NOVITA' YURI 2014

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    Simoun Auriga

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily benvenuti all’edizione di ottobre della nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2014, con la quale diamo ufficialmente il via al trimestre autunnale, nonché ultimo ciclo di questo anno solare.

    Come molti di voi ormai ben sapranno negli ultimi anni la stagione autunnale è sempre stata piuttosto avara di soddisfazioni per i fan dello yuri: beh, sembra che quest’anno qualche possibilità di porre fine a questa infausta tradizione ci potrebbe essere. Prima di parlare di tutto ciò però ci sono ancora da sistemare alcuni punti in sospeso relativi alla stagione appena conclusa, e soprattutto dobbiamo formulare i giudizi definitivi sugli anime che l’hanno contrassegnata. Facciamo quindi un piccolo passo indietro e andiamo a tracciare il

    Bilancio Finale della Stagione Estiva 2014


    Sabagebu!


    Episodi dal 9 al 12: fase finale ampiamente in linea con quanto mostrato nei primi due terzi di stagione: Sabagebu è riuscito a mantenere intatta sino all’ultimo sketch dell’ultima puntata quella vena di dissacrante follia che lo ha sempre contraddistinto e che gli è valsa sicuramente la palma di miglior anime della stagione estiva (ovviamente nell’ambito di quelli da noi seguiti). Mai un attimo di noia, mai una caduta di tono, nemmeno all’interno di un singolo episodio: grazie alla sua sana cattiveria quest’anime ha rappresentato per tre mesi una garanzia assoluta di spensierato divertimento e le ultime puntate non hanno fatto altro che confermare in pieno i giudizi positivi fin qui espressi.

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    Giudizio complessivo 7,5: spassoso e scanzonato, spesso “politicamente scorretto” per via dei suoi personaggi costantemente sopra le righe, quest’opera ha dimostrato che con un po’di fantasia è possibile realizzare un buon anime comico pur senza disporre di grandissimi mezzi: il comparto tecnico infatti (chara e animazioni) è un po’ quello è in Sabagebu!, tuttavia grazie alla bravura degli autori e all’originalità delle loro scelte quest’anime è riuscito sicuramente ad andare ben oltre i suoi limiti. Anche la formula utilizzata (con la suddivisione di ogni puntata in mini-episodi separati) non è certamente tipica di un anime con grandi ambizioni, ma se da un lato può facilitare la vita dall’altro rischia di diventare un’arma a doppio taglio. Guardando ad alcuni esempi del passato infatti è abbastanza difficile mantenere un livello qualitativo costante per tutte le gag, con il rischio di alternare frequenti alti e bassi o, peggio ancora, di cadere nella ripetitività, tutti difetti che in Sabagebu! non sono quasi mai stati riscontrati a ulteriore dimostrazione dell’ottimo lavoro fatto.

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    Componente yuri: senza ombra di dubbio Sabagebu! è un autentico paradiso per tutti gli amanti del genere Yuri Comico, non solo grazie ad Urara, che con la sua enorme quanto eccentrica cotta per Momoka ci ha fatto scoprire un lato a dir poco “inusuale” dello yuri, ma anche per via di numerosi personaggi che a turno hanno fatto la loro comparsa nei vari episodi contribuendo ad incrementare il tasso di yuri (e di pazzia) di quest’opera: dalle assatanate fangirl di Maya a Yammy, “rivale in amore” di Urara aggiungendo anche, perché no?, la presidentessa del consiglio studentesco Yayoi e i divertenti equivoci generati dal suo odio nei confronti di Miou.

    Hanayamata


    Episodi dal 9 al 12: anche nelle sue battute conclusive Hanayamata non è proprio riuscito a dispensarsi dall’elargire quantità industriali di dramma nel tentativo di commuovere ad ogni costo lo spettatore. Come sempre avviene quando si opera una forzatura l’esito che si ottiene è ovviamente differente da quello che ci si era preposti e in questo caso specifico è stato quello di risultare talmente irritante da non poterne più e non vedere l’ora che finisse. L’utilizzo poi di un clichè ormai stra-abusato come quello della protagonista costretta a partire al’improvviso abbandonando (guardacaso) i suoi progetti proprio quando era sul punto di coronarli e gettando tutti nella disperazione salvo poi ritornare sui suoi passi riuscendo ad arrivare (pensa un po’!) giusto in tempo per partecipare all’evento era qualcosa di cui francamente non si sentiva proprio la mancanza. Quasi peggio della recita di Biancaneve (o di Romeo e Giulietta) nel festival scolastico.

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    Giudizio complessivo 5,5. L’utilizzo della componente drammatica deve essere fatta in modo saggio dosando opportunamente eventuali momenti critici quali dissapori tra le protagoniste o problemi personali di queste ultime di modo che la storia risulti poi armoniosa e bilanciata. Solo in questo modo è possibile suscitare le corrette emozioni nello spettatore senza cercare invece di indurlo ad ogni costo a provare un determinato tipo di sentimento quando non sono stati precedentemente costruiti i giusti presupposti perché questo accada. Un ottimo esempio in questo senso è stato Love Live S2 che facendo scorrere gli eventi nel modo più naturale possibile ci ha praticamente portati a seguire l’ultimo terzo di stagione con il fazzoletto sempre a portata di mano. L’aggettivo che invece userei per definire Hanayamata è “isterico”: un attimo prima le protagoniste erano felici e ridevano spensierate, dieci secondi dopo ecco succedere qualcosa di imprevisto che faceva cadere almeno una di loro nella più profonda disperazione: ma perché?! Non sto certamente dicendo che un anime debba essere “monocorde”, anzi, è corretto che nell’arco di 12 episodi ci sia il momento per ridere e il momento per commuoversi ma non è nemmeno possibile alternare gag e momenti drammatici in questo modo forsennato, così come non è possibile inserire a forza delle situazioni tristi in ogni episodio! E isterici finiscono così per risultare anche i personaggi, a causa dei continui sbalzi d’umore e delle reazioni eccessivamente sproporzionate rispetto alle situazioni che stanno vivendo: la palma di vincitrice sotto questo punto di vista va senza dubbio a Yaya, a tratti insopportabile.
    Dopo una partenza promettente sicuramente la più grande delusione di questa stagione, ed è un vero peccato perché il potenziale per fare bene c’era sotto tutti i punti di vista.

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    Componente yuri: se Sabagebu! è destinato a diventare uno dei massimi esponenti dello yuri comico Hanayamata da par suo è letteralmente il festival delle goggles e uno di quegli anime che verranno spesso presi ad esempio per descrivere la categoria Anime Yureggianti. Un’opera per tutti coloro che amano leggere i sentimenti tra le righe e costruire i pairing in base ai loro gusti e alle loro preferenze: Hana x Naru, Yaya x Naru, Tami x Naru, Tami x Machi e volendo anche Hana x Yaya, e Yaya x Tami. Senza ovviamente dimenticare, per la gioia di chi ama il siscon, Machi x Sally. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta… attendiamoci valanghe di doujinshi!

    Locodol


    Episodi dal 9 al 12: senza grossi scossoni né colpi di scena (peraltro mai messi in conto) si è concluso in modo più che degno la storia di Yukari e Nanako e della loro personale quanto involontaria ascesa alla celebrità in compagnia delle fedeli scudiere Yui e Mirai (alias Uogokoro-kun). Gli ultimi episodi sono scivolati via in modo leggero e pressoché indolore in linea con quanto fatto vedere dall’anime durante tutto il suo svolgimento.

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    Giudizio complessivo 6: Locodol è certamente un’opera senza molte pretese. Leggera, solare e a tratti divertente, ha avuto il pregio di non andarsi mai a complicare la vita mantenendo la storia e i personaggi su dei livelli di semplicità che, per chi è abituato a guardare decine di anime, potrebbe apparire perfino disarmante. E’indubbio che il meglio di sé lo abbia dato nei primi 3-4 episodi per poi campare tranquillamente di rendita da lì sino alla fine, scelta che comunque ho pur sempre apprezzato di più rispetto al “dramma ad ogni costo”.

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    Componente yuri: seppure per un soffio Locodol entra di diritto nella categoria degli Anime Yuri Comici, grazie alla mai troppo celata cotta di Yukari nei confronti di “Nyanako”: la nostra bionda eroina infatti ad ogni episodio non perde occasione per fare qualche velata avance alla più giovane amica/collega. Anche qui vale però il discorso detto in precedenza: le cose migliori sotto questo punto di vista si vedono nella prima parte dell’anime, dopodiché la cosa va un po’ scemando ripresentandosi solo di tanto in tanto a sprazzi. Certamente se si prendono a metro di paragone personaggi come Urara, Inugami o Hotaru, allora Yukari si colloca un gradino sotto, ma solo per la maggior discrezione con cui manifesta la sua attrazione nei confronti di Nanako. Tuttavia la costanza con cui questo avviene unita alla rilevanza del personaggio sono tali che l’inserimento di Locodol in una categoria inferiore sarebbe troppo riduttivo.

    Fate /kaleid liner Prisma☆Illya 2wei!


    Episodi dal 8 al 10: dopo aver speso mezza serie per presentare il personaggio di Kuro (cosa che tutto sommato ci sta) e averne sprecato un altro terzo per episodi fanservice (scelta già meno condivisibile) Fate /kaleid liner Prisma☆Illya 2wei! si ricorda finalmente di essere un majokko e, complice l’arrivo di un nuovo pericolosissimo avversario, torna a regalare un po’ di azione e di combattimenti a suon di armi, esplosioni e magie di ogni genere. Peccato che per vedere la seconda parte di stagione bisognerà attendere almeno 3-6 mesi visto che anche con quest’anime hanno optato per la scelta split-cour fingendo che si tratti di due serie separate. Considerando infatti che l’arco narrativo del manga arrivati a quel punto era stato coperto solo per metà l’annuncio del sequel avvenuto al termine del 10° episodio era più scontato della neve al Polo Nord!

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    Giudizio complessivo: 7. Quando quest’anime decide di fare sul serio i risultati si vedono: la storia ha un buon potenziale e il valore dei personaggi è da sempre fuori discussione. Con i mezzi (e il budget) a disposizione poi, che garantiscono una qualità eccellente delle animazioni, il gioco è pressoché fatto. Il mio auspicio per la seconda stagione è che ci saranno meno filler e più spazio per la storia principale anche se, come sappiamo bene Fate /kaleid liner Prisma☆Illya tende a seguire in modo pressoché fedele il manga e quindi con un margine di discrezione a disposizione degli autori praticamente inesistente toccherà prendere quel che viene.

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    Componente yuri: Fate /kaleid liner Prisma☆Illya 2wei! non ha certo lesinato con le scene yuri esplicite, sebbene queste abbiano visto tutte Kuro come protagonista e rientrino integralmente nell’ambito del puro fanservice. Inoltre, pur non risaltando come nella prima serie, il forte attaccamento di Miyu nei confronti di Illya sembra essere sempre presente ed è tornato a farsi vedere in modo inequivocabile, soprattutto negli ultimi episodi. A tutto ciò si contrappone però sfortunatamente il brocon di Illya (e ormai anche di Kuro) che, oltre ad essere più esplicito, ha ricoperto un ruolo molto più rilevante rispetto alla scorsa stagione. Se sulla questione della cotta di Rin e Luvia per Shirou si potrebbe tranquillamente chiudere un occhio (in fondo le due non hanno mai avuto alcuna rilevanza dal punto di vista dello yuri), il fatto che due delle tre protagoniste principali abbiano una cotta per il fratello maggiore impedisce a quest’anime di ambire alle categorie principali della nostra lista, rimanendo così nell’elenco delle opere a Componente Yuri Secondaria.

    E con questo cala dunque il sipario sulla nostra stagione estiva, forse un po’ meno intensa di quanto mi aspettassi ma non per questo certamente povera di soddisfazioni. Passiamo invece adesso a quella grande incognita che puntualmente si ripresenta ogni anno in questo periodo, ovvero la stagione autunnale. Devo dire che questa volta trovare qualcosa da presentare non è stata un’impresa disperata come in passato tuttavia mai come in questo caso mi sono dovuto affidare totalmente all’intuito. Tutte le opere che, a naso, potrebbero secondo me fornire qualcosa di interessante sono infatti opere originali (ovvero non adattate da manga, light novel eccetera) e pertanto non sono in grado fornire alcun tipo di garanzia. Tuttavia siccome mi diverto a provarci seguitemi e andiamo a scoprire insieme gli

    Anime Stagione Autunnale 2014


    Cross Ange: Tenshi to Ryuu no Rondo

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    Data di inizio: 5 Ottobre


    Riservato ai puri amanti della sci-fi e dei mecha Cross Ange è ambientato in un ipotetico futuro dove la razza umana ha superato ormai tutti i suoi problemi (dalle guerre, alla povertà all’inquinamento) costruendo una società perfetta grazie all’utilizzo di una nuova fonte di magia denominata “Mana” (guarda un po’ che fantasia). La storia segue le avventure della principessa Angelize, erede al trono dell’impero Misurugi, che si trova improvvisamente costretta all’esilio dopo aver scoperto di essere una “Norma”. I Norma sono tutte quelle persone che non sono in grado di usare il Mana e per tale motivo si ritrovano emarginate della società e trattate dagli altri esseri umani alla stregua di creature inferiori indegne di alcun rispetto. Privata del titolo nobiliare e di tutti i suoi averi Angelize viene confinata su una remota isola dispersa nell’oceano dove farà la conoscenza di un altro gruppo di ragazze-Norma che la accoglieranno tra loro. Queste ragazze hanno però una caratteristica in comune: sono tutte pilota di "Barameiru" degli enormi robot che utilizzano per dare la caccia ad una misteriosa razza aliena composta da giganteschi dragoni, arrivati da un’altra dimensione per invadere la Terra. Inizia così una nuova vita per la nostra protagonista, non più Princess Angelize, ma semplicemente soldato Ange!

    Un gruppo di eroine disperate, che si ritrovano a combattere più per necessità che scelta, nel tentativo di riscattarsi da una condizione sociale non dovuta alla loro volontà per proteggere quel mondo e quelle persone (i loro simili) che le hanno esiliate con disprezzo: senza arrivare a scomodare dei paragoni che potrebbero essere perfino blasfemi penso che se c’è un anime tra quelli in arrivo che ha il potenziale per regalarci qualche soddisfazione questo sia proprio Cross Ange: Tenshi to Ryuu no Rondo. Sappiamo poi benissimo che il setting fantascientifico è da sempre uno dei più congeniali per il genere yuri, soprattutto a livello qualitativo più che quantitativo. Parlando di qualità c’è poi una serie di fattori che fa davvero ben sperare: il fatto che sia annunciata come una serie a 25 episodi (che lascia ampi margini di costruzione per storia, personaggi e quant’altro), la casa produttrice Sunrise (autentico colosso dell’animazione e marchio di fabbrica di alcuni tra i più begli anime di sempre) e un cast di seyuu stellare (su tutte Nana Mizuki ed Eri Kitamura). Le incognite sono sicuramente il setting (so bene che la fantascienza per una parte del nostro pubblico è sempre piuttosto indigesta) e il fanservice che, guardando i trailer, sembra essere piuttosto pesante. In ogni caso penso che almeno un’occasione gliela dobbiate dare!

    Trailer:
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    Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru

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    Data di inizio: 17 Ottobre


    Ambientato in un ipotetico futuro (definito anno 300 dell’Era delle Divinità), quest’anime segue le vicende di Yuuna una studentessa del secondo anno delle medie, appartenente al Club Scolastico degli Eroi. Tale club, di cui fanno parte altre tre studentesse, ha il compito di combattere alcune creature misteriose denominate “Vertex”.

    Con queste poche informazioni rilasciate è davvero difficile fare previsioni su Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru. Su MAL è taggato come slice of life ma in realtà ci sono grosse possibilità che possa trattarsi di un’opera soprannaturale/fantasy o comunque di un mix tra i due generi. Il progetto originale dell’anime è di Takahiro, creatore dell’acclamatissimo Akame ga Kill, il che dovrebbe essere di buon auspicio, mentre il main cast a prima vista sembrerebbe essere interamente femminile, e anche questo è sicuramente un buon punto di partenza. Insomma, staremo a vedere!

    Trailer:
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    Sora no Method

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    Data di inizio: 5 Ottobre


    Cinque ragazzini esprimono tutte insieme un desiderio, quello di cambiare per sempre l’aspetto della la loro città. Tale desiderio per magia si trasforma in realtà e da quel giorno d’inverno nel cielo sopra di loro è sempre presente uno strano disco volante.

    Anche qui come per Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru gli indizi da poter sfruttare sono indubbiamente pochini. Sicuramente nel caso di Sora no Method il genere sembra più facilmente individuabile: dovrebbe trattarsi infatti di un opera fantasy e/o di fantascienza. Dai trailer il rapporto tra le due protagoniste principali, Nonoka (la ragazzina con i capelli viola) e Noel (quella azzurra) sembrerebbe promettere bene, tuttavia chi puo’ mai dirlo? Tra l’altro nel cast è comunque già presente un personaggio maschile anche se dalle prime indicazioni dovrebbe rivestire un semplice ruolo di supporto. Insomma, per farla breve anche qui è tutta un’incognita da scoprire…

    Trailer:
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    Hi☆sCoool! SeHa Girl

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    Data di inizio: 8 Ottobre


    Hi☆sCoool! SeHa Girl è un anime a minutaggio ridotto (si ipotizza 10 minuti ad episodio) che vede come protagoniste alcune console della SEGA che sono state umanizzate e trasformate in studentesse della SeHaGaga Academy di Tokyo. Le tre protagoniste principali (Dreamcast, Sega Saturn e Mega Drive) tenteranno di diplomarsi e per riuscirci si dovranno districare nell’arduo mondo dei giochi della Sega. Se l’idea non vi sembra precisamente delle più originali, beh non avete tutti i torti: alzi la mano chi non ha pensato immediatamente a Neptune the Animation.

    Personalmente non ripongo grosse speranze in quest’anime, né a livello qualitativo né sul piano dello yuri e penso che al massimo potrebbe ambire ad un posto negli anime a cast femminile.

    Trailer:
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    Shirobako

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    Data di inizio: 9 Ottobre


    Shirobako segue le vicende di cinque ragazze che lavorano nel mondo dell’industria degli anime e racconta in modo divertente dei problemi, dei conflitti e delle difficoltà che devono affrontare quotidianamente mentre cercano di coronare i loro sogni. Un altro anime chiaramente improntato al femminile ma che personalmente non penso possa offrire molto sul piano dello yuri: le protagoniste sono infatti delle donne adulte e sappiamo bene che in genere lo yuri trova facilmente terreno più fertile in altri ambiti. Inoltre la casa produttrice è la P.A. Works che storicamente predilige opere di stampo più “tradizionalistico”. L’unico anime veramente yuri che hanno pubblicato è stato Canaan, ma anche lì erano presenti personaggi e coppie etero. In ogni caso, yuri o non yuri, potrebbe comunque essere interessante vedere per una volta un anime con delle protagoniste un po’ più grandicelle rispetto alla media a cui siamo abituati.

    Trailer:
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    Psycho-Pass Stagione 2

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    Data di inizio: 10 Ottobre


    L’unico anime di questa stagione invernale che garantisce già in partenza la presenza di yuri seppure in qualità di semplice elemento secondario. Come tutti ben saprete infatti in Psycho-Pass è presente una coppia canon lesbo, ovvero Shion e Yayoi. Anche se le due sono sicuramente una delle coppie più da sbavo di sempre lo spazio a loro dedicato nella prima stagione era stato pochino e la loro relazione ricopriva un ruolo decisamente marginale. Non penso pertanto che in questo sequel (che tra l’altro conta solo 11 episodi) le cose cambieranno… ammesso e non concesso oltretutto che riescano ad arrivare vive entrambe sino alla fine anche questa volta!

    In ogni caso stiamo parlando del seguito di uno dei migliori anime di tutti i tempi e pertanto la sua visione è obbligatoria a prescindere nonostante la pesante incognita dell’assenza di Gen Urobuchi. Il geniale sceneggiatore ha infatti deciso di non prendere parte alla creazione di questo sequel e temo che purtroppo questa cosa si farà sentire parecchio!

    Trailer:
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    E questo è tutto, almeno per il momento. Come potete vedere anche in questa edizione le opere presentate non sono certo poche anche se su molte di loro riservo già in partenza dei grossi dubbi. Tuttavia non si può mai dire: l’anno scorso di questi tempi la situazione sembrava certamente peggiore e invece sbucò a sorpresa Non Non Biyori a dare un senso al nostro autunno di yuristi. In questo caso sono quasi tutte scommesse e pertanto fare previsioni è veramente impossibile. Potrebbe rivelarsi un grandissimo trimestre così come potremmo ritrovarci con poco o nulla di interessante di cui discutere. Tuttavia anche nella più malaugurata delle ipotesi non ne farei certamente una tragedia: dopo le scorpacciate dei mesi scorsi non ci potremmo certamente lamentare per una stagione un po’ più blanda soprattutto alla luce di quello che ci attende nel nuovo anno. Ricordo infatti che all’orizzonte c’è già Yuri Kuma Arashi e non sarà il solo: nel 2015 ci attendono infatti l’anime di Vivid, il sequel di Kiniro Mosaic e molto altro ancora.

    Prima però di salutarvi e darvi appuntamento al mese prossimo per scoprire quante e quali di queste scommesse si saranno rivelate azzeccate vi faccio un’ultima raccomandazione: personaggi e coppie yuri possono sbucare sempre in qualunque anime e contro ogni previsione. Personalmente non ci è possibile seguire tutte le opere di una stagione (e in tutta onestà per molte di esse nemmeno ci interessa farlo). Ecco perché vi invito sempre a segnalarci qualunque cosa possa sfuggire al nostro radar nell’apposito topic di discussione “Yuri Novità Parliamone”, dove vi aspetto tra l’altro, per sentire le vostre opinioni su quanto appena letto in questo articolo.

    Arrivederci a novembre dunque, e che lo yuri sia sempre con voi!

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    Edited by Mamiina - 7/9/2017, 00:33
     
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    Amici lettori e amiche lettrici del Crystal Lily eccoci arrivati al penultimo appuntamento dell’anno con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri 2014. L’edizione di novembre come da tradizione è dedicata ad un primo bilancio della stagione autunnale e, parlando appunto di tradizioni mi duole dover ammettere che forse mi ero un po’illuso.

    Bilancio anime in corso


    Già, un mese fa su queste pagine avevo scritto che per la prima volta dopo tanto tempo potevamo sperare in un trimestre autunnale che non rappresentasse un periodo di magra totale per i fan dello yuri ed effettivamente il potenziale sulla carta c’era. Se le prime impressioni dovessero essere confermate temo invece che purtroppo la situazione non sarà granché differente rispetto agli anni scorsi, anzi, a guardare bene forse siamo messi perfino peggio.

    Dopo soli tre episodi possiamo infatti depennare dalle liste (come peraltro prevedibile) Hi☆sCoool! SeHa Girls e Shirobako. Il primo altro non è se non un divertente omaggio a tutti i video-giocatori di vecchia generazione cresciuti negli anni 80 e 90 con le consolle e i giochi della SEGA, una sorta di operazione-nostalgia insomma, ricca di citazioni e aneddoti che solo chi ha vissuto in prima persona quell’epoca può probabilmente cogliere ed apprezzare. Si tratta quindi di un anime riservato ad un pubblico molto ristretto e sul quale, proprio per questo motivo, non sono state certamente fatte follie a livello di budget, anzi, tutt’altro, visto e considerato che è realizzato interamente in CGI.

    Il secondo è rivolto invece a tutti coloro che sono curiosi di dare una sbirciatina a quello che succede quotidianamente dietro le quinte dell’industria dell’animazione e scoprire quanto possa essere faticosa e frenetica la vita degli addetti ai lavori e come tra ritardi, imprevisti e difficoltà di ogni genere questi debbano fare ogni volta i salti mortali per rispettare le scadenze previste e garantire l’uscita settimanale di ogni singolo episodio. Un’opera che pur prendendosi qualche piccola licenza fantasiosa (le protagoniste sono sicuramente un po’ troppo giovani e moe per risultare davvero realistiche) riesce a dare uno spaccato tutto sommato credibile di come sia la vita di chi “fabbrica gli anime” e quanti sforzi e passione essa richieda (nonostante non manchi certamente una punta di auto-celebrazione). Più che un anime in sé e per sé dunque lo definirei un anime per chi ama gli anime.

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    Per quanto mi riguarda, siccome rientro nei rispettivi target a cui sono rivolti, sto seguendo con molto piacere sia Seha Girls che Shirobako, e continuerò con ogni probabilità a farlo. E’ innegabile tuttavia che siano due opere che per come sono state concepite esulano totalmente dalla causa del nostro forum e che, a meno di sconvolgimenti del tutto inattesi, non rientreranno in alcuna delle categorie di nostro interesse.

    L’anime su cui riponevamo la maggior parte delle nostre speranze come tutti ben sapete era Cross Ange. Purtroppo il risultato non è stato certamente all’altezza delle attese e del potenziale: l’inserimento a tradimento di un eroe maschile al fianco della protagonista principale (si è scoperto della sua esistenza solo al momento della opening!!) unito ad un utilizzo dell’elemento yuri nella sua peggiore forma possibile (scene fanservice di qualità infima, abusi sessuali, e lesbiche arrapate peggio dei loro colleghi uomini) ha fatto storcere a più riprese il naso agli appassionati del genere (e non solo) che hanno sommerso di critiche quest’opera fin dalle prime battute. Nell’ultimo episodio la situazione è andata un pochino migliorando, in particolar modo grazie all’ascesa di Hilda nel ruolo di antagonista (ovviamente in riferimento a questa fase dell’anime poiché suppongo che i veri malvagi arriveranno più avanti): con lei al posto di Zora infatti l’elemento lesbo è tornato su livelli tollerabili e, nonostante si continui a voler rappresentare i personaggi lesbici in chiave negativa quantomeno adesso sappiamo che il sesso all’interno del suo harem è consensuale.. certo non è molto ma almeno è qualcosa. Se poi si decidessero a inserire qualche relazione di natura sentimentale tra qualcuna delle protagoniste, diciamo, “buone”, o anche solo a mostrare lo yuri sotto una luce migliore, sarebbe anche meglio. Allo stato attuale delle cose penso invece che Cross Ange potrebbe ambire al massimo all’ultima categoria delle nostre liste, ma va detto anche che le incognite al momento sono ancora tante.

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    Tra queste la più critica è sicuramente il temuto arrivo del protagonista maschile che si spera non comporti un cataclisma (leggasi passaggio al genere harem) in grado di affossare definitive le residue speranze di quest’anime. Bisognerà poi vedere se la storia continuerà a mantenere il suo focal point sull’isola-prigione abitata solo dalle Norma oppure se non allargherà i suoi orizzonti. Nella ending appaiono infatti molti personaggi che sicuramente non appartengono al setting attuale. Non escludo dunque la possibilità che l’isola e i suoi personaggi rappresentino solo un punto di partenza per la trama, e che dopo i primi episodi questa non possa spostarsi verso nuovi scenari con altri protagonisti. In fondo 25 episodi sono tantissimi e in un anime ambientato nello spazio tutto può succedere, anche se ovviamente la mia è solo un’ipotesi. In ogni caso penso che i conti veri li potremo fare solo più avanti.

    Come anime in sé, ovvero al netto della questione yuri lesbo, Cross Ange è una di quelle opere che ti mandano su tutte le furie perché da un lato vedi un grande potenziale (buon setting, spunto di partenza interessante, comparto tecnico a cinque stelle), dall’altro ti trovi a dover fare i conti con un sacco di lacune (fanservice ingiustificato, scelte di trama discutibili, gestione dei personaggi che rasenta la demenzialità). E’ innegabile che riesca per un motivo o per l’altro ad intrattenere lo spettatore ma contemporaneamente ti ritrovi ogni due per tre a pensare a “quanto sarebbe potuto essere migliore se…” Anche qui però vale lo stesso discorso già fatto per la questione yuri: sei mesi di tempo sono un’eternità e dare dei giudizi anche solo parziali fin da ora sarebbe alquanto audace, soprattutto quando si parla di anime che, si sa, sono sempre un cantiere aperto: ho in mente tanti esempi di anime partiti malissimo che poi sono stati corretti in corsa fino a rimediare (totalmente o in parte) alle mancanze iniziali così come ho visto opere perdersi via poco alla volta dopo aver entusiasmato nelle prime battute. Per avere un’idea più precisa sul reale valore di Cross Ange penso dunque che bisognerà attendere la fine della stagione autunnale. Nel frattempo il mio voto personale ai primi quattro episodi è 6.

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    Ma Cross Ange non è certamente l’unica delusione della stagione autunnale, almeno in queste prime fasi: banale all’ennesima potenza e con una trama a dir poco insulsa Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru è il tipico anime di cui non si sentiva certamente la mancanza: un mahou shoujo generico che altro non è se non un “taglia e cuci” di idee prese in prestito da altre opere dello stesso genere (arrivando in certi casi a sfiorare letteralmente il plagio) e rielaborate malamente in un setting senza alcun mordente. La storia è stata messa in piedi in quattro e quattr’otto gettandola in pasto allo spettatore nel giro di dieci minuti, come se sviluppo e costruzione della trama fossero diventati ormai un optional, mentre i personaggi, solitamente l’unico elemento in grado di tenere a galla opere così scadenti, sono poco più che degli stereotipi: una protagonista energica e un po’ pasticciona che sopperisce alle sue lacune con la forza di volontà, l’amica da proteggere poiché fragile e incapace di combattere (salvo poi scoprire che quando si sveglia è in realtà la più forte), la leader calma e matura che sa sempre quello che sta facendo e ha tutto sotto controllo e la sorella minore di quest’ultima pronta a seguirla ovunque e affezionata al punto tale che si farebbe scannare viva per lei. In una simile saga del già visto poteva forse mancare la tsundere di turno? Ovviamente no, ed ecco che per colmare la lacuna hanno provveduto ad inserirla nel terzo episodio. Completa il festival degli orrori la trovata demenziale di far utilizzare alle protagoniste una app del cellulare per innescare le trasformazioni e i loro poteri di magical girls: avete capito bene, non più bacchette magiche o gioielli incantati di qualunque tipo, ma un semplice click sullo schermo dello smartphone e la magia è servita! Beh d’altronde si sa che i tempi cambiano e la tecnologia avanza.. ma per favore! Onestamente faccio molta fatica a trovare una spiegazione per i giudizi positivi e le note di apprezzamento che mi è capitato di leggere nelle varie community nei confronti di Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru: che sia per via della nuova frontiera del fan service, ovvero i primi piani del culo della protagonista disabile?! Lasciatevelo dire: siete messi male ragazzi, ma veramente male! Voto 4

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    L’unico motivo per cui potrebbe valere la pena di continuare a seguire quest’anime è per vedere se salta fuori qualcosa di interessante sul piano dello yuri ma francamente ora come ora non mi sembra di scorgere nulla in tal senso: Yuuna e Mimori sono molto legate ma fra loro non si va al di là di qualche goggle, mentre quello tra Itsuki e Fuu per una volta sembra essere un vero rapporto d’affetto tra sorelle senza tracce di siscon. Con l’arrivo poi di Karin sembra proprio che l’intenzione degli autori sia quella di dar vita ad un bel gruppo di amiche unite per la pelle. Insomma, ora come ora un anime a cast femminile e nient’altro.
    Lascio a ciascuno di voi la scelta se dargli ancora una possibilità o meno… a me purtroppo tocca!

    Dopo le delusioni passiamo al grande mistero di questa stagione autunnale: Sora no Method è una di quelle opere che amano giocare con il fuoco. Dopo quattro episodi possiamo infatti dire che sono stati ben più gli interrogativi che non le risposte. Cosa cavolo è quello strano disco sui cieli di Lake Kiriya e qual è il suo scopo? Qual è il desiderio che hanno espresso i protagonisti da bambini? Perché Nonoka all’inizio non ricorda nulla dell’accaduto e dei suoi amici, e tra questi solo Shione inizialmente l’ha riconosciuta? Qual è il motivo dell’odio di Yuzuki nei confronti del disco e di conseguenza del rancore che lei (e anche Shione) provano verso Nonoka? Cos’è successo tra Yuzuki e suo fratello? E perché quest’ultimo e Koharu a differenza delle altre non serbano rancore verso Nonoka ma anzi sembrano aver accettato l’accaduto? E il resto dei cittadini cosa pensa del disco? Perchè nessuno ne parla? E ancora: chi cavolo è Noel e perché dice di voler esaudire i desideri di tutti, incluso quello di Yuzuki che, in teoria, andrebbe a suo discapito se è vero che è in qualche modo legata al disco? Ma soprattutto... perché nessuno dei protagonisti si chiede che cavolo ci fa una misteriosa bambina con i capelli blu che invece di essere a scuola se ne va in giro per le strade della loro città? Possibile che nessuno la ricolleghi in qualche modo al disco? E infine... ma perché i protagonisti non si parlano tutti insieme di modo da chiarirsi a vicenda una volta per tutte???

    Al di là di quest’ultima battuta (ovviamente sarebbe troppo facile così) la scelta di Sora no Method di dare vita ad una storia misteriosa, dai contorni incerti e fumosi, per certi versi incomprensibile (sia per quanto riguarda i fatti che i comportamenti dei personaggi) provando poi a fornire le risposte poco alla volta di modo da ricostruire lentamente il puzzle iniziale è molto rischiosa. Sì perché si sa che per lo spettatore l’attesa è sempre snervante (nel caso di Sora no Method direi addirittura frustrante), pertanto, quando si decide di percorrere questa via, è bene che tali risposte siano poi soddisfacenti dimostrando che alla fine ne valeva comunque la pena. Perché se invece si dovessero rivelare motivazioni futili o anche solo illogiche dietro tutto questo dramma allora sarebbero già pronte le forche caudine. Ecco dunque il motivo per cui ribadisco ciò che vado ripetendo fin dal primo episodio: o Sora no Method si rivelerà uno degli anime della stagione oppure una boiata pazzesca! Nel dubbio assegno ai primi quattro episodi un 6 politico.

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    Questione yuri. Il rapporto tra Noel e Nonoka ha del potenziale, tuttavia è anche vero che Noel si sta rivelando come la classica protagonista adorabile, dolce e generosa che prova a fare del bene a tutti, quindi non è detto che il suo legame con Nonoka, per quanto più profondo che con gli altri protagonisti sia dettato da qualcosa che esula da questa sua indole altruista. Anche per lo yuri vale dunque più o meno lo stesso discorso fatto per l’anime in generale: per come è stata costruita Sora no Method è un’opera da dentro o fuori: o vira verso il main o non se ne fa nulla, onestamente non vedo possibili vie di mezzo.

    AAA. Cercasi Shion e Yayoi!! Scherzi a parte la nuova stagione di Psycho-Pass non sta certamente deludendo sotto il piano qualitativo, diversamente da quanto temevano i più pessimisti dopo la sostituzione di Gen Urobuchi con Jun Kumagai nel ruolo di sceneggiatore. D’altro canto è anche vero però che non stia facendo molto per (r)innovarsi ma sembra più che altro vivere di rendita su tutto quanto fatto di buono con la prima stagione, tanto che per la maggior parte del tempo si ha più la sensazione di assistere a una breve appendice di quest’ultima (o a una sua side-story se preferite) piuttosto che a un sequel vero e proprio

    Intendiamoci, l’azione è come sempre spettacolare e la suspence non manca mai, tuttavia la storia non sembra introdurre almeno per ora molti elementi nuovi, riproponendo anzi situazioni e tematiche ben conosciute, quasi come se si volesse sempre andare sul sicuro. E non è nemmeno un caso che i personaggi più convincenti siano proprio Akane e Ginoza, davvero notevoli nei loro cambi di attitudine frutto però delle vicissitudini trascorse. Al contrario non incidono invece molto per ora tutti i nuovi protagonisti segno che forse effettivamente si è perso un po’ sul piano della caratterizzazione. Tutto ciò però a mio personalissimo parere non è dovuto né ad una mancanza di tempo (11 episodi lasciano sicuramente meno margine di manovra rispetto alla prima serie che era lunga il doppio), né a una volontà di privilegiare l’azione rispetto ad altri elementi (quali appunto l’approfondimento dei personaggi e delle relazioni personali) e men che meno a una mancanza di talento. Certo, forse sono tutte cose che giocano la loro parte ma il mio sospetto è che lo scopo di questa serie sia solo quello di traghettare la storia verso il film previsto per l’anno prossimo, le cui vicende si sa già che saranno ambientate due anni dopo la conclusione della stagione attuale, e dove a riprendere in mano il timone sarà proprio Gen Urobuchi. Stando così le cose non ci sarebbe da stupirsi se la preoccupazione maggiore degli autori ora come ora fosse quella di fare meno danni possibili, evitando qualsiasi sconvolgimento. Il risultato a mio parere rimane comunque estremamente positivo: il mio voto dopo i primi tre episodi è un 8 pieno e se pensate che sia un po’ largo di manica vi basti sapere che per me la prima stagione è interamente da 10 e lode.

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    Con Shion e Yayoi disperse l’unica a regalarci qualche vibrazione di natura yuri è Mika, grazie alla sua malcelata cotta nei confronti della stessa Yayoi. Peccato solo che sia un personaggio odioso sotto tutti gli altri punti di vista! Tra l’altro anche questa sua infatuazione è comunque un retaggio della prima stagione: sicuramente quell’abbraccio ricevuto da Yayoi nelle fasi conclusive dell’arco narrativo ambientato alla Oso Girl's Academy, (unito all’aver trascorso anni tra le mura di un istituto studentesco femminile) avrà influito parecchio sui suoi gusti!

    E così in mezzo a questo nulla più assoluto ecco sbucare l’anime che non ti aspetti. Sto parlando di

    Girlfriend (Kari)


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    Nato da un dating sim game per cellulare, che consiste in pratica nel trovare la fidanzata virtuale tra le decine e decine di personaggi disponibili (da qui dunque il nome dell’anime) non l’avevo nemmeno preso in considerazione nella rubrica di ottobre poiché tutti erano convinti che fosse un harem sullo stile di Photokano. Anzi. il fatto che avessero annunciato la bellezza di sessanta (!) personaggi femminili (ognuno dei quali oltretutto con la sua seyuu dedicata), faceva sì che ci fossero i presupposti per dare vita al più grande harem di sempre. Invece sorprendentemente non c’è nessun protagonista maschile e di conseguenza al posto di un harem ci siamo ritrovati per le mani uno slice of life scolastico con un enorme cast femminile, all’interno del quale simpatie, arrossamenti e yureggiamenti vari tra le protagoniste si sprecano regolarmente a ogni episodio. Certo, non sarà un capolavoro, anzi, personalmente ritengo che sia un’opera che si limita a fare il suo compitino (come quasi tutti gli anime nati a scopo promozionale), tuttavia in un simile periodo di magra rischia veramente di essere l’anime più rilevante della stagione autunnale sul piano dello yuri.

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    L’importante comunque è che non vi aspettiate troppo: con così tanti personaggi da gestire in 12 episodi Girlfriend (Kari) finisce infatti per essere né più ne meno che un semplice festival del moe (per la gioia degli otaku), con personaggi caratterizzati quel tanto che basta, vicende tipiche di uno slice of life sul generis e rapporti che non vanno al di là dello yureggiante. Voto 6 ai primi tre episodi e penso che ben difficilmente varierà da qui alla fine.

    Si chiude così il primo giro di valutazioni di questa nuova stagione autunnale che, come avete potuto vedere anche con i vostri occhi, non si può certamente definire entusiasmante per quanto riguarda il genere yuri. Il problema più grosso tra l’altro è che non vedo nemmeno grossi margini di miglioramento: sperare che Cross Ange o Sora no Method ad esempio possano regalare qualcosa di più sul piano dello yuri o che Girlfriend (Kari) possa migliorare sul piano qualitativo è obbiettivamente un po’ troppo ottimistico (per tacere di Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru!)

    Come già detto però un mese fa non ne farei una tragedia: una stagione un po’ più “scarica” del solito infatti può sempre essere sfruttata in modo vantaggioso approfittandone ad esempio per recuperare qualche vecchia serie che avevamo lasciato da parte per mancanza di tempo, oppure per riguardare qualche anime che ci era piaciuto tanto.. insomma non tutto il male viene mai per nuocere! Oppure, se preferite, potete attendere e sperare che le mie previsioni siano state troppo pessimistiche e tornare qui tra un mese per scoprire se qualcosa è cambiato in meglio! Per tutti gli irriducibili dunque appuntamento qui a dicembre, oltre alla solita immancabile raccomandazione che mai come in questo momento si rende necessaria, ovvero...

    Stay hungry, Stay yuri!

    Edited by Mamiina - 7/9/2017, 00:40
     
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    Amici e amiche del Crystal Lily, benvenuti all’ultimo appuntamento del 2014 con la nostra rubrica dedicata alle Novità Yuri, ultimo appuntamento solo dal punto di vista nominale poiché sappiamo bene che ci sarà una lunga coda a gennaio con il bilancio finale della stagione autunnale e gli immancabili Crystal Lily Awards. Soltanto dopo questi ultimi potremo veramente consegnare questa annata agli archivi. Ma la stagione in corso è ben lontana dall’essere conclusa anzi, siamo appena oltre il giro di boa, e pertanto, come da tradizione, è arrivato il momento di fare un nuovo punto della situazione e scoprire se qualcosa è cambiato rispetto ai giudizi del mese scorso.

    Bilancio anime in corso


    Ha proseguito imperterrito per la sua strada in questa fase di stagione Cross Ange, continuando ad alternare buone cose a solenni cadute di stile e infischiandosene totalmente di tutte le critiche che gli sono piovute addosso per l’uso massiccio del fanservice il quale continua dunque ad essere presente in quantità abbondanti. Più di una volta ho visto indicare determinati momenti dell’anime come un possibile punto di svolta, affermazioni che sono sempre state puntualmente smentite a breve giro. L’ultimo episodio in particolare potrebbe essere davvero l’ultima occasione per dare una dimensione più seria e drammatica a Cross Ange, ma se devo essere sincero ho la convinzione che non appena questa parentesi sarà conclusa e le protagoniste torneranno sull’Isola delle Norma molte cose resteranno pressochè immutate. Per quanto mi riguarda sono fermamente convinto che sia il caso di mettersi il cuore in pace: la formula scelta per Cross Ange è questa e non penso che abbiano intenzione di cambiarla da qui alla fine, e anche se ci potranno essere dei buoni momenti bisognerà sempre mettere in conto la presenza di un certo tipo di fanservice. Così come non si potrà mai fare nulla per migliorare le capacità degli sceneggiatori che nonostante gli evidenti sforzi profusi non riescono mai a raggiungere dei livelli che si attestino sopra la mediocrità. Penso quindi che non sarà possibile per lo spettatore rimandare ancora a lungo il momento di decidere se si tratta di un prodotto che fa al caso suo o no, o quantomeno se è in grado di tollerare gli aspetti a lui magari più indigesti focalizzandosi sugli aspetti più positivi. Tra questi annotiamo sicuramente la crescita di alcuni personaggi a partire dalla protagonista, Ange, che ha progressivamente smesso di essere una “bitch” incazzata con il mondo per trasformarsi progressivamente in una “badass” con la quale è finalmente possibile empatizzare, impresa che fino a pochi episodi fa era decisamente ardua. Per non parlare di Hilda che sembra stia percorrendo quella tipica strada che porta un personaggio odioso e negativo a progredire poco alla volta, finendo così per diventare una delle beniamine del pubblico. Certo ora si tratterà di vedere per entrambe quali saranno le conseguenze delle terribili vicende del nono episodio sui rispettivi caratteri.

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    Molto positive a mio modo di vedere sono stati anche l’approfondimento del personaggio di Salia nonché, contrariamente alle mie attese, l’introduzione di Momoka come presenza fissa al fianco di Ange. Inizialmente pensavo infatti che questa scelta fosse l’ennesima concessione al fanservice nonchè un modo per soddisfare un fetish, quello della maid, ben radicato in una certa fetta di pubblico. Nonostante questo sia in parte vero Momoka si è rivelata un personaggio fondamentale non solo per la trama ma anche e soprattutto per lo sviluppo del personaggio di Ange che ha riacquisito spessore ed umanità proprio grazie a lei. Il tutto a dispetto della sua stupidità che arriva in certi momenti a raggiungere dei livelli a dir poco epocali. Voto agli episodi 5-9: SEI, ma con tendenza al rialzo, al contrario del mese scorso.

    Con la progressiva scomparsa dell’evil yuri, che sta via via lasciando il posto all’amore lesbico consenziente, Cross Ange allo stato attuale occuperebbe un posto di diritto nella categoria degli anime Yuri Fanservice, indipendentemente dalle tendenze sessuali della protagonista, la quale non ha mai fatto mistero di essere totalmente eterosessuale. Ecco perché l’imminente ritorno di Tusk, ammesso e non concesso che resti focalizzato solo in un rapporto esclusivo con la stessa Ange potrebbe anche non spostare più di tanto gli equilibri, in quanto la presenza di personaggi lesbici o comunque con tendenze quantomeno ambigue è talmente massiccia da riuscire a compensare un eventuale main romance etero. Ovviamente siamo sempre nel campo delle ipotesi poiché siamo appena ad un terzo dell’anime e chissà quante cose potrebbero ancora accadere.

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    Nessun cambiamento sostanziale anche per quanto riguarda Girlfriends (Kari) che continua a dispensare regolarmente ogni settimana la sua enorme dose di moe. Una formula ormai collaudata e sicura quella dello slice of life a sfondo scolastico che ha ovviamente come rovescio della medaglia il fatto di riuscire ben difficilmente a proporre qualcosa di eclatante. A meno ovviamente di spremersi le meningi e impegnarsi a proporre qualcosa di particolarmente originale, cosa che non mi sembra certamente tra gli obbiettivi degli autori: GirlFriends (Kari) è infatti un’opera concepita a scopi puramente promozionali che si limita pertanto a fare il suo compitino e a alla quale obbiettivamente non penso si possa chiedere di più. Anzi, ripensando ai numerosi precedenti direi che è venuta fuori fin troppo bene. Voto agli episodi 4-7: SEI.

    Per quanto riguarda l’aspetto yuri c’è davvero poco o nulla da segnalare: dopo i primi promettenti episodi Girlfriends (Kari) si sta sempre più attestando nella categoria degli anime a cast femminile che non in quella degli anime yureggianti. Il picco più alto di yuri raggiunto finora da quest’opera rimane sempre la storia fra Erena e Fumio narrata nel terzo episodio. Sotto questo punto di vista risulterà quindi decisiva l’ultima parte di stagione.

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    L’opera che sembra invece avere svoltato, e anche parecchio, in questa fase centrale di stagione è Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru, che dopo un avvio letteralmente shock è riuscita via via a migliorare dando ragione, almeno per ora, a tutti coloro che l’avevano accolta fin da subito in modo positivo. Intendiamoci, non sarà mai possibile cancellare alcuni dei difetti segnalati nel mio precedente editoriale, tuttavia gran parte di essi sono stati ampiamente compensati se non oscurati dal buon lavoro fatto negli ultimi episodi. Mi riferisco in particolare alla decisione di sospendere la vicenda principale per lasciare posto ad una finta pace per le protagoniste, scelta che ha dato dei risultati ottimi: poche volte mi è capitato di assistere ad un anime in grado di trasmettere una simile angoscia dietro ad una patina di apparente serenità, Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru è stato camuffato in un “volutamente falso” slice of life che dietro ai sorrisi e alla felicità delle protagoniste lasciava presagire catastrofi e sofferenza con un livello di suspence letteralmente palpabile in ogni singola scena dell’anime E ora che sembra essere arrivato davvero per Yuuki e le altre il momento di pagare il (salato) conto con il destino, un destino non voluto da loro ma di fronte al quale apparentemente non c’è né scampo né scelta, sto sinceramente pregando che questa volta decidano di seguire fino in fondo e con coraggio la strada intrapresa ovvero quella del dark fantasy evitando di (passatemi il termine) sputtanarsi nell’ultima parte di stagione per voler salvare a tutti i costi le protagoniste inventandosi le trovate più assurde.

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    E se con Il Sole Penetra le Illusioni e Symphogear (solo per citare due esempi tra i tanti) non avevo avuto delle buone sensazioni in tal senso (e i fatti mi hanno poi dato ragione), con Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru mi sento di essere più ottimista tanto da iniziare a sperare che possa essere davvero la volta buona. Voto agli episodi 4-8: SETTE e MEZZO, e penso che sia il più clamoroso ribaltone di giudizio da quando ho iniziato a scrivere questa rubrica.

    Giudizio sospeso anche sul piano dello yuri: Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru al momento attuale non andrebbe oltre la categoria degli anime a cast femminile tuttavia il continuo teasing tra Yuuki e Togo lascia accesa qualche flebile speranza.. chissà che non si riesca a cogliere due piccioni con una fava. Dite che sarebbe chiedere troppo?

    Per un anime che sale ce n’è un altro che purtroppo scende. Nonostante il buon avvio infatti la seconda stagione di Psycho-Pass si sta avvitando sempre di più su se stessa finendo col rafforzare ad ogni episodio la sensazione di stare assistendo a un puro filler il cui compito è semplicemente quello di traghettare la storia dalla prima stagione al film. Una trama che non sta portando sostanzialmente nulla di nuovo: criminali conclamati che tuttavia non vengono riconosciuti tali da Sybil? Già visto. La scoperta che non solo Sybil è imperfetto ma è anche un sistema corrotto e malvagio? Già visto. L’eterna diatriba tra una società perfetta e sotto controllo e la rivendicazione del libero arbitrio da parte dell’essere umano? Già visto. E così, per compensare le evidenti lacune di questa seconda stagione gli autori hanno ben pensato di gettare in faccia allo spettatore abbondanti dosi di splatter, con una sfilza infinita di scene violente e spargimenti di sangue di ogni tipo per la serie: se non riusciamo a sorprenderlo proviamo quantomeno a scioccarlo. Il risultato ottenuto in tutta onestà è stato quello di far rimpiangere la classe e lo stile della prima serie di cui non si è mai riusciti a ricalcare le splendide atmosfere. Urge un finale di stagione in grado di dare un senso a questi 11 episodi che non sia semplicemente quello di tenere in caldo la storia e mantenere viva l’attenzione dei fan nell’attesa che arrivi il film. Non si può vivere di rendita né di attesa, e il credito a disposizione a inizio stagione è ormai esaurito. A rischiare poi di assestare il definitivo colpo di grazia a Psycho-Pass 2 è arrivata la decisione inspiegabile di annunciare fin da ora il cast del film, così che adesso sappiamo già quali sono i personaggi che con ogni probabilità arriveranno vivi alla fine. Un fatto quantomeno indicativo della considerazione che hanno di questo sequel. Voto agli episodi 4-8: SEI e MEZZO (perché con Psycho-Pass è impossibile fare peggio) e anche questo è davvero un ribaltone inatteso!

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    Quantomeno, giusto per sviare eventuali dubbi e paure da parte dei loro ammiratori, abbiamo avuto la conferma che Shion e Yayoi stanno ancora insieme e che non si fanno mai mancare la loro buona dose di sesso!

    Esce invece definitivamente dai nostri radar Sora No Method, anime che mi dà sempre più l’impressione di essere in grado di lasciare il segno ma che non presenta alcun contenuto di interesse per la nostra causa. Sora no Method è una bellissima storia di amicizia tra un gruppo di ragazze ed un ragazzo, ovviamente senza accenni di romance di alcun tipo, un’amicizia perduta nel tempo, ritrovata e poi pazientemente ricostruita tra mille fatiche e sofferenze. Un anime che nelle sue fasi finali potrebbe costringere lo spettatore a mettere mano ai fazzoletti e che mi sento di consigliare a chiunque ami emozionarsi con una storie dolcissima dai toni delicati e dalle atmosfere poetiche.

    E anche questa volta, o per meglio dire, anche per quest’anno abbiamo terminato! Ora, indigestioni natalizie permettendo, ci aspettano due appuntamenti veramente imperdibili con la presentazione dei nuovi anime della stagione invernale e i già citati Crystal Lily Awards che sbucheranno in qualche imprecisato momento di fine gennaio. Ci vediamo pertanto tutti qui fra un mese esatto per salutare insieme un nuovo anno sempre ed immancabilmente (si spera) all’insegna dello yuri.

    Nell’attesa auguri anticipatissimi di buone feste a tutti.. e che lo yuri sia sempre con voi!

    Edited by Mamiina4ever - 7/1/2015, 17:34
     
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    Amiche lettrici e amici lettori del Crystal Lily, un ben ritrovato a tutti! Con le festività ormai alle spalle è tempo di tornare a fare il nostro dovere e, dopo l’antipasto di 2015 dello scorso mese, dobbiamo fare un passo indietro per chiudere tutti i punti rimasti ancora aperti sull’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. E il primo compito è ovviamente quello di assegnare i giudizi finali relativi agli anime della stagione autunnale da poco conclusasi.

    Stagione Autunnale 2014:
    Bilancio Finale


    Continua lenta ma progressiva la crescita di Cross Ange come anime, sotto parecchi punti di vista. La tanto augurata svolta che molti auspicavano potrebbe essere effettivamente avvenuta grazie ad una storia che sembra aver finalmente acquistato una sua precisa personalità aprendo così le porte a diversi possibili scenari interessanti. Le carenze a livello di sceneggiatura sembrano diminuire e questa cosa va di pari passo con altri aspetti positivi in primis la maturazione dei singoli personaggi che ormai da tempo hanno smesso di comportarsi in modo sciocco ed irragionevole iniziando invece ad assumere dei connotati che consentono allo spettatore di empatizzare sempre di più con loro. Ma è proprio l’anime stesso ad aver raggiunto ormai uno spessore tale da dare l’impressione di poter ambire a dei buoni traguardi. Certo, le lacune non sono state del tutto colmate, ma se si esclude il fanservice (su cui tuttavia credo – e spero – che a questo punto tutti si siano messi il cuore in pace) devo dire che in tutta onestà fatico a muovere critiche o trovare particolari difetti negli ultimi due-tre episodi.

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    Insomma, c’è voluto tempo, pazienza e fatica ma arrivati a metà serie posso affermare che sono state poste le basi per una seconda parte di stagione in grado di regalare parecchie soddisfazioni. Probabilmente Cross Ange non sarà destinato a entrare nella classifica dei migliori anime di sempre, tuttavia il fatto che nelle community stia guadagnando sempre più consensi è certamente un buon segnale per un’opera che quantomeno è riuscita a scrollarsi di dosso quell’etichetta di “spazzatura” che molti gli avevano affibbiato dopo i primi episodi. E credetemi, non è una cosa da poco.

    Voto agli episodi dal 10 al 12: SETTE, con la speranza ovviamente che continui sulla strada intrapresa in quest’ultimo scorcio di stagione.

    Sotto il piano dello yuri invece per ora siamo ancora fermi a quanto detto un mese fa con un potenziale che rimane altissimo: oltre a Chris e Rosalie, che ormai possono essere considerate una coppia fissa, è entrata in scena Sarah, ulteriore personaggio il cui destino sembra essere legato a doppia mandata a quello di Ange, anche dal punto di vista sentimentale. E con una nuova coppia apparentemente all’orizzonte (spoiler dalla nuova sigla del 13° episodio), i sentimenti di Hilda nei confronti di Ange in costante crescita e un evidente siscon di Salia nei confronti di Alektra direi che di carne al fuoco ce n’è in abbondanza. Rimane solo da vedere quanta decideranno di utilizzarne e soprattutto come. Non dobbiamo dimenticare che Tusk è sempre in agguato ma indipendentemente da questo penso che ormai un ruolo di rilievo nelle nostre liste difficilmente potrà essere negato a quest’anime.

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    Ennesimo anime dalle potenzialità enormi rovinato letteralmente da un finale insulso e demenziale, con Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru ci siamo ritrovati ancora una volta a pagare dazio di fronte all’incapacità (o forse è meglio dire alla non volontà) degli autori di rinunciare alla happy ending a ogni costo. E poco importa se per arrivare a questo si sia dovuti andare come sempre in aperta contraddizione con le atmosfere cupe e drammatiche portate avanti meticolosamente e con pazienza per il 99% del tempo. Non fa nulla se le spiegazioni fornite sono state anche in questo caso vaghe e totalmente inconsistenti. Chissenefrega se non c’è stata alcuna coerenza con quanto fin lì narrato e se è mancata qualsiasi soluzione di continuità con la trama. L’importante è che alla fine tutti fossero felici e contenti o, perché no?, addirittura in una condizione migliore rispetto al setting di partenza, quasi come se le ferite, il dolore, la sofferenza e anche la morte siano tutte cose a cui si può tranquillamente porre rimedio con la sola forza di volontà e – soprattutto – con il potere dell’amicizia. L’abuso di quest’ultimo elemento come giustificazione per gli innumerevoli “miracoli” a cui abbiamo assistito in quasi tutti gli anime dell’era moderna sta ormai cominciando a diventare stomachevole e a darmi sempre più sui nervi. Ormai non so più come dire che gli appassionati di anime non sono dei bambini che hanno bisogno della favoletta per addormentarsi felici ma gente che vuole vedere delle storie che abbiano, non dico una logica, ma almeno una credibilità e che dopo aver speso il loro tempo investendo emotivamente su un’opera pretendono a ragione di assistere ad una soluzione sensata della stessa.

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    Finali come quello di Yuuki Yuuna sono una totale mancanza di rispetto nei confronti dello spettatore e un insulto alla sua intelligenza. Continuando di questo passo si finirà poco alla volta per uccidere la passione in molti fan, finendo per allontanarli dal mondo degli anime. E in particolare il genere majokko, almeno per quanto mi riguarda ha esaurito il bonus a sua disposizione. D’ora in poi li guarderò senza alcuna aspettativa. E aggiungo anche che a questo punto potrebbero benissimo limitarsi solo ed esclusivamente alle Precure. Almeno quello è un prodotto onesto che mette in chiaro fin da subito quello che si sta per andare a guardare e che non prende per i fondelli nessuno.

    Voto complessivo alla serie: 6 che nasce dalla media (non) aritmetica tra l’impatto negativo dei primi due episodi, l’ottima fase centrale di stagione, specie negli episodi da metà serie in poi, e il finale oltremodo squallido. Per quanto riguarda l’elemento yuri gli ultimi episodi (e in particolare il tanto odiato finale) sono stati caratterizzati da un discreto accenno di subtext tra Yuuna e Togo, tuttavia non riteniamo che sia da solo sufficiente per inserire quest’opera in una categoria superiore a quella degli anime yureggianti.

    Non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto nelle precedenti edizioni su Girlfriend (Kari) il quale si è confermato anche nella sua fase finale un onesto slice of life senza troppe pretese, insomma il classico anime leggero senza infamia né lode. Certamente il motivo per cui sarà ricordato è l’incredibile quantitativo di moe che ha saputo dispensare nell’arco di tre mesi e il variegato (oltre che enorme) cast femminile per effetto del quale quest’anime è sembrato più che altro una semplice “passerella” di ragazze che facevano a gara a chi fosse più adorabile e carina.

    Voto finale 6 e inserimento nella categoria degli anime yureggianti per via dei numerosi legami affettivi tra le varie protagoniste che, pur non concedendosi mai nulla di veramente eclatante hanno spesso regalato momenti dalle forte vibrazioni yuri, riscontrabili in particolare nel personaggio di Erena (discreta stalker!) e nell’ammirazione di Kokomi verso la sua senpai Sasahara. Anche se penso che Kokomi si possa tranquillamente shippare pure con Chloe.
    Poco ma sicuro, Girlfriend Kari sarà una fucina inesauribile di doujinshi!

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    Nessuna variazione sostanziale anche per quanto riguarda Psycho-Pass 2, erede piuttosto scialbo di quello che è stato a mia opinione uno dei migliori anime degli ultimi anni. Questo sequel non ha di fatto portato nulla ai fan di questa saga, ma anzi, ha rischiato più volte di mandarli su tutte le furie per aver introdotto alcuni elementi di trama che contraddicevano abbastanza apertamente quanto mostrato nella prima stagione. Tutto sommato però il finale ha rimesso le cose abbastanza a posto riuscendo a limitare i danni e svolgendo così senza colpo ferire il suo compito di traghettare la storia verso il film, atteso nelle sale per gennaio e dove tornerà al timone (per la gioia di noi tutti) Gen Urobochi.

    Voto 6,5 che, per un’opera che di fatto si è rivelata pressochè superflua, ritengo si possa considerare comunque un successo. La conferma di Shion e Yayoi come coppia canon permette a Psycho-Pass di mantenere il suo posto nella categoria degli anime yuri ad elemento secondario.

    Il mese di dicembre è stato caratterizzato anche dall’uscita del famoso OAV (o 13° episodio) di Akuma no Riddle che, come da pronostico si è rivelato un episodio bonus totalmente slegato dalla storia principale. Shousha wa Dare? Nukiuchi Test (questo il titolo dell’episodio speciale) è in sostanza una parodia dell’opera stessa sulla falsariga di un’improbabile setting alla Battle Royale (una delle opere giapponesi più famose di sempre). Scenette comiche e una valanga di fanservice per un’OAV che di fatto non sposta gli equilibri di quest’opera ma che va preso per quello che è, ovvero un episodio omaggio creato esclusivamente per la gioia degli otaku come “ricompensa” per l’acquisto dei DVD, prassi abbastanza comune nel mondo degli anime. Niente di cui scandalizzarsi o per cui prendersela dunque, ma certamente nemmeno nulla che valga la pena correre a guardare, anzi, penso che la sua visione si possa tranquillamente tralasciare. L’unica nota positiva (almeno per noi) è il rafforzamento di Kirigaya x Namatame, che in questo OAV ricevono davvero un trattamento speciale da parte degli autori e, di fatto, la loro ufficializzazione come coppia.

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    Concludo segnalandovi che è disponibile tradotto il primo dei tre OAV di Strike Witches: Operation Victory Arrow, uscito nei teatri il 20 settembre scorso e caratterizzato da tantissima azione e pochissimo yuri. Tutto sommato era da mettere in conto poiché il cast di questo episodio è certamente quello che presentava meno possibilità sotto questo punto di vista. Sicuramente il prossimo episodio che avrà come protagoniste Francesca e Charlotte ci regalerà maggiori soddisfazioni. Ciononostante Strike Witches è sempre Strike Witches e, yuri o meno, la sua visione è pressoché obbligatoria per tutti i fan di questa ormai storica saga.

    E con Strike Witches caliamo il sipario su questa stagione autunnale ma non ancora sul nostro 2014. Manca infatti come sapete l’appuntamento più atteso ed importante ovvero i Crystal Lily Awards, la nostra passerella annuale dedicata allo yuri che prevediamo di pubblicare attorno a fine mese (considerando anche che alcuni premi sono ancora in fase di ballottaggio). Tuttavia per ingannare l’attesa a giorni usciremo con un gustoso “antipasto”. Per scoprire di cosa si tratta non vi resta che restare sintonizzati su queste pagine e tornare a trovarci!

    Nel frattempo auguro a tutti un buon inizio di 2015, con Yuri Kuma Arashi e i nuovi anime della stagione invernale.
    Stay hungry, Stay yuri !!!

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