio

    Hina Logi: From Luck & Logic è l’ennesimo spin off di un anime nel quale il personaggio principale maschile viene sostituito da una protagonista femminile, sulla falsa riga (per intenderci) di Soul Eater Not e Hidan no Aria AA. L’opera originale, come facilmente intuibile anche dal nome, è Luck and Logic e dalle prime informazioni pare che non sia necessario averla vista per poter seguire questo show, che sarà ambientato in un setting totalmente alternativo. La protagonista è Liones Yelistratova, principessa ereditaria di una piccola nazionale, la quale entra a far parte di un particolare istituto nell'Hokkaido specializzato nella formazione degli ALCA, un corpo di polizia il cui compito è preservare la pace nel mondo. L'input iniziale dunque mi sembra molto simile ai due anime che ho citato poco sopra, il che ci autorizza a sperare che anche a livello di contenuti Hina Logi: From Luck & Logic possa ripercorre le orme di questi ultimi e regalarci così dosi abbondanti di yuri. Particolare non da poco è il fatto che questa saga sia animata da Doga Koubo, studio specializzato (fra le altre cose) in slice of life e opere a sfondo yuri e che in questa stagione dunque, tra Hina Logi e New game!!, rischia di realizzare una clamorosa doppietta!

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    Princess Principal

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    Data di inizio: 9 luglio

    Princess Principal è una spy-story ambientata in una versione alternativa della Londra del 19° secolo, separata in due da un muro che divide i regni di West e East Albion. Cinque ragazze, che sono in realtà delle spie in incognito, si iscrivono alla Queens May Fair School, un prestigioso istituto scolastico superiore, con il compito di svolgere varie attività di infiltrazione. La vita nell'ombra delle nostre protagoniste scorre così tra missioni più o meno rischiose, travestimenti vari, sparatorie e inseguimenti in auto. Azione, mistery ed avventura per questo show inedito sul quale non possiamo fare alcuna previsione non essendo tratto da alcun media pre-esistente. Ci affidiamo dunque all'intuito e speriamo che il main cast interamente femminile possa riservarci qualche bella sorpresa.

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    Battle Girl High School: Battle Girl Project

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    Data di inizio: 3 luglio

    Battle Girl High School è un anime ispirato all’omonimo gioco di ruolo ambientato nell’anno 2045, dopo che la terra è stata invasa dagli Irosus, una misteriosa razza aliena che ha costretto l’umanità a vivere rintanata in zone sicure per sfuggire a morte certa. L’unica speranza di libertà per il nostro pianeta è rappresentata da un esercito di giovani ragazze che combattono coraggiosamente contro gli Irosus grazie alle loro armi speciali. Battle Girl High School è ambientato in un istituto scolastico femminile costituito da aspiranti "Hoshimori", ovvero guardiane delle stelle il cui compito è appunto quello di sconfiggere gli Irosus. Personalmente non ho mai visto di buon occhio certi anime dal cast incredibilmente affollato poiché generalmente tendono ad essere molto superficiali a livello di contenuti e lo spazio riservato ad ogni personaggio è inevitabilmente ridotto all’osso al punto che ben difficilmente questi ultimi risultano essere poco più che delle macchiette. Il primo aspetto a risentire di tutto questo sono inevitabilmente i rapporti personali, che finiscono per essere per lo più inesistenti o quasi. Tuttavia abbiamo avuto anche qualche gradita eccezione in passato (vedasi ad esempio Kantai Collection) e pertanto ritengo che anche questo show meriti quantomeno una chance.

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    Action Heroine Cheer Fruits

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    Data di inizio: 7 luglio

    Terzo show originale e dunque terza scommessa della stagione, resa ancora più difficile dal fatto che a livello di contenuti brancoliamo del tutto nel buio. Vado dunque un po' a naso e vi dico che a dispetto del nome non penso che ci sia nessuna componente “action” in questo show e che le “local heroine” altro non siano se non delle specie di idol che invece di fare delle performance musicali danno vita a degli speciali live show. In cosa consistano questi ultimi al momento rimane un mistero, poiché l'unica preview disponibile non fornisce molti indizi in merito e i dettagli rivelati finora sono davvero pochissimi. Tutto ciò che sappiamo è che Action Heroine Cheer Fruits segue le vicende di un gruppo di studentesse delle scuole superiori della città di Hinano City che, per volere dello zio di una di loro (che si da il caso sia anche il governatore della prefettura locale), diventano “local heroine”. Il loro compito diventa così quello di dar vita ad eventi live in grado di dare lustro alla loro città. Un setting che per certi aspetti mi sembrerebbe ricordare molto da vicino Locodol almeno nel suo spunto iniziale, sebbene potrebbe rivelarsi tranquillamente un prodotto totalmente diverso. Speriamo comunque che a livello qualitativo possa assestarsi anche a lui su quel livello e che non si riveli invece pessimo come tutti gli show basati sulle idol che abbiamo visto nell’ultimo periodo.

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    Acccanto a tutte queste serie TV la stagione estiva porterà in dote anche due film molto attesi, dei quali abbiamo già parlato ampiamente nel nostro forum. Li citiamo brevemente a titolo di promemoria, anche perché sappiamo benissimo che a differenza degli show regolari per questi dovremo attendere ancora molti mesi prima di poter avere tra le mani una versione subbata.

    Mahou Shoujo Lyrical Nanoha the Movie 3rd: Reflection

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    Data di uscita: 22 luglio


    Dopo ben 5 anni d’attesa, la maggior parte dei quali trascorsi nel silenzio più assoluto, ecco arrivare il primo dei due film che andranno a costituire Reflection, un’ avventura totalmente inedita per NanoFate e tutte le loro amiche che vedrà anche l’esordio di parecchi personaggi nuovi. Reflection segna di fatto la separazione (temporanea o definitiva che sia) tra la serie televisiva e quella cinematografica di Nanoha, con quest’ultima che prende una direzione a sè mediante l’introduzione una nuova storyline completamente differente. Ovviamente questo non preclude la possibilità, un domani, di vedere le due serie ricongiungersi attraverso l’uscita del film di Strikers, tuttavia per adesso iniziamo a goderci Reflection! Se volete approfondire l’argomento e scoprire tutte le anteprime relative alla storia e ai nuovi personaggi di Reflection vi invitiamo a consultare il topic ufficiale dedicato alla saga dei film di Nanoha.

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    Fate/kaleid liner Prisma☆Illya Movie: Sekka no Chikai

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    Data di uscita: 26 agosto

    Annunciato alla fine della quarta stagione dell’anime il film di Fate/kaleid liner Prisma☆Illya coprirà l’intero arco narrativo del manga dedicato a Miyu e suo fratello, nel quale quest’ultimo racconta la storia del loro passato attraverso un lunghissimo flashback. Una parte di storia che è stata saggiamente separata dalla serie televisiva, visto che si tratta di una lunga parentesi nella quale Illya e le altre protagoniste principali vengono di fatto accantonate per lasciare spazio a tutta una serie di avvenimenti che sono sì fondamentali per la comprensione della storia, ma allo stesso tempo risultano decisamente poco in linea con il resto della saga. Dal punto di vista dello yuri non mi aspetto nulla di interessante visto che sia Illya/Myu sia Kuro/Illya non dovrebbero trovare spazio in questa storia a meno che gli autori non decidano comunque di dare vita a qualche breve intermezzo durante la narrazione di Shirou. Un film che dunque interesserà ai fan della saga solo ed esclusivamente ai fini della continuità di trama ma che sul piano dello yuri non dovrebbe avere alcuna rilevanza.

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    E con questo penso di avervi detto veramente tutto: come avete potuto constatare anche voi la carne al fuoco in questa fase iniziale di stagione sembra essere davvero parecchia e confido che resterà così anche dopo i tagli che inevitabilmente inizieremo a fare dopo i primi episodi. Personalmente ritengo che ben difficilmente potranno coinvolgere più di due o tre show, ma se anche nella peggiore delle ipotesi tutte le scommesse si rivelassero sbagliate (arrivando dunque a uno scarto del 50%) ci ritroveremmo comunque con ben cinque opere da seguire fino alla fine. Allo stesso tempo però non sarà sicuramente una stagione facile da affrontare poiché, fatto salvo per un paio di eccezioni, saranno richiesti molto sangue freddo e pazienza visto che lo yuri, anche dove presente, potrebbe non avere sempre vita facile. Se siete quel genere di appassionati che amano mettersi davanti a un anime yuri senza doversi preoccupare di interferenze di alcun genere allora questa stagione rischierà di farvi sudare parecchio, oltre a costringervi ad un’alternanza paurosa di alti e bassi, nella quale momenti solenni si alterneranno a sonore incazzature. In particolare Netsuzou Trap sarà veramente un banco di prova per molti: vi assicuro infatti che se riuscirete a sopravvivere a quest’anime non dovrete più temere nulla da qui all’avvenire!

    E ora prima di salutarvi vi ricordo i nostri prossimi appuntamenti. Mancano ancora due episodi al termine di Sin Nanatsu No Taizai e alla conseguente archiviazione, con esso, della stagione primaverile. Trattandosi di uno show che fino alla fine potrebbe riservare delle sorprese e il cui giudizio definitivo è ancora molto in bilico (specie dopo gli ultimi episodi) mi ritrovo costretto a ritardare l’editoriale di luglio fino alla sua conclusione, prevista attualmente per il 7 luglio. Il bilancio finale della stagione primaverile dunque non arriverà prima del 10 del mese o giù di lì. Successivamente ci ritroveremo poi i primi giorni d’agosto per il primo, importantissimo, bilancio della stagione estiva. Arrivederci a presto dunque, auguri di buone sudate a tutti e che lo yuri sia sempre con voi!!

    Edited by Mamiina - 28/6/2017, 19:17
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di luglio della nostra rubrica dedicata alle novità yuri 2017. Probabilmente molti di voi a questo punto se ne saranno anche dimenticati (io stesso ci sono andato vicino) ma probabilmente qualcun altro si sarà accorto che mancava ancora l’editoriale di chiusura della stagione primaverile. Il motivo di questo ritardo lo conoscete già, ed è dettato dalla volontà di attendere la conclusione di Sin Nanatsu No Taizai, non perché ci tenessi particolarmente, ma poiché in una stagione con solo tre opere sotto il radar non potevamo concederci il lusso di escluderne una, ancora di più se si considera che gli altri due show presi in esame sono due slice of life su cui non rimaneva più moltissimo da dire. Sin Nanatsu No Taizai al contrario era l’unico anime che ancora presentava delle questioni in sospeso, offrendo dunque qualche potenziale spunto di discussione aggiuntivo. Purtroppo l’attesa si è rivelata vana visto che lo studio di animazione che lo stava realizzando, la Artland, in data 7 luglio ha dichiarato il fallimento e chiuso i battenti. E così dopo aver subito continui ritardi, tra rinvii ed episodi recap andati in onda al posto degli episodi regolari, lo show si è ritrovato senza più un “padrone” proprio alla vigilia della puntata finale, con la concreta possibilità di rimanere dunque inconcluso. Crunchyroll al momento indica come data di messa in onda dell’episodio conclusivo il 29 luglio, ma bisognerà poi vedere se sarà realmente così. E in ogni caso sarebbe troppo in là anche per noi, visto che già adesso siamo praticamente immersi nella stagione estiva con la sua moltitudine di show da seguire.

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    Quella di Sin Nanatsu no Taizai è sicuramente una situazione paradossale, un show mediocre che nonostante non presentasse delle grandi difficoltà a livello puramente costruttivo ha dovuto fare i conti con un ciclo di produzione a dir poco disatroso. Provate a immaginare cosa sarebbe accaduto se alla Artland avessero dovuto anche pensare a una trama più articolata o fermarsi magari a discutere dello sviluppo di alcuni personaggi. Tuttavia allo stesso tempo è lo specchio della situazione nella quale verte attualmente l’industria dell’animazione, che a fronte di una richiesta sempre più ampia di opere da produrre si trova a dover fare i conti con una crisi di personale senza precedenti. I palinsesti stagionali hanno infatti raggiunto dei livelli che rasentano la follia, sforando ormai il tetto delle 50 serie regolari, che diventano poi 60-70 con gli shorts. A questi vanno poi aggiunti gli OVA e i film, che verosimilmente necessitano di tempo e risorse. A fronte di questa produttività isterica, tuttavia, non ha corrisposto un innalzamento qualitativo dell’offerta lavorativa, con gli addetti ai lavori del settore dell’animazione che si sono ritrovati ad essere sottoposti a turni di lavoro sempre più massacranti, allo scopo di rispettare timeline sempre più frenetiche e scadenze sempre più numerose e ravvicinate, per essere retribuiti poi con stipendi da fame. Un po’ dovunque si stanno levando denunce di animatori, disegnatori, e perfino registi costretti a lavorare sette giorni su sette per diciotto e più ore al giorno solo per riuscire a portare a casa un compenso che consenta loro di arrivare a fine mese.

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    Una situazione che dunque coinvolge tutti gli impiegati nel settore (e non solo quelli dei livelli più bassi) e che risulta intollerabile perfino in un paese come il Giappone, da sempre abituato a convivere con ritmi lavorativi ben più alti rispetto a quelli di tanti altri paesi. Il risultato finale inevitabilmente è che non solo sempre meno giovani si affacciano a quest’industria (che risulta una delle più indesiderate presso le nuove generazioni) ma che anche molti di coloro che ci sono dentro stanno gettando via via la spugna ripiegando su altri lavori più remunerativi e meno massacranti. I risultati di questa crisi sono sotto gli occhi di tutti: anime mediocri, livellamento qualitativo verso il basso, ritardi continui di produzione, serie ridotte o tagliate, eccetera eccetera. L’esempio più paradossale è stato quello di Shingeki no Kyoujn S2, che pur essendo un’opera di fama mondiale e dal successo garantito (come dimostrato anche dalle vendite spropositate della prima stagione) è stata pianificata su due stagioni da 12 episodi separate nel tempo invece che in una serie da 24 a causa della mancanza di personale necessario! Ora, non voglio fare il disfattista e francamente non concordo nemmeno con certe voci pessimistiche che sostengono che l’industria dell’animazione sia destinata a sparire nel giro di cinque anni, tuttavia se si vuole evitare l’implosione urge sicuramente un ripensamento e una riorganizzazione interna della stessa. Per quanto mi riguarda io sono convinto che l’epoca dei palinsesti stagionali bulimici sia destinata a finire e che ben presto si tornerà ad avere meno anime ma fatti meglio, con una maggiore attenzione alla qualità piuttosto che alla quantità. Ma più che una previsione diciamo che il mio vuole essere soprattutto un auspicio!

    E dopo questa lunga parentesi dedicata all’economia e alle analisi settoriali torniamo a noi e a ciò che ci interessa più da vicino, ovvero i prodotti finali di tutte queste fatiche. Andiamo pertanto a vedere cosa ci hanno lasciato in eredità gli anime della stagione appena conclusa.

    Stagione Primaverile 2017 - Bilancio Finale



    Frame Arms Girl - Voto 6,5. Alla fine l’impressione che si è avuta per tutta la durata dello show è stata ampiamente confermata anche nella sua fase conclusiva. Dimenticatevi la componente action e mecha perché quest’anime è uno slice of life nudo e puro focalizzato su tematiche quali l’amicizia, la crescita interiore e l’importanza dei rapporti personali. I combattimenti fra le ragazze oltre ad essere veloci e sbrigativi ricoprono un ruolo del tutto marginale rispetto al focus principale dello show, che è quello che ho appena descritto, e anche la serie di scontri fra Gourai e Hresvelgr alla fine è prettamente funzionale al raggiungimento di questo obbiettivo. Uno show comunque carino e che pur senza grandi pretese si è rivelato piuttosto originale e per questo gradevole da seguire. La scena finale dell’ultimo episodio ha dato chiaramente a intendere che potrebbe esserci spazio per un sequel ma per il momento è inutile sbilanciarsi in previsioni.

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    Per quanto riguarda lo yuri Frame Arms Girl è stato diviso perfettamente a metà, con la prima parte di stagione orientata principalmente verso il fan service mentre nella seconda parte si è preferito focalizzarsi di più sul consolidamento del rapporto tra Ao e Gourai, dando spazio anche ad alcuni momenti piuttosto teneri. Il più bello fra questi è stato sicuramente quando Gourai ha chiesto ad Ao di poter prendere il suo cognome, in una sorta di ideale matrimonio spirituale. Cionostante faccio molta fatica, per ovvi motivi, a considerare le due un pairing e la posizione di Ao nei confronti di Gourai mi sembra più di natura materna che non amorosa. Inoltre, sebbene le cose più eclatanti si siano viste nella prima parte di stagione, la componente fanservice balza sicuramente più all’occhio rispetto al subtext, in particolare grazie al costante contributo delle Materia, vere star dello show per quanto concerne l’elemento yuri. Senza ovviamente dimenticare l’incredibile, inatteso ed epico bacio fra Gourai e Stylet. Anime Yuri Fanservice è dunque la sentenza finale per Frame Arms Girl

    Sin Nanatsu No Taizai - Voto 5. Nella seconda metà di stagione si è potuta notare una leggera inversione di tendenza rispetto alla prima parte, con il tentativo di dare vita ad una trama che fosse un pochino più decente rispetto ai primi disastrosi episodi. E c’è da dire che tutto sommato qualcosina di buono si è visto, almeno per quanto riguarda la storia principale, che ha proposto un paio di elementi interessanti, dimostrandosi inoltre finalmente in linea con il setting dell’anime. Certo, rimane sempre e comunque intatta la sensazione che la trama sia un elemento puramente accessorio allo show (che fa invece del fanservice e del voyeurismo il suo elemento primario), tuttavia dallo scontro con il demone dell’ira in poi Sin Nanatsu No Taizai è riuscito quantomeno a proporre quelle atmosfere che ci si attendeva da lui e la discesa agli inferi di Lucifer con il conseguente scontro finale con Belial (forse l’unico personaggio di spessore di tutto lo show) sono riusciti a destare in me un minimo di interesse. Tutto questo però non è bastato di certo a compensare le tante carenze di quest’anime, che si assesta su un livello di mediocrità assoluta sotto tutti gli aspetti possibili, inclusi i personaggi. Questi ultimi in particolare, fatto salvo per un paio di eccezioni, possono essere racchiusi in una gamma di appellativi che vanno dall’anonimo al ridicolo fino ad arrivare all’irritante.

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    Per quanto riguarda lo yuri non si scappa. A dispetto dell’amore incondizionato di Leviathan nei confronti di Lucifer (che Levi manifesta in ogni modo possibile e immaginabile) Sin Nanatsu no Taizai entra dritto filato nella categoria degli Anime Yuri Fanservice visto che di romanticismo, spiritualità e sentimento non c’è neanche l’ombra. Qualunque approccio di natura yuri fra le protagoniste è sviluppato in chiave puramente fisica e con approcci di natura esclusivamente carnale, senza peraltro concludere mai granchè. Anche sotto questo punto di vista dunque Sin Nanatsu No Taizai si rivela parecchio carente e se speravate di poter avere quantomeno qualche soddisfazione in stile Valkyrie Drive Mermaid siete totalmente fuori strada. Ma diciamo pure che il livello qualitativo dello yuri in generale è inferiore anche rispetto a tante altre opere della sua categoria come ad esempio Queen’s Blade o Senran Kagura, anime che potevano vantare la presenza di elementi quali Shizuka x Tomoe e Yagyu x Hibari veri e propri pairing di cui qui, invece, non c’è minimamente traccia.

    Hinako Note - Voto 7. Un altro slice of life molto simpatico, carino e divertente, ma dal quale vi confesso che mi sarei aspettato qualcosina di più soprattutto dopo il quinto, bellissimo, episodio nel quale era andata in scena la prima rappresentazione teatrale di Hinako e compagne. Invece quello che pensavo potesse costituire un vero e proprio punto di partenza per Hinako Note ha finito per rivelarsi il punto più alto dell’intero show, che da lì alla fine ha continuato a vivacchiare riproponendo sempre un po’ gli stessi contenuti e facendo leva quasi esclusivamente sulle indubbie qualità delle sue protagoniste. Il fatto che l’anime, pur senza strafare, sia risultato comunque estremamente gradevole sino alla fine è l’ennesima dimostrazione di quanto sia importante la bontà del cast per uno show di questo tipo e come la sua riuscita sia imprescindibile da questo elemento. Spiazza un po’ invece la presenza di unfanservice di natura molto più diretta e pesante rispetto a quello a cui ci ha abituato questo genere di opere, e se da un lato è vero che si è deciso di riproporre pari pari quello che si vede nel manga dall’altro lato questa scelta ha finito per alienargli un po’ di simpatie qua e là, con più di un appassionato che ha dichiarato di averlo droppato perché mal digeriva la forte sessualizzazione dei personaggi. Ovviamente la parola finale spetterà come sempre ai fan giapponesi.

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    Per quanto riguarda invece la parte che ci riguarda più da vicino direi che possiamo dichiararci ampiamente soddisfatti: come ho già detto nelle precedenti edizioni, ci siamo trovati davanti ad un quantitativo a dir poco impressionante di situazioni e personaggi che gridavano chiaramente allo yuri, e che hanno finito per dar vita ad un numero davvero considerevole di pairing, oltre a farci riempire i nostri taccuini di scene degne di nota. Pur essendo questo uno scenario tipico degli anime yureggianti la sua esecuzione, ovvero il modo in cui questi reciproci interessamenti fra le protagoniste si è manifestato, ha finito per rendere l’elemento yuri di gran lunga più esplicito rispetto alla media della categoria al punto da spingerlo un gradino sopra facendolo così confluire nella categoria degli Anime Yuri Comici. Gli elementi chiave di questa, chiamiamola, promozione sono stati sicuramente due, ovvero la malcelata ammirazione di Yua verso Chiaki e l’ambiguo rapporto che lega quest’ultima a Mayu, anche se va detto che tutte quante le protagoniste hanno dato il loro bel contributo alla causa!

    Va così agli archivi una stagione che, quatta quatta, finisce per piazzare ben tre anime in categorie di rilievo della nostra lista, appena un gradino sotto della categoria main, davvero non male per una primavera che a prima vista poteva sembrare povera e avara di contenuti yuri. E come si suol dire in questi casi: pochi ma buoni! A Frame Arms Girl, Sin Nanatsu No Taizai e Hinako Note vanno poi aggiunti Sword Oratoria e Shingeki no Kyoujin S2, di cui abbiamo parlato nelle precedenti edizioni, che si inseriscono nella categoria degli Anime ad Elementi Yuri Secondari Importanti.

    E anche questa volta siamo arrivati alla fine. Il nostro prossimo appuntamento sarà tra poco più di due settimane, con il primo aggiornamento sulla stagione estiva che, come anticipato, si sta rivelando davvero intensa e ricca di spunti interessanti. A presto dunque e che lo yuri sia sempre con voi!!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’appuntamento di agosto con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017. Nonostante il gran caldo, il lavoro e una serie di altri impegni che in questo periodo gravano sulle mie spalle fortunatamente ho sempre trovato il tempo per seguire più o meno con costanza le numerose serie che caratterizzano questa nostra estate di yuristi. A queste difficoltà si è aggiunto poi un calendario di anime davvero fitto, con numerose serie che uscendo in giorni differenti della settimana mi hanno obbligato di fatto ad un tour de force continuo con davvero poco margine a disposizione per scrivere questo editoriale. Anzi sono sicuro che mentre sto scrivendo questo articolo staranno già uscendo alcuni episodi degli show di cui scriverò, rendendolo di fatto già obsoleto in partenza. Vogliate scusarmi pertanto se rispetto ad altre volte cercherò di essere un po’ più sintetico, tagliando corto dove serve, ma purtroppo non posso davvero fare diversamente.

    Abbandoniamo dunque questi preamboli e buttiamoci a capofitto nell’analisi degli anime che attualmente so trovano sotto la nostra lente di ingrandimento.

    Bilancio anime in corso



    Netsuzou Trap - Episodi 1-4 - Voto 7,5. Il voto non è all’anime in sé ma è più che altro relativo alla qualità dell’adattamento, da cui penso che obbiettivamente non si potesse pretendere un risultato migliore, soprattutto se lo si raffronta con il materiale di partenza a sua disposizione. Gli autori sono stati molto bravi a riproporre in modo fedele la storia i personaggi e le atmosfere del manga, di cui sono riusciti a cogliere in pieno lo spirito trasponendolo così tale e quale nella sua versione 3D e arrivando addirittura a migliorarlo sotto alcuni aspetti. Sul giudizio a livello di contenuti invece credo che Netsuzou Trap sia davvero una di quelle opere dove la soggettività la fa da padrone. Se dovessi valutarlo da un punto di vista puramente oggettivo vi direi che i personaggi di quest’opera sarebbero da prendere tutti quanti a schiaffi, fatta forse eccezione per il povero Takeda il quale ha come unica colpa quella di essere un maschio coinvolto romanticamente con una delle due protagoniste di una storia a sfondo yuri e dunque destinato a ricoprire il ruolo di agnello sacrificale.

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    Ma su tutto il resto francamente è difficile esprimersi e penso che spetti più che altro a voi decidere se e quanto vi possano andare a genio gli atteggiamenti abusivi di Hotaru nei confronti di Yuma, a cui fa fronte una tontaggine da parte di quest’ultima che definirei a dir poco disarmante. Per non parlare poi di Fujiwara, probabilmente uno dei personaggi più odiosi ed irritanti nella storia degli anime yuri. Per quello che mi riguarda questo show mi diverte da morire, anzi non vi nascondo che lo adoro, proprio per il fatto che è un autentico casino in grado di generare ogni volta dei sentimenti contrapposti in chi lo guarda ma soprattutto di destabilizzare chi dovesse approcciarlo impreparato, e dunque del tutto ignaro di ciò che lo attende. E io sono da sempre un amante delle provocazioni, sempre però se mi trovo dal lato “giusto” delle stesse, e siccome questa è una cosa che a noi yuristi non succede quasi, per una volta che ci capita me la voglio davvero godere. Tuttavia se doveste decidere di odiare Netsuzou Trap per i suoi contenuti non ve ne potrei sicuramente fare una colpa, visto e considerato che pur essendo destinato alla categoria main non è né sarà mai il tipico anime yuri per antonomasia.

    Senki Zesshou Symphogear AXZ - Episodi 1-4 - Voto 6. Sono consapevole che sarò con ogni probabilità una voce fuori dal coro ma a me questa nuova stagione di Symphogear sta annoiando da morire. Il motivo è presto detto, ovvero che la storia ormai è sempre la stessa: un gruppo di potentissime nemiche convinte di essere dalla parte della giustizia (e quindi probabilmente non cattive fino in fondo), manipolate però da un tizio viscido e malvagio che vuole conquistare/distruggere/soggiogare il mondo intero, Hibiki che molto probabilmente cercherà di fermarle con la sua arma più terribile, ovvero l “Ultimate Friendship” di fronte alla quale anche l’avversario più temibile è costretto ad alzare bandiera bianca pur di non dover più sorbirsi i suoi sermoni sulla necessità di volersi bene e di essere tutte quante amiche e poi ancora gli Alca Noise, le reliquie, l’alchimia, eccetera eccetera. La mia sensazione qua è che le idee siano finite e non a caso dopo la terza stagione avevo dichiarato che secondo me era arrivato il momento di calare il sipario su uno show che a livello di contenuti aveva probabilmente dato tutto.

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    Evidentemente però ha prevalso come sempre la ragione del portafoglio e finchè quest’anime potrà continuare ad essere usato come viatico per vendere milioni di dischi delle canzoni (sempre molto belle per carità) attendiamoci non solo una quarta e una quinta serie ma infinite stagioni da qua all’avvenire. La sufficienza poi è un atto inevitabile perché tecnicamente Symphogear è e rimane uno show molto valido e spettacolare, ma per quanto mi riguarda sono davvero indeciso sul continuarne o meno la visione, anche perché, parliamoci chiaro, penso che anche per quanto riguarda lo yuri ben difficilmente ci potrà essere qualcosa di nuovo da annotare. Credo infatti che ormai a livello di relazioni personali ci si è attestati sugli equilibri che tutti quanti conosciamo e quasi certamente non ci si sposterà più da lì.

    Centaur No Nayami - Episodi 1-4 - voto 8. Un altro show davvero molto originale e piuttosto controcorrente. Se pensate che Centaur No Nayami sia il classico slice of life dalle atmosfere delicate (quello che in gergo viene chiamato CGDCT, ovvero ragazze dolci che fanno cose dolci) beh, allora vi sbagliate di grosso! Certo, questa componente è indubbiamente presente, tuttavia al suo fianco sono presenti tutta una serie di tematiche alquanto particolari e spesso anche piuttosto scomode di natura politica, filosofica, sociale e chi più ne ha più ne metta. E così può capitare che mentre le nostre protagoniste vanno a scuola si mettano a discutere sull’operato del loro governo e che si chiedano se sia eticamente corretto che principi quali l’uguaglianza e la tolleranza fra le razze (spesso anche profondamente diverse fra loro) che compongono questo mondo fantastico debbano essere imposti attraverso delle leggi molto severe, dando così vita di fatto ad una società apparentemente equa ma in realtà totalitaria ed ipocrita. C’è poi una forte componente di sessualità in questo show, con i protagonisti che dimostrano una curiosità tipica dei ragazzi e delle ragazze della loro età ma che molto raramente gli anime ci mostrano con la stessa naturalezza di Centaur No Nayami.

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    In questa società composta da esseri per metà fantastici e per metà umani scopriamo inoltre che i rapporti omosessuali e i matrimoni interraziali sono perfettamente accettati ma che spesso e volentieri è solo una tolleranza di facciata poiché molte persone continuano a non vederli di buon occhio. Non pensate però che Centaur No Nayami nasca a scopi satirici o come metafora della nostra società moderna, poiché l’autore di quest’opera in realtà si è sempre limitato a mostrarci tutte queste cose senza mai schierarsi apertamente in un senso o nell’altro e questo adattamento animato ha scelto di adottare la medesima filosofia. Sicuramente è un anime da guardare con molta attenzione e tenendo acceso il cervello proprio per cogliere tutti questi elementi di sottofondo ma allo stesso tempo può essere anche un’opera non facile da seguire per via dei suoi continui cambi di tono e atmosfere, nonché per la sua occasionale sfrontatezza nell’affrontare certe questioni. La presenza di una coppia canon lesbica (anche se uno dei suoi due membri si dimostra a tratti un po’ troppo libertina) e la costante presenza di un certo subtext a livello di main cast garantiscono come minimo l’inserimento di Centaur no Nayami nella categoria degli Anime a Livello Yuri Secondario Importante. Ma sottolineo “come minimo”.

    New Game!! - Episodi 1-3 - voto 9. Come spesso succede per anime di questo livello la seconda stagione riesce non solo a rinverdire i fasti della prima ma, se possibile, anche a migliorarsi. La novità che balza sicuramente all’occhio in questa nuova serie di New Game! è il tentativo di inserire un leggero tocco di dramma qua e là quasi a volerci ricordare che la vita in ufficio non è fatta sempre e solo di sorrisi (magari fosse così!) ma anche di momenti di incomprensione, di delusioni (grandi o piccole che siano),della necessità di sobbarcarsi responsabilità talvolta anche scomode, insomma tutta una serie di situazioni spesso decisamente poco piacevoli da affrontare. Pur senza snaturarlo minimamente gli autori di New Game! sono riusciti a regalarci un anime a tratti più maturo ma sempre perfettamente in grado di dispensare dolcezza e divertimento a palate permettendo così a quest’opera di confermarsi come uno dei migliori slice of life degli ultimi anni.

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    E mentre rimaniamo in trepidante attesa di conoscere le new-entry (che a questo punto presumo siano destinate a fare la loro apparizione più avanti nella serie) New Game continua come sempre il suo valzer delle coppie, nelle quali la novità più importante, almeno per ora, sembra essere il “push” dedicato al pairing Nene x Umiko. Vi confesso che personalmente non ero un grande sostenitore di questo pairing, anche perché lo reputavo abbastanza improponibile, e invece dopo questi episodi iniziali mi sono dovuto ricredere poichè le due insieme sembrano funzionare egregiamente. Per il resto non c’è nulla di invariato a livello di pairing, con Aoba divisa tra Hifumi e Kou e con quest’ultima che è sempre legata in modo particolare a Rin, anche se va detto che quest’anno le ragazze sembrano manifestare in modo più esplicito i loro sentimenti, soprattutto Hifumi che dà la sensazione di aprirsi sempre di più nei confronti di Aoba e Rin che in più di un’occasione ha manifestato apertamente la sua gelosia nei confronti della sua amata Kou. E poi ovviamente c’è sempre la mitica direttrice Hazuki, che non si smentisce mai e non perde occasione per sbavare simpaticamente dietro a tutte le sue dipendenti.

    Battle Girl High School - Episodi 1-5 - Voto 3. Innanzitutto va detto che quest’anime se ne frega altamente di tutti coloro che non conoscono il gioco (e che dunque non hanno alcuna dimestichezza con il suo mondo e i vari personaggi), buttandoci nel bel mezzo dell’azione e sbattendoci in faccia una ventina di protagoniste di cui non si conoscono nome, storia e caratteristiche, lasciando così a noi il compito di capirci qualcosa e di orientarci in tutto quel casino. Ma se questa cosa, per quanto fastidiosa, tutto sommato ci può anche stare (nulla vieta a una casa di produttrice di fare uno show pensato esclusivamente per un determinato target), il giudizio non può che peggiorare nel momento in cui si inizia a realizzare che Battle Girl High School altro non è se non la brutta copia di un altro anime visto di recente, ovvero School Girl Strikers, di cui riprende molti aspetti, soltanto con una trama ancora più inconsistente e dei personaggi perfino più anonimi e stereotipati. E se consideriamo che l’opera in questione faceva già schifo di suo vi lascio immaginare che spessore possa avere questo show e quanto interesse possa destare in me.

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    L’unica ragione per cui potreste essere interessati a seguire Battle Girl High School è se vi piacciono in modo particolare i moeblob, visto e considerato che le protagoniste sono tutte incredibilmente kawaii. E il bello è che c’è anche un po’ di yuri in questo show, con almeno un paio di pairing abbastanza delineati e l’immancabile presenza di una pervert lesbicona che ci prova praticamente con tutte (e che, come sempre avviene in questi casi, viene bellamente ignorata da chiunque). Nulla di eclatante sicuramente, ma già sufficiente per spingerlo verso la categoria degli Anime Yureggianti, nonchè obbligare di fatto il sottoscritto a continuarne ancora per un po’ la visione. Ma se non siete degli irriducibili masochisti come me seguite il mio consiglio e passate tranquillamente oltre.

    Hina Logi: From Luck & Logic - Episodi 1-6 - Voto 5,5. Un altro anime che sicuramente non aggiunge nulla di nuovo alla sua categoria e che si limita bene o male a fare il compitino a cui è preposto. Un semplice slice of life al femminile, che sfrutta un setting pre-esistente e lo utilizza per provare a dare vita ad uno show carino e divertente infarcito di dolcissime loli impegnate a cementare amicizie mentre imparano a padroneggiare dei poteri che ancora non si capisce contro chi verranno sfruttati. La fortuna di Hina Logi (e ciò che lo salva da una stroncatura simile a quella di Battle Girl High School) è il fatto di aver azzeccato praticamente tutti i personaggi, sia quelli principali sia quelli secondari, dando vita ad un cast talmente simpatico da riuscire a tenere in piedi da solo le sorti di uno show dove di fatto in sei episodi non è successo quasi mai nulla di particolarmente interessante.

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    Va detto comunque che in alcuni momenti è stato dato a intendere che dovrebbero esserci delle evoluzioni a livello di trama, con alcuni aspetti misteriosi legati ad alcuni personaggi che potrebbero fare capolino da un momento all’altro dando così una sferzata alla storia di Hina Logi. Tuttavia ora come ora la situazione è questa e se accanto agli elementi slice of life è stata prevista per questo show anche la presenza della componente action, allora credo che sia arrivato il momento di tirarla fuori visto che in pratica mezza serie è già scivolata via senza averne quasi avuto traccia. A livello di yuri la situazione di Hina Logi è più o meno simile a quella di Battle Girl High School, anche se qui i pairing sono molto meno delineati (e cambiano di episodio in episodio) e l’unico personaggio yuri esplicito (tale Mizuki) fortunatamente non è una predatrice sessuale ma è uno strano ibrido fra Lady Oscar e Utena, perdutamente innamorata di una sua compagna di classe di nome Yuuko. Per sua sfortuna tuttavia quest’ultima non se la fila di striscio preferendo dedicare ogni attenzione alle sue kohai, che la adorano alla follia e non perdono occasione per farsi coccolare da lei. Anche Hina Logi dunque è ben avviato verso la categoria degli Anime Yureggianti.

    Action Heroine Cheer Fruits - Episodi 1-3 - Voto 6,5. Nel rapporto qualità/aspettative Action Heroine Cheer Fruits è sicuramente una delle più belle sorprese dell’estate sebbene non sia di certo la miglior opera in senso assoluto. Il punto di forza di quest’anime è stato l’aver preso un’idea già vista in tanti altri show (su tutti Locodol) e di averla rielaborata nel modo più originale possibile, accattivandosi così le simpatie degli spettatori e rendendosi allo stesso tempo anche decisamente piacevole da seguire, almeno in questa fase iniziale. Le protagoniste di Action Heroine Cheer Fruits sono quanto di più lontano possa esistere dalle tradizionali idol che siamo stati abituati a vedere e anche tutto ciò che le riguarda, dalla natura dei loro show, alle loro motivazioni, ai metodi di allenamento rappresentano un’autentica ventata di novità all’interno di un genere che dopo i fasti di The Id@lmaster e Love Live aveva faticato non poco a trovare delle idee in grado di fare presa sul pubblico.

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    Certo, è sicuramente presto per cantare vittoria, e soprattutto non c’è nessuna garanzia che alla lunga anche Action Heroine Cheer Fruits non finirà per confluire nei tipici stereotipi del suo genere, finendo così la sua corsa nell’anonimato, tuttavia l’inizio è stato sicuramente fra i più promettenti visti di recente per quanto riguarda gli anime a tematica idol. Speriamo solo che continui così. E anche in Action Heroine Cheer Fruits c’è stata qualche spruzzata di yuri qua e là con una delle protagoniste che sembrerebbe essere decisamente invaghita di una delle sue compagne. Tuttavia il peso specifico di questo elemento per ora non sembrerebbe tale da giustificarne l’inserimento nella categoria degli anime yureggianti. Diciamo che fra tutti gli anime attualmente sotto il nostro radar Action Heroine Cheer Fruits sembrerebbe essere quello che ha più probabilità di finire nella categoria degli Anime a Cast Femminile, tuttavia anche per lui non è ancora detta l’ultima parola.

    Princess Principal - Episodi 1-3 - Voto 8. Ammetto che ero un pochino scettico in merito a questo strano ibrido fra steampunk e spy story, nel quale delle ragazzine dalle fattezze moe si calavano nella parte di spietate spie disposte a tutto pur di conseguire il loro obbiettivo, incluso uccidere gente a sangue freddo, usare l’arte della seduzione e far saltare in aria i loro nemici. Invece quest’anime si sta rivelando davvero intrigante da seguire, anche per via della sua narrazione non lineare, per via della quale i vari episodi non sono disposti in ordine cronologico. Una struttura che obbliga di fatto lo spettatore a ricostruire pezzo per pezzo un puzzle reso ancora più difficoltoso dal fatto che, come in ogni buona spy story, la trama è interamente basata su colpi di scena, doppi giochi e verità che vengono svelate solo all’ultimo secondo. In questo show è letteralmente impossibile capire da che parte stanno in realtà le protagoniste, quali sono le loro reali intenzioni e chi è alleato con chi, al punto che nella testa dello spettatore regna sempre l’incertezza più assoluta, oltre ad una serie interminabile di interrogativi che probabilmente troveranno risposta solo nell’ultimo episodio, dove sono certo che Princess Principal sarà in grado di sorprenderci per l’ennesima volta, ribaltando magari tutte le nostre convinzioni con l’ultimissima scena.

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    Princess Principal è un anime che vi consiglio di seguire davvero con molta concentrazione poiché è sufficiente perdersi un passaggio per non capirci più nulla. Per quanto riguarda lo yuri direi che siamo in linea con tutti gli altri suoi elementi, vale a dire che non esistono scenari che possiamo escludere a priori: è chiaro infatti che c’è un enorme potenziale tra Ange e Princess ma ci sono tante probabilità che le due ragazze finiscano per dichiararsi amore eterno quanto quelle che finiscano per tentare di farsi la pelle a vicenda (o magari entrambe le cose insieme!). Sotto questo punto di vista il giudizio rimane dunque interamente sospeso.

    Kakegurui - Episodi 1-5 - voto 9,5. Senza ombra di dubbio il più bell’anime della stagione estiva. Cinico, folle, inquietante e crudele, questo show mischia in modo perfetto il sadismo della mente umana con l’ebbrezza derivata dal gioco d’azzardo e l’eccitazione generata dal rischio, che in certi individui arriva a tramutarsi in piacere vero e proprio, destinato poi ad aumentare tanto più alta è la posta in palio. Ed è in questo scenario totalmente malato che si muove la nostra protagonista Yumeko, giocatrice compulsiva che affronta con lucida follia le malsane regole della Hyakkaou Private Academy, senza mai arretrare di fronte ad esse ma affrontandole anzi con il gioioso entusiasmo di una bambina arrivata improvvisamente in un parco giochi. Salvo poi rivelarsi una predatrice ancora più spietata di coloro che, ignari, la sfidano cercando di avere la meglio su di lei, e che per questo finiscono immancabilmente con l’esserne travolti e crollare ai suoi piedi, quasi come se si trovassero di fronte a una dea. E forse dietro a quella bellissima ragazza dall’aspetto innocente e dai modi gentili si cela davvero una divinità, uno spirito folle e imprevedibile in grado di prendere in mano le redini del gioco in qualsiasi momento e di decidere così le sorti di tutti coloro che le stanno intorno giostrandone le vite a suo piacimento.

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    Ma c’è sicuramente anche un ideale di giustizia dietro l’operato di Yumeko, sebbene sia impossibile sapere fino a che punto la nostra eroina sia spinta da una coscienza e quante e quali delle sue azioni siano invece dettate dalla sua irrefrenabile sete di piacere. Un bisogno di appagamento estremo che la spinge a gettarsi ogni volta nelle situazioni più rischiose, perchè tanto più sarà impossibile venirne fuori incolumi maggiore sarà per lei il livello di godimento. Attorno a Yumeko si muove poi un cast di personaggi altrettanto folli, che tra vittime sacrificali e spietati carnefici, danno vita ad un’autentica carrellata di menti disturbate come ben di rado vi sarà capitato di incontrare in un anime. Al momento Kakegurui non ha ancora i requisiti per rientrare nelle nostre categorie, tuttavia qualcosa si sta muovendo. Al di là del teasing e di qualche immagine vagamente evocativa piazzata qua e là il quinto episodio ha segnato finalmente il tanto atteso avvicinamento fra Yumeko e Meari e la nascita di una complicità destinata nel tempo a diventare sempre più stretta. Inoltre c’è un personaggio secondario che sembra avere dei sentimenti per Kirari, la malvagia presidentessa del consiglio studentesco. Vedremo come si evolveranno nel corso della serie questi elementi, tuttavia, come avevo già detto anche in fase di presentazione, anche se Kakegurui dovesse rappresentare un buco nell’acqua sotto l’aspetto dello yuri rimane comunque un anime che ogni appassionato dovrebbe guardare!

    E con questo penso di aver finito. Devo dire che il mio proposito di essere sintetico in parte è andato a farsi benedire ma d’altronde non è colpa mia se la stagione estiva ci ha portato in dote tutto questo ben di dio. E comunque vi assicuro che ci sarebbero state tante altre cose che avrei potuto/voluto dire (tipo descrivervi lo schifo che mi fa vedere un uomo che combatte completamente nudo contro le protagoniste di Symphogear o parlare di quanto sono fighe Yuma e Hotaru) ma alla fine ho ritenuto corretto limitarmi per evitare che questo editoriale raggiungesse la lunghezza di un romanzo di Stephen King. Credo tra l’altro che sia la prima volta che tutti gli anime messi sotto il radar hanno passato in blocco il primo “taglio” e nonostante la mia voglia di droppare un paio di show (per i motivi che ho esposto sopra) credo che per il momento continuerò a seguirli tutti almeno fino al prossimo editoriale (cosa non si fa per amore dello Yuri!). Prima di salutarvi vi segnalo inoltre che si è concluso Sin Nanatsu no Taizai. Nonostante il mio pessimismo infatti la casa produttrice è riuscita in qualche modo a buttare fuori l’ultimo episodio, che tra l’altro non è stato neanche malaccio sebbene non sposti minimamente gli equilibri, né tantomeno il mio giudizio su quest’anime. Tuttavia se lo avevate seguito fino al termine della stagione regolare fate l’ultimo sforzo e guardatevi questa puntata finale, che probabilmente non vi ripagherà della fatica fatta e dell’attesa, ma vi consentirà quantomeno di scoprire come si conclude la storia di Lucifer e delle sue demoniache compagne. Oltre a portare in scena lo “scontatissimo” boss finale dell’anime.

    Appuntamento a settembre per l’editoriale di metà stagione. Nel frattempo auguro buon proseguimento d’estate a tutti e soprattutto buone vacanze per i fortunati che le faranno (io sfortunatamente quest’anno non rientro nella categoria!)

    Che lo Yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 6/8/2017, 22:42
     
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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, eccoci arrivati all’edizione di settembre della nostra rubrica dedicata alle novità Yuri 2017, che come d’abitudine cade nel bel mezzo della stagione estiva o quantomeno immediatamente dopo il giro di boa della stessa. E mentre il caldo inizia a lasciare finalmente il posto alle prime giornate fresche, lo yuri, per nostra fortuna, continua a mantenere ben salda la sua presa, continuando così a garantirci una stagione davvero molto bollente.

    Se vi ricordate il mese scorso ci eravamo lasciati con ben nove anime sotto la nostra lente d’ingrandimento; ebbene andiamo subito a scoprire cosa è cambiato e soprattutto se le quotazioni di qualche show risultano essere in rialzo dopo le ultime settimane.

    Bilancio anime in corso



    In una stagione che sta offrendo davvero tante luci e molte poche ombre partiamo subito da queste ultime, per la serie “Via il dente, via il dolore”. Il primo drop dell’estate, come ampiamente preventivato, è costituito da Battle Girl High School, anime davvero troppo banale, noioso e confusionario per poterne sopportare ulteriormente la visione. Sono arrivato fino al settimo episodio (incluso) prima di alzare definitivamente bandiera bianca. E il fatto che la presenza di un personaggio yuri esplicito (con tanto di puntata dedicata), nonché di un discreto numero di pairing, non siano bastati a invogliarmi a continuarlo, la dice sicuramente lunga sulla qualità complessiva di questo show, che personalmente considero di un’inutilità pazzesca. Drop definitivo dunque ma inserimento, nostro malgrado, nella categoria degli Anime Yureggianti, diritto che pur con tutti i suoi difetti questo show si è comunque guadagnato sul campo.

    Il secondo anime di cui non parlerò più in questa rubrica è Symphogear AXZ, come ho già avuto modo di anticipare nei miei interventi all’interno del forum nei quali ho anche spiegato i motivi che mi hanno spinto verso questa decisione. Senza star qui a ripetere tutto quello che ho scritto nei miei post recenti diciamo che ciò è dovuto al fatto che questa quarta stagione a mio parere non ha portato nulla di nuovo a livello di storia, contenuti e sviluppo dei personaggi, riproponendo né più né meno la medesima solfa, seppure eseguita sicuramente in modo magistrale e condita dal solito mix di combattimenti e canzoni che ne garantiranno comunque il successo dal punto di vista commerciale. Tuttavia, a me che in questa sede piace analizzare i contenuti di uno show (e valutare nel tempo l’evoluzione dei personaggi) questa cosa non può certamente bastare, soprattutto perchè mi sono ritrovato poco alla volta senza nulla di nuovo da scrivere e dunque col rischio di trovarmi a ripetere per l’ennesima volta ciò che vado dicendo da anni su quest’anime. Per farla breve Symphogear è un’opera di cui ormai sappiamo tutto ciò che c’è da sapere e che dunque non ho più alcun interesse a recensire a livello di editoriale. Da qui pertanto la scelta di escluderlo, sebbene continuerò sicuramente a seguirlo in privato per vedermi le scene dedicate a Hibiki e Miku, che mai come in questa stagione hanno raggiunto dei livelli davvero sublimi. Tra l’altro a dare ulteriormente credito a questa coppia, divenuta ormai una delle più longeve nella storia degli anime yuri, sono arrivate di recente le dichiarazioni delle loro seiyuu, le quali hanno ammesso che Hibiki e Miku sono “tecnicamente sposate”. Affermazioni che di fatto le rendono definitivamente canon sebbene molti fan, noi compresi, le considerassero tali già da tempo. In ogni caso il riconoscimento ufficiale è sempre e comunque una cosa gradita. Senza ovviamente dimenticarci di Shirabe e Kirika, anche loro coppia canon al di là di ogni ragionevole dubbio, che non mancano mai di ricordarci in ogni momento quanto si amano. Insomma sul piano dello yuri questo show è e rimarrà sempre una garanzia assoluta.

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    Ma in questa stagione estiva non è il solo Symphogear a regalarci delle garanzie, anzi, c’è ben più di un anime che non sta certamente deludendo le attese. Sto parlando su tutti di Netsuzou TRap e New Game!!, due opere su cui avevamo praticamente puntato ad occhi chiusi già da molto prima che iniziasse l’estate, sebbene per motivi diversi. NTR continua ad essere un’opera che fa molto discutere gli appassionati di yuri, e che pur essendosi inevitabilmente guadagnata la sua bella fetta di haters si sta comunque ritagliando una buona dose di estimatori specialmente tra coloro, me incluso, che si divertono come dei matti nel vedere questa storia così convulsa e incasinata, nella quale nessuno dei protagonisti si salva, al punto che, per un motivo o per l’altro a un bel momento li vorrei prendere tutti quanti a sberle. Ma è proprio questo il bello di NTR, un anime trash nel senso positivo del termine, che svolge in modo perfetto il compito che si prefigge, ovvero quello di sollevare ad ogni passo determinate (e differenti) reazioni nello spettatore, arrivando, se necessario, anche a provocarlo fino a farlo incazzare per poi gratificarlo nel modo più materiale possibile, ovvero con una sana scorpacciata di scene yuri fra Yuma e Hotaru. Scene yuri che, diciamolo apertamente, per quanto nascano da situazioni piuttosto opinabili sul piano strettamente morale, appagano in modo indiscutibile la nostra vista. E chi afferma il contrario o è una vergine vittoriana o è per forza in malafede.

    Va anche detto che Netsuzou Trap ha dalla sua il fatto di sfruttare quella che ad oggi è ancora una mancanza abbastanza evidente per il genere yuri, nonostante da qualche anno a questa parte si stia vivendo una vera e propria epoca rinascimentale per lo stesso: sto parlando della carenza fisiologica di coppie yuri, esplicite e non. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale di personaggi apertamente gay negli anime, accompagnati da show con valanghe di pairing yuri i quali però non sono stati affiancati da un numero altrettanto elevato di coppie yuri canon, che dall’anno della rinascita (2014) si possono ancora contare sulle dita di una mano. Sotto questo punto di vista dunque l’epoca d’oro dello yuri, che da sempre indichiamo come il quinquennio che va dal 2003 al 2007, è ancora ben lontana. Probabilmente uno show come NTR in un periodo in cui ci potevamo beare di opere come Simoun, Marimite, Stopani, Yamibou, Kannazuki No Miko, Kashimashi, Candy Boy e chi più ne ha più ne metta sarebbe passato nettamente in secondo piano.

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    E proprio uno degli esponenti di spicco della, chiamiamola, filosofia, che caratterizza questa era moderna dello yuri è New Game!!, show meraviglioso e divertentissimo ma che costituisce un esempio perfetto di ciò di cui parlavo poco più su. Al suo interno troviamo infatti due protagoniste marcatamente lesbiche, ovvero Rin e Hazuki, due figure che si trovano di fatto agli antipodi, poiché la prima è il tipico personaggio romantico che tende a vivere i suoi sentimenti in modo quasi represso, mentre la seconda è la classica maniaca che sbava dietro a tutte le sue dipendenti e che non si fa nessun problema a manifestare apertamente le sue perversioni. C’è una cosa però che le accomuna, ovvero il fatto che nessuna delle due finirà mai per concludere qualcosa, sebbene per motivi diversi: Rin infatti non troverà mai il coraggio di dichiararsi a Kou (la quale dal canto suo è troppo ingenua per accorgersi dei sentimenti dell’amica), mentre Hazuki, come sempre succede a questo genere di personaggi, viene vissuta con terrore da chiunque la circondi. Attorno a loro ruota poi un intero universo di personaggi femminili in grado di dare vita ai pairing più svariati. Nella stagione e mezza che abbiamo vissuto fin qui, oltre alle già citate Rin e Kou, è stato possibile “accoppiare” nell’ordine: Aoba con Nené, Aoba con Kou, Aoba con Hifumi, Nené con Umiko, Umiko con Hazuki, Yun con Hajime. E l’arrivo delle tre nuove protagoniste avvenuto nella seconda metà di stagione non farà altro che far lievitare ulteriormente il numero dei pairing, riducendo così allo stesso tempo le già inesistenti possibilità di assistere alla nascita di qualche coppia canon. Ovviamente la mia non deve essere intesa come una lamentela anche perché opere come New Game!! (o Hinako Note la scorsa stagione) “vivono” letteralmente sulle atmosfere yuri , di cui sono permeate per la quasi totalità delle loro scene, al punto da diventare delle vere e proprie fucine inesauribili di divertimento per tutti noi. E’ chiaro però che a volte possa venire voglia di qualcosa di un po’ più concreto ed ecco perché, sotto sotto, anche chi non lo vuole ammettere si sta godendo almeno in parte NTR. Certo, non sarà l’amore romantico di Izetta e Finè, o il sentimento astrale che lega Papika o Cocona, ma in mancanza d’altro ci facciamo andare bene anche l’amore più “materiale” e in stile soap opera di cui sono protagoniste Yuma e Hotaru. E che un domani, quando prenderà il via Citrus, sarà perfettamente replicato da Yuzu e Mei.

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    Tornando invece a New Game!!, devo dire che questa fase centrale di stagione ha confermato le ottime impressioni iniziali. Quello che era già un ottimo anime è riuscito nel non facile compito di fare un ulteriore balzo in avanti sul piano qualitativo generale, grazie all’inserimento di un sapiente pizzico di dramma, ovviamente mai esagerato per non snaturare le atmosfere leggere che caratterizzano da sempre questo show. Gli autori sono stati molto bravi a mettere in scena quelle piccole tensioni quotidiane legandole ad un fattore di sana competitività tra le protagoniste, che sono finite così col risultare molto più elaborate e credibili come personaggi. E della maggior maturità delle protagoniste non poteva che beneficiarne poi l’opera in tutta la sua interezza, poiché ritrovandosi con molte più frecce al suo arco si è potuta garantire la possibilità di rinnovarsi continuamente, nonché di proporre una gamma di situazioni sempre più ampia. E’ ancora da valutare invece l’impatto delle nuove protagoniste che, come già detto prima, hanno fatto il loro esordio solo da metà stagione in poi. Tuttavia, nonostante le conoscessimo da poco, queste ultime hanno già fatto vedere alcune cose interessanti: su tutte quella che mi ha colpito di più è stata sicuramente la nuova disegnatrice Momiji, destinata a dar vita con ogni probabilità ad un rapporto molto conflittuale (e dunque parecchio interessante) con Aoba. Il loro ingresso così tardivo nella serie potrebbe essere visto come un buon segnale, ovvero il sintomo che si stia già lavorando per mettere giù le basi di una terza stagione. L’arrivo delle neo assunte ha infatti combaciato con un rimescolamento di ruoli all’interno della Eagle Jump, cosa che ha aperto le porte a scenari totalmente inediti, garantendo così a quest’anime un potenziale di longevità ben più alto rispetto ai soli quattro episodi che rimangono da qua a fine stagione.

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    In aggiunta a questi anime, su cui avevamo puntato ad occhi chiusi, la nostra stagione estiva è stata poi impreziosita da un paio di belle sorprese o, se preferite, da alcune scommesse che si sono rivelate piuttosto azzeccate. La prima è Centaur No Nayami, sul quale vi confesso che avevo ben più di una riserva, per via di certi suoi contenuti che lo discostano parecchio dai tipici slice of life a cui siamo abituati e che, se a livello di manga funzionano egregiamente, temevo invece potessero finire col risultare un po’ troppo pesanti all’interno di una trasposizione animata. Invece devo dire che non è stato così e le frequenti divagazioni di natura politica, pseudo-scientifica e sociale che caratterizzano Centaur No Nayami non influiscono più di tanto sul ritmo complessivo degli episodi, grazie soprattutto alla capacità di diluirli in modo corretto all’interno dei singoli episodi, alternandoli sempre a momenti più leggeri e divertenti o facendoli confluire dentro a questi ultimi. Perfino il famigerato capitolo zero (quello dell’esame vaginale per intenderci) alla fine è scivolato via senza colpo ferire, sebbene vada fatto un plauso alla saggezza degli autori che hanno deciso di saltarlo per poi riprenderlo più avanti, una volta avuta la garanzia che gli spettatori si fossero già acclimatati nello strano universo di Centaur No Nayami. Per quanto mi riguarda poi, la vera ciliegina sulla torta è stata l’ingresso di Sassassul, personaggio sicuramente estremo e dal forte impatto “visivo”, ma che reputo letteralmente adorabile, al punto da farla diventare rapidamente il mio personaggio preferito dell’anime. L’unica pecca di questa fase centrale di stagione è stato lo scarso utilizzo di Mitsuyo e Inukai, e con loro della questione LGBT, che dopo aver avuto molta visibilità negli episodi iniziali è stata un po’ accantonata per lasciare spazio ad altri argomenti. Tuttavia penso che da qua alla fine le rivedremo ancora in azione e in ogni caso, anche in loro assenza, qualche trovata yureggiante qua e là quest’opera (destinata comunque alla categoria degli Anime ad Elementi Yuri Secondari Importanti) non ce l’ha comunque fatta mancare.

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    La seconda rivelazione della stagione è Action Heroine Cheer Fruits che, contrariamente a quanto temevo, non si è affatto “sgonfiato” dopo i primi episodi. Al contrario,questo simpaticissima opera ha confermato quanto di buono aveva fatto vedere agli esordi, in primis la sua capacità di rielaborare gli elementi più tipici del suo genere in modo del tutto inatteso ed originale. Ogni volta che viene introdotto nella storia qualcuno di questi elementi “classici” (tipo l’ingresso nel cast della ex-idol disillusa), o che assistiamo ad uno di quei passaggi “obbligati” per questo tipo di anime (come ad esempio l’immancabile crisi esistenziale dell’insicura del gruppo) ho sempre la sensazione che lo show stia per incappare nell’inevitabile stereotipo, salvo poi riuscire a spiazzarmi ogni volta con una trovata del tutto fuori dagli schemi e in grado di mantenere intatta la freschezza di fondo che lo contraddistingue. Nell’ormai vastissimo panorama degli “Idol Anime”, Action Heroine Cheer Fruits probabilmente non sarà mai catalogato alla voce “capolavori”, tuttavia in un’ ideale scala di valori rappresenta in modo più che degno il cosiddetto “gradino di mezzo”, quello che per intenderci è posizionato al di sotto di certe opere cult quali Love Live! (alla quale peraltro in ben più di un’occasione sembra strizzare l’occhio) ma che allo stesso tempo si trova ben al di sopra di certe “brutture” a cui abbiamo dovuto assistere in tempi recenti. Ma l’aspetto che forse apprezzo di più in Action Heroine Cheer Fruits è l’utilizzo estremamente moderato dell’elemento dramma. Quest’ultimo infatti trova raramente spazio nelle vicende dell’anime e quando ciò avviene c’è la tendenza degli autori a non calcare mai troppo la mano di modo da non correre il rischio di appesantire la storia infarcendola di piagnistei o di reazioni spropositate in rapporto agli eventi narrati. Mi auguro che gli autori di certi polpettoni del passato (penso ad esempio a BanG! Dream o Hanayamata) possano aver avuto l’opportunità di guardare quest’opera e magari imparare qualcosa da essa. Peccato solo per la scarsità (non assenza totale eh?) di yuri in merito al quale per il momento annotiamo solo due o tre shipping qua e là, alcuni forse un po’ più accennati di altri, ma al momento non ancora in grado di garantire l’ingresso nella categoria degli Anime Yureggianti ad Action Heroine Cheer Fruits che dunque, almeno per il momento, rimane candidato alla lista degli Anime a Cast Femminile.

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    Passiamo ora invece all’unica opera ancora sotto i nostro radar (e che probabilmente ci resterà comunque fino alla fine) che non riesce ad entusiasmarmi fino in fondo, ovvero Hina Logi: From Luck & Logic. Sostanzialmente rispetto a un mese fa è cambiato poco o nulla: la trama continua di fatto ad essere inesistente e la cosa mi lascia comunque un po’ perplesso visto che fino ad oggi tutti gli altri spin-off femminili di anime d’azione, da Hidan no Aria AA passando per Soul Eater NOT, pur avendo optato sicuramente per atmosfere più leggere non avevano comunque mai trascurato la componente narrativa come sta facendo invece Hina Logic. Che poi per carità, la scelta di fare uno slice of life nudo e puro ci può stare benissimo, e non sarebbe in sé e per sé un problema, se non fosse per il fatto che come slice of life è venuto fuori un po’ troppo banale. L’errore più grosso a mio avviso è stato quello di non sfruttare a dovere le tematiche di fondo dello show e ignorare quasi tutti quegli elementi che avrebbero potuto garantirgli quel tocco di originalità necessario. Mi riferisco ovviamente alle trasformazioni e alle entità esterne, che hanno ricoperto un ruolo davvero troppo marginale nell’economia dell’anime, sebbene in più di un’occasione sia stato dato ad intendere che qualcosa bolle in pentola, soprattutto in merito alla questione dei poteri di Lion e al suo legame con il mondo esterno, dietro ai quali sembrerebbero celarsi non solo molti misteri ma anche alcuni potenziali pericoli. Eppure siamo arrivati a soli 3 episodi dalla fine senza alcuna traccia di uno sviluppo di trama in tal senso e francamente anche se adesso gli autori si svegliassero, movimentando improvvisamente l’ultima parte di stagione con qualche colpo di scena, non vedo quale grande storia si potrebbe mai costruire in un lasso di tempo così breve. E in ogni caso penso che sarebbe comunque troppo tardi per raddrizzare uno show che ormai è scivolato via nel completo anonimato. L’unico motivo per cui non l’ho scartato è sostanzialmente l’ottima qualità dei personaggi, estremamente divertenti e adorabili al punto da arrivare quasi a colmare l’assenza di qualunque altro elemento di interesse. Negli ultimi due o tre episodi inoltre c’è stato un bel balzo in avanti per quanto riguarda lo yuri, con una improvvisa (ma allo stesso tempo decisa) impennata di sentimento tra Lion e Nina. Va detto che le due ragazze avevano destato subito un’ottima impressione ma dopo i primi due episodi si erano un po’ perse di vista, tanto da farmi pensare che gli autori non avessero granchè intenzione di puntare su quell’elemento. Invece a quanto pare hanno fatto retromarcia e l’affiatamento tra le due protagoniste principali è tornato ai livelli iniziali, tanto da garantire ormai a Hina Logic l’inserimento nella categoria degli Anime Yureggianti e questa è sicuramente un’ottima notizia.

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    Ma il boccone più gustoso me lo sono tenuto per ultimo. Non voglio lasciarmi andare a facili entusiasmi e soprattutto non voglio illudere nessuno. Per questo lo dico incrociando non solo le dita delle mani e dei piedi ma facendo anche tutti gli scongiuri possibili: fate attenzione a Princess Principal poiché negli ultimi episodi sono state poste la basi per una grandissima storia d’amore fra le due protagoniste principali Ange e Charlotte! Una romance che, sempre se si concretizzerà, é stata costruita finora con tutti i crismi, sviluppata con i ritmi giusti e nelle tempistiche corrette, lasciando a questo sentimento il tempo di rivelarsi allo spettatore con la dovuta calma, senza sbatterci tutto in faccia dall’oggi al domani ma raccontandoci un pezzettino alla volta la storia di queste due ragazze unite da un filo che le lega in modo indissolubile fin da quando erano bambine. Il sentimento tra Ange e Charlotte c’è, è innegabile ed è sotto gli occhi di tutti, l’unica incognita adesso è capire che progetti hanno in serbo gli autori per questo elemento, vale a dire se vorranno continuare a coltivarlo come una semplice sottotrama oppure se sceglieranno di farlo venire prepotentemente a galla così da renderlo una componente centrale e determinante per la storia. Se così fosse potremmo anche iniziare ad annusare seriamente aria di Hall of Fame per Princess Principal, che ha veramente la possibilità di farci rivivere le stesse emozioni regalateci l’anno scorso da Izetta the Last Witch. Non corriamo troppo con la fantasia però, anche se in questa fase è sicuramente difficile non lasciarsi andare a un certo ottimismo, soprattutto dopo quello che abbiamo visto nell’ottavo episodio. Tra l’altro ci sono grosse possibilità che quest’anime sia un 2-cour e che dunque possa proseguire per l’intera stagione autunnale. Questo sospetto mi è venuto per il fatto che una delle ultime puntate (che, vi ricordo, non escono nell’ordine cronologico corretto ma in modalità “shuffle”) era stata numerata come “Caso #20”, il che mi lascia supporre che l’anime sia stato pianificato su due stagioni. Se così fosse dunque potremmo ritrovarci a dover aspettare un bel po’ prima di trovare una risposta a tutte le nostre domande. In ogni caso, se ancora non lo stavate guardando nonostante le nostre raccomandazioni, adesso avete un ulteriore motivo per farlo!

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    E con questo, almeno per quanto riguarda l’editoriale di metà stagione, penso di avervi detto tutto. Rispetto al mese scorso manca Kakegurui ma il motivo è facilmente intuibile, ovvero che per il momento non sembra avere i requisiti necessari a fare l’ingresso nelle nostre liste e lo dico davvero col cuore spezzato poiché continuo a ritenerlo in assoluto il miglior anime della stagione estiva.

    Probabilmente avrete notato un leggero cambio di stile in questa edizione di settembre della mia rubrica nella quale, per una volta, ho abbandonato l’ormai classico formato della pagella sostituendolo con un articolo che da più la sensazione di una chiacchierata a ruota libera. Questo perché mi sono accorto che a livello generale le mie opinioni sugli anime in corso non si sono spostate di una virgola rispetto a un mese fa e pertanto, onde evitare di ripetere in stile fotocopia gli stessi giudizi, ho preferito adottare questo formato che ero solito usare nei primi anni di vita di questa rubrica e che mi lascia la libertà di spaziare maggiormente tra i vari argomenti. Può darsi che in futuro decida di alternare a seconda delle esigenze i due formati, in ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate e magari anche quale fra le due opzioni vi risulta più gradevole come lettura.

    Appuntamento ad ottobre dunque, dove col cambio stagione ci attenderà il nostro tradizionale appuntamento doppio, costituito dalla presentazione degli anime del trimestre autunnale seguita poi a ruota dal bilancio finale della stagione estiva, dove spero che ci ritroveremo a celebrare tutti quanti insieme l’ennesima grande stagione chiusasi all’insegna dello yuri. Decisivi in tal senso saranno sicuramente gli sviluppi di Princess Principal, ma anche il modo in cui si sarà concluso Netsuzou TRap, attorno a cui c’è sempre e comunque un minimo di apprensione non avendo la più pallida idea di cosa abbiano in mente gli autori per quanto riguarda il finale. Tutte risposte che potremo avere solo fra un mese: fino ad allora, come sempre, la mia raccomandazione è:

    Stay Hungry, Stay Yuri!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, mentre scorrono ancora negli occhi le immagini della fantastica stagione estiva che si avvia a concludersi in questi giorni la nostra mente inizia a proiettarsi già al futuro e all’imminente trimestre autunnale. Quest’ultimo si presenta alle nostre porte con un discreto carico di anime dal buon potenziale e di conseguenza con la prospettiva che anche nei prossimi mesi avremo parecchio di cui parlare. Andiamo dunque a scoprire quali sono queste opere che ci terranno compagnia in questa nostra rubrica e nel nostro forum durante la stagione conclusiva del 2017.

    Anime Stagione Autunnale 2017


    Konohana Kitan

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    Data di inizio: 4 ottobre

    La punta di diamante della nostra stagione autunnale, nonché uno degli show più attesi dell’intero 2017, è Konohana Kitan, adattamento animato dell’omonimo manga di Sakuya Amano, nato sulle pagine di Yuri Hime S e proseguito poi su Comic Birz dopo la chiusura del primo. Il nome Yuri Hime rappresenta già una garanzia assoluta per tutti noi, sebbene vada precisato che rispetto ad altre opere più recenti nate dallo storico magazine yuri Konohana Kitan rientra nella categoria delle opere appartenenti al genere yuri subtext, in quanto non vi sono approcci di natura fisica fra le protagoniste. E’ chiaro però che si tratta di quel subtext che non lascia spazio ad alcun margine di interpretazione e che di conseguenza può essere tranquillamente considerato come yuri esplicito.

    Per chi ancora non lo conoscesse, Konohana Kitan è uno slice of life ambientato in un onsen al confine tra due mondi e narra le vicende quotidiane del gruppo di kitsune (ragazze volpe) che lavorano al suo interno, con un particolare occhio di riguardo ai rapporti di natura romantica che si instaurano fra di loro. Uno show all’insegna della dolcezza e del sentimento puro, ma che non mancherà sicuramente di regalare anche tanti momenti divertenti. Se desiderate approfondire ulteriormente l’argomento, così da farvi trovare pronti per quando inizierà, potete farlo attraverso i nostri topic dedicati rispettivamente al manga e all’anime. Lì troverete tutto, ma davvero tutto, quello che c’è da sapere su storia, ambientazione, personaggi e quant’altro!

    Trailer:

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    Love Live! Sunshine!! 2nd Season

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    Data di inizio: 7 ottobre

    Un altro show che sicuramente non ha bisogno di alcuna presentazione. Un ritorno attesissimo, non solo da noi ma da tutto il mondo degli appassionati di anime. Dopo lo straordinario successo della prima stagione, capace di bissare quello del suo predecessore Love Live! School Idol Project, le Aqours! riprendono finalmente la loro scalata al Love Live!, la competizione fra idol più famosa nell’intera storia degli anime. Il loro compito non sarà sicuramente facile, e non mi riferisco solo alle vicende intrinseche dell’opera ma anche al confronto sempre accesso nella mente e nel cuore dei fan tra loro e le U’s, che seppero dare vita ad una seconda stagione indimenticabile, entrata di diritto nella leggenda. Personalmente continuo a ritenere arduo che si possa riuscire a replicare integralmente quello che a conti fatti fu un autentico miracolo, tuttavia in questi mesi le Aqours! (fra concerti, tour promozionali e quant’altro) hanno fatto un percorso di crescita tale da essere ormai uscite, almeno credo, dall’ombra di Honoka e compagne, dimostrando di essere ampiamente in grado di raccoglierne la pesante eredità, sia dal punto di vista musicale, sia da quello dell’affetto pubblico. Ed è proprio per questo che ora, dopo una prima stagione passata prudentemente sotto l’ala protettiva delle U’s, mi aspetto non solo di vederle camminare finalmente sulle loro gambe, ma anche che siano state sgravate da quel grosso macigno che pesava su di loro. Il momento di spiccare il volo dunque è arrivato, vediamo di che pasta sono fatte queste ragazze e quali emozioni saranno in grado di regalarci in questa seconda serie di Love Live! Sunshine!!, sebbene sia già perfettamente convinto che comunque vada sarà un trionfo.

    Trailer:

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    Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru: Yuusha no Shou

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    Data di inizio: 7 ottobre

    Un’altra nostra vecchia conoscenza che torna a farci visita. La prima stagione di Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru venne classificata sotto la voce “occasioni sprecate”, sia per quanto riguardava l’aspetto narrativo che per quanto concerne l’elemento yuri. Uno show dal grande potenziale che poteva avere un impatto ben maggiore sul piano emotivo ma che tuttavia proprio sul più bello sembrò mancare un po’ di coraggio, mostrandosi a conti fatti un’opera molto meno matura rispetto alla prima impressione che aveva destato. Tra l’altro erano anni in cui riecheggiavano ancora forti nelle nostre menti le immagini di Puella Magi Madoka Magica e per un bel periodo di tempo dunque il confronto fra quello show e tutti gli altri majokko finiva spesso e volentieri per risultare impietoso, soprattutto ogni volta che gli autori sceglievano di giocarsi la carta sicura del “lieto fino ad ogni costo”, anche se questo significava andare contro ogni logica. Nonostante le mie (e nostre) perplessità l’accoglienza del pubblico giapponese verso quest’anime è stata ottima, e il successo conseguito ha spalancato le porte a questa seconda stagione, che sarà per metà prequel (episodi 1-6) e per metà sequel (7-12). Vediamo dunque se saranno stati fatti dei progressi. Personalmente sono convinto che le varie plot-armor rimarranno invariate e dunque il pathos, come sempre avviene in questi casi, sarà un po’ quel che sarà. Discorso diverso invece per quanto riguarda l’elemento yuri, in merito al quale si erano già intraviste delle cose interessanti durante la prima serie; peccato solo che non fossero state approfondite a sufficienza. Sotto quel punto di vista però il salto di qualità definitivo rimane ampiamente alla portata, pertanto incrociamo le dita.

    Trailer:

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    Two Car

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    Data di inizio: 8 ottobre

    Recentemente il connubio ragazze-due ruote si è dimostrato un trend molto in voga. Negli ultimi mesi infatti abbiamo assistito a parecchi show dedicati a ragazze su cicli e motocicli, sebbene con fortune alterne. Questa volta le ruote diventano tre, visto che Two Car segue le vicende di due ragazze impegnate in gare femminili di sidecar. Le protagoniste sono infatti Yuri Miyata e Megumi Meguro, due studentesse delle superiori residenti nell’isola di Miyake, situata ai confini dell’area metropolitana di Tokyo. La dolce e femminile Yuri è il pilota, mentre l’atletica e mascolina Megumi ricopre il ruolo di passeggero. Nonostante i loro caratteri diametralmente opposti le due ragazze riescono a dare vita ad un team davvero affiatato e in grado di tenere testa ai numerosi equipaggi che di volta in volta si ritrovano a sfidare.

    Veniamo ora alle nostre aspettative: come ogni anime originale è piuttosto difficile fare delle previsioni, e penso che molto dipenderà dalla misura in cui bilanceranno la componente prettamente sportiva con elementi di altra natura. Mi aspetto però che venga prestata particolare attenzione al discorso dell’affinità fra le due protagoniste, poiché il rapporto di fiducia che si instaura fra pilota e passeggero è un elemento fondamentale durante le gare di sidecar e di conseguenza, visto e considerato che negli anime si tende spesso ad enfatizzare oltremodo questi elementi, mi viene spontaneo pensare che il tutto possa svilupparsi in una direzione a noi congeniale. Altri due elementi che mi fanno ben sperare sono l’immenso cast femminile (nel quale potrebbero dunque trovare spazio altre coppie secondarie) e il fatto che il regista dell’anime, Masafumi Tamura, alla sua seconda esperienza in questo ruolo dopo Ange Vierge, ha una carriera trascorsa a lavorare quasi esclusivamente su opere yuri o comunque a sfondo prettamente femminile.

    Trailer:

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    Shoujo Shuumatsu Ryokou

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    Data di inizio: 6 ottobre

    Adattamento animato dell’omonimo manga, Shoujo Shuumatsu Ryokou segue le vicende di due ragazze, Chito e Yuuri, le uniche sopravvissute ad un apocalisse. A bordo della loro Kettenkrad (una sorta di motoretta cingolata) le due protagoniste viaggiano tra le rovine del mondo alla ricerca del necessario per sopravvivere. In un mondo dove non esistono più futuro né speranze le uniche cose che danno a Chito e Yuuri la forza di proseguire in questo viaggio nel nulla sono il legame che le unisce e la presenza reciproca dell’altra persona. Basandomi sulle impressioni di chi ha letto il manga mi pare di aver capito che nonostante lo scenario post-apocalittico non dobbiamo attenderci un anime estremamente cupo o deprimente quanto piuttosto un “cute girls doing cute things” dalle atmosfere molto rilassate. Per quanto riguarda la componente yuri va un po’ a libera interpretazione. Il rapporto tra Chito e Yuuri non viene dipinto sotto una luce romantica in senso stretto, però è chiaro che se si prendono due persone che condividono un legame molto forte e le si pone al centro di un mondo dove esistono solo loro allora viene quantomeno naturale vederle sotto una certa ottica. Molto poi dipenderà dal modo in cui decideranno di portare in scena questo loro rapporto nella versione animata. Personalmente sono molto incuriosito da questo show, anche perché lo vedo come una sfida molto difficile: uno slice of life con due soli personaggi ambientato in un mondo deserto? Buona fortuna! Una piccola curiosità: il setting su cui è stata realizzata quest’opera è quello che era stato concepito originariamente per Sora no Woto, e che poi venne scartato nel momento in cui gli fu preferito quello che tutti conosciamo. Come vedete però le idee non si buttano mai via!

    Trailer:

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    Urahara

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    Data di inizio: 4 ottobre

    In un futuro molto distante quasi tutte le più grandi città della Terra sono state ridotte in macerie da creature provenienti da un altro pianeta. Uno dei pochi baluardi a essere sopravvissuto è il distretto Harajuku di Tokyo che per questo diventa il prossimo obbiettivo degli alieni. Solo un trio di ragazze appassionate di shopping (n.d.r ricordo che il distretto di Harajuku è realmente famoso per essere considerato il punto di riferimento della moda giovanile a Tokyo) potranno salvarlo dalla distruzione. La presenza di un trio di protagoniste (nel quale generalmente si tende a non privilegiare una coppia a svantaggio della terza protagonista), l’idea di base alquanto demenziale e il livello delle animazioni non certo eccellente visto nel trailer (tipico dei prodotti a basso budget) non mi lasciano intravedere grandissime speranze per Urahara. Sappiamo bene però che una chance non la si nega mai a nessuno e pertanto proviamo a dargli comunque un’occhiata nella speranza che possa ribaltare queste mie impressioni iniziali non proprio positive.

    Trailer:

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    E Urahara è anche l’ultima opera che includiamo nel nostro radar in questa fase iniziale del trimestre autunnale, anche se sappiamo bene che molte cose possono poi cambiare in corso d’opera. La nuova stagione si presenta ai blocchi di partenza con tre certezze e almeno un paio buone scommesse, una situazione che ci fa davvero ben sperare e guardare ai prossimi tre mesi con rinnovato ottimismo. Prima però di gettarci a capofitto nella’ultima stagione del’anno, che ci proietterà poi verso gennaio con la sua serie di avvenimenti importantissimi (su tutti il tanto atteso Citrus), rimane ancora da piazzare il tassello conclusivo della stagione estiva che, come già ben saprete se siete dei frequentatori abituali del nostro forum, è stata davvero ricchissima di soddisfazioni. Appuntamento qui fra qualche giorno dunque per il suo bilancio conclusivo, che vi consiglio caldamente di non perdere! Fino ad allora, come sempre…

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    Cari amici e care amiche del Crystal, ben ritrovati all’edizione di ottobre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017. Un editoriale che attendevo di scrivere con ansia poiché segna con ogni probabilità il momento più importante di quest’anno solare, ovvero la chiusura del trimestre estivo. Una stagione che si è rivelata un’autentica miniera d’oro per tutti noi amanti dello yuri e che resterà impressa a lungo nelle nostre menti per la sua incredibile serie di anime che ci hanno fatto divertire, sognare e appassionare a ripetizione. Senza nulla togliere ovviamente all’imminente stagione autunnale, che presenta comunque diverse buone frecce al suo arco (su tutte Konohana Kitan e Love Live! Sunshine!!), ma che onestamente faccio fatica a pensare che possa ripetersi sui medesimi livelli. E in tutta onestà, sperare di poter ripetere per due stagioni di seguito ciò che abbiamo vissuto in queste ultime settimane sarebbe forse chiedere un po’ troppo alle divinità che governano lo yuri!

    Ma adesso mettetevi comodi e iniziamo a ripercorrere assieme questa carrellata delle meraviglie, partendo da quella che è stata la più grande sorpresa della stagione per poi ricordare via via tutte le altre opere che ci hanno segnato in modo indelebile la nostra estate di yuristi.

    Stagione Estiva 2017 - Bilancio Finale



    Hina Logi: From Luck & Logic - Voto 6,5. Mi riesce piuttosto difficile dare un giudizio totalmente imparziale su quest’anime, soprattutto alla luce di quanto è avvenuto negli ultimi episodi. Ma riavvolgiamo insieme il filmato ripercorrendo la sua storia con ordine. Fino a due terzi di stagione Hina Logic era uno show a cui avrei fatto fatica ad assegnare la sufficienza: uno slice of life molto sul generis e che non aveva sfruttato per nulla il setting ereditato dall’opera originale, snocciolando invece un repertorio di episodi piuttosto anonimi e basati molto spesso sulle tematiche più classiche del suo genere. Insomma, niente di particolarmente originale o che facesse gridare al miracolo: l’unico elemento veramente degno di nota e in grado di mantenere vivo l’interesse dello spettatore erano le protagoniste, davvero molto simpatiche e divertenti con in più il fatto di essere molto carine, cosa che, sappiamo bene, non guasta mai. Anche per quanto riguardava lo yuri sembrava il solito film già visto: un po’ di teasing qua e là, qualche sporadica scenetta yureggiante, pairing più o meno accennati, insomma, per farla breve uno show che sembrava destinato a scivolare via in modo quasi anonimo, terminando la sua corsa nella categoria degli anime a cast femminile o tutt’al più, con un po’ di fortuna, nella categoria degli anime yureggianti.

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    La svolta, del tutto inaspettata, è avvenuta verso la fine del settimo episodio, quello del festival, con un improvviso avvicinamento tra le due protagoniste principali, Lion e Nina, che dopo la fiammata iniziale del primo episodio si erano fin lì quasi del tutto ignorate. A partire da quel momento il focus dell’anime è stato dirottato quasi interamente su di loro e nelle quattro puntate rimanenti abbiamo assistito ad un’autentica escalation che nel giro di pochissimo tempo, da semplici amiche quali erano, le ha portate a diventare un’autentica coppia di innamorate. Il culmine di questo loro rapporto è stato raggiunto nel penultimo episodio con un bacio di Lion a Nina parzialmente “oscurato” dal fatto che si trovassero dietro ad una tenda, ma che, per candida ammissione delle dirette interessate, sappiamo comunque esserci stato. Francamente non sono in grado di dire se questa svolta total-yuri fosse stata pianificata fin dall’inizio oppure se sia stato un cambio di rotta deciso ad opera in corso; diciamo che per l’andamento che ha avuto l’anime sono più portato a optare per la seconda opzione e a livello puramente personale mi piace anche immaginare che a un bel momento, quando gli autori si sono resi conti che stavano dando vita ad uno show che non stava andando da nessuna parte, qualcuno sia saltato su e abbia detto “Sapete allora cosa facciamo? La buttiamo sullo yuri!”. La verità su come siano andate realmente le cose probabilmente non la sapremo mai, ma alla fine poco importa, poichè quello che conta davvero è il fatto che ci portiamo a casa una nuova coppia yuri, completamente inattesa e per questo ancora più gradita!

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    Sono stato parecchio indeciso sulla voce a cui inserire Hina Logic, ovvero se considerarlo un Anime Yuri Esplicito o un Anime Yuri Subtext, ma alla fine ho scelto per la seconda opzione visto che il rapporto tra Nina e Lion viene gestito quasi interamente secondo i dettami tipici del subtext, senza cioè che da parte delle due ragazze venga mai “ufficializzata” la loro unione. Certo, c’è l’eccezione del bacio ma anche se in questo caso la sua esistenza è confermata mi sento comunque di considerarlo allo stesso livello del bacio in piscina di Blue Drop o del bacio sulla scopa in Izetta The Last Witch. In ogni caso sappiamo bene che dal nostro punto di vista esplicito o subtext non comporta alcuna differenza sul piano pratico, visto che entrambe le categorie sono poi racchiuse sotto l’unico dicitura Yuri Main, che è quella che conta veramente!

    Netsuzou TRap - Voto 8. Sì lo so, probabilmente sono stato un po’ generoso nei suoi confronti, ma che ci volete fare? In fin dei conti noi siamo un forum yuri e in quanto tale dobbiamo perorare la nostra causa. Esiste forse un motivo differente per seguire NTR che non sia lo yuri? Avete per caso trovato delle tematiche secondarie o altri spunti di interesse al di fuori della romance fra Yuma e Hotaru? La risposta ovviamente è “NO”. NetsuzouTRap altro non è se non un’opera che parla esclusivamente della storia d’amore fra due ragazze, che sono gli unici personaggi femminili in un cast che oltre a loro si compone solo di altri due personaggi maschi (e dunque senza alcuna speranza fin dall’inizio). Stop, non c’è altro da vedere o di cui parlare qui, così come è inutile attendersi qualcosa di diverso: NTR è un’opera semplice, diretta e trasparente, caratterizzata da un’onestà così spontanea da risultare a tratti quasi disarmante. Quest’anime non fa mai mistero di dove voglia arrivare, nè di quale sia lo scopo per cui è stato creato. Non si nasconde dietro alla retorica o a finti moralismi ma si limita a mostrare allo spettatore l’unica cosa che gli interessa, ovvero la passione tra due ragazze che si innamorano, si desiderano, si bramano e si amano. Non necessariamente in questo specifico ordine, e alla facciazza dei loro attuali fidanzati, cosa che ha fatto storcere il naso a ben più di un purista del genere ma che, lasciatemelo dire, possiamo e dobbiamo far passare in secondo piano.

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    Perché se ci mettiamo a fare gli schizzinosi anche di fronte ad un’opera nella quale lo yuri vince su tutto e tutti, in modo inequivocabile e al di là di ogni “se” e di ogni “ma”, beh, allora chiudiamo baracca e burattini e andiamocene tutti a casa! Certo, poi possiamo star qui a discutere all’infinito sulle capacità intellettive delle due protagoniste, che spesso mettono in mostra un QI paragonabile a quello di un criceto, così come è lecito chiedersi se gli stratagemmi di seduzione messi in atto da Hotaru siano moralmente accettabili o meno,ma sul risultato finale penso che non ci si possa né si debba dividere. E parlando appunto del finale, lasciatemelo dire: sia resa lode agli autori per averci regalato una volta tanto una original ending degna di tal nome, in grado di soddisfarci appieno e di dare allo stesso tempo una chiusura totale alla storia. Dopo anni di show lasciati lì a metà, con finali di serie senza capo né coda all’insegna del “laviamocene le mani”, c’è stato finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di battere sul tempo il manga, anticipandone quella che, verosimilmente, sarà la sua conclusione. Era davvero un bel po’ di tempo che un anime non si chiudeva lasciandomi con quella sensazione di “pancia piena” che solo le opere realizzate nella loro interezza ti sanno dare. Bravi ragazzi, e soprattutto brave ragazze, riferito ovviamente a Yuma e Hotaru!

    Princess Principal - Voto 8 ma con un pochino di amaro in bocca. Non vi nascondo che fino a due terzi di stagione ero convinto che questo show avrebbe posto la sua candidatura al titolo di miglior opera dell’anno (non solo dell’estate), e contemporaneamente avevo accarezzato l’idea che potesse scrivere alcune pagine memorabili legate al nostro genere, sulla falsariga di ciò che fecero ad esempio l’anno scorso Izetta the Last Witch o Flip Flappers. Invece, pur rimanendo un anime molto valido, appassionante da seguire e con un setting decisamente bizzarro ed originale, è mancato un pochino proprio sul più bello per via di alcune scelte di trama un pochino discutibili. La questione dello scambio di identità involontario fra Charlotte e Ange, che ha finito con l’invertire ruoli, vite e destini delle due ragazze, non è sicuramente la trovata più originale di sempre e ha finito per rendere un po’ scontata quella che fino ad allora era stata una storia densa di misteri e dagli sviluppi imprevedibili. Inoltre ad un certo punto ho iniziato a scorgere chiaramente la presenza di una plot armor per tutte e cinque le protagoniste. Francamente non sono in grado di identificare con esattezza quale sia stato l’istante preciso in cui questo è accaduto, tutto quello che so però è che da quel momento in poi la storia ha finito inevitabilmente col perdere un pochino di pathos. Questo tuttavia non mi ha impedito comunque di godermi appieno un ultimo episodio che, nonostante il finale scontato, è stato davvero al cardiopalma e che pur non avendo concluso granchè a livello di trama principale può essere considerato abbastanza soddisfacente come finale di stagione. Certo, questo mio giudizio positivo parte dal presupposto che sia prevista una seconda serie, cosa che peraltro reputo alquanto probabile, poiché in caso contrario non vi nascondo che sarei stato abbastanza deluso di come è stata conclusa l’intera vicenda. Ma vedrete che non sarà finita così.

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    Per quanto riguarda lo yuri vale un po’ quello che ho detto per l’anime in generale, vale a dire che mi aspettavo un pochino di più da Ange e Charlotte, sebbene non vi sia alcun dubbio sulla natura del rapporto che le lega, men che meno sull’importanza capitale che questo riveste nello sviluppo di tutta la trama di Princess Principal. Proprio per questo la loro relazione rientra a pieno titolo nella categoria dello Yuri Subtext seppure, a differenza di tante altre coppie yuri che hanno fatto la storia, le loro manifestazioni d’affetto siano piuttosto contenute. Stiamo parlando dunque di un subtext leggermente più pacato rispetto a quello a cui siamo stati spesso abituati (forse perché Ange e Charlotte da buone inglesi preferiscono mantenere il loro tradizionale aplomb)e che non dà quasi mai adito nel corso dell’anime a grandissime scene romantiche, tranne forse che nell’occasione della fuga delle due ragazze dal palazzo durante l’ultimo episodio . Nonostante questo il loro sentimento traspare in modo chiaro e inequivocabile nel corso di tutto l’anime, per poi emergere prepotentemente nei rari momenti in cui le due ragazze si trovano da sole,e dove non perdono mai l’occasione per ribadire ciò che provano una per l’altra. Sicuramente una seconda stagione sarebbe fondamentale per approfondire ulteriormente anche questo aspetto e chissà, regalarci magari quella scena romantica e da batticuore che tutto sommato in questa serie non si è mai vista veramente.

    New Game!! - Voto 10. Non è mai semplice giustificare un voto che rappresenta la perfezione, tuttavia sfido chiunque abbia visto New Game!! a dimostrarmi il contrario. Quest’anime avrebbe potuto tranquillamente campare di rendita, limitandosi semplicemente a riproporre tutto quanto di buono si era visto nella prima stagione, ma invece ha deciso di fare molto di più. Fin dagli episodi iniziali si era capito chiaramente che l’asticella qualitativa era stata alzata, con l’introduzione dell’elemento dramma a fare capolino per la prima volta nella quotidianità di Aoba e colleghe. Era quello il chiaro segnale di una maturazione in corso per questo show, che ora riusciva ad alternare ai suoi già noti ed irrinunciabili momenti di dolcezza e divertimento alcune situazioni nuove, caratterizzate da atmosfere un po’ più tese, nelle quali trovavano spazio i piccoli psicodrammi delle protagoniste. I personaggi ora iniziavano ad essere un po’ più complessi e ad assumere uno spessore psicologico ben maggiore rispetto alla prima stagione, sotto un certo punto di vista risultavano anche essere molto più credibili di prima. E quello era solo il primo passo di quell’evoluzione totale a cui abbiamo assistito nel corso di questi dodici episodi, caratterizzati da una continua serie di eventi che hanno rivoluzionato di volta in volta gli equilibri dell’anime: dalla riorganizzazione interna dei ruoli, con la conseguente promozione di Hifumi a capoufficio, all’assunzione in qualità di stagista di Nene (forse il personaggio che ha avuto la maturazione maggiore), per arrivare infine all’ingresso in azienda di Narumi e Momiji, che con la loro competitività hanno un po’ turbato il clima idilliaco della Eagle Jump.

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    Ma il vero terremoto è andato in scena nell’episodio finale, con l’abbandono di Kou e il suo ideale passaggio di testimone ad Aoba, un evento che ha rappresentato l’ennesima tappa del processo di crescita di quest’ultima, passata nel giro di 24 episodi dal ruolo di neoassunta a quello di main chara designer all’interno dell’azienda. Progresso, evoluzione, maturazione, tutti termini che sapete benissimo quanto siano cari al sottoscritto e che da sempre considero come uno degli elementi più importanti per determinare la qualità di un anime, ancora di più se il soggetto in questione è uno slice of life, tipologia di show che ha nei personaggi il suo elemento cardine. Il processo di crescita delle protagoniste a cui abbiamo assistito in New Game!, soprattutto in questa seconda stagione, è stato a dir poco strepitoso e lo trovo davvero pari a pochi altri, forse al solo Hidamari Sketch, il quale, non a caso (e proprio come New Game!), rappresenta una delle eccellenze assolute nel suo genere. Normalmente uno slice of life esaurisce il suo ciclo di vita nell’arco di due, massimo tre stagioni. Nel caso di New Game! non è assolutamente così, anzi, alla fine di questa seconda serie la sensazione è quella di un anime che sta entrando soltanto ora nel vivo e a cui dunque rimangono ancora parecchie cose da raccontare.

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    Anche per quanto riguarda lo yuri direi che sono stati fatti non pochi progressi, tanto che la categoria degli Anime Yureggianti inizia a stargli un po’ troppo stretta. Al di là del solito gioco dei pairing (che comunque poco alla volta iniziano ad essere sempre più delineati) rispetto alla prima stagione abbiamo avuto un atteggiamento decisamente più sfrontato da parte di due personaggi chiave. Sto parlando ovviamente di Shizuku e Rin: la prima infatti non sembra porsi più alcun problema nel manifestare apertamente la sua passione nei confronti delle sue impiegate e oltre a importunarle ad ogni occasione arriva perfino ad ammettere candidamente di prendere in considerazione solo ragazze giovani e carine durante la selezione del personale. Rin, dal canto suo, ha deciso finalmente di rompere gli indugi e di esprimere in modo più palese i suoi sentimenti nei confronti di Kou, verso cui, in ben più di un’occasione, manifesta anche evidenti segni di gelosia. Peccato solo che per la maggior parte del tempo questi segnali non vengano colti dalla sua ingenua amica. Poco male però, visto che tutto questo crea comunque i presupposti sufficienti per una promozione di New Game! nella categoria degli Anime Yuri Comici.

    Senki Zesshou Symphogear AXZ - Voto 7. Sì lo so, avevo detto che non avrei scritto più nulla su di lui in fase di editoriale ma francamente non me la sento proprio di escludere da questo carosello festoso una delle saghe yuri più longeve di sempre, nonché un anime che, per quanto mi faccia infuriare, alla fine qualche cosa di buono ce lo regala sempre e comunque. Non fa eccezione alla regola questa quarta stagione, caratterizzata dalla solita storia idiota e piena di controsensi portata in scena come d’abitudine in modo magnifico. Un affermazione che so bene essere un controsenso ma che proprio per questo calza alla perfezione per quest’opera. Se ci si limita a guardare Symphogear facendosi trascinare dal suo ritmo, dalla sua azione e dalle sue musiche, senza fermarsi mai per un istante a riflettere su ciò che sta accadendo, allora questo è e rimane uno show magnifico. I problemi nascono quando si decide di collegare il cervello e analizzare le cose con un minimo di logica. C’è però una grossa novità a questo giro in quanto, udite udite, per la prima volta dai tempi di Kanade sembra che sia andato in scena per davvero un sacrificio eroico! Uso il condizionale poiché sappiamo bene che con Symphogear nessun personaggio sparisce mai per davvero, eccezione fatta ovviamente per la povera Kanade (che mi chiedo ancora oggi cosa abbia fatto agli autori per meritarsi tutto questo).

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    Ad ogni modo, il motivo per cui Symphogear è qua lo conosciamo bene e risponde al nome di HibiMiku. Senza nulla voler togliere all’altro grande pairing di questo show (ovvero Kirika e Shirabe) e alla fedeltà di Tsubasa (che nel corso del penultimo episodio ci ha commosso oltremisura ribadendo che la sua esistenza è votata a Kanade), il valore di questa coppia assume dei contorni sempre più epici man mano che gli anni passano. Mai come in questa quarta stagione le due ragazze sono state capaci di oscurare tutto il resto con il loro sentimento, dando riprova, ogni volta che ce n’è stata l’occasione, della forza della loro unione. Quello tra Hibiki e Miku è un amore incrollabile, che invece di scemare si fa sempre più forte con il trascorrere del tempo, ed è la vera forza che spinge le due ragazze ad affrontare a visto aperto i pericoli che puntualmente si presentano loro davanti, fino a diventare, come in questo caso, il fattore chiave per determinare le sorti dell’anime (e con esso del mondo intero). Hibiki e Miku fanno coppia fissa dal primo episodio di Symphogear, anzi, da ancora prima che cominciasse la prima serie e con questa quarta stagione arrivano ad eguagliare il record di coppia più longeva di sempre nella storia degli anime yuri, detenuto alla pari con Sachiko e Yumi di Marimite (sebbene Yumi nella quarta stagione si divida tra la stessa Sachiko e Touko) e con Nanoha e Fate (sebbene in una delle quattro serie siano solo personaggi di supporto). La già annunciata quinta stagione le spingerà dunque là dove nessuna altra coppia è mai arrivata prima d’ora, una soddisfazione davvero meritata, accompagnata anche dalla “benedizione” delle loro seiyuu, le quali, in una sorta di coming out, hanno confermato l’amore tra le due ragazze.

    Quattro main yuri anime dunque, più un quinto show che risale in una delle categorie “surrogate” dello yuri main: c’è davvero di che stropicciarsi gli occhi di fronte a tutto quello che ci ha portato questa stagione estiva, la quale, se ancora ce ne fosse stato bisogno, ci ha fornito l’ennesima riprova di come il genere yuri sia ormai sulla breccia, posizione che spero possa mantenere per ancora tanto, tanto tempo. Ma il bello è che non è ancora finita qui, poiché oltre agli show già citati bisogna annotare la presenza di altre opere con contenuti yuri che rientrano in alcune delle categorie minori. Andiamo dunque a spendere qualche parola anche per loro.

    Centaur no Nayami. Voto: 6,5 all’intrattenimento, 8 all’originalità e al coraggio. Credo che Centaur no Nayami sia il primo slice of life nel quale il vero protagonista non è uno o più dei personaggi che compongono l’anime ma il mondo stesso nel quale questi ultimi vivono. Proprio per questo lo show tende spesso e volentieri a divagare, dedicando parti di episodi (quando non addirittura episodi interi) ad elementi totalmente esterni o ad aspetti che in altre opere sarebbero totalmente marginali, ma che qui assumo invece un ruolo focale. Dissertazioni di varia natura (politica, storica, sociologica, pseudo-scientifica e chi più ne ha più ne metta) accompagnano a più riprese le vicende quotidiane di Hime e compagne, arrivando spesso a sovrapporsi o a sostituirsi ad esse, al punto da rendere in alcune occasioni la visione di questo show non poco pesante, per non dire proprio noiosa, soprattutto da metà stagione in poi. E forse la scelta di sacrificare la parte di intrattenimento vera e propria per dare maggior risalto al disegno che vi è attorno si è rivelato un tributo un po’ troppo gravoso da pagare, soprattutto nell’economia di un anime da soli 12 episodi per quanto, va detto, questo disegno si riveli davvero geniale e in grado di accendere molti spunti di riflessione nella mente dello spettatore. Molto probabilmente quest’anime avrebbe dovuto avere molto più tempo a sua disposizione per potersi rivelare nella sua interezza ed essere dunque compreso e apprezzato fino in fondo.

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    Per quanto riguarda la componente yuri bisogna innanzitutto partire dal fatto che le tematiche a sfondo sociale quali l’omosessualità (oltre a tante altre come il razzismo, la tolleranza fra individui, le unioni interrazziali, eccetera) sono uno degli elementi che trovano più risalto in Centaur no Nayami, che ci presenta un mondo nel quale le coppie LGBT sono apparentemente tollerate. Proprio per questo motivo è possibile annoverare al suo interno la presenza di una coppa dichiaratamente lesbica, Mitsuyu e Michiru anche se, ad onor del vero, queste ultime vivono i loro momenti di gloria nei primissimi episodi dello show, dopodiché non appaiono quasi più fino alla fine. In aggiunta a loro, vanno però annotati anche un bacio yuri fra Hime e Nozomi in qualità di scena d’apertura dell’anime, una velata cotta da parte di Nozomi nei confronti della stessa Hime e la presenza di vari subtext tra altri personaggi, materiale più che sufficiente per inserire Centaur No Nayami nella categoria degli Anime a Componente Yuri Secondaria Importante.

    Action Heroine Cheer Fruits - Voto 7. Finalmente un idol show carino e divertente che nella sua semplicità è riuscito a trovare un’identità propria, lasciando così un’impronta tutto sommato abbastanza originale all’interno di un genere ormai inflazionato oltre ogni limite. Il grande pregio di Action Heroine Cheer Fruits è stato quello di proporsi sempre come un anime molto energico e dallo spirito estremamente positivo, un’indole che non ha mai rinnegato neanche durante le fasi più delicate della storia. Quest’anime è la dimostrazione pratica di come sia possibile sfruttare la componente sentimentale per accendere emozioni nello spettatore senza perdersi via in momenti esageratamente mielosi e soprattutto senza ricorrere ad inutili melodrammi. In tutto l’anime non c’è mai stata una sola reazione delle protagoniste che agli occhi dello spettatore potesse apparire eccessiva, così come ogni singolo evento narrato è stato gestito nei ritmi e nei modo appropriati, senza caricarlo mai esageratamente dal punto di vista emotivo. Il risultato finale è stato così quello di dare vita ad una storia che, pur non essendo certamente strabiliante, è risultata sempre e comunque gradevole da seguire. Anche il cast si è rivelato di buon livello, con alcune individualità interessanti e una sinergia di gruppo molto buona fra le protagoniste. Bravi infine gli autori a rielaborare in modo tutto sommato originale alcune idee prese in prestito a certe opere del suo genere, e a cui Action Heroine Cheer Fruits è chiaramente ispirato (chi ha detto Love Live??)

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    Lo yuri in quest’anime ruota interamente attorno ad un’unica figura, ovvero la leader del gruppo Misaki. Quest’ultima può vantare infatti ben due spasimanti, la sua inseparabile confidente (nonchè amica del cuore) Roko e l’irridicubile Momoi, che nutre una tale ammirazione nei suoi confronti da sfociare quasi nella venerazione vera e propria. Inutile dire che alla prima sono stati riservati i momenti di natura più profonda e sentimentale, mentre la seconda si è resa protagonista delle scenette più esplicite e dal sapore più comico. Questo pseudo-triangolo sentimentale consente ad Action Heroine Cheer Fruits di potersi accasare nella categoria degli Anime Yureggianti, visto che comunque stiamo parlando di uno yuri che non raggiunge mai livelli particolarmente eclatanti, sebbene sia visibile in più di un’occasione.

    Vi ricordo inoltre che sempre al’interno della categoria Anime Yureggianti è stato collocato il droppatissimo anime Battle Girl High School.

    E con questo siamo arrivati davvero alla conclusione di questa bollentissima estate. Non c’è tempo di riposarsi però, o anche soltanto di rifiatare, poiché la stagione autunnale di fatto è già qua alle porte e se pensate che dopo la scorpacciata estiva qualcuno qua sia sazio allora si sbaglia di grosso, perché, come si suol dire, l’appetito vien mangiando! E anche se in apertura di editoriale ho detto che non dobbiamo essere avidi e sperare che ogni stagione possa essere come quella che abbiamo appena vissuto, in realtà sappiamo benissimo che sotto sotto lo vorremmo sempre! Avanti coi nuovi anime dunque, ma soprattutto avanti con lo yuri!

    Quanto a noi l’appuntamento è come sempre fra un mesetto circa per il primo bilancio della nuova stagione. Ancora buon inizio d’autunno a tutti e che lo Yuri sia sempre con voi!

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, benvenuti all’edizione di novembre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017, il primo dei tre appuntamenti riservati agli anime della stagione autunnale, l’ultima di un’annata che fino ad oggi non è stata certamente avara di soddisfazioni. Non fa eccezione nemmeno la stagione in corso, sebbene dopo l’incredibile scorpacciata estiva sia inevitabile avere la sensazione che questa sia un pochino più leggera a livello di contenuti. In realtà ciò è vero solo in parte, poiché a volte bastano solo una o due opere con i giusti connotati per riempire un’intera stagione e farci comunque sentire realizzati, e tra gli anime in corso i candidati a ricoprire tale ruolo sono sicuramente più di uno. Andiamo dunque a vedere quali sono e chi fra essi si è distinto maggiormente in questo scorcio iniziale d’autunno.

    Bilancio anime in corso



    Prima di cominciare faccio una piccola premessa. Nell’ editoriale di questo mese non troverete traccia della seconda stagione di YuYuYu poiché ho deciso di seguire la tendenza del fandom, ovvero quella di considerare le due parti da cui è composta come due anime separati. Ciascuno di essi verrà dunque valutato come opera a sé, con un solo bilancio alla fine dei rispettivi 6 episodi da cui sono composti. Nella rubrica di dicembre troverete dunque le mie valutazioni su Washio Sumi no Shou, il prequel attualmente in corso che si concluderà a metà mese, mentre a stagione terminata stilerò il bilancio dei sei episodi rimanenti che andranno a comporre la serie denominata Yuusha no Shou e che costituiranno la seconda stagione vera e propria di Yuuki Yuuna is a Hero.

    Konohana Kitan - Episodi 1-4 - Voto: 9. Chi come me ha alle spalle anni e anni passati a leggere centinaia (se non addirittura migliaia) di pagine di Yuri Hime non potrà non aver provato un immediato senso di familiarità nel vedere Konohana Kitan. Quelle atmosfere delicate e leggere che ci fanno sentire come se fossimo a casa, quella profusione di sentimenti che ci avvolgono nella loro dolcezza e quella sensazione di assoluta purezza che permea ogni elemento dell’anime costituiscono la vera essenza di fondo di questo genere a noi così caro. Konohana Kitan è una delle più limpide espressioni del genere yuri mai viste fino ad oggi, uno show di cui per anni abbiamo sentito la mancanza e di cui forse avevamo bisogno ben più di quanto non pensassimo per rinsaldare i legami con le nostre origini dopo tanto, forse troppo, tempo trascorso tra surrogati e derivazioni di ogni tipo. E il bello è che Konohana Kitan non si sta limitando a rendere felici solo noi yuristi ma sta raccogliendo consensi un po’ dovunque per le sue qualità come anime a livello generale.

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    Piacciono infatti le sue protagoniste, così dolci e carine ma allo stesso tempo terribilmente divertenti , piacciono le sue atmosfere idilliache e la sua collocazione a metà tra sogno, folklore e fantasia ma soprattutto piace la sua capacità di coniugare in modo pressoché perfetto i numerosi elementi che lo caratterizzano, bilanciando così tra loro aspetti apparentemente distanti quali comicità, dramma e sentimento. Konohana Kitan è un anime in grado di farci passare da momenti di divertimento totale nei quali ci fa ridere a crepapelle ad altri dove riesce ad emozionarci profondamente arrivando addirittura in certe occasioni a farci commuovere, il tutto in modo perfettamente naturale, senza mai perdere la sua leggerezza, ma soprattutto senza darci quella fastidiosa sensazione di “sbalzo umorale” che in passato abbiamo provato con certi altri show. Al contrario, tutte le emozioni che quest’anime ci regala costituiscono un flusso armonioso da cui è estremamente facile lasciarsi trasportare.

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    Konohana Kitan è un anime che incarna come pochi la filosofia dello yuri ed è la dimostrazione di quello che da anni andiamo ripetendo fino alla nausea, talvolta anche invano, ovvero che la componente fisica, per quanto sicuramente non ci dispiaccia quando è presente, non è fondamentale per dare vita ad un rapporto di natura esplicita. Al momento la situazione dal punto di vista sentimentale vede la presenza di una coppia conclamata, vale a dire Ren e Natsume, e di un’altra che definiamo “work in progress”, con Satsuki che sicuramente è sulla buona strada per innamorarsi della dolce Yuzu. Ma a quanto pare anche le altre due protagoniste principali, ovvero Kiri e Sakura, sembrerebbero essere in una relazione sentimentale sebbene la questione, almeno per il momento, sia stata solo vagamente accennata. Chissà se in futuro ci verrà rivelato qualcosa di più sul loro legame, ma intanto godiamoci queste altre due coppie che già da sole sono davvero tanta roba!

    Urahara - Episodi 1-4 - Voto: 6, ma ammetto candidamente che questa valutazione non riflette il mio effettivo indice di gradimento di questo show, che è in realtà molto più alto. Tuttavia è fondamentale partire dalle considerazioni oggettive e parto subito col dire che per molti aspetti è difficile (almeno per il momento) poter considerare Urahara un bell’anime: la sua trama, per quanto volutamente surreale, sembra non avere né capo né coda e i vari avvenimenti della storia si succedono senza alcuna logica apparente. La caratterizzazione dei personaggi poi è quasi del tutto inesistente e le protagoniste sono totalmente piatte e bidimensionali. La prima impressione che si ha guardando Urahara è quella di assistere a uno show ispirato ai mahou shoujo per bambini, in una sorta di effetto volutamente naif o, se preferite, un “falso artistico” di cui ancora non si capisce lo scopo, ammesso e non concesso che quest’opera ce l’abbia davvero uno scopo. Tuttavia è innegabile che quest’anime abbia un fascino misterioso e qualcosa in grado di catturare lo spettatore, al punto che una volta che lo si è iniziato è quasi impossibile abbandonarne la visione.

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    Cosa sia questo qualcosa è davvero difficile stabilirlo: forse è la sua capacità di catturare lo sguardo e di rapire la mente grazie al suo stile unico e coloratissimo, forse è quella sensazione di dolcezza che traspare un po’ dovunque, forse è per via delle protagoniste, che saranno sì un po’ piatte, ma allo stesso tempo sono anche così dannatamente stilose. O forse è semplicemente la malsana, masochistica curiosità di volere a tutti i costi capire dove si voglia andare a parare con questa roba. Sta di fatto che a un certo punto sono arrivato quasi a ipotizzare che quest’anime sia in realtà una nuova forma di droga poiché, ripeto, apparentemente non c’è davvero alcuna spiegazione logica in grado giustificare il piacere che si prova nel guardarlo. Non c’è nemmeno yuri, visto che il rapporto fra le tre protagoniste è sviluppato sotto forma di una solida ed affettuosa amicizia, e per come è impostato lo show credo che ben difficilmente ci potrà mai essere spazio per tale elemento. Eppure…

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    Spesso e volentieri si dice che la sostanza conta più dell’apparenza. Ebbene, Urahara è una delle rarissime eccezioni a questa regola e nel suo caso sembra quasi che l’apparenza sia più che sufficiente a compensare l’attuale mancanza di sostanza. Se (e fino a quando) questo incantesimo sia destinato a durare ovviamente non mi è dato di saperlo tuttavia penso che prima o poi quest’anime sarà costretto a togliere la maschera e a svelare una volta per tutte il suo vero volto. Non sono in grado di dirvi se ve lo consiglierei o meno, anche se sono sicuro che quello che vi ho appena raccontato probabilmente avrà acceso la vostra curiosità. Se decidete però di provarlo fate attenzione, poiché vi assicuro che dà dipendenza. Non ditemi poi che non vi avevo avvisato!

    Shoujo Shuumatsu Ryokou - Episodi 1-4 - Voto: 8. Se fino ad oggi non avevate mai pensato che un anime ad ambientazione post apocalittica potesse essere tenero e rilassante allora dovete proprio dare un’occhiata a Shoujo Shuumatsu Ryokou. Uno show dolcissimo e toccante, capace di toccare delle vette di poesia davvero altissime, portando lo spettatore a riflettere su tutta una serie di argomenti spesso anche molto profondi. Due giovani ragazze, semplici e per certi aspetti anche piuttosto ingenue, costrette ad affrontare da sole un mondo sconosciuto e completamente in rovina, alla ricerca non solo del necessario per sopravvivere, ma spesso anche di una ragione per cui valga la pena di continuare a vivere. E così le vediamo muoversi tra macerie e città fantasma, due minuscoli puntini nella vastità di un universo ignoto, un universo che però, a differenza di molti altri anime dallo scenario simile, non sembra nascondere delle vere e proprie insidie, ponendosi più che altro come un osservatore silenzioso ed imponente, e i cui immensi relitti altro non sono se non l’ultima testimonianza di una civiltà che ormai è sparita per sempre. C’è un velo di profonda malinconia a permeare le vicende di Shoujo Shuumatsu Ryokou, un silenzio assordante che viene rotto solo dal passaggio della Kettenkrad, l’inseparabile motocicletta corazzata che Chito e Yuuri utilizzano per i loro spostamenti.

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    Allo stesso tempo però non sembra esserci mai troppa disperazione o tristezza nell’animo delle due protagoniste poiché su di esse prevarica sempre la loro voglia di esplorazione, quella fame di scoperta (o per meglio dire di riscoperta) che rappresenta la loro vera scintilla vitale, alla quale va poi aggiunto l’altro elemento imprescindibile per la loro esistenza, ovvero la costante e reciproca presenza. Le due ragazze infatti sono piuttosto agli antipodi come carattere ma proprio per questo motivo finiscono per completarsi a vicenda. Chito è pacata, razionale e riflessiva, possiede una buona cultura ed è sicuramente quella più dotata sul piano spirituale. Yuuri al contrario è un autentico concentrato di ignoranza: rozza, analfabeta e dai modi spicci, preferisce usare la forza bruta piuttosto che il cervello. Una simile miscela non può ovviamente che generare frequenti bisticci e discussioni ma allo stesso tempo finisce per rendere indispensabile per ognuna la presenza dell’altra. Nonostante quella fra loro sia un’autentica simbiosi, il rapporto fra Yuuri e Chito non è stato impostato in chiave yuri bensì sotto forma di un’autentica amicizia. Tra le due ragazze c’è un forte cameratismo e un affetto che ha chiaramente delle radici molto profonde, pur non sviluppandosi mai in chiave romantica. Così come Urahara dunque, anche Shoujo Shuumatsu Ryokou sembra essere orientato verso la categoria degli Anime a Cast Femminile.

    Love Live! Sunshine!! - Episodi 1-4 - Voto: 7. Diciamolo chiaramente: per usare un’espressione presa in prestito dall’ambito commerciale Love Live! è un prodotto che "si vende da solo". Sarà per quell’aura mistica che ormai lo circonda, sarà per le sue tematiche che poco alla volta sono diventate un vero e proprio marchio di fabbrica, sarà per la bellezza intrinseca dei suoi elementi, insomma, qualunque sia il segreto che c’è dietro questa sua formula magica, Love Live! è uno show che nasce vincente e che per questo non potrà mai non piacere. Ma forse è proprio per questo motivo che gli autori si sentono ogni volta in dovere di dare qualcosa di più, con il rischio inevitabile di finire talvolta per strafare. E’ il caso ad esempio della seconda puntata, nella quale si è voluta forzare a tutti i costi una coesione tra le protagoniste, in seguito a quella che è stata una vera e propria dichiarazione d’intenti, col risultato di dare vita ad un episodio indubbiamente divertente ma allo stesso tempo davvero molto poco spontaneo. Ancora peggio è andata poi con il terzo episodio, nel quale si è superato davvero troppo il limite dell’inverosimile finendo così per sminuire l’impatto emotivo di un passaggio chiave della storia. Questo show ha sempre fatto delle piccole concessioni alla fantasia (chi ad esempio non ricorda la scena in cui Honoka fece smettere di piovere urlando?), tuttavia se quei momenti tutto sommato potevano essere letti in chiave puramente metaforica la stessa cosa non si può dire per il fatto di aver visto un gruppo di ragazze fare un’audizione pubblica, percorrere non si sa quante decine di chilometri correndo e poi avere ancora le forze per fare una seconda esibizione. OK la gioventù e la stamina, ma stiamo parlando di idol o di triathlete? Anche sotto questo punto di vista dunque si è voluta forzare un po’ troppo la mano con la questione del “miracolo”.

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    Eppure dovrebbero ricordarsi benissimo che il vero “miracolo”, quello fatto con la prima serie, nacque proprio grazie alla spontaneità della sua storia e al modo totalmente naturale con il quale si formarono tutte le alchimie necessarie a dare vita a quello straordinario risultato. Ma fu una combinazione che nacque quasi per caso, non certo programmata a tavolino, e che, come avviene sempre quando un’opera raggiunge dei livelli di successo inimmaginabili, fu probabilmente figlia di un mix di elementi che includevano sì una certa quantità di bravura, ma anche una bella dose di fortuna. E se è vero che da un lato con quella leggenda ci si deve bene o male confrontare è anche vero che la ricerca a tutti i costi del colpo ad effetto finisce purtroppo col sortire l’effetto opposto, ovvero quello di dare vita a dei confronti che, per il bene di questo show, è meglio evitare. Meglio dunque concentrarsi su ciò che queste ragazze hanno da offrire, che non è sicuramente poco, e lasciare che le cose seguano il più possibile il loro corso naturale. In sostanza proprio quello che è avvenuto nel quarto episodio, dove finalmente si è tornati a lavorare sulla crescita dei personaggi e su quello che deve diventare il primo obbiettivo di questa serie, ovvero quello di dare alle Aqours un'impronta tutta loro, che sia quanto più possibile unica ed originale. Ed è solo attraverso questo processo di forgiatura di una vera anima per le Aqours che sarà davvero possibile capire dove queste ultime potranno arrivare, ma è una cosa che si può scoprire solo cammin facendo e che non può (né deve) essere stabilita a priori.

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    Mi rendo conto che forse questo giudizio potrebbe sembrare più duro di quanto in realtà non sia, anche perché, come già detto, Love Live! Sunshine!! è un anime altamente godibile e pieno di momenti divertenti, tuttavia è risaputo che quando su uno show ci molto aspettative si tende sempre ad alzare l’asticella, pretendendo ogni volta da lui il meglio. E in ogni caso siamo solo all’inizio, la partenza è stata buona, forse non ottima ma comunque incoraggiante, le canzoni poi, come sempre, sono bellissime! Ricordo peraltro che nemmeno i primi episodi di Love Live! School Idol Project! S2 furono poi così strabilianti, con la vera svolta che arrivò solo a partire da metà stagione. Attendiamo dunque fiduciosi e nel frattempo godiamoci la sfida al titolo di miglior pairing dell’anime che continua ad essere davvero molto serrata e che per ora vede Kanon/Mari e Chika/Riko perfettamente alla pari, anche se ad onor del vero nelle ultime puntate le scene migliori, contro ogni previsione, ce le hanno riservate Dia e Ruby. Certo, siamo tutti quanti consapevoli che si tratta di un pairing su cui ben difficilmente gli autori potranno mai puntare (per ovvi motivi), tuttavia sono sicuro che quelle piccole concessioni che hanno fatto siano state già più che sufficienti per infiammare la fervida fantasia dei fan.

    Two Car - Episodi 1-4 - Voto: 5,5. Faccio subito una premessa. Il mio giudizio su Two Car non è condizionato dalla questione legata a Yuri e Megumi e alla conseguente gestione dell’elemento yuri, di cui parlerò approfonditamente più avanti. Anche senza tutte le difficoltà generate dal fatto di dover guardare un anime di cui si odiano le protagoniste principali penso che Two Car avrebbe raggiunto al massimo una sufficienza risicata. Il motivo è presto spiegato e consiste nel fatto che questa volta “lo strano mix” non funziona. Dal punto di vista puramente tecnico quest’anime è indubbiamente di ottimo livello, in particolare per quanto riguarda l’elemento sportivo, che è stato sviluppato in modo preciso e realistico dando un’immagine molto accurata di come funzionano le corse di sidecar. Se provate a guardare un video su Youtube vi rendete immediatamente conto che tutte le informazioni relative agli stili di guida, al ruolo dei due membri dell’equipaggio, all’impostazione del veicolo in pista corrispondono totalmente alla realtà. Perfino i rumori dei motori che sentiamo durante le corse sono stati presi da gare vere, così come è altrettanto vero che sull’Isola di Man si corre annualmente una delle gare motoristiche su strada più importanti al mondo, il famoso TT che, tra le varie categorie, prevede effettivamente anche quella fra sidecar. Proprio per via di questo realismo a mio parere sarebbe stato dunque più opportuno, almeno per una volta, evitare di lasciarsi tentare dall’elemento moe e optare per un cast dalle caratteristiche più mature inserendo dei personaggi un po’ più verosimili.

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    Per carità, le varie coppie di ragazze, ad eccezione di Yuri e Megumi, possono anche risultare molto gradevoli da vedere e prese come elemento a sé sono sicuramente valide. La coppia sadomaso, le due principesse, le due “simil Haruka/Michiru” (e ancora dobbiamo scoprire le altre) danno vita ad un cast variopinto e a tratti anche abbastanza originale, ma nel momento in cui si devono mettere insieme i due elementi principali dell’anime la sensazione che si ha è quella di una bella occasione sprecata. Non si capisce infatti perchè da almeno vent’anni a questa parte non sia possibile assistere ad un bell’anime sportivo femminile che prenda davvero sul serio questa sua componente, portandola avanti di pari passo con quegli altri elementi fondamentali legati allo sviluppo dei personaggi e dei rapporti interpersonali. Credo, ma non vorrei sbagliarmi, che gli ultimi ad averlo fatto siano stati gli anime sulla pallavolo realizzati a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. Qualche anno fa ci andò molto vicino Sekai de Ichiban Tsuyoku Naritai!, opera ambientato nel mondo del wrestling femminile, ma la sua qualità non eccelsa gli impedì di lasciare il segno. C’è stato poi Keijo, è vero, ma a parte il fatto che dal punto di vista commerciale fu comunque un flop, lo “sport” da lui trattato è una pura invenzione di fantasia e pertanto non fa testo. E così, mentre gli anime sportivi dedicati alla controparte maschile legati a calcio, basket, pallavolo, ciclismo (e chi più ne ha più metta) diventano delle super-hit capaci di conquistare decine di migliaia di appassionati, i vari show femminili dedicati al ping pong o al ciclismo sono finiti rapidamente nel dimenticatoio senza lasciare alcuna traccia. La stessa sorte che verosimilmente toccherà anche a Two Car.

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    Ritengo inoltre che la trovata di dare vita ad una coppia di protagoniste principali divise da una profonda inimicizia per il fatto di essere innamorate dello stesso uomo si stia rivelando come una delle scelte più controproducenti possibili per questo show. E non è tanto la presenza della componente etero a dare fastidio (anche se a noi sicuramente non può fare piacere) quanto proprio il fatto che il loro rapporto di estremo antagonismo, che sfocia in continue liti ed isterismi, stia finendo per renderle tremendamente sgradevoli, esattamente come le loro interazioni, che hanno ormai superato il limite della sopportabilità. Negli ultimi episodi sono arrivato al punto che quando Yuri e Megumi iniziano a discutere (cosa che avviene almeno un paio di volte a puntata) mi ritrovo a mettere in muto l’audio del mio PC nell’attesa che finiscano, in parte per salvaguardare le mie orecchie, ma in parte anche perché di tutto ciò che riguarda loro due non me ne frega assolutamente nulla. Per assurdo le due ragazze funzionano molto meglio quando devono ricoprire il ruolo di pacieri, aiutando le altre coppie di ragazze a superare eventuali incomprensioni e dissidi. Il loro intervento è stato infatti fondamentale per cementare l’unione tra le due componenti del Team Suzuka (quanto avrei voluto che fossero loro le protagoniste di Two Car!!) e con ogni probabilità si apprestano ora a fare lo stesso tra la coppia sadomaso. Ho usato la parola “coppia” non a caso, poiché (tolte Yuri e Megumi) la sensazione che abbiamo avuto fino ad ora è che tutti gli altri equipaggi di Two Car siano coppie più o meno esplicite, con grosse probabilità che il cast si riveli full-lez ad eccezione dei due main character. Una situazione che dunque giustifica ampiamente la visione di questo show spalancandogli le porte all’ inserimento nella categoria degli Anime ad Elemento Yuri Secondario Importante. Certo, se poi avvenisse anche l’improbabilissima redenzione di Yuuri e Megumi allora si aprirebbe uno scenario totalmente nuovo. Il mio suggerimento tuttavia è di non contarci troppo e di godervi come sto facendo io tutti gli altri pairing, che ci hanno già regalato non poche soddisfazioni.

    Si conclude così questa rubrica di novembre dedicata all’apertura della stagione autunnale, un’edizione sicuramente pregna di contenuti e di spunti di discussione a dispetto di un numero di opere piuttosto contenuto e di una presenza dell’elemento yuri tutto sommato abbastanza scarna rispetto al più recente passato, sebbene ci sia il meraviglioso Konohana Kitan a tenere alta, anzi altissima, la nostra bandiera!

    Appuntamento a dicembre dunque, per un nuovo punto della situazione nel quale inizieremo a parlare anche di Yuuki Yuuna, o meglio, di Sumi Washio, lo show che in questi giorni ci sta letteralmente sconvolgendo a più riprese. Se volete conoscerne i motivi non vi resta che farvi trovare pronti qui fra un mesetto circa. A presto e come sempre…

    Stay Hungry, Stay Yuri!
     
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17 replies since 24/12/2016, 12:42   9995 views
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