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The Drowning Girl.
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Oh, il mio nick-name deriva semplicemente dal titolo di uno dei miei romanzi preferito, "The Drowning Girl" di Caitlin R. Kiernan, un'autrice favolosa le cui opere (di genere dark-fantasy/horror), purtroppo, non sono mai state pubblicate in Italia!
Il libro racconta la storia di questa ragazza, Imp, affetta da una grave forma di schizofrenia, che lotta per cercare di riuscire a distinguere fra immaginazione e realtà, fra la follia che le instilla strane percezioni nella testa e la concretissima realtà di una misteriosa donna- demone (o forse sirena... o forse lupo-mannaro... o forse qualcosa di più oscuro ancora...) che le ruba il cuore e le sconvolge per sempre l'esistenza.
E' un libro stupendo, attraverso le cui pagine sono riuscita a recuperare preziosissimi frammenti d'emozione, identificandomi nei travagli interiori della protagonista (malattia mentale a parte, Imp, "la ragazza che annega", è una giovane donna che cerca di orientarsi in un mondo impossibilmente dominato dall'irrazionalità e dal più sfrenato non-sense, mentre cerca di capire se intende accogliere nella sua vita l'amore solido, caldo e rassicurante di una donna che l'ama senza compromessi, oppure se intende lanciarsi all'inseguimento della sua personalissima "sirena", affascinante quanto letale, nel suo caso metaforica quanto letterale, e lasciarsi trascinare nel vortice dell'autodistruzione definitiva....)
Sempre grazie allo stesso libro, sono venuta a sapere dell'esistenza di questa canzone dei Radiohead, chiamata "There There (The Boney King of Nowhere)", di cui nel romanzo ricorre sovente la citazione che porto in firma: "There's always a siren, singing you to shipwreck"...
Dal momento che mai nessuna verità mi è sembrata più vera, ho deciso di inserire la stessa frase nella mia firma! ^^CITAZIONESecondo la leggenda Manju e Saka erano due elfi guardiani il primo dei fiori e il secondo delle foglie di questo bellissimo fiore. I due svolgevano questo compito da migliaia di anni, amandosi senza essersi mai visti, in quanto le foglie si ritirano quando esce il fiore (e viceversa). Un giorno, colpiti dalla curiosità, decidono di incontrarsi in gran segreto disobbedendo al volere del cielo, ma furono scoperti perchè i fiori, messi in risalto dalle foglie (che non si erano ritirate) erano di una bellezza incredibile. I due però furono puniti per il loro atto sacrilego e vennero separati per sempre, in due cicli di reincarnazione destinati a non incontrarsi mai.
Il fiore Manjusaka da allora, per la tradizione buddhista, è il fiore che lastrica la strada dell'altro mondo, dove Manju e Saka devono passare per reincarnarsi, e sentendone la delicata fragranza ricordano con nostalgia il loro passato (si crede sia la stessa sorte che spetti anche agli umani).
Per questo motivo, secondo la tradizione giapponese, questo fiore significa abbandono, memorie tristi del passato e non rivedersi mai più; mentre secondo la cultura cinese, oltre a rappresentare il fiore della morte, è anche simbolo di eleganza e purezza.
Mi è sempre piaciuto questo fiore, oltre al fatto che è bellissimo, per la leggenda molto triste dei due innamorati, ma anche perchè mi affascina il dualismo che lo rappresenta: il Manjusaka è il fiore collegato all'abbandono e alla morte ma anche alla purezza, e trovo che questo sia incantevole e che in qualche modo mi rappresenti ^^
Oh... conoscevo già la storia di Lilith, ma questa antica leggenda orientale mi mancava! Che bella! *_____*
Edited by The Drowning Girl - 1/5/2014, 11:49
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