NOVITA' YURI 2015

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Mamiina
     
    .
    Avatar

    Simoun Auriga

    Group
    Yuri no Miko
    Posts
    16,116
    Location
    Milano

    Status
    Dead
    Care amiche e cari amici del Crystal Lily, benvenuti all'edizione di maggio della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015, che sarà interamente focalizzata sui nuovi anime primaverili i quali si sono ormai lasciati alle spalle il loro primo mese di vita. Andiamo dunque a vedere quali sono state le impressioni durante questo scorcio iniziale di stagione iniziando anche ad assegnare i primi giudizi, molti dei quale sono da considerarsi ovviamente del tutto provvisori.

    Bilancio anime in corso


    Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid


    L’adattamento animato del manga di Vivid, spinoff della saga di Nanoha focalizzato sulle vicende della figlia Vivio e delle sue giovani amiche, sta rispettando ampiamente le attese riscontrando ampi consensi pressi i fan. Pur senza presentare le atmosfere epiche, e per certi versi anche drammatiche, della saga originale è comunque un piacere ritrovare tutte le protagoniste di un’opera che ci ha fatto emozionare (e che ancora ci emoziona a distanza di anni), seppure in una veste decisamente più rilassata. Non ci sono infatti mondi in pericolo e universi da salvare qui, ma semplicemente un gruppo di mahou shoujo in erba impegnate ad addestrarsi e a misurarsi l’una con l’altra allo scopo di prendere confidenza con i propri mezzi e imparare a gestire i rispettivi poteri. E soprattutto seguendo un percorso di crescita e di educazione che compete a delle ragazzine quali in fondo sono, per quanto indubbiamente speciali e dotate di capacità fuori dal comune. Questa atmosfera che si può definire decisamente “light”, soprattutto se paragonata all’opera originale, non impedisce tuttavia a Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Vivid di regalarci comunque la sua bella dose di azione, azione di cui ci è stato dato finora solo un assaggio ma che è destinata inevitabilmente ad aumentare già dai prossimi episodi e ancora di più quando prenderà il via il torneo, sempre che gli autori non decidano di andare per una strada diversa rispetto alla storia del manga, cosa che tuttavia mi sembra alquanto improbabile.

    RSEBwg1


    Voto agli episodi 1-4: SETTE. Questi primi episodi sono serviti più che altro come introduzione alla storia e per dare allo spettatore la possibilità di (ri)prendere confidenza con un cast enorme, che include diversi nuovi personaggi e altri già noti ma in veste piuttosto inedita. Personalmente sono contento che si siano presi il tempo per fare tutto con la dovuta calma invece di gettarci come spesso accade nel bel mezzo della storia, concentrando interi capitoli in uno/due episodi e tagliando spezzoni qua e là per arrivare subito al dunque. Questa cosa tra l’altro mi porta anche a domandarmi quanti episodi (o perché no quante serie?) possano avere previsto per Vivid. La fase di rodaggio è stata dunque superata brillantemente e sono fiducioso che da qui in poi le cose non potranno che migliorare ulteriormente. Personalmente nutrivo un po’ di riserve sul nuovo chara (che mi dava un po’ l’idea di un crossover tra Dog Days e Nanoha) ma invece è stato piuttosto semplice adattarsi. Inoltre sono contento che abbiano deciso di escludere in maniera quasi totale l’imponente fanservice presente nel manga, incluse le numerose scene di nudo, optando per una versione più castigata che è sicuramente più idonea ad un adattamento televisivo, soprattutto se si considera l’età delle protagoniste.

    Questione yuri... Serve davvero che ne parli?! Voglio dire, abbiamo NanoFate, sempre splendide e affiatatissime nel loro ruolo di mamme della piccola Vivio. E anche se sulla carta il loro ruolo ufficiale è di semplice supporto alle vicende principali la loro presenza si fa comunque sentire in modo decisivo, con le atmosfere della family che rimangono qualcosa di unico e impareggiabile. E poi abbiamo Einhart e Vivio, la cui relazione è partita decisamente più in quarta rispetto a quanto fecero all’epoca Nanoha e Fate. E per non farci mancare nulla ci sono ovviamente anche Subaru e Teana. Insomma, cosa potremmo chiedere di più?

    Kiniro Mosaic


    Nel caso di Kiniro Mosaic la fase di rodaggio non era certamente necessaria, pertanto con questa seconda stagione gli autori ci hanno potuto ricatapultare immediatamente nelle sue atmosfere pressoché uniche. Vi confesso che per quanti bei ricordi conservassi di quest’anime è stato solo nel momento in cui ne ho ricominciato la visione che ho potuto realizzare davvero con chiarezza quanto fosse bello! Kiniro Mosaic è una ventata di dolcezza e simpatia, un’opera fresca, spensierata e divertente, che trova nella comicità e nella tenerezza le sue armi vincenti. Ogni singola scena, perfino la più piccola delle battute, è studiata ad arte per sorprendere e divertire lo spettatore, coinvolgendolo in un’irrefrenabile girandola di gag folli ed esilaranti che si interrompe solamente quando arrivano i titoli di coda. Non c’è mai una caduta di tono nè un momento di noia in Kiniro Mosaic, i cui venti minuti di ogni episodio volano via praticamente in un attimo lasciando lo spettatore con la voglia di averne subito ancora.

    3Sc1dBj


    Voto agli episodi 1-4: OTTO e MEZZO. Fare bene è difficile, riuscire a ripetersi lo è ancora di più. Questa teoria tuttavia non sembra riguardare minimanente gli autori di quest’opera che sono riusciti con disarmante facilità a dare vita ad una seconda stagione in grado di rinverdire i fasti della prima e arrivando sotto certi punti di vista addirittura a migliorarsi. L’ampliamento del cast con l’inserimento di Kuzehashi-sensei all’interno di un meccanismo che già girava alla perfezione è stata una scelta indovinatissima. La stessa cosa si può dire anche della maggior visibilità concessa ad alcuni personaggi secondari i quali non hanno tolto il benché minimo spazio alle protagoniste che, al contrario, hanno potuto beneficiare di nuove situazioni che garantissero loro un maggior spazio di manovra. E sappiamo tutti benissimo che questo elemento è fondamentale per uno slice of life, ancora di più quando ruota attorno ad un gruppo molto ristretto di personaggi e dove il rischio-ripetitività pertanto è sempre altissimo.

    Sul fronte sentimentale annotiamo con estremo piacere che non è cambiato nulla rispetto alla formula originale, con l’elemento yuri che ricopre sempre un ruolo di primissimo piano nelle vicende dell’anime. Shino e Alice continuano ad essere legatissime, nonostante le continue “distrazioni” di Shinobu e le conseguenti crisi di gelosia di Alice, mentre Aya e Yoko continuano la loro “relazione” in subtext, con la prima incapace di manifestare in modo aperto i suoi pensieri (da buona tsundere) e la seconda troppo tonta per intuire anche solo vagamente i reali sentimenti dell’amica. In mezzo, come sempre, la scheggia impazzita Karen più in forma che mai in questa nuova stagione, tanto da riuscire perfino a guadagnarsi l’affetto della sua (solo in apparenza) severissima insegnante Kuzehashi-sensei. Insomma, anche sotto questo punto di vista si respira aria di casa!

    Re-Kan


    Della serie: quando la sigla è una trollata! Guardando la opening di Re-Kan infatti la prima cosa che verrebbe da pensare è che quest’anime sia una commedia romantica incentrata sul rapporto yuri tra le due protagoniste principali, Amami e Inoue, con gli altri personaggi a fare semplicemente da contorno. Sfortunatamente le cose non stanno così, e per quanto l’amicizia tra le due ragazze sia sicuramente uno degli elementi a cui viene dato più risalto, tutto si può dire fuorchè quest’anime tratti di una relazione romantica. Quest’anime è sì una commedia ma basata interamente sulle vicende soprannaturali di cui è protagonista Amami e nelle quali vengono trascinate loro malgrado le persone che la circondano. Re-Kan è un’opera double-face che alterna momenti di comicità demenziale a parentesi più serie nelle quali i sentimenti la fanno da padrone in un’alternanza di atmosfere che alle volte finisce persino per stridere un po’. Tutto sommato però gli autori sono stati abbastanza bravi a bilanciare le due cose, consapevoli che una predominanza di uno dei due elementi alla lunga finirebbe probabilmente per stufare.

    5LbUsSH


    Voto agli episodi 1-4: SEI E MEZZO. Pur non essendo certo un capolavoro destinato a passare agli annali Re-Kan è comunque un buon anime, molto divertente (a tratti direi anche spassoso) e decisamente originale, soprattutto per il modo inusuale in cui tratta la questione degli spiriti, elemento considerato molto serio nella cultura giapponese ma che qui viene invece vissuto dai protagonisti in modo gioviale e a volte persino irriverente. L’unica eccezione è rappresentata dalla povera Inoue, la quale ha una visione decisamente più “tradizionale” dei fantasmi, e di conseguenza si ritrova costretta a vivere in una condizione quasi perenne di terrore. Altro punto a favore di Re-Kan sono poi i personaggi, davvero ben riusciti nella loro simpatica assurdità. Resta però da vedere se la formula attuale sarà in grado di reggere le sorti dello show da qui fino alla fine oppure se decideranno per delle modifiche, inserendo magari una trama di fondo che faccia da filo conduttore tra le varie scenette. Il difetto maggiore di Re-Kan infatti per ora risiede proprio nel fatto che le numerose vicende risultino un po’ troppo slegate, spesso anche a livello di atmosfere, e questa mancanza di continuità se non viene gestita abilmente alla lunga potrebbe anche finire per incidere in modo negativo.

    Sul fronte yuri come accennato non c’è praticamente nulla da segnalare, nonostante il main cast sia quasi interamente femminile e l’unico personaggio maschile venga dipinto come un perfetto idiota il cui unico compito è fare letteralmente da punching-ball umano. Tentare di definire il rapporto tra Amami e Inoue anche solo yureggiante in tutta onestà sarebbe come prendere una posizione estremista, da veri e propri “talebani dello yuri”, e come ben sapete non è nostra consuetudine. Sinceramente i presupposti per “spingere” un po’ di più sul loro rapporto ci sarebbero anche, tuttavia la mia sensazione è che non intendano procedere in quella direzione per puntare decisamente su altri elementi meno seri. Molto probabilmente i prossimi episodi saranno decisivi per stabilire la permanenza o meno di Re-Kan in questa rubrica.

    Show by Rock


    Durante la prima puntata il mio pensiero su Show by Rock è passato da “Ma che è sta robaccia?” (una boy band di fashion/fighetti, animazioni in CGI 3D, personaggi trasformati in chibi/nendoroid”) a “Potrebbe essere uno degli anime più folli e geniali che abbia mai visto” (una band di delinquenti che suona metallo pesante, chitarre elettriche a go-go, un uovo (sì esatto.. un UOVO!) parlante che fa il manager musicale e che quando tende ad agitarsi troppo deve essere frustato dalla sua assistente). Beh come spesso succede in questi casi la verità alla fine sta proprio nel mezzo. Show by Rock è un anime tratto da un gioco musicale per cellulari dal setting alquanto fantasioso. La protagonista Cyan, chitarrista in erba, dopo aver realizzato un nuovo record a tale gioco si ritrova catapultata a Midi City, immaginaria città della musica interamente abitata da Mummon, esseri metà uomo e metà animale che ricordano un po’ vagamente gli Youkai. Qui, dopo essersi a sua volta tramutata in Mummon e aver avuto occasione di mettere in mostra le sue innate doti artistiche, viene arruolata in una sgangherata girl-band con la quale tenterà la scalata al successo.

    F8IbHyv


    Voto agli episodi 1-4: SEI. Per via della sua natura Show by Rock mi dà l’impressione di essere un’opera molto più d’immagine che non di sostanza, un grande festival di luci e suoni all’interno del quale le numerose vicende dei personaggi finiscono per passare un po’ in secondo piano di fronte a quella che è in realtà la protagonista reale della storia, ovvero la musica, diventando più che altro funzionali ad essa. Dopo l’ottima impressione suscitata con i primi due scatenati episodi, nei quali gli aspetti positivi erano stati di gran lunga superiori a quelli negativi, le due puntate successive sono state contraddistinte da una maggiore “piattezza” e la simpatica follia che aveva contraddistinto quest’anime nelle battute iniziali ha lasciato il posto a delle atmosfere più tranquille, o comunque molto meno originali. La mia sensazione, anche se spero ovviamente di sbagliarmi, è che quest’anime abbia sparato immediatamente nella prime fasi le sue cartucce migliori per poi assestarsi su un livello abbastanza anonimo.

    La stessa cosa si può anche dire per l’elemento yuri con il personaggio di Retoree che dopo aver regalato subito delle grandi speranze si è spenta rapidamente, trasformandosi da fangirl assatanata di Cyan (di cui sembrava essersi letteralmente innamorata a prima vista) a semplice ragazza timida il cui scopo nella vita è quello di socializzare e farsi delle amiche con cui condividere le proprie passioni. Un cambiamento che, se verrà confermato, azzererà totalmente le già scarse probabilità che quest’anime possa trovare un posto nelle nostre liste.

    Houkago no Pleiades


    Erano anni che non mi capitava di vedere un anime banale, scialbo e pieno di clichè come Houkago no Pleiades. Qualcuno ha provato per caso a dire alla casa produttrice che questo genere di majokko è passato di moda da un bel po’ di tempo? Temo proprio di no, e così la Gainax (molto probabilmente sulla spinta dello sponsor Subaru) nel tentativo di creare un anime che abbracciasse il target più ampio possibile ha finito col dare vita ad un polpettone zeppo di stereotipi e di cose ormai viste e straviste. Forse Houkago no Pleiades potrebbe piacere a un bambino di nove anni alle prese con i suoi primi anime (ma avendo già le Precure da guardare perché mai dovrebbe sorbirsi sta roba?!), mentre è totalmente improponibile per l’appassionato medio, abituato ad attendersi un minimo di maturità e originalità da ogni nuova opera proposta, soprattutto quando appartiene ad un genere che ha voltato pagina ormai da tempo quale è il mahou shoujo. Qui invece ci ritroviamo per le mani un’opera talmente scolastica che perfino nei corsi per aspiranti animatori e artisti in erba se ne sarebbero venuti fuori con qualcosa di meno vecchio e scontato. E come se non bastasse, ok le esigenze commerciali, ma dare il nome alla protagonista e utilizzare le Pleiadi (il cui nome giapponese è proprio “Subaru”) come tema centrale dell’anime non erano sufficienti come richiamo diretto allo sponsor? Era proprio necessario introdurre quella cretinata del rumore dei motori mentre le protagoniste stanno volando? Onestamente faccio fatica a ricordare un anime nel quale fosse presente un elemento più forzato e anti-climatico di quel rombo osceno!

    BwVtLHQ


    Voto agli episodi 1-4: QUATTRO E MEZZO. Salvo soltanto l’arte in Houkago no Pleiades (ovvero chara, grafica e animazioni), davvero bella e di altissima qualità, come d’altronde è lecito aspettarsi da un colosso dell’animazione quale è la Gainax la quale tuttavia, a mio parere, ha toccato davvero il punto più basso della sua storia con quest’opera. Una marchetta di cui noi fan non sentivamo certamente il bisogno ma che evidentemente, in tempi di crisi come questo, ha fatto comodo pure a loro.

    Componente yuri? Se decidete di dargli ancora una chance armatevi di tanta pazienza perché Houkago no Pleiades è uno di quegli anime che ve la farà esaurire. Nel suo festival delle banalità infatti, e per cercare di non far torto a nessuno, gli autori hanno provveduto a piazzare la protagonista nel bel mezzo di due legami profondi, uno con la sua inseparabile amica di infanzia, e uno con il classico antagonista dal cuore buono afflitto dalla ben nota “Sindrome di Super Pippo”, per via della quale gli basta un semplice cambio d’abito per diventare improvvisamente irriconoscibile. Sperare che salti fuori qualcosa da tutto ciò? O che da qui alla fine questo equilibrio cessi e ci si sposti verso una delle due possibili direzioni? Illusi! Ho visto troppi anime così per non sapere già fin da ora quale sarà al 99% la sua destinazione. Ricordatevi solo di tirare l’acqua prima di uscire…

    Hibike! Euphonium


    Ho la sensazione che con Hibike! Euphonium la KyoAni stia ponendo le basi per il suo ennesimo successo commerciale, e soprattutto che lo stia facendo nel modo in cui ci ha abituato, ovvero puntando su quegli elementi in cui eccelle e che da sempre sono la base portante delle sue opere: ambientazione a sfondo scolastico (meglio ancora se incentrata sulle vicende di un club scolastico), comparto tecnico sopraffino in ogni suo aspetto, grande cura nello sviluppo dei personaggi e poi, immancabilmente, moe a profusione. Come dargli dunque torto se poi il risultato finale è un anime di ottima qualità e dal sicuro potenziale come Hibike! Euphonium? Chi temeva un clone di K-ON (non certo a livello qualitativo ma per le tematiche) si metta fin da subito il cuore in pace poichè gli elementi in comune fra le due opere, a parte quelli sopracitati, sono davvero pochissimi. Inoltre, come dicevo non possono nemmeno essere considerati punti in comune ma più che altro un marchio di fabbrica della KyoAni, nonchè elementi che è possibile ritrovare in tutti i suoi anime e non soltanto in quei due. Se pertanto vi capitasse di leggere in giro frasi del tipo “K-ON versione 2.0” oppure “K-ON in versione musica classica” sappiate che sono i classici commenti di chi parla senza nemmeno averlo guardato e basandosi solo su indizi sommari. Anzi, mi sento di affermare tranquillamente che le differenze tra i due anime, a livello di trama, atmosfere, stile e psicologia dei personaggi, sono così tante che non ha nemmeno senso paragonarli, quindi mettiamo subito da parte i parallelismi e giudichiamo Hibike! Euphonium per quello che è.

    O0M0vnS


    Voto agli episodi 1-4: SETTE. Partenza lenta e ragionata, direi quasi rilassata, per Hibike! Euphonium che, esattamente come Vivid, si sta prendendo tutto il tempo necessario per introdurre storia e personaggi di modo da dare a entrambi gli aspetti una certa solidità e una dimensione consistente. Il tutto nonostante un cast numerosissimo, tra principale e secondario, e la conseguente necessità di dover limitare il tempo dedicato ai vari personaggi senza per questo andare a privarli della loro caratterizzazione. Una difficoltà aggiuntiva che dimostra ulteriormente quanto abbiano fatto bene finora con quest’anime per cui auspico, alla luce di quanto visto finora, una durata superiore alla stagione singola.

    Per quanto riguarda lo yuri sono invece un po’ meno ottimista al momento. Molto dipenderà da come gestiranno il rapporto tra Kumiko e Kousaka nel momento in cui le due diventeranno finalmente amiche. Al momento non vedo infatti elementi yuri, nemmeno a livello secondario, e considerato che si tratta di un anime a cast misto le opzioni disponibili si riducono inevitabilmente poiché si precludono già in partenza alcune categorie. Inoltre molto dipenderà anche dalla già citata lunghezza dell’opera poiché più un anime è lungo più c’è spazio per eventuali sorprese e per costruire rapporti che si modificano nel tempo. Se annunceranno la doppia stagione (anche non consecutiva) allora direi che non tutto è perduto, se lo dovessero confermare a 12-13 episodi allora la vedrei molto dura!


    Stagione primaverile dunque che si sta decisamente palesando in chiaro-scuro, con le due opere che davamo praticamente per scontate a rispettare ampiamente le attese e tutte le altre che avevamo indicato come scommesse a proporre al momento poco o nulla, tanto da essere già praticamente tutte a rischio-taglio (oltre ad averne una già estromessa). Tutto secondo previsioni dunque? Non proprio, perché a sorpresa è sbucato un altro anime ad allietare la nostra primavera di yuristi. Grazie alla segnalazione della nostra utente Jiyuu, a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti, abbiamo infatti scoperto l’esistenza di

    Mikagura Gakuen Kumikyoku


    5BqBZKR


    Eruna è una ragazza all’ultimo anno delle medie. Svogliata e senza nessuna ambizione trascorre tutto il suo tempo a giocare agli eroge e a fantasticare delle sue eroine virtuali con le quali si immagina sempre in situazioni piccanti, per la disperazione della madre che vorrebbe quantomeno che si decidesse a scegliere un istituto dove trascorrere le superiori e a studiare per gli esami di ammissione. In suo involontario soccorso arriverà il cugino di Eruna, Shigure, il quale le mostrerà un depliant pubblicitario della Mikagurun, accademia alla quale lui stesso è iscritto. Eruna vede così la fotografia della bellissima Seisa, figlia del preside e a sua volta studentessa della Mikagurun, e innamoratasi di lei all’istante decide di presentare domanda di iscrizione. Quello che però non immagina è che la Mikagurun è un’accademia molto particolare e che gli studenti che ne fanno parte sono tutte persone decisamente fuori dall’ordinario.

    Come detto giustamente dalla nostra Dora(gon) in fase di commento sul forum era dai tempi di Kanako di Maria Holic che non vedevamo una lesbicona arrapata e incallita del livello di Eruna: qualunque personaggio dalle fattezze femminili incroci finisce infatti immancabilmente per diventare oggetto delle sue attenzioni moleste oltre che di svariate fantasie erotiche. Eruna non fa nulla, ma proprio nulla, per nascondere questa sua inclinazione, e i continui rifiuti delle sue vittime non bastano di certo a fermarla o anche solo a farla perdere d’animo, soprattutto quando si tratta di Seisa che rimane il suo più grande sogno proibito e per la quale sembra essere veramente disposta a tutto. Davvero un anime imperdibile per chi si vuole godere un po’ di sano ed esplicito yuri senza la benché minima pretesa di serietà.

    cwfR0Ug


    Ed Eruna, a mio modo di vedere, rappresenta anche il vero e unico motivo per cui guardare Mikagura Gakuen Kumikyoku, il quale altrimenti, a livello generale non presenterebbe molte note degne di interesse. Il livello artistico è infatti piuttosto mediocre, soprattutto nelle animazioni, e la grafica è molto essenziale. Col chara va un pochino meglio ma in generale si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto a budget decisamente ridotto. L’idea delle guerre tra club e dei duelli fra studenti non è certo di per sé molto originale e i personaggi appaiono tutti abbastanza bidimensionali. Voto agli episodi 1-4: SEI

    Si conclude così questo primo round dedicato alla stagione primaverile 2015 nel quale, accanto a diverse valutazioni molto positive, ci siamo trovati costretti ad emettere fin da subito alcune sentenze molto dure. Tuttavia, per esperienza, sappiamo ormai benissimo che a questo punto della stagione nulla è definitivo e che con altri due mesi davanti molte cose possono ancora cambiare. Se volete quindi scoprire le future evoluzioni degli anime che attualmente si trovano sotto il nostro yuri-periscopio non perdetevi l'edizione di giugno, nella quale molte cose saranno sicuramente cambiate. E se nel frattempo volete divertirvi a dire la vostra vi ricordo che potete sempre farlo nel nostro topic di Discussione Novità.

    Appuntamento al mese prossimo dunque, e che lo yuri sia sempre con voi... ve lo dicono anche Nanoha e Fate!

    HcMRIZe

     
    Top
    .
17 replies since 23/12/2014, 14:10   5765 views
  Share  
.