Yūki Yūna wa Yūsha de Aru

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  1. sylmira
     
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    CITAZIONE (Mamiina @ 1/12/2017, 22:51) 
    Anche a me piacciono le opere che rompono gli schemi però ci sono alcune logiche ferree che non si possono sacrificare. Tanto per fare un esempio sappiamo tutti che il main protagonist e il main antagonist non possono morire prima della fine.

    Ah, su questo non sono affatto d'accordo. :) Credo che tu non abbia mai letto/visto le prime stagioni di A song of Ice and Fire/Game of Thrones! ahahah :) (E' solo il primo esempio che mi è venuto, se mi applico posso trovare esempi anche nel mondo degli anime :)

    Le logiche ferree si devono sacrificare se si vuol creare qualcosa che rompa gli schemi, più la logica che si spezza sembra ferrea, maggiore sarà la sorpresa, ovviamente non tutti gli autori possono essere capaci di uscirne illesi (per far gradire certe rivoluzioni devi essere moolto bravo e avere idee alternative mooolto buone: non è un caso se un clichè si è sviluppato ed ha preso piede ed è perchè FUNZIONA, quindi trovare un'alternativa che sorprenda ma che in egual modo funzioni è piuttosto difficile, insomma, non per niente chi ci riesce viene giustamente osannato come genio!)

    Ribadisco, di nuovo, che secondo me c'è solo una differenza di ottimismo tra noi, io considero una death flag che non si è realizzata come una speranza di trovarmi di fronte a una bella opera che è riuscita ad uscire dagli schemi (salvo poi nel 90% dei casi dover ammettere che si trattava solo di buonismo/ruffianeria nei confronti dei fan che vogliono il lieto fine), tu, forse ben conscio che la genialità non è dietro l'angolo, e che la ruffianeria/il "mezzuccio" invece lo siano, sei più propenso a pensare che la death flag non spesa sia indizio di incapacità degli autori di "andare fino in fondo".

    Ahahah stiamo andando OT forse :) con questi discorsi teorici.

    Ah, comunque ammetto che ho un rapporto ambivalente con le death flags che precedono davvero una morte: da un lato mi piace il sentimento che riescono a far sprigionare nello spettatore (eh, grazie, servono a questo, a potenziare l'effetto emotivo della morte e a farlo "sentire" più intensamente, senza dover sacrificare qualcuno che la gente ama così tanto da renderlo insacrificabile, e gli autori ben lo sanno), quindi mi piacciono, è indubbio, non lo rinnego. Dall'altro le odio un po', perché mi rovinano la sorpresa e questo potrebbe essere evitato perchè, proprio le death flags, sono alla fine un facile espediente con cui l'autore "gioca sul sicuro" a discapito del lettore/spettatore, togliendogli la sorpresa. Ci sono altri modi per ottenere un effetto drammatico che non rendono la morte altrettanto predictable e che quindi non tolgono la suspence.
    Se ti interessa approfondire il discorso (non so, magari scrivi anche tu e vuoi sapere come ottenere lo stesso effetto di una death flag senza rovinare la sorpresa), questo articolo fa per te: http://jeremyvarner.com/blog/2016/07/deali...th-death-flags/

    (P.S. credo anche che ci sia una diversa categoria di spettatori che ama che la storia sia predictable... un po' per un senso di sicurezza, un po' perchè ama poterla indovinare in anticipo, credo che in alcuni casi sia divertente poterlo fare. Io ad esempio provo un senso di soddisfazione quando guardo "un posto al sole" e indovino in anticipo tutto quello che succederà, ma.... a volte ho voglia di vedere roba diversa!!! Quando guardo un anime di un certo spessore, non voglio vedere la telenovela!! :) )
     
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