NOVITA' YURI 2015

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  1. Mamiina
     
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    Simoun Auriga

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily, dopo aver mandato in archivio il 2014 con tutte le celebrazioni del caso, grazie alla nostra annuale cerimonia degli Awards, è tempo di buttarsi a capofitto nella stagione invernale che apre ufficialmente questo nuovo anno, sempre e rigorosamente (si spera) all’insegna dello yuri. Un’apertura, lasciatemelo dire, decisamente col botto e ben al di là delle più ottimistiche previsioni! Seguitemi e andiamo a scoprire perché...

    Bilancio anime in corso


    Cross Ange


    La seconda metà di stagione ha comportato uno stravolgimento totale della storia con l’introduzione di scenari totalmente nuovi e il ribaltamento di quelli costruiti nell’arco dei primi tredici episodi. Quelli che erano stati dipinti come i nemici si sono in realtà rivelati essere le vittime dalla parte della ragione, mentre quello che si pensava fosse il mondo reale si è rivelato in realtà una grande macchinazione creata ad arte dalla volontà di un singolo e malvagio individuo. E in mezzo a questo turbine di cambiamenti c’è ovviamente Ange che ora si ritrova non solo con il dilemma di dover scegliere da che parte stare ma anche con il rischio di ritrovarsi a combattere le persone che fino a poco prima erano le sue sole amiche ed alleate. Nonostante gli scossoni e i continui colpi di scena Cross Ange ha confermato in questi ultimi episodi tutti i pregi e i difetti del vecchio corso offrendo un sacco di ottimi spunti alternati a frequenti cadute di tono e di stile. Ribadisco quello che vado dicendo ormai da mesi: chissà come sarebbe venuto fuori quest’anime se avessero deciso di fare sul serio, supportando una storia dall’alto potenziale con un esecuzione altrettanto valida, invece di perdersi via tra inutili momenti filler e scene fanservice altrettanto inutili (oltre che di cattivo gusto). Ma ormai abbiamo capito che il valore di Cross Ange è questo ed è inutile pretendere di meglio. Tanto vale quindi guardare a ciò che di buono ha da offrire volta per volta sperando sempre che gli autori riescano a limitare i passi falsi. Talvolta ci riescono, altre volte no.

    v5kLEts


    Voto agli episodi dal 13 al 17: SEI E MEZZO, un po’ più basso rispetto a quello assegnato il mese scorso agli episodi finali del primo arco narrativo. Questo perché nonostante le tante sorprese andate in scena ho poco gradito la lentezza di questi cinque episodi, le cui vicende potevano essere tranquillamente condensate in un lasso di tempo più breve. Invece si è deciso di dilungarsi in spezzoni comedy (spesso anche fuori contesto) che invece di alleggerire la storia hanno finito per sortire l’effetto contrario. Speriamo che il ritorno di Ange sulla "sua" versione del pianeta Terra corrisponda nuovamente ad un cambio di marcia.

    Per quanto riguarda l’elemento yuri stavolta c’è ben poco da segnalare. La svolta narrativa è infatti coincisa con un accantonamento temporaneo dello yuri per focalizzarsi interamente sulla romance tra Ange e Tusk che tra alti e bassi sta ormai assumendo una dimensione di quasi ufficialità. Nulla da riferire nemmeno su eventuali fronti yuri secondari in quanto Sala (che abbiamo scoperto essere il diminutivo di Salamandinay) si è rivelata essere niente di più che un’amica/alleata per Ange, Kaname e Naga a dispetto di quanto suggerivano le immagini non hanno dato per ora l’idea di essere coinvolte in una relazione di alcun tipo e le draconiane si sono mostrate più interessate alle fattezze maschili di Tusk che non ad altro. Personalmente ho il sospetto che si tratti di una scelta voluta per uno scopo ben preciso, ovvero creare una totale specularità con la nuova Terra creata da Embryo dove le Norma sono invece tutte lesbiche, ma ovviamente è solo una mia supposizione. Ad ogni modo è molto probabile che con il ritorno di Hilda e Momoka le cose cambieranno, anche se ormai a livello di classificazione per Cross Ange i giochi sembrerebbero essere fatti al 99%. A questo punto infatti ben difficilmente si sposterà dalla categoria degli anime ad elemento yuri secondario, (per quanto ovviamente importante).

    Yuri Kuma Arashi


    Di Yuri Kuma Arashi si potrebbe parlare per ore così come potrebbero bastare 5 minuti, specialmente quando si è ancora in una fase come questa dove tutto può ancora succedere e soprattutto nulla è stato ancora spiegato. Certo, è il classico anime di Ikuhara, su questo non ci piove, surreale e visionario, ricco di metafore e simbolismi, aperto a mille interpretazioni e sul quale si possono fare congetture di ogni tipo. Il regista di Utena gioca come sempre con la trama e con le immagini, si diverte a lasciare allo spettatore il compito di formulare le sue ipotesi personali, fornendo anche elementi a supporto di tali ipotesi salvo poi smentirle puntualmente nella scena o nell’episodio successivo. Ogni volta che si è convinti di avere trovato tutte le risposte nuovi interrogativi e misteri vengono a galla e tutto torna nuovamente in discussione. Quello che è certo è che Yuri Kuma Arashi parli di amore, anzi, è molto probabile che racconterà una storia d’amore, ma il punto è: quale tipo di amore? E soprattutto tra quali personaggi? Inizialmente sembrava che dovesse rappresentare il contrasto da due amori, o meglio tra due modi differenti di intendere e di vivere l’amore, attraverso la contrapposizione tra due coppie, Kureha/Sumika e Ginko/Lulu, entrambe rappresentate con un spirito satirico, tale da far intravedere anche una sorta di critica nei confronti di alcuni preconcetti della società giapponese. Successivamente il focus della trama sembra essersi invece spostato sull’amore di Ginko nei confronti di Kureha dando ad intendere che sarà molto probabilmente questo il tema centrale di Yuri Kuma Arashi, con una morale che ovviamente sarà tutta da scoprire. Ammesso e non concesso che non cambino di nuovo le carte in tavola cosa che, considerando che mancano ancora ben otto episodi alla fine, non mi sento affatto di escludere!

    hrpKaWa


    Voto agli episodi dall’1 al 4: NOVE. In un periodo nel quale trovare anime di qualità è come cercare un ago in un pagliaio conviene tenersi strette opere come questa e soprattutto un autore quale Kunihiko Ikuhara, davvero uno dei pochi maestri rimasti in questo settore. E pazienza se le sue creazioni non sono, per ovvi motivi, alla portata di tutti.

    Ikuhara nelle interviste dello scorso inverno aveva detto che con Yuri Kuma Arashi i fan dello yuri avrebbero assistito a qualcosa di mai visto prima d’ora e che tra i suoi obbiettivi c’era anche quello di creare un’opera totalmente rivoluzionaria per il genere. Certamente è presto per dire se sarà in grado di mantenere queste promesse, tuttavia è innegabile che il potenziale c’è tutto. Non ci resta quindi che aspettare per scoprire se Yuri Kuma Arashi sarà davvero in grado di tracciare un solco che lo separi da tutte le opere che lo hanno preceduto.

    Koufuku Graffiti


    Raramente mi sbilancio dopo pochi episodi su un anime ma in questo caso penso di avere ben pochi dubbi: con Koufuku Graffiti la Shaft ci ha regalato l’ennesima perla, un altro anime geniale ed eccentrico, probabilmente destinato a non essere apprezzato da tutti così come avviene per tutte le opere che si possono considerare "d’autore". Esattamente come in Hidamari Sketch, di cui quest’anime è stato indicato da molti come l’erede spirituale, l’uso dei colori, delle animazioni e delle tecniche narrative fa sì che guardandolo si ha spesso l’impressione di stare osservando un’opera d’arte più che un anime, un’opera nella quale elementi così distanti tra loro si fondono in modo sublime: da un lato abbiamo la cucina, arte nella quale la protagonista Ryou eccelle, da un altro abbiamo l’erotismo, portato in scena in modo magistrale nelle scene dei pasti e concentrato per la maggior parte sulla figura della stessa Ryou (e in misura minore delle altre protagoniste) il cui modo di mangiare è dipinto come un autentico atto di piacere. E poi abbiamo i sentimenti, così forti e vividi, a suggellare questo quadro pressoché perfetto, all’interno del quale prende vita un’opera rilassante, delicata e allo stesso tempo piacevolmente maliziosa. Una nota di merito assoluto va sicuramente a Ryou, star indiscussa di Koufuku Graffiti, capace di mischiare purezza ed ingenuità ad una inconsapevole femminilità, in un mix che la rende irresistibilmente dolce e incredibilmente affascinante allo stesso tempo. Ryou è sicuramente uno dei personaggi meglio riusciti di sempre, in grado di incarnare praticamente da sola l’intero spirito dell’opera di cui è protagonista, e gran parte del merito di questo va sicuramente alla sua seyuu, Rina Satou, autrice di un’interpretazione a dir poco fantastica.

    jqlbRKi


    Voto agli episodi dall’1 al 4: NOVE. Koufuku Graffiti è una di quelle opere destinate a fare la gioia di tutti gli appassionati degli slice of life, e a ricordare loro quali sono i motivi per cui amano così tanto questo genere. Semplicemente delizioso.

    Sul piano dello yuri il rapporto tra Ryou e Kirin punta decisamente più al subtext che non allo yureggiante e se Koufuku Graffiti fosse terminato oggi non avrei molti dubbi nell’inserirlo nella seconda categoria. Tuttavia faccio fatica a pensare che riescano a portare quest’anime sino alla fine basandolo quasi solo sul loro rapporto e continuando ad utilizzare Shiina come semplice personaggio di supporto. Ho il sospetto dunque che alla lunga anche lui finirà per virare sullo yureggiante con l’ "allargamento" dei sentimenti quantomeno anche nei confronti di Shiina. Staremo a vedere insomma. Quel che è certo è che un legame profondo come quello tra Ryou e Kirin non lo vedevo da un bel pezzo.

    Kantai Collection


    Non si può dire che le premesse per Kantai Collection inducessero molto all’ottimismo. Un anime tratto da un browser game, una marea di personaggi da gestire e un setting di base che ricordava molto da vicino quello di altre opere, in primis Strike Witches: tutti elementi, questi, che sicuramente non facevano ben sperare. E invece sono bastati pochi episodi per fugare tutti i dubbi e le perplessità. Certo, l’inizio non è stato dei più facili: come sempre avviene con questo tipo di anime (pensato principalmente per i fan del gioco) si dà per scontata la conoscenza degli elementi di base, e di conseguenza si tende a gettare lo spettatore nel bel mezzo della storia senza troppi preamboli né presentazioni. Ecco dunque che per chi, come noi, partiva totalmente all’oscuro il rischio di smarrirsi in mezzo a quella marea di personaggi era altissimo. Gli autori tuttavia sono stati molto bravi a dar vita ad una storia che fosse comprensibile anche dallo spettatore "occasionale" e in grado di coinvolgerlo comunque, nonostante alcune meccaniche gli potessero magari risultare un po’oscure. Sicuramente ha aiutato molto la presenza di un comparto tecnico di prim’ordine che ha dato immediatamente la sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto ad alto budget, e quindi con delle ambizioni ben precise, invece che al classico anime usa&getta, creato a soli scopi di fanservice. Decisamente inatteso è stato anche il buon lavoro di caratterizzazione delle protagoniste a cui è stata data una personalità ben precisa, impresa sicuramente non facile quando ci si trova con così tanti personaggi da gestire e il rischio di dare vita a delle semplici macchiette è di conseguenza molto alto. Intendiamoci, non che non ci siano degli stereotipi, tuttavia ci sono anche diversi personaggi dalle caratteristiche piuttosto originali e in grado di dare vita ad un cast decisamente divertente e variegato. Stesso discorso per la trama, che si è rivelata molto meno scontata e banale di quanto si pensasse consentendoci così di mettere da parte immediatamente i parallelismi con Strike Witches dal quale quest’anime si differenzia nettamente sia a livello di identità che di contenuti.

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    Voto agli episodi dall’ 1 al 4: SETTE. Mi è capitato di leggere in giro commenti di persone che sostenevano "Se non siete dei giocatori di Kancolle evitate di guardarlo perchè non ci capirete niente." Queste sono le classiche affermazioni di coloro che giudicano un’opera dopo nemmeno dieci minuti poiché in realtà è un anime perfettamente accessibile da chiunque.

    Kantai Collection è un anime che sprizza yuri da tutti i pori e anche se con un cast e un setting del genere la cosa era abbastanza prevedibile, non era comunque da dare per scontata (ricordate ad esempio Girls und Panzer?). Nel corso dei primi quattro episodi abbiamo assistito a numerosi momenti dal sapore yuri: dalla cotta della protagonista per la sua senpai all’ingresso in scena di una coppietta vera e propria (con tanto di crisi di gelosia varie), passando per scenette di ogni genere, talvolta di natura più comica altre volte dal taglio più romantico, arrivando addirittura a regalare in alcuni casi una bella dose di dramma. Insomma, pur nella sua semplicità quest’anime finora non si è certamente risparmiato, andando a spaziare su vari livelli di yuri, tanto che al momento la sua classificazione rimane un bel dilemma.

    Rolling☆Girls


    Opera dal sapore folle e decisamente stravagante, Rolling Girls è l’ennesima bella sorpresa di questa stagione che, settimana dopo settimana, si sta davvero rivelando davvero eccezionale. Paragonato subito da molti a Kill la Kill con cui condivide diversi aspetti in comune (l’ambientazione in un futuro immaginario nel quale il Giappone è diviso in più stati indipendenti, l’idea di una società gerarchica all’interno della quale i vari leader sono costantemente in lotta per la supremazia territoriale, la presenza di forti figure femminili nelle posizioni di comando), Rolling Girls in realtà si differenzia notevolmente dall’anime della Trigger per via del taglio meno trasgressivo e per i toni sicuramente più pacati. Se pur divertendovi avete fatto fatica a digerire alcuni aspetti di Kill la Kill, come ad esempio l’utilizzo eccessivo della sessualità, oppure i toni spesso volgari e irrispettosi, allora Rolling Girls potrebbe essere l’anime che fa per voi. Esattamente come il suo simile infatti anche lui non si dispensa certamente dal regalare momenti d’azione serrata, situazioni nonsense, citazioni parodistiche ed esagerazioni di ogni genere, tutti fattori che, legati tra loro da un imprescindibile senso dell’umorismo, regalano a quest’anime la giusta dose di imprevedibilità e di pazzia. Un altro punto in comune con Kill la Kill sono sicuramente i disegni e in particolar modo l’utilizzo dei colori in stile “tavolozza”, che se da un lato rendono l’anime più "grezzo" dall’altro contribuiscono in modo decisivo ad aumentarne il senso di improvvisazione e di totale casualità, caratteristiche fondamentali in questo genere di opere. Bellissime anche le musiche.

    Gl3WzO5


    Voto agli episodi dall’ 1 al 4: SETTE e MEZZO. Tra tutte le definizioni che ho letto in giro relative a Rolling Girls quella che mi è piaciuta di più in assoluto (e che condivido pienamente) è "un’opera dall’anima punk": credo che riassuma in modo perfetto lo spirito di quest’anime.

    Sul piano dello yuri Rolling Girls è sicuramente l’opera che al momento ha lasciato intravedere di meno. Certo, c’è una forte componente femminile, e questo lascia ben sperare, però al momento non ci sono stati personaggi o situazioni rilevanti. L’unico rapporto che sembrerebbe promettere bene è quello tra la protagonista, Nozomi, e la sua senpai Ma-Chan, ma le due per il momento hanno preso strade differenti. Suggerisco comunque di non alzare ancora bandiera bianca, soprattutto per il fatto che non è ancora stata comunicato il numero di episodi da cui sarà composta questa serie. Nel caso in cui si trattasse di un anime a 26 episodi allora i margini di crescita sarebbero sicuramente più ampi. Non dimentichiamoci ad esempio che proprio in Kill la Kill lo yuri venne fuori molto tardi, dalla seconda metà di stagione in poi.

    Con Rolling Girls si conclude questo primo round di valutazione dei nuovi anime. L’ho già detto più volte in altre sedi ma lo voglio ribadire anche qui: si è trattato probabilmente del miglior inizio di stagione da quando esiste questa rubrica. Mai prima d’ora credo infatti di avere assegnato dei giudizi così positivi a tutte le opere che abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento. E lasciatemi anche dire che dopo tante cantonate e delusioni (con conseguenti incazzature) ci voleva davvero. Speriamo solo che continui così e che soprattutto sia di buon auspicio, non solo per il prosieguo della stagione ma per tutto il resto del 2015.

    Vi attendo dunque tutti qui fra un mese per scoprire se questo trend positivo sarà stato confermato anche nella fase centrale di stagione. Fino ad allora, mi raccomando...

    Stay Hungry, Stay Yuri!

    Edited by Dora(gon) - 7/2/2015, 01:39
     
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