NOVITA' YURI 2015

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  1. Mamiina
     
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    Simoun Auriga

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily eccoci qui per il secondo appuntamento di aprile con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri in corso. Dopo le anticipazioni della stagione primaverile è infatti arrivato il momento di fare un piccolo passo indietro e andare a tracciare il

    Bilancio Finale della
    Stagione Invernale 2015



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    Il nostro editoriale non può che aprirsi con questa immagine, emblema di una scena che resterà scolpita per sempre nel cuore di ogni appassionato di yuri.

    Yuri Kuma Arashi

    Standing ovation per Kunihiro Ikuhara che con Yuri Kuma Arashi ci ha regalato una delle storie d’amore più intense e romantiche che si siano mai viste in un anime, una storia, come da suo stile, costellata di drammi e di tragedie, ma che dopo tante sofferenze ci lascia con quel senso di soddisfazione che solo un finale perfetto come quello a cui abbiamo assistito ci poteva far provare. Ma il dolce sapore per il trionfo dell’amore tra Kureha e Ginko non è certamente la sola cosa che ci lascia in eredità quest’anime, perché ancora più importante è la morale di fondo che si cela tra le pieghe della sua storia e che è possibile come sempre scovare tra le migliaia di simbolismi e metafore a cui Ikuhara ci ha da sempre abituati. Il messaggio, o meglio, la serie di messaggi che Ikuhara ha voluto lanciare con Yuri Kuma Arashi rappresentano tutti un grandissimo insegnamento e sono ancora una volta la rappresentazione della genialità di questo autore.

    - il tema dell’esclusione ci insegna infatti che non bisogna aver paura di seguire i propri istinti e di venire giudicati per ciò che si è dal resto delle persone, perché ciò che conta veramente è “esistere” per coloro a cui teniamo veramente. Ginko e Kureha alla fine della storia vengono “escluse” dalle loro compagne e, almeno per il loro mondo, cessano materialmente di esistere, o, se preferite, diventano “invisibili”. Ma alle due amanti questa cosa non interessa più perché ormai loro “esistono” ed esisteranno sempre una per l’altra, così come esisteranno per tutti coloro che, andando al di là di qualsiasi barriera o preconcetto, approvano il loro amore. Non solo, ma anche nella più ottusa e conservativa delle società ci sarà sempre qualcuno disposto a superare i pregiudizi e ad andare contro la paura del “diverso”, come ci viene mostrato nella figura di Uko Ai la quale, dopo aver “visto” la magnificenza dell’amore tra Kureha e Ginko, abbandona l’aula per correre ad abbracciare l’orsetto abbandonato, andando così metaforicamente ad “abbracciare” tutti coloro che sono diversi e che, per vari motivi, vengono considerati dalla società come degli scarti, qualcosa di cui bisogna ignorare l’esistenza. E non è certamente un caso che Ai in giapponese significhi “Amore”. Ikuhara ci vuole ricordare che si possono abbattere una, dieci, mille piante, ma i loro semi prima o poi da qualche parte germoglieranno e i loro fiori sbocceranno comunque.

    - il tema del cambiamento, che viene rivelato per davvero solo alla fine e che si scopre anche essere la metafora nascosta dietro alla figura del tribunale. Quando Kureha ricorda ciò che era successo realmente ci viene infatti insegnato che il vero amore non è tentare di cambiare la persona che si ama bensì, al contrario, essere disposti noi a cambiare per coloro che amiamo. Il vero “reato”, l’unico per cui si è costretti a subire delle conseguenze, è quello commesso da Kureha che ha compiuto il “crimine” di desiderare che Ginko potesse cambiare, di modo da poter stare insieme e venire così accettate dal resto del mondo. Solo nel momento in cui Kureha si accetta per quello che è, e capisce di aver sbagliato perché è lei quella che deve cambiare se vuole poter essere felice insieme a Ginko, ecco che allora viene finalmente “assolta” e liberata da ogni colpa, e di conseguenza il loro amore può finalmente trionfare!

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    Come ho già detto più e più volte nei miei precedenti editoriali Ikuhara ci aveva promesso un anime che avrebbe rivoluzionato il genere yuri. Rivoluzionario lo è sicuramente, su questo non ci piove. Ciò che rende unico Yuri Kuma Arashi è il fatto di aver portato lo yuri, e in generale il tema dei legami omosessuali, in un contesto diverso da quell’oasi felice e per certi versi irreale nella quale fino ad oggi era quasi sempre stato confinato negli anime. Celato dietro ai suoi simbolismi Ikuhara fa scoppiare quella illusoria bolla di sapone e ci obbliga invece a fare i conti con dei temi certamente scomodi ma purtroppo (e aggiungerei anche drammaticamente) reali, come l’omofobia e i pregiudizi, nonchè l’inevitabile conseguenza di dover fare fronte ad essi. Ma allo stesso tempo lo fa lanciando un grandissimo messaggio di speranza. E soprattutto insegnandoci a non aver paura.
    Non sono in grado di prevedere se Yuri Kuma Arashi porterà davvero un cambiamento nel genere yuri ma di una cosa sono certo, ovvero che a partire da oggi ne rappresenterà una delle sue gemme più luminose!

    Voto finale: DIECI, e adesso speriamo solo di non dovere attendere ancora degli anni prima di poterci godere un altro capolavoro di questo fantastico autore.

    Koufuku Graffiti

    Tutto quello che potevo dire di buono su questa deliziosa (termine non casuale) opera della Shaft credo già di averlo scritto nelle precedenti edizioni della mia rubrica. Che altro posso aggiungere dunque? Anche Koufuku Graffiti se ne va, lasciandoci una sua piccola morale e alcuni messaggi che, per quanto non siano neanche lontanamente paragonabili a quelli di Ikuhara per profondità e complessità, sono comunque importanti: la prima morale di Koufuku Graffiti è che anche le cose più semplici e comuni (in questo caso specifico il cibo) possono diventare speciali se condivise in compagnia delle persone a noi care. La seconda è che l’essere umano, per natura, non è stato “pensato” per vivere da solo.

    Voto finale: NOVE. Per il genere SoL questo 2015 non poteva decisamente aprirsi in modo migliore. E se il buongiorno si vede dal mattino…

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    Per quanto riguarda l’aspetto yuri alla fine ha prevalso l’aspetto relativo ai rapporti affettivi tra le persone, e la volontà di cementificare le amicizie e i rapporti “di gruppo” piuttosto che approfondire ulteriormente il legame tra Ryou e Kirin da un punto di vista, non dico affettivo, ma quanto meno pseudo-romantico. L’ago della bilancia dunque pende per la categoria Anime Yureggianti e sancisce così il suo giudizio definitivo anche se, sicuramente, Koufuku Graffiti è e resterà una tra le opere della categoria yureggianti che più di tutte si avvicina al subtext, mancandolo davvero soltanto per un soffio.

    Cross Ange

    Gloria (e in alcuni casi anche redenzione) per tutte in Cross Ange, che nelle sue fasi conclusive ha saputo tirare fuori il meglio che aveva da offrire regalandoci un finale decisamente adrenalinico e ad alto contenuto di azione unito ad una buona dose di sentimenti. Certo, non potevano ovviamente mancare le parentesi di cattivo gusto (divenute ormai marchio di fabbrica di quest’opera,) ma sicuramente sono state, almeno per questa volta, in misura nettamente inferiore rispetto alle cose positive, o quantomeno non a livello tale da riuscire ad offuscarle come era successo tante volte in passato. Un grande merito che va riconosciuto a Cross Ange nonostante i suoi difetti è quello di essere riuscito a dare una conclusione soddisfacente a tutta la storia e alle sue relative sottotrame, evitando di lasciare questioni aperte o senza risposta di modo da dare allo spettatore quel senso di “chiusura” di cui spesso in molte opere si riscontra la mancanza. E, soprattutto, senza lasciare indietro nessuno, nemmeno il più secondario tra i personaggi. Per un anime che sicuramente non entrerà negli annali, credetemi, non è una cosa da poco!

    Voto finale: SEI e MEZZO. Nonostante abbia saputo proporre alcuni buoni spunti nell’arco dei sui venticinque episodi (oltre che un finale pienamente soddisfacente), la mia sensazione quando ripenserò a Cross Ange sarà sempre quella di aver visto una grossa occasione sprecata, se non completamente quanto meno in buona parte. Ma d’altronde si sa che la Sunrise è da sempre rinomata per la sua bravura nelle animazioni dei mecha, e non certo per la qualità delle sue sceneggiature.

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    Sul fronte yuri tutto è andato come avevo previsto (incredibile ma vero visto che non succede quasi mai!) con la piena riconciliazione tra Chris e Rosalie, che diventano di fatto la coppia yuri canon di Cross Ange. E visto che tutti, me incluso, speravano in un lieto fine tra le due chiudiamo un occhio sulla gestione del personaggio di Chris nella seconda fase dell’opera, e in particolar modo su come è stato costruito in modo goffo e frettoloso e il suo “ravvedimento”: in fondo non si può avere tutto! Anche Ange corona il suo sogno d’amore con Tusk (con buona pace di noi yuristi) e alla fine lasciatemi dire che per quanto visto nel corso dell’anime e per come è stata costruita la storia fra loro è stato anche giusto così, anzi, devo dire che forse abbiamo avuto anche più del previsto poichè onestamente non mi aspettavo proprio il “contentino” per Hilda: decisamente una gradita sorpresa! L’unico rammarico rimane forse il poco spazio concesso a Salamandinay unito al mancato sviluppo del suo personaggio e del rapporto fra lei ed Ange: dopo quella famosa scena durante il loro primo incontro era lecito aspettarsi qualcosina di più, ma evidentemente si trattava di uno spunto di trama che è stato poi abbandonato dagli autori. Come già largamente anticipato Cross Ange viene quindi inserito nella lista degli Anime a Componente Yuri Secondaria IMPORTANTE.

    Kantai Collection

    Gloria anche per tutte le protagoniste di Kantai Collection, pure qui con un finale ad alto tasso di azione e di eroismo e con l’esaltazione contemporanea sia delle capacità dei singoli che della “forza” della coesione e del gruppo. KanColle, salvo alcuni brevissimi passaggi a vuoto nella sua fase centrale, è la dimostrazione di come si possa costruire un anime tutto sommato leggero e dallo spirito “positivo” senza per questo dover rinunciare ad una buona dose di drammaticità. La suspense che si era venuta a generare al termine del penultimo episodio è il lampante esempio di come siano stati bravi gli autori a mettere in piedi una struttura narrativa solida e allo stesso tempo credibile, ed è anche figlia, molto probabilmente, della scelta di affondare Kisaragi nel terzo episodio dando così ad intendere allo spettatore che la guerra che le protagoniste stavano combattendo non era un gioco. Ed è stato anche messo in chiaro che nonostante le vedessimo spesso affrontare il loro destino con spirito brioso, e talvolta anche scherzoso, questo non stava a significare che lo facessero comunque a cuor leggero.

    Voto finale: SETTE e MEZZO. Dal punto di vista aspettative iniziali/risultato finale KanColle rappresenta sicuramente la sorpresa più inattesa di questa stagione Mentre guardavo concludersi l’ultimo episodio pensavo tra me e me che avrei anche scritto: “Vista la qualità dell’opera e il potenziale di trama ancora inesplorato penso che ci sarebbe ampio margine per una seconda stagione. Trattandosi però di un anime volto principalmente a promuovere il gioco potrebbero anche decidere che può bastare così.”. Non ho dovuto attendere nemmeno di scriverlo per essere smentito visto che alla fine della puntata è stato annunciato direttamente il sequel!

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    Per quanto riguarda invece la sua catalogazione alla fine la scelta è ricaduta sulla categoria Yuri Fanservice, per il semplice motivo che la componente yuri, pur essendo presente in quantità astronomiche, risulta essere più che altro un “bonus” aggiunto per lo spettatore e non certamente l’elemento (o quantomeno uno degli elementi) attorno a cui ruotano le vicende dell’anime. Non potendo tuttavia parlare di elemento “comico”, sia per il modo in cui è trattato, sia, in generale, per le atmosfere stesse dell’anime, la scelta finale sembra essere obbligata. Tra l’altro ci tengo ad invitarvi a non lasciarvi ingannare da questa definizione poiché spesso si tende ad associare la parola “Fanservice” a qualcosa di poco gradevole oppure di dubbio gusto, leggasi nudità, situazioni a sfondo sessuale, insomma, per farla breve, tutto ciò che è associato al termine “Ecchi”. In realtà qualunque elemento non essenziale per la trama ma inserito per il solo ed esclusivo “piacere” dello spettatore si può considerare fanservice. Dunque, anche per porre fine a quella che mi sono reso conto essere una dicitura in grado di generare degli equivoci, la categoria all’interno della nostra Lista Anime è stata modificata da "Anime Ecchi/Yuri Fanservice" a un più semplice "Yuri Fanservice", di modo da sottolineare che non tutti gli anime Yuri Fanservice sono per forza ANCHE degli anime ecchi, nonostante spesso e volentieri le due cose vadano effettivamente di pari passo.


    Si chiude così quella che è stata forse la miglior stagione per il genere yuri da quando dirigo questo forum (in pratica stiamo parlando degli ultimi cinque anni). Da quando scrivo questa rubrica infatti non mi è mai capitato di promuovere tutte le opere seguite per lo più assegnando loro dei voti così alti. Penso che forse per ritrovare qualcosa di simile a quello visto in questo inverno dobbiamo ritornare indietro di parecchi anni, probabilmente al triennio d’oro 2006-2008, mentre parlando di anime singoli ormai possiamo dire senza paura di essere smentiti che con Yuri Kuma Arashi è finalmente arrivata quell’opera che stavamo aspettando dal lontano 2009, in grado di raccogliere l’eredità di quelli che ormai (dopo così tanto tempo) sono da considerarsi come i grandi classici del genere e proseguirne la tradizione. La cosa più curiosa (ma certamente non casuale) è che perché tutto ciò accadesse abbiamo dovuto aspettare uno dei suoi fondatori, ovvero proprio quel Kunihiko Ikuhara da cui molto ebbe inizio: speriamo dunque che Yuri Kuma Arashi possa rappresentare l’inizio di una nuova era, esattamente come fu all’epoca per Utena.

    Il mese di marzo tuttavia non è stato caratterizzato soltanto dalla conclusione del trienno invernale, ma anche dall’uscita in DVD di due importanti OVA che stavamo attendendo con ansia.

    Yuru Yuri Nachuyachumi!

    Il film di Yuru Yuri, della durata di un’ora, era un banco di prova fondamentale per verificare lo stato di salute dell’opera e soprattutto per capire cosa attenderci dopo il suo passaggio di mano fra studi di animazione. Come avevo già specificato in una delle nostre news sul topic ufficiale infatti, la Doga Kobo dopo le prime due stagioni ha ceduto il timone a titolo definitivo alla Tyo Animation. Quest’ultima oltre al film in questione si occuperà anche di realizzare la terza serie tv. Ebbene, dopo aver visto Yuru Yuri Nachuyachumi! mi sento di affermare in tutta tranquillità che non abbiamo nulla da temere per questo cambio: a livello artistico le differenze sono davvero minime, anzi personalmente preferisco il nuovo chara della Tyo Animation, leggermente più pulito e sofisticato rispetto a quello più naif della Doga Kobo (ribadisco che sto parlando di differenze davvero minime ma comunque pur sempre percettibili), mentre a livello di contenuti Yuru Yuri.. è sempre Yuru Yuri! Il film si differenzia sostanzialmente dalle due stagioni TV per un ritmo molto più sobrio e pacato rispetto a quello frenetico degli episodi standard, sicuramente una conseguenza della maggior lunghezza dell’opera. Tuttavia, diluiti al suo interno, è possibile ritrovare tutti quegli elementi caratteristici che lo hanno reso celebre: dall’”inconsistenza” di Akari ai simpatici scherzi di Kyouko, dall’amore di Chinatsu per Yui, (unito alla sua orrenda espressività artistica) al rapporto amore/odio tra Himawari e Sakurako, dalle visioni (con tanto di nosebleed) di Chitose alla cotta di Ayano per Kyouko, non manca veramente nulla! Yuru Yuri Nachuyachumi! è un concentrato di tutto ciò che di bello ha quest’opera, rivisitato per l’occasione nei tempi di un lungometraggio.

    Voto: OTTO e MEZZO. Semplicemente un appuntamento imperdibile per ogni amante di Yuru Yuri, e un ottimo modo per riaccendere la passione in vista della nuova stagione.

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    Strike Witches: Operation Victory Arrow
    (Episodio 2 di 3)

    Sinceramente mi aspettavo un po’ di più da questa mini-serie. Già il primo episodio non mi aveva impressionato più di tanto, tuttavia non avevo dato molto peso alla cosa attribuendola più che altro ad un fatto di gusti personali in quanto, con l’eccezione di Minna, il gruppo delle witches “tedesche” è costituito dai personaggi che mi piacciono di meno. E invece anche questo secondo episodio ha mancato di colpirmi in modo particolare, nonostante vedesse due mie favorite nel ruolo di protagoniste, ovvero Francesca e Charlotte, nonchè la presenza di Hanna-Justina, la quale rappresenta da sola un motivo più che sufficiente per guardarlo. E non è solo l’assenza pressoché totale di elementi yuri a farmi storcere il naso, per quanto incomprensibile e fastidiosa, quanto l’atmosfera stessa dell’opera che non riesce a trasmettere quel senso di epicità che era possibile riscontare sia nella serie regolare sia, anzi soprattutto, nel film. Sto iniziando a pensare che la forza di Strike Witches risieda proprio nel gruppo, mentre se si prendono singolarmente o, come in questo caso, “a blocchi” nessuna delle protagoniste sia in grado di sostenere in modo convincente un episodio senza che questo finisca per risultare poco più incisivo di uno di quegli speciali che vengono inclusi nei DVD come bonus. Che poi forse nelle intenzioni degli autori non volevano rappresentare qualcosa di molto diverso, tuttavia dopo tutta la campagna promozionale che avevano fatto era lecito aspettarsi qualcosa di più che delle semplici vicende di contorno che non aggiungono pressoché nulla alla storia principale.

    Voto: SEI di stima. Se vogliono tenere viva l’attenzione dei fan in vista di un’eventuale prosieguo della saga (cosa di cui, ad oggi, non si è comunque avuto alcun riscontro) devono impegnarsi un po’ di più. Dopo l’ottimo film infatti non è semplice accettare non uno, ma bensì due passi indietro.

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    E con Strike Witches siamo arrivati alla conclusione di questa lunghissima edizione-bis della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2015. Ma sappiamo bene che la ruota gira senza mai fermarsi, e mentre stiamo mandando agli archivi la stagione invernale un nuovo trimestre è già cominciato. Appuntamento dunque a inizio maggio per un primo bilancio della stagione primaverile, mentre per le chiacchiere, e se volete commentare quanto letto qui, vi attendo come sempre nel Topic Discussione Novità.

    A presto, e che lo yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina - 27/6/2015, 15:31
     
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