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Sin: Nanatsu no Taizai
Anno di uscita: 2017
Numero Stagioni: 1
Episodi: 12TRAMA
Sin: Nanatsu no Taizai è l’ultima opera in ordine di tempo di Kinji Yoshimoto, lo storico regista di Queen’s Blade, e come facilmente intuibile è rivolta principalmente agli amanti del genere ecchi. La sua storia è un mix di elementi fantasy e religiosi presi un po’ qua e là a casaccio, cosa a cui i giapponesi ci hanno spesso abituato allorché si cimentano con tematiche che non fanno esattamente parte delle loro tradizioni culturali.
L’anime segue le vicende della bellissima Lucifer, un angelo ribellatosi a Dio a causa della sua superbia e per questo esiliata nei gironi più profondi dell’inferno. Lungo la sua discesa negli inferi Lucifer incontra Leviathan, demone dell’invidia, che le spiega che per poter reclamare il trono degli inferi dovrà prima vedersela con le sette regnanti attuali, incarnazioni dei sette peccati capitali. Il primo scontro si conclude però con una pesante sconfitta per Lucifer, che viene umiliata dalle sue avversarie. In aggiunta a questo la loro comandante, la perfida Belial, decide di infliggerle un ulteriore punizione amputandole le ali ed esiliandola poi sulla Terra. Lucifer tuttavia non si dà per vinta e una volta giunta nel regno dei mortali arruola tra le sue fila una suora novizia, l’innocente Maria, a cui strappa il petto dal cuore obbligandola a votarsi alla sua causa con la promessa di restituirglielo una volta ottenuto il suo scopo di diventare sovrana dell’inferno. Lucifer inizia così una lunga crociata contro le sette demoni del peccato aiutata da Maria e dalla stessa Leviathan. Quest’ultima infatti si è innamorata di Lucifer fin dal primo istante e ha deciso pertanto di diventare la sua devota servitrice.PERSONAGGI
Lucifer
Maria
Leviathan
Asmodeus
Mammon
Astaroth
Belphegor
Beelzebub
Satan
Belial
GIUDIZIO COMPLESSIVO
Voto: 5. Per tracciare un giudizio completo su Sin: Nanatsu No Taizai occorre fare un netto distinguo fra quelle che possono essere considerate le due parti in cui si divide la sua storia. La prima parte va dal primo episodio al settimo e contiene l'introduzione che ho descritto nel paragrafo relativo alla trama e lo scontro fra Lucifer e le sei servitrici di Belial nel regno dei mortali, mentre i rimanenti cinque episodi vedono, nell'ordine, la seconda discesa di Lucifer all'inferno, lo scontro con Belial e il grande colpo di scena (peraltro prevedibilissimo) con tanto di grande battaglia finale. La prima metà di stagione purtroppo è stata letteralmente disastrosa, al punto da avere indotto molti appassionati a droppare lo show già dopo pochi episodi. Dopo una prima puntata molto promettente e nella quale si era avuta l’impressione che oltre a pensare al fanservice gli autori si fossero sforzati di dare vita anche ad una storia potenzialmente interessante, mi sono ritrovato infatti ad assistere ad una sfilza di episodi che oltre ad essere infarciti di idiozie sono risultati di una noia mortale. Sfide di canto in stile idol, videogame e gare culinarie non erano di certo le tematiche che mi attendevo da uno show come questo, che si era presentato come un fantasy moderno dai contorni dark. Nella seconda metà di stagione si è potuta notare una leggera inversione di tendenza rispetto alla prima parte, con il tentativo di dare vita ad una trama che fosse un pochino più decente rispetto ai primi disastrosi episodi. E c’è da dire che tutto sommato qualcosina di buono si è visto, almeno per quanto riguarda la storia principale, che ha proposto un paio di elementi interessanti, dimostrandosi inoltre finalmente in linea con il setting dell’anime. Certo, rimane sempre e comunque intatta la sensazione che la trama in Sin: Nanatsu No Taizai sia un elemento puramente accessorio allo show (che fa invece del fanservice e del voyeurismo il suo elemento primario), tuttavia dallo scontro con il demone dell’ira in poi gli autori sono riusciti quantomeno a proporre quelle atmosfere che mi ero aspettato fin da subito e la discesa agli inferi di Lucifer con il conseguente scontro finale con Belial (forse l’unico personaggio di spessore di tutta l’opera) sono riusciti a destare in me un minimo di interesse. Tutto questo però non è bastato di certo a compensare le tante carenze di quest’anime, che si assesta su un livello di mediocrità assoluta sotto tutti gli aspetti possibili, inclusi i personaggi. Questi ultimi in particolare, fatto salvo per un paio di eccezioni, possono essere racchiusi in una gamma di appellativi che vanno da “anonimo” passando poi per “ridicolo” per arrivare infine ad “irritante”.COMPONENTE YURI
La combinazione di due elementi come ecchi e cast interamente femminile non possono che avere un’unica conseguenza logica, ovvero quella di dare vita ad uno show dai connotati full-lez. E i primi 2-3 episodi effettivamente fanno stravedere, sommergendo letteralmente lo spettatore di elementi yuri come se piovesse: dall’amore sfrenato di Leviathan nei confronti di Lucifer, al demone del peccato Asmodeus, per arrivare a Maria, vero e proprio oggetto del desiderio dello show, che si ritrova non solo ad essere importunata da Lucifer e dalle altri demoni, ma perfino dalla sua amica del cuore Mina, che dovrebbe essere casta e pura come lei ma che in realtà si rivela essere una discreta pervertita. Ben presto però questa spinta si esaurisce lasciandoci con la sola Leviathan in qualità di elemento yuri di spicco. A dispetto della passione sfrenata di quest’ultima nei confronti di Lucifer (che Levi manifesta in ogni modo possibile e immaginabile) Sin: Nanatsu no Taizai entra dritto filato nella categoria degli Anime Yuri Fanservice visto che di romanticismo, spiritualità e sentimento non c’è neanche l’ombra. Qualunque approccio di natura yuri fra le protagoniste è sviluppato in chiave puramente fisica e con approcci di natura esclusivamente carnale, senza peraltro offrire mai nulla di particolarmente appagante alla vista. Anche sotto questo punto di vista dunque Sin: Nanatsu No Taizai si rivela parecchio carente e se speravate di poter avere quantomeno qualche soddisfazione in stile Valkyrie Drive Mermaid siete totalmente fuori strada. Ma diciamo pure che il livello qualitativo dello yuri in generale è inferiore anche rispetto a tante altre opere della sua categoria come ad esempio Queen’s Blade o Senran Kagura, anime che potevano vantare la presenza di elementi quali Shizuka x Tomoe e Yagyu x Hibari veri e propri pairing di cui qui, invece, non c’è minimamente traccia.
Edited by Mamiina - 19/10/2017, 18:29. -
Kuriiro.
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Sintetizzando il mio punto di vista dopo aver visto tutto l'anime, questo non è di qualità eccelsa come Mamiina ha descritto con molta chiarezza. Però l'ho apprezzato molto, è stato emozionante e verso la fine ho fatto fatica a non piangere (specificando) di commozione. Quest'anime mi ha soddisfatta. Non emotivamente parlando, si intende. Comunque lo consiglio a chi vuole godersi un anime ecchi e a chi vuole eliminare dalla sua vita (almeno) virtuale la presenza maschile non sempre apprezzata. .