Senki Zesshou Symphogear

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  1. Mamiina
     
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    SENKI ZESSHOU SYMPHOGEAR


    SZS


    Nome alternativo: Senhime Zesshou Symphogear
    Nome Giapponese: 戦姫絶唱シンフォギア
    Tipo: Serie TV
    Genere: Azione, Musicale, Sci-fi
    Anno di uscita: 2012/2013
    Episodi:
    - Prima Stagione: Senki Zesshou Symphogear - 13 episodi;
    - Seconda Stagione: Senki Zesshou Symphogear G - 13 episodi.
    - Terza Stagione: Senki Zesshou Symphogear GX - 13 episodi.

    TRAMA


    In un ipotetico futuro il mondo è minacciato da un terribile nemico denominato "Noise", il quale si manifesta sotto forma di misteriose entità globulari che distruggono qualunque forma di vita che si para dinanzi a loro. L'unica speranza di salvezza per l'umanità sono le Holy Relic, dei misteriosi pendenti di cristallo che possono essere attivati solo da una voce femminile per mezzo di una particolare melodia. Una volta attivatasi la Holy Relic concede alla sua proprietaria il potere di trasformarsi in una potente guerriera in grado di tenere testa ai Noise, grazie anche ad una speciale armatura magica denominata "Symphogear". Non tutte ovviamente possono attivare una Holy Relic, ma anzi per poterlo fare bisogna essere una "Attuned" ovvero una predestinata dotata di facoltà canore al di fuori dal comune.

    All'inizio dell'anime il potere delle Holy Relic è detenuto dalle "Zwei Wing" un popolare duo canoro composto dall'esplosiva Kanade (la ragazza rossa nella locandina) e dalla più timida Tsubasa (la ragazza blu). Grazie al loro affiatamento le due alternano la loro carriera di idol a quella molto più pericolosa di Attuned. Ben presto però entrerà in scena la protagonista principale dell'anime, Hibiki, un'ordinaria e tranquilla ragazzina che si trova ad assistere al loro concerto proprio nel momento in cui avviene un attacco da parte dei Noise. Una serie di casualità che non posso rivelare per non spoilerare la trama del primo episodio, porteranno anche Hibiki ad entrare in possesso di una Symphogear, e di conseguenza a dover accettare di mettere in gioco la sua vita combattendo contro i Noise.

    PERSONAGGI

    Hibiki Tachibana:

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    Come da tradizione è il classico personaggio un po' imbranato ma allo stesso tempo generoso e buono d'animo che si ritrova a vestire i panni dell'eroina praticamente per caso. Inizialmente quindi saranno molte più le volte nelle quali si caccerà nei guai piuttosto che quelle in cui combinerà qualcosa di utile. Tuttavia la sua volonta di proteggere le persone che ama (in primis Miku) dalla minaccia dei Noise la spingeranno a non demordere e a perseguire il suo scopo di diventare un'abile guerriera

    Miku Koihnata:

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    E' l'amica del cuore di Hibiki, con cui condivide la casa (e anche il letto!). Lei non è una guerriera, ma il suo ruolo nell' anime è comunque fondamentale poichè è la ragione stessa dell'esistenza di Hibiki, e di conseguenza di tutte le scelte che quest'ultima farà nel corso della storia. Dolcissima, comprensiva e con la testa sulla spalle rappresenta la perfetta compagna in grado di bilanciare il carattere impulsivo e irruente di Hibiki

    Kanade Amou:

    Kanade


    Forte, sicura di sè e carismatica, Kanade è la leader naturale delle "Zwei Wing". Il suo carattere solare e impavido è fondamentale per spronare in battaglia la più debole compagna Tsubasa, la quale vede in lei un modello da seguire e uno scopo di esistenza.

    Tsubasa Kazenari:

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    Inizialmente ci viene presentata come una ragazza fragile di carattere ed insicura. La sua devozione totale per Kanade le permettono tuttavia di trovare dentro di sè gli stimoli per combattere contro i Noise accanto all'inseparabile e adorata compagna e di combattere pressochè al suo stesso livello.

    Chris Yukine:

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    Custode di Icchi-bal, una delle più potenti reliquie esistenti (la seconda per ordine di importanza) entra in scena nel terzo episodio in qualità di avversaria di Hibiki. Di indole apparentemente violenta, odia la musica, e di conseguenza cantare, poichè la vede come uno strumento che porta con sè solo distruzione. Dietro al suo misterioso comportamento si nasconde però una persona fragile e dall'animo gentile, qualità che usciranno allo scoperto nel prosieguo dell'anime.

    COMPONENTE YURI



    Ovviamente presente trovandosi in questa sezione del forum. Va ovviamente specificato che per quanto molto visibile e inconfutabile il sentimento rimane comunque nell'ambito del subtext per entrambe le coppie, ovvero Kanade x Tsubasa e Hibiki x Miku. Scene yureggianti (sia di natura service che non) saranno comunque presenti anche in altri momenti dell'anime e coinvolgeranno anche altri personaggi, tuttavia i momenti di natura sentimentale "seria" restano limitati a queste due coppie.

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    GIUDIZIO COMPLESSIVO



    E qui siamo all'eterno dilemma: valutare (e consigliare) un anime in base allo yuri oppure in base alle qualità generali? Proviamo a fare entrambe le cose.

    A livello generale si tratta obbiettivamente di un anime scadente. Le animazioni sono a un livello dilettantesco e anche i disegni lasciano spesso abbastanza a desiderare. Sotto questo punto di vista si salva solo il chara di alcuni personaggi in primis Chris (davvero bellissima) e Miku. Buono anche l'uso dei colori ma non basta a risollevare un quadro generalmente desolante.

    La storia è piuttosto confusa, e a tratti persino ridicola, lo stile dell'anime non è chiaro perchè sembra voler prendere a seconda dei momenti una direzione differente, finendo così a conti fatti per non prenderne alcuna.

    Ciò che si salva in quest'anime sono due cose: il comparto sonoro (con le musiche e lo splendido lavoro delle seyuu tra doppiaggio e canzoni), forse perfino sprecato per un anime così povero, e lo yuri, a tratti davvero coinvolgente grazie soprattutto ad alcune scene davvero ben riuscite.

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    A conclusione di ciò mi sarebbe dunque venuto da dire che Senki Zesshou Symphogear è un anime da consigliare soltanto a tutti i fan dello yuri con mire di "completezza" mentre chiunque altro avrebbe tranquillamente potuto astenersi dalla visione senza troppi rimpianti. Le cose però sono decisamente cambiate con le stagioni successive, nelle quali il livello qualitativo dell'opera ha subito un'impennata considerevole.


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    Senki Zesshou Symphogear G

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    Un’opera che è stata completamente rivista, rivoluzionata e migliorata in ogni suo comparto, su tutti il chara e le animazioni che tanto avevano fatto storcere il naso nella prima serie, e che ora appaiono non solo convincenti ma che arrivano perfino ad appagare la vista. Dimenticatevi ad esempio le vecchie rappresentazioni degli Alone che sfioravano il ridicolo, sostituite qui da fantastiche animazioni in CGI. E’ questa è solo una delle tante migliorie apportate al comparto grafico, che ha fatto degli enormi progressi anche per quanto riguarda le protagoniste, sia relativamente al loro aspetto fisico in generale, sia, soprattutto, per quanto riguarda i loro movimenti, specialmente durante le scene d’azione. La sensazione che si ha guardando Senki Zesshou Synphogear G è quella di assistere ad un prodotto ad alto budget realizzato in modo professionale, e non più ad un anime messo in piedi da una banda di dilettanti.

    Anche a livello di trama è stato fatto sicuramente un balzo in avanti, con una storia che pronti via si presenta molto più credibile e lineare rispetto all’assurda e spesso incomprensibile trama su cui era stata sviluppata la prima serie: Hibiki, Tsubasa e Chris si ritrovano a difendersi dall’aggressione improvvisa di tre antagoniste sbucate dal nulla, anch’esse utilizzatrici di un’armatura Symphogear: Kirika, Shirabe e soprattutto la fortissima e bellissima Maria, quest’ultima curiosamente dotata della stessa armatura di Hibiki, con la differenza che è di colore nero (infatti si chiama Black Gugnir), armatura che attiva usando la stessa identica melodia cantata da Hibiki.

    Le tre ragazze, che non sembrano cattive, ma solo spinte da un forte rancore per avvenimenti misteriosi che riguardano il loro passato, fanno capo ad un’altrettanto misteriosa organizzazione guidata dalla spietata madre di Maria, il cui scopo è ovviamente quello estendere il suo dominio su tutti i popoli del pianeta. Questa organizzazione, le cui origini sono sconosciute, è anche quella che controlla e invia sulla Terra le misteriose creature chiamate Alone. Una trama che dunque sulla carta presenta numerosi intrighi e potrebbe dar vita a parecchi sviluppi interessanti, anche se su alcuni particolari si può facilmente intuire dove si andrà quasi certamente a parare.

    Avvincente e spettacolare dunque, questa seconda stagione di Symphogear che stupisce a ripetizione. Non passa infatti episodio in cui la storia non proponga un colpo di scena ad effetto rimescolando continuamente le carte in tavola e dando vita ad un’opera che nell'arco dell'intera stagione non permette mai allo spettatore di dar vita ad alcuna ipotesi, lasciando aperta la porta a qualsiasi possibile sviluppo finale. Mai un attimo di pausa, mai un momento prevedibile, né una scena che avesse il sapore di un clichè, il tutto supportato da una storia solida e convincente e da uno sviluppo dei personaggi portato avanti in modo incredibilmente realistico e coinvolgente. Peccato solo che, come spesso accade, dopo averci regalato dodici episodi ricchi di drammi e colpi di scena e aver dato vita a decine di ipotetici scenari, alcuni anche molto affascinanti, quest'anime si avviti un po' su se stesso nell’ultimo episodio,
    scegliendo forse la conclusione più scontata e prevedibile e confermando così per l’ennesima volta gli enormi limiti di cui da sempre soffrono gli anime majokko, ovvero

    a) i personaggi principali sono protetti da una plot-armor e non importa quante volte li farete morire, gli autori troveranno sempre e comunque una scusa, credibile o meno per resuscitarli e farli arrivare vivi e vegeti alla fine dell’anime. Tutto il resto del cast invece è tranquillamente spendibile.

    b) le antagoniste non sono mai veramente cattive, ma sono solo mosse da motivazioni sbagliate, e alla fine si alleeranno con le protagoniste per combattere contro l’unico vero malvagio dell’anime finendo così poi per diventare tutte amiche dopo la battaglia finale


    Nonostante il rammarico per un finale un po' troppo all’acqua di rose Senki Zesshou Symphogear G rimane comunque uno dei migliori anime del 2013. Il voto finale è 7,5 perché la storia è godibilissima, con un ritmo altissimo ed incalzante dall’inizio alla fine, il comparto tecnico eccellente sotto i punti di vista (chara, grafica animazioni) e poi ci sono ovviamente le canzoni, vera punta di diamante dell’anime. A supporto di questo basta dire che sul piano delle vendite, sia dei CD della OST che dei DVD degli episodi, è già previsto il tutto esaurito.

    Per quanto riguarda l'elemento yuri va detto che in questa seconda stagione è risultato essere un po' meno esplicito rispetto alla prima pur continuando a ricoprire un ruolo molto importante nell'economia dell'anime. Il rapporto tra Hibiki e Miku, in particolare, è stato messo prepotentemente in primo piano durante l’arco narrativo finale. A loro si è inoltre aggiunto un nuovo pairing composto da Kirika e Shirabe. Il sentimento che lega entrambe le coppie ricopre un ruolo centrale nello svolgimento della trama e regala anche alcuni dialoghi particolarmente toccanti. Per coloro a cui piace lavorare molto con la fantasia poi, è possibile intravedere un accenno di subtext anche tra Chris e Tsubasa.


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    Senki Zesshou Symphogear GX

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    Certo che ne ha fatta di strada quest’anime da quella prima stagione del 2012, così sconclusionata e terribilmente povera dal punto di visto tecnico. Symphogear GX non solo ha confermando tutti i miglioramenti visti nella seconda stagione ma se possibile è arrivato ad alzare ulteriormente il livello qualitativo generale dimostrando che la casa produttrice ci aveva visto giusto quando ha scelto di investire in modo serio su quest’opera, trasformandola da un anime da quattro soldi in una saga che ormai ha conquistato il cuore di tutti i fan. Il lavoro che è stato fatto con questa terza serie è veramente ottimo e sono stati evitati alcuni dei difetti più evidenti del passato con una storia che finalmente ha convinto interamente e che non è apparsa così scontata e prevedibile nemmeno nell'arco narrativo finale. Ma, soprattutto, con un gruppo di cattive con cui non è stato quasi mai possibile empatizzare.

    E' vero, molte cose sono andate comunque secondo copione, e non vi nascondo il fatto che l’ormai conclamata presenza di una plot armor per le sei protagoniste ha contribuito a togliere un po’ di pathos ad una vicenda che in caso contrario sarebbe stata ancora più emozionante ed avvincente di quanto non sia comunque stata. Sapere infatti a priori che qualunque cosa accada Hibiki e socie ne usciranno sempre e comunque indenni è sempre stato il tallone d’achille di quest’anime, l’elemento che in passato lo ha portato immancabilmente ad ammosciarsi, soprattutto negli episodi conclusivi costringendo gli autori a scelte narrative deboli e a volte anche incoerenti pur di raggiungere il lieto fine ad ogni costo. Questa volta invece
    non è andata così, e anche se il lieto fine c’è stato comunque sono stati decisamente bravi ad inserire una serie di elementi di contorno in grado di supportare in modo credibile gli eventi narrati, dando così vita ad una storia che è sembrata non solo solida, ma anche sensata dall’inizio alla fine. Certo, per farlo hanno dovuto sfruttare fino in fondo tutte le figure“spendibili”, arrivando perfino a resuscitare per un breve periodo il Dottor Ver, ma dopo tutto penso che sia il risultato quello che conta veramente. Sono particolarmente contento inoltre di come è stato gestito il personaggio di Carol, che alla fine si è sì redenta ma solo dopo essersi rifiutata di venire “catechizzata” da Hibiki (finalmente!) e aver trovato così in un altro modo la sua personale salvezza.


    Voto finale: 8. Quest’anime è come il vino: migliora ad ogni stagione che passa.

    Notevole balzo in avanti anche per quanto riguarda l'elemento yuri: non ho fatto nemmeno in tempo a pensare che Shirabe e Kirika stavano usurpando il posto di coppia principale a Hibiki e Miku che immediatamente c’è stata la “reazione” di queste ultime, con una serie di scene ed avvenimenti che hanno rinsaldato in modo vigoroso il loro legame dimostrando ancora più apertamente, qualora ce ne fosse stato il bisogno, qual è la natura del sentimento che le lega. Penso che nessuno, nemmeno il più cieco dei ciechi, farebbe fatica ad identificarle ormai come una coppia a tutti gli effetti. E non mi riferisco solo al fatto di vederle condividere in modo del tutto naturale lo stesso letto, cosa che hanno sempre fatto, ma ai dialoghi che mai come in questa stagione arrivano ad enfatizzare come la presenza di una sia di importanza pressoché vitale per l’esistenza dell’altra. E in tutto questo Shirabe e Kirika non stanno di certo a guardare. Anzi, anche per loro ormai si può parlare di un’esistenza in simbiosi poiché fanno tutto rigorosamente in coppia: combattono, soffrono e prendono ogni decisione insieme. Ma soprattutto, ognuna di loro darebbe immediatamente la vita pur di proteggere l’altra e lo ribadiscono continuamente senza porsi alcun problema a manifestare i reciproci sentimenti. Il loro rapporto punta ormai in modo inequivocabile verso l’esplicito (basta anche leggere il testo della canzone che cantano durante i combattimenti per rendersene conto). E se pensate che la presenza di due coppie canon siano già grasso che cola e che pretendere di più sarebbe impossibile... beh vi sbagliate! Non solo infatti gli autori ci hanno deliziato con un bacio inatteso tra due personaggi (che non vi rivelo per non rovinarvi la sorpresa) ma, cosa ancora più importante, ci hanno finalmente autorizzato a shippare ufficialmente Tsubasa x Maria, soprattutto alla luce degli atteggiamenti di quest’ultima nelle battute conclusive dell’anime. Meglio di così non avrei davvero potuto chiedere a Senki Zesshou Symphogear, che conferma dunque in pieno la sua appartenenza alla Categoria Main.


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    Senki Zesshou Symphogear AXZ

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    Voto 7. Symphogear è un anime che, per quanto spesso mi faccia arrabbiare, alla fine qualche cosa di buono ce lo regala sempre e comunque. Non fa eccezione alla regola questa quarta stagione, caratterizzata dalla solita storia idiota e piena di controsensi portata in scena come d’abitudine in modo magnifico. Un affermazione che so bene essere un controsenso ma che proprio per questo calza alla perfezione per quest’opera. Se ci si limita a guardare Symphogear facendosi trascinare dal suo ritmo, dalla sua azione e dalle sue musiche, senza fermarsi mai per un istante a riflettere su ciò che sta accadendo, allora questo è e rimane uno show magnifico. I problemi nascono quando si decide di collegare il cervello e analizzare le cose con un minimo di logica. C’è però una grossa novità a questo giro in quanto, udite udite, per la prima volta dai tempi di Kanade sembra che sia andato in scena per davvero un sacrificio eroico! Uso il condizionale poiché sappiamo bene che con Symphogear nessun personaggio sparisce mai per davvero, eccezione fatta ovviamente per la povera Kanade (che mi chiedo ancora oggi cosa abbia fatto agli autori per meritarsi tutto questo).

    Ad ogni modo, il motivo per cui Symphogear è qua lo conosciamo bene e risponde al nome di HibiMiku. Senza nulla voler togliere all’altro grande pairing di questo show (ovvero Kirika e Shirabe) e alla fedeltà di Tsubasa (che nel corso del penultimo episodio ci ha commosso oltremisura ribadendo che la sua esistenza è votata a Kanade), il valore di questa coppia assume dei contorni sempre più epici man mano che gli anni passano. Mai come in questa quarta stagione le due ragazze sono state capaci di oscurare tutto il resto con il loro sentimento, dando riprova, ogni volta che ce n’è stata l’occasione, della forza della loro unione. Quello tra Hibiki e Miku è un amore incrollabile, che invece di scemare si fa sempre più forte con il trascorrere del tempo, ed è la vera forza che spinge le due ragazze ad affrontare a visto aperto i pericoli che puntualmente si presentano loro davanti, fino a diventare, come in questo caso, il fattore chiave per determinare le sorti dell’anime (e con esso del mondo intero). Hibiki e Miku fanno coppia fissa dal primo episodio di Symphogear, anzi, da ancora prima che cominciasse la prima serie e con questa quarta stagione arrivano ad eguagliare il record di coppia più longeva di sempre nella storia degli anime yuri, detenuto alla pari con Sachiko e Yumi di Marimite (sebbene Yumi nella quarta stagione si divida tra la stessa Sachiko e Touko) e con Nanoha e Fate (sebbene in una delle quattro serie siano solo personaggi di supporto). La già annunciata quinta stagione le spingerà dunque là dove nessuna altra coppia è mai arrivata prima d’ora, una soddisfazione davvero meritata, accompagnata anche dalla “benedizione” delle loro seiyuu, le quali, in una sorta di coming out, hanno confermato che quello tra le due ragazze può essere considerato a tutti gli effetti un "matrimonio".

    Edited by Mamiina - 7/12/2017, 14:56
     
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