NOVITA' YURI 2017

La nostra rubrica mensile dedicata ai nuovi anime!

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  1. Mamiina
     
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    Simoun Auriga

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    Cari amici e care amiche del Crystal, ben ritrovati all’edizione di ottobre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2017. Un editoriale che attendevo di scrivere con ansia poiché segna con ogni probabilità il momento più importante di quest’anno solare, ovvero la chiusura del trimestre estivo. Una stagione che si è rivelata un’autentica miniera d’oro per tutti noi amanti dello yuri e che resterà impressa a lungo nelle nostre menti per la sua incredibile serie di anime che ci hanno fatto divertire, sognare e appassionare a ripetizione. Senza nulla togliere ovviamente all’imminente stagione autunnale, che presenta comunque diverse buone frecce al suo arco (su tutte Konohana Kitan e Love Live! Sunshine!!), ma che onestamente faccio fatica a pensare che possa ripetersi sui medesimi livelli. E in tutta onestà, sperare di poter ripetere per due stagioni di seguito ciò che abbiamo vissuto in queste ultime settimane sarebbe forse chiedere un po’ troppo alle divinità che governano lo yuri!

    Ma adesso mettetevi comodi e iniziamo a ripercorrere assieme questa carrellata delle meraviglie, partendo da quella che è stata la più grande sorpresa della stagione per poi ricordare via via tutte le altre opere che ci hanno segnato in modo indelebile la nostra estate di yuristi.

    Stagione Estiva 2017 - Bilancio Finale



    Hina Logi: From Luck & Logic - Voto 6,5. Mi riesce piuttosto difficile dare un giudizio totalmente imparziale su quest’anime, soprattutto alla luce di quanto è avvenuto negli ultimi episodi. Ma riavvolgiamo insieme il filmato ripercorrendo la sua storia con ordine. Fino a due terzi di stagione Hina Logic era uno show a cui avrei fatto fatica ad assegnare la sufficienza: uno slice of life molto sul generis e che non aveva sfruttato per nulla il setting ereditato dall’opera originale, snocciolando invece un repertorio di episodi piuttosto anonimi e basati molto spesso sulle tematiche più classiche del suo genere. Insomma, niente di particolarmente originale o che facesse gridare al miracolo: l’unico elemento veramente degno di nota e in grado di mantenere vivo l’interesse dello spettatore erano le protagoniste, davvero molto simpatiche e divertenti con in più il fatto di essere molto carine, cosa che, sappiamo bene, non guasta mai. Anche per quanto riguardava lo yuri sembrava il solito film già visto: un po’ di teasing qua e là, qualche sporadica scenetta yureggiante, pairing più o meno accennati, insomma, per farla breve uno show che sembrava destinato a scivolare via in modo quasi anonimo, terminando la sua corsa nella categoria degli anime a cast femminile o tutt’al più, con un po’ di fortuna, nella categoria degli anime yureggianti.

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    La svolta, del tutto inaspettata, è avvenuta verso la fine del settimo episodio, quello del festival, con un improvviso avvicinamento tra le due protagoniste principali, Lion e Nina, che dopo la fiammata iniziale del primo episodio si erano fin lì quasi del tutto ignorate. A partire da quel momento il focus dell’anime è stato dirottato quasi interamente su di loro e nelle quattro puntate rimanenti abbiamo assistito ad un’autentica escalation che nel giro di pochissimo tempo, da semplici amiche quali erano, le ha portate a diventare un’autentica coppia di innamorate. Il culmine di questo loro rapporto è stato raggiunto nel penultimo episodio con un bacio di Lion a Nina parzialmente “oscurato” dal fatto che si trovassero dietro ad una tenda, ma che, per candida ammissione delle dirette interessate, sappiamo comunque esserci stato. Francamente non sono in grado di dire se questa svolta total-yuri fosse stata pianificata fin dall’inizio oppure se sia stato un cambio di rotta deciso ad opera in corso; diciamo che per l’andamento che ha avuto l’anime sono più portato a optare per la seconda opzione e a livello puramente personale mi piace anche immaginare che a un bel momento, quando gli autori si sono resi conti che stavano dando vita ad uno show che non stava andando da nessuna parte, qualcuno sia saltato su e abbia detto “Sapete allora cosa facciamo? La buttiamo sullo yuri!”. La verità su come siano andate realmente le cose probabilmente non la sapremo mai, ma alla fine poco importa, poichè quello che conta davvero è il fatto che ci portiamo a casa una nuova coppia yuri, completamente inattesa e per questo ancora più gradita!

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    Sono stato parecchio indeciso sulla voce a cui inserire Hina Logic, ovvero se considerarlo un Anime Yuri Esplicito o un Anime Yuri Subtext, ma alla fine ho scelto per la seconda opzione visto che il rapporto tra Nina e Lion viene gestito quasi interamente secondo i dettami tipici del subtext, senza cioè che da parte delle due ragazze venga mai “ufficializzata” la loro unione. Certo, c’è l’eccezione del bacio ma anche se in questo caso la sua esistenza è confermata mi sento comunque di considerarlo allo stesso livello del bacio in piscina di Blue Drop o del bacio sulla scopa in Izetta The Last Witch. In ogni caso sappiamo bene che dal nostro punto di vista esplicito o subtext non comporta alcuna differenza sul piano pratico, visto che entrambe le categorie sono poi racchiuse sotto l’unico dicitura Yuri Main, che è quella che conta veramente!

    Netsuzou TRap - Voto 8. Sì lo so, probabilmente sono stato un po’ generoso nei suoi confronti, ma che ci volete fare? In fin dei conti noi siamo un forum yuri e in quanto tale dobbiamo perorare la nostra causa. Esiste forse un motivo differente per seguire NTR che non sia lo yuri? Avete per caso trovato delle tematiche secondarie o altri spunti di interesse al di fuori della romance fra Yuma e Hotaru? La risposta ovviamente è “NO”. NetsuzouTRap altro non è se non un’opera che parla esclusivamente della storia d’amore fra due ragazze, che sono gli unici personaggi femminili in un cast che oltre a loro si compone solo di altri due personaggi maschi (e dunque senza alcuna speranza fin dall’inizio). Stop, non c’è altro da vedere o di cui parlare qui, così come è inutile attendersi qualcosa di diverso: NTR è un’opera semplice, diretta e trasparente, caratterizzata da un’onestà così spontanea da risultare a tratti quasi disarmante. Quest’anime non fa mai mistero di dove voglia arrivare, nè di quale sia lo scopo per cui è stato creato. Non si nasconde dietro alla retorica o a finti moralismi ma si limita a mostrare allo spettatore l’unica cosa che gli interessa, ovvero la passione tra due ragazze che si innamorano, si desiderano, si bramano e si amano. Non necessariamente in questo specifico ordine, e alla facciazza dei loro attuali fidanzati, cosa che ha fatto storcere il naso a ben più di un purista del genere ma che, lasciatemelo dire, possiamo e dobbiamo far passare in secondo piano.

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    Perché se ci mettiamo a fare gli schizzinosi anche di fronte ad un’opera nella quale lo yuri vince su tutto e tutti, in modo inequivocabile e al di là di ogni “se” e di ogni “ma”, beh, allora chiudiamo baracca e burattini e andiamocene tutti a casa! Certo, poi possiamo star qui a discutere all’infinito sulle capacità intellettive delle due protagoniste, che spesso mettono in mostra un QI paragonabile a quello di un criceto, così come è lecito chiedersi se gli stratagemmi di seduzione messi in atto da Hotaru siano moralmente accettabili o meno,ma sul risultato finale penso che non ci si possa né si debba dividere. E parlando appunto del finale, lasciatemelo dire: sia resa lode agli autori per averci regalato una volta tanto una original ending degna di tal nome, in grado di soddisfarci appieno e di dare allo stesso tempo una chiusura totale alla storia. Dopo anni di show lasciati lì a metà, con finali di serie senza capo né coda all’insegna del “laviamocene le mani”, c’è stato finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di battere sul tempo il manga, anticipandone quella che, verosimilmente, sarà la sua conclusione. Era davvero un bel po’ di tempo che un anime non si chiudeva lasciandomi con quella sensazione di “pancia piena” che solo le opere realizzate nella loro interezza ti sanno dare. Bravi ragazzi, e soprattutto brave ragazze, riferito ovviamente a Yuma e Hotaru!

    Princess Principal - Voto 8 ma con un pochino di amaro in bocca. Non vi nascondo che fino a due terzi di stagione ero convinto che questo show avrebbe posto la sua candidatura al titolo di miglior opera dell’anno (non solo dell’estate), e contemporaneamente avevo accarezzato l’idea che potesse scrivere alcune pagine memorabili legate al nostro genere, sulla falsariga di ciò che fecero ad esempio l’anno scorso Izetta the Last Witch o Flip Flappers. Invece, pur rimanendo un anime molto valido, appassionante da seguire e con un setting decisamente bizzarro ed originale, è mancato un pochino proprio sul più bello per via di alcune scelte di trama un pochino discutibili. La questione dello scambio di identità involontario fra Charlotte e Ange, che ha finito con l’invertire ruoli, vite e destini delle due ragazze, non è sicuramente la trovata più originale di sempre e ha finito per rendere un po’ scontata quella che fino ad allora era stata una storia densa di misteri e dagli sviluppi imprevedibili. Inoltre ad un certo punto ho iniziato a scorgere chiaramente la presenza di una plot armor per tutte e cinque le protagoniste. Francamente non sono in grado di identificare con esattezza quale sia stato l’istante preciso in cui questo è accaduto, tutto quello che so però è che da quel momento in poi la storia ha finito inevitabilmente col perdere un pochino di pathos. Questo tuttavia non mi ha impedito comunque di godermi appieno un ultimo episodio che, nonostante il finale scontato, è stato davvero al cardiopalma e che pur non avendo concluso granchè a livello di trama principale può essere considerato abbastanza soddisfacente come finale di stagione. Certo, questo mio giudizio positivo parte dal presupposto che sia prevista una seconda serie, cosa che peraltro reputo alquanto probabile, poiché in caso contrario non vi nascondo che sarei stato abbastanza deluso di come è stata conclusa l’intera vicenda. Ma vedrete che non sarà finita così.

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    Per quanto riguarda lo yuri vale un po’ quello che ho detto per l’anime in generale, vale a dire che mi aspettavo un pochino di più da Ange e Charlotte, sebbene non vi sia alcun dubbio sulla natura del rapporto che le lega, men che meno sull’importanza capitale che questo riveste nello sviluppo di tutta la trama di Princess Principal. Proprio per questo la loro relazione rientra a pieno titolo nella categoria dello Yuri Subtext seppure, a differenza di tante altre coppie yuri che hanno fatto la storia, le loro manifestazioni d’affetto siano piuttosto contenute. Stiamo parlando dunque di un subtext leggermente più pacato rispetto a quello a cui siamo stati spesso abituati (forse perché Ange e Charlotte da buone inglesi preferiscono mantenere il loro tradizionale aplomb)e che non dà quasi mai adito nel corso dell’anime a grandissime scene romantiche, tranne forse che nell’occasione della fuga delle due ragazze dal palazzo durante l’ultimo episodio . Nonostante questo il loro sentimento traspare in modo chiaro e inequivocabile nel corso di tutto l’anime, per poi emergere prepotentemente nei rari momenti in cui le due ragazze si trovano da sole,e dove non perdono mai l’occasione per ribadire ciò che provano una per l’altra. Sicuramente una seconda stagione sarebbe fondamentale per approfondire ulteriormente anche questo aspetto e chissà, regalarci magari quella scena romantica e da batticuore che tutto sommato in questa serie non si è mai vista veramente.

    New Game!! - Voto 10. Non è mai semplice giustificare un voto che rappresenta la perfezione, tuttavia sfido chiunque abbia visto New Game!! a dimostrarmi il contrario. Quest’anime avrebbe potuto tranquillamente campare di rendita, limitandosi semplicemente a riproporre tutto quanto di buono si era visto nella prima stagione, ma invece ha deciso di fare molto di più. Fin dagli episodi iniziali si era capito chiaramente che l’asticella qualitativa era stata alzata, con l’introduzione dell’elemento dramma a fare capolino per la prima volta nella quotidianità di Aoba e colleghe. Era quello il chiaro segnale di una maturazione in corso per questo show, che ora riusciva ad alternare ai suoi già noti ed irrinunciabili momenti di dolcezza e divertimento alcune situazioni nuove, caratterizzate da atmosfere un po’ più tese, nelle quali trovavano spazio i piccoli psicodrammi delle protagoniste. I personaggi ora iniziavano ad essere un po’ più complessi e ad assumere uno spessore psicologico ben maggiore rispetto alla prima stagione, sotto un certo punto di vista risultavano anche essere molto più credibili di prima. E quello era solo il primo passo di quell’evoluzione totale a cui abbiamo assistito nel corso di questi dodici episodi, caratterizzati da una continua serie di eventi che hanno rivoluzionato di volta in volta gli equilibri dell’anime: dalla riorganizzazione interna dei ruoli, con la conseguente promozione di Hifumi a capoufficio, all’assunzione in qualità di stagista di Nene (forse il personaggio che ha avuto la maturazione maggiore), per arrivare infine all’ingresso in azienda di Narumi e Momiji, che con la loro competitività hanno un po’ turbato il clima idilliaco della Eagle Jump.

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    Ma il vero terremoto è andato in scena nell’episodio finale, con l’abbandono di Kou e il suo ideale passaggio di testimone ad Aoba, un evento che ha rappresentato l’ennesima tappa del processo di crescita di quest’ultima, passata nel giro di 24 episodi dal ruolo di neoassunta a quello di main chara designer all’interno dell’azienda. Progresso, evoluzione, maturazione, tutti termini che sapete benissimo quanto siano cari al sottoscritto e che da sempre considero come uno degli elementi più importanti per determinare la qualità di un anime, ancora di più se il soggetto in questione è uno slice of life, tipologia di show che ha nei personaggi il suo elemento cardine. Il processo di crescita delle protagoniste a cui abbiamo assistito in New Game!, soprattutto in questa seconda stagione, è stato a dir poco strepitoso e lo trovo davvero pari a pochi altri, forse al solo Hidamari Sketch, il quale, non a caso (e proprio come New Game!), rappresenta una delle eccellenze assolute nel suo genere. Normalmente uno slice of life esaurisce il suo ciclo di vita nell’arco di due, massimo tre stagioni. Nel caso di New Game! non è assolutamente così, anzi, alla fine di questa seconda serie la sensazione è quella di un anime che sta entrando soltanto ora nel vivo e a cui dunque rimangono ancora parecchie cose da raccontare.

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    Anche per quanto riguarda lo yuri direi che sono stati fatti non pochi progressi, tanto che la categoria degli Anime Yureggianti inizia a stargli un po’ troppo stretta. Al di là del solito gioco dei pairing (che comunque poco alla volta iniziano ad essere sempre più delineati) rispetto alla prima stagione abbiamo avuto un atteggiamento decisamente più sfrontato da parte di due personaggi chiave. Sto parlando ovviamente di Shizuku e Rin: la prima infatti non sembra porsi più alcun problema nel manifestare apertamente la sua passione nei confronti delle sue impiegate e oltre a importunarle ad ogni occasione arriva perfino ad ammettere candidamente di prendere in considerazione solo ragazze giovani e carine durante la selezione del personale. Rin, dal canto suo, ha deciso finalmente di rompere gli indugi e di esprimere in modo più palese i suoi sentimenti nei confronti di Kou, verso cui, in ben più di un’occasione, manifesta anche evidenti segni di gelosia. Peccato solo che per la maggior parte del tempo questi segnali non vengano colti dalla sua ingenua amica. Poco male però, visto che tutto questo crea comunque i presupposti sufficienti per una promozione di New Game! nella categoria degli Anime Yuri Comici.

    Senki Zesshou Symphogear AXZ - Voto 7. Sì lo so, avevo detto che non avrei scritto più nulla su di lui in fase di editoriale ma francamente non me la sento proprio di escludere da questo carosello festoso una delle saghe yuri più longeve di sempre, nonché un anime che, per quanto mi faccia infuriare, alla fine qualche cosa di buono ce lo regala sempre e comunque. Non fa eccezione alla regola questa quarta stagione, caratterizzata dalla solita storia idiota e piena di controsensi portata in scena come d’abitudine in modo magnifico. Un affermazione che so bene essere un controsenso ma che proprio per questo calza alla perfezione per quest’opera. Se ci si limita a guardare Symphogear facendosi trascinare dal suo ritmo, dalla sua azione e dalle sue musiche, senza fermarsi mai per un istante a riflettere su ciò che sta accadendo, allora questo è e rimane uno show magnifico. I problemi nascono quando si decide di collegare il cervello e analizzare le cose con un minimo di logica. C’è però una grossa novità a questo giro in quanto, udite udite, per la prima volta dai tempi di Kanade sembra che sia andato in scena per davvero un sacrificio eroico! Uso il condizionale poiché sappiamo bene che con Symphogear nessun personaggio sparisce mai per davvero, eccezione fatta ovviamente per la povera Kanade (che mi chiedo ancora oggi cosa abbia fatto agli autori per meritarsi tutto questo).

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    Ad ogni modo, il motivo per cui Symphogear è qua lo conosciamo bene e risponde al nome di HibiMiku. Senza nulla voler togliere all’altro grande pairing di questo show (ovvero Kirika e Shirabe) e alla fedeltà di Tsubasa (che nel corso del penultimo episodio ci ha commosso oltremisura ribadendo che la sua esistenza è votata a Kanade), il valore di questa coppia assume dei contorni sempre più epici man mano che gli anni passano. Mai come in questa quarta stagione le due ragazze sono state capaci di oscurare tutto il resto con il loro sentimento, dando riprova, ogni volta che ce n’è stata l’occasione, della forza della loro unione. Quello tra Hibiki e Miku è un amore incrollabile, che invece di scemare si fa sempre più forte con il trascorrere del tempo, ed è la vera forza che spinge le due ragazze ad affrontare a visto aperto i pericoli che puntualmente si presentano loro davanti, fino a diventare, come in questo caso, il fattore chiave per determinare le sorti dell’anime (e con esso del mondo intero). Hibiki e Miku fanno coppia fissa dal primo episodio di Symphogear, anzi, da ancora prima che cominciasse la prima serie e con questa quarta stagione arrivano ad eguagliare il record di coppia più longeva di sempre nella storia degli anime yuri, detenuto alla pari con Sachiko e Yumi di Marimite (sebbene Yumi nella quarta stagione si divida tra la stessa Sachiko e Touko) e con Nanoha e Fate (sebbene in una delle quattro serie siano solo personaggi di supporto). La già annunciata quinta stagione le spingerà dunque là dove nessuna altra coppia è mai arrivata prima d’ora, una soddisfazione davvero meritata, accompagnata anche dalla “benedizione” delle loro seiyuu, le quali, in una sorta di coming out, hanno confermato l’amore tra le due ragazze.

    Quattro main yuri anime dunque, più un quinto show che risale in una delle categorie “surrogate” dello yuri main: c’è davvero di che stropicciarsi gli occhi di fronte a tutto quello che ci ha portato questa stagione estiva, la quale, se ancora ce ne fosse stato bisogno, ci ha fornito l’ennesima riprova di come il genere yuri sia ormai sulla breccia, posizione che spero possa mantenere per ancora tanto, tanto tempo. Ma il bello è che non è ancora finita qui, poiché oltre agli show già citati bisogna annotare la presenza di altre opere con contenuti yuri che rientrano in alcune delle categorie minori. Andiamo dunque a spendere qualche parola anche per loro.

    Centaur no Nayami. Voto: 6,5 all’intrattenimento, 8 all’originalità e al coraggio. Credo che Centaur no Nayami sia il primo slice of life nel quale il vero protagonista non è uno o più dei personaggi che compongono l’anime ma il mondo stesso nel quale questi ultimi vivono. Proprio per questo lo show tende spesso e volentieri a divagare, dedicando parti di episodi (quando non addirittura episodi interi) ad elementi totalmente esterni o ad aspetti che in altre opere sarebbero totalmente marginali, ma che qui assumo invece un ruolo focale. Dissertazioni di varia natura (politica, storica, sociologica, pseudo-scientifica e chi più ne ha più ne metta) accompagnano a più riprese le vicende quotidiane di Hime e compagne, arrivando spesso a sovrapporsi o a sostituirsi ad esse, al punto da rendere in alcune occasioni la visione di questo show non poco pesante, per non dire proprio noiosa, soprattutto da metà stagione in poi. E forse la scelta di sacrificare la parte di intrattenimento vera e propria per dare maggior risalto al disegno che vi è attorno si è rivelato un tributo un po’ troppo gravoso da pagare, soprattutto nell’economia di un anime da soli 12 episodi per quanto, va detto, questo disegno si riveli davvero geniale e in grado di accendere molti spunti di riflessione nella mente dello spettatore. Molto probabilmente quest’anime avrebbe dovuto avere molto più tempo a sua disposizione per potersi rivelare nella sua interezza ed essere dunque compreso e apprezzato fino in fondo.

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    Per quanto riguarda la componente yuri bisogna innanzitutto partire dal fatto che le tematiche a sfondo sociale quali l’omosessualità (oltre a tante altre come il razzismo, la tolleranza fra individui, le unioni interrazziali, eccetera) sono uno degli elementi che trovano più risalto in Centaur no Nayami, che ci presenta un mondo nel quale le coppie LGBT sono apparentemente tollerate. Proprio per questo motivo è possibile annoverare al suo interno la presenza di una coppa dichiaratamente lesbica, Mitsuyu e Michiru anche se, ad onor del vero, queste ultime vivono i loro momenti di gloria nei primissimi episodi dello show, dopodiché non appaiono quasi più fino alla fine. In aggiunta a loro, vanno però annotati anche un bacio yuri fra Hime e Nozomi in qualità di scena d’apertura dell’anime, una velata cotta da parte di Nozomi nei confronti della stessa Hime e la presenza di vari subtext tra altri personaggi, materiale più che sufficiente per inserire Centaur No Nayami nella categoria degli Anime a Componente Yuri Secondaria Importante.

    Action Heroine Cheer Fruits - Voto 7. Finalmente un idol show carino e divertente che nella sua semplicità è riuscito a trovare un’identità propria, lasciando così un’impronta tutto sommato abbastanza originale all’interno di un genere ormai inflazionato oltre ogni limite. Il grande pregio di Action Heroine Cheer Fruits è stato quello di proporsi sempre come un anime molto energico e dallo spirito estremamente positivo, un’indole che non ha mai rinnegato neanche durante le fasi più delicate della storia. Quest’anime è la dimostrazione pratica di come sia possibile sfruttare la componente sentimentale per accendere emozioni nello spettatore senza perdersi via in momenti esageratamente mielosi e soprattutto senza ricorrere ad inutili melodrammi. In tutto l’anime non c’è mai stata una sola reazione delle protagoniste che agli occhi dello spettatore potesse apparire eccessiva, così come ogni singolo evento narrato è stato gestito nei ritmi e nei modo appropriati, senza caricarlo mai esageratamente dal punto di vista emotivo. Il risultato finale è stato così quello di dare vita ad una storia che, pur non essendo certamente strabiliante, è risultata sempre e comunque gradevole da seguire. Anche il cast si è rivelato di buon livello, con alcune individualità interessanti e una sinergia di gruppo molto buona fra le protagoniste. Bravi infine gli autori a rielaborare in modo tutto sommato originale alcune idee prese in prestito a certe opere del suo genere, e a cui Action Heroine Cheer Fruits è chiaramente ispirato (chi ha detto Love Live??)

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    Lo yuri in quest’anime ruota interamente attorno ad un’unica figura, ovvero la leader del gruppo Misaki. Quest’ultima può vantare infatti ben due spasimanti, la sua inseparabile confidente (nonchè amica del cuore) Roko e l’irridicubile Momoi, che nutre una tale ammirazione nei suoi confronti da sfociare quasi nella venerazione vera e propria. Inutile dire che alla prima sono stati riservati i momenti di natura più profonda e sentimentale, mentre la seconda si è resa protagonista delle scenette più esplicite e dal sapore più comico. Questo pseudo-triangolo sentimentale consente ad Action Heroine Cheer Fruits di potersi accasare nella categoria degli Anime Yureggianti, visto che comunque stiamo parlando di uno yuri che non raggiunge mai livelli particolarmente eclatanti, sebbene sia visibile in più di un’occasione.

    Vi ricordo inoltre che sempre al’interno della categoria Anime Yureggianti è stato collocato il droppatissimo anime Battle Girl High School.

    E con questo siamo arrivati davvero alla conclusione di questa bollentissima estate. Non c’è tempo di riposarsi però, o anche soltanto di rifiatare, poiché la stagione autunnale di fatto è già qua alle porte e se pensate che dopo la scorpacciata estiva qualcuno qua sia sazio allora si sbaglia di grosso, perché, come si suol dire, l’appetito vien mangiando! E anche se in apertura di editoriale ho detto che non dobbiamo essere avidi e sperare che ogni stagione possa essere come quella che abbiamo appena vissuto, in realtà sappiamo benissimo che sotto sotto lo vorremmo sempre! Avanti coi nuovi anime dunque, ma soprattutto avanti con lo yuri!

    Quanto a noi l’appuntamento è come sempre fra un mesetto circa per il primo bilancio della nuova stagione. Ancora buon inizio d’autunno a tutti e che lo Yuri sia sempre con voi!

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17 replies since 24/12/2016, 12:42   10000 views
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