NOVITA' YURI 2014

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  1. Mamiina
     
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    Simoun Auriga

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    Cari amici e care amiche del Crystal Lily eccoci di nuovo qui come promesso con l’edizione-bis della nostra Rubrica Novità di aprile, questa volta dedicata interamente al bilancio finale della stagione invernale 2014.

    Molte sentenze lasciate in sospeso, tanti interrogativi ancora aperti.. sarà stato possibile trovare una risposta definitiva a tutto? Scopriamolo insieme!

    SAKURA TRICK


    Fin dalle primissime battute si era capito chiaramente che Sakura Trick non era l’anime che i fan dello yuri stavano attendendo da anni per rinverdire i fasti del loro genere preferito. Troppo leggero e superficiale per poter essere considerato anche solo lontanamente un’opera dai risvolti romantici, troppo ripetitivo e con poca libertà d’azione per poter reggere il confronto con i migliori anime yuri a sfondo comico. Ciò che non ha funzionato, è inutile nasconderlo, è stata soprattutto la coppia principale dell’anime, ovvero Yuu e Haruka, che se con le loro continue e spesso forzate scene pseudo-romantiche già inizialmente facevano storcere il naso a parecchi, a lungo andare sono finite col risultare quasi insopportabili a chiunque. E così anche molti di quelli che (reduci da anni di astinenza) in un primo momento erano rimasti comunque entusiasti per l’enorme quantitativo di scene esplicite mostrate, piano piano hanno iniziato a stufarsi di loro e del loro continuo baciarsi e ribaciarsi puntualmente ad ogni episodio in un’infinita sequenza di scene vuote e incapaci di trasmettere allo spettatore una qualsiasi emozione. La reazione inevitabile del pubblico è stata così quella di iniziare a riversare le proprie attenzioni (nonché le proprie preferenze) sul resto del cast: chi su Mitsuki e sui suoi tormenti interiori per via del suo sentimento proibito nei confronti di Haruka, chi su Kotone e Shizuku, loro sì vera coppia yuri in grado di esprimere dei sentimenti di un certo spessore, chi addirittura sullo strano duo formato da Kaede e Yuzu, che si limitano ad una semplice amicizia: qualunque cosa insomma pur di fuggire dall’ingombrante e ossessiva presenza di “quelle due”. E’ fuori da ogni dubbio che tutto ciò che di buono ha portato Sakura Trick alla causa del genere yuri lo ha fatto grazie a questi personaggi. Sono bastate due scene di numero a Kotone e Shizuka per regalare più emozioni di quante non ne abbiano regalate Haruka e Yuu in tutto il resto dell’anime, mentre Mitsuki, che sulla carta doveva essere un personaggio secondario, è risultato essere quello dai risvolti psicologici più complessi e approfonditi, nonostante di base fosse una figura di disturbo nata principalmente per dar vita a gag a sfondo comico. Sono sicuramente loro a salvare Sakura Trick da una pesante bocciatura, anche se aver fatto in pieno cilecca con la coppia protagonista rimane comunque un errore imperdonabile che pesa come un macigno sul giudizio complessivo dell’anime.

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    E di questa lenta e progressiva disaffezione da parte dei fan ne devono aver presa consapevolezza anche gli autori, che hanno infatti dato vita ad una parte finale di stagione decisamente movimentata, con una minor sovraesposizione di Yuu ed Haruka a fronte della concessione di un maggiore spazio a tutti gli altri personaggi. Ma soprattutto è stata fatta avanzare in modo importante la trama, facendo fare il grande passo a Mitsuki e portando così in scena il triangolo fra lei, la sorella e Haruka, andando tra l’altro a spezzare l’immobilismo tipico degli slice of life. Una scelta decisamente atipica ma che sicuramente ha dato i suoi frutti riaccendendo di colpo l’interesse e la curiosità degli spettatori che si sono potuti divertire a scoprire come si evolveva questa vicenda per quanto il suo esito fosse pressoché scontato. Salvo poi ripiombare ancora una volta nel solito errore proprio sull’ultima scena dell’anime: “Haruka tu hai capito cos’è l’amore?” “Io no e tu?” “Nemmeno io, forse un giorno lo scopriremo, però intanto diciamoci ti amo perché è bello!!” “E nel dubbio baciamoci ancora e poi ancora…magari con un po’ di lingua.. e poi ridiciamoci ti amo… e poi ribaciamoci…e poi ridiciamoci ti amo… e poi ribaciamoci…uuuhhh com’è imbarazzante Haruka"..... Stoooooop! Basta così grazie!

    Per fortuna che è finita….

    E’ veramente difficile dare un voto complessivo a un’opera così altalenante, capace a tratti di divertire o di proporre anche delle situazioni tenere per poi rischiare di rovinare tutto ogni volta con delle clamorose cadute di stile. Non solo, ma esiste anche una tale differenza nel livello qualitativo dei singoli personaggi (per come sono stati costruiti, per l’utilizzo che ne è stato fatto, eccetera) che l’unico modo possibile per non fare torti a nessuno sarebbe quello di giudicarli separatamente. Ma poiché non siamo a scuola e non possiamo metterci a dare le pagelle non mi resta che assegnare un 6 politico all’anime in tutto il suo complesso, ma con una promessa: se davvero volete la pagella di Sakura Trick con i voti ai singoli personaggi fatemelo sapere e vi accontenterò!

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    SAKI ZENKOKU-HEN


    Se esprimere un giudizio complessivo su Sakura Trick era un compito arduo con Saki Zenkoku-hen l’impresa diventa quasi impossibile. Ma andiamo con ordine. Se si escludono infatti i primi tre episodi, che consistevano in una presentazione di tutti i personaggi (ep. 1) e in un flashback di alcuni avvenimenti della prima stagione (ep. 2 e 3) l’intera serie non ha fatto altro che focalizzarsi interamente sulla prima sfida dei campionati nazionali alla quale hanno partecipato Saki e le sue compagne. Assistere a questo anime è stato un po’ come guardare la telecronaca di un evento sportivo in televisione, con la differenza che invece di esserci giocatori in carne ed ossa c’era la loro versione animata. Normalmente quando si guarda una partita in TV il livello di coinvolgimento emotivo è direttamente proporzionale al livello di conoscenza che si ha di tale sport. Ne consegue che per la stragrande maggioranza degli spettatori non giapponesi (che di mahjong non ne capiscono praticamente nulla) arrivati verso la fine il livello di interesse rasentava ormai lo zero assoluto. Finchè è arrivato l’episodio conclusivo durante il quale si è tornati a dare spazio all’aspetto psicologico delle protagoniste, alle loro vicende private e soprattutto ai rapporti interpersonali. E così tra riunioni di vecchie compagne, nuove amicizie, scenette fanservice e fasi introspettive c’è stato anche il tempo di farci capire che il legame tra Saki e Nodoka fortunatamente è ancora vivo, peccato che attualmente entrambe abbiano anche altri pensieri per la testa, specialmente Saki.
    E mentre negli ultimi cinque minuti ci veniva mostrata la preview della semifinale, durante la quale hanno trovato posto anche diverse immagini come questa...

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    ecco che si apriva un interminabile serie di interrogativi su questa saga. E’ sufficiente che Saki torni a fare Saki (inteso ovviamente come anime) per un solo episodio a fine stagione per riconquistare la fiducia dei fan? Queste scene fra Saki e Nodoka che continuano a farci vedere hanno intenzione di tramutarle in realtà o continueranno ad essere solo dei teasing da inserire nelle sigle in memoria dei tempi che furono? Ma c’è anche un’altra questione aperta: abbiamo atteso cinque anni per avere una seconda stagione (terza se si include Saki Achiga Hen) che ha coperto l’arco narrativo dei quarti di finale. Mancano ancora due sfide intere per completare i campionati nazionali a squadre, più tutto il torneo individuale che l’autore del manga è ancora lontano anni luce dall’iniziare. Quanto dovremo aspettare per vedere la fine di questa saga? E soprattutto ne varrà la pena? Tutte domande a cui è impossibile dare una risposta e che rendono anche difficile esprimere un giudizio a cuor leggero su quest’anime che, come ben sappiamo, è solo un piccolo tassello di un mosaico ben più grande: e dunque sarà stato solo uno scialbo intermezzo, e quando arriveranno i nuovi episodi ritroveremo finalmente le vecchie atmosfere a cui eravamo abituati? Oppure il grande cuore di Saki ormai è solo un bel ricordo? Solo il tempo lo potrà dire. E a questo punto penso che spetti a ciascuno di noi decidere se continuare a insistere o no su quest’anime, e continuare a puntarci in futuro.

    Per quanto mi riguarda ho un brutto difetto: io quando inizio una storia voglio vederne la fine a tutti i costi. E tra l’assegnare a Saki Zenkoku-hen il voto che avrei in mente, e che in tutta onestà si meriterebbe, oppure fare il professore magnanimo che dice all’alunno interrogato: “Torni al suo posto per questa volta, ma che non ricapiti più!” scelgo la seconda opzione, ma come detto è solo per questa volta!

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    ALTRI ANIME


    Dopo un secondo episodio che aveva lasciato intravedere delle cose discrete Robot Girls Z si ripresenta con un terzo OAV penoso esattamente quanto il primo. Riconfermato pertanto il giudizio già espresso nell’edizione di febbraio (voto 4) e anime che finisce dritto nella categoria delle opere a cast interamente femminile. E, aggiungo anche, nel dimenticatoio delle cose inutili.

    Il 7 Marzo è uscito l’OAV di Fate/kaleid liner Prisma☆Illya, inizialmente annunciato per fine gennaio ma poi rimandato per motivi non ben precisati. Come previsto si è trattata di una puntata-bonus ambientata dopo la serie televisiva e dai toni decisamente spensierati. L’episodio, interamente incentrato sul festival sportivo della scuola di Ilya e Miyu è stato decisamente divertente e ha regalato parecchi bei momenti tra le due protagoniste, contribuendo a rafforzare ulteriormente il loro rapporto. Un buon contentino per i fan in attesa della seconda stagione.

    Di gran lunga più rilevante dal punto di vista dei contenuti è invece l’episodio speciale di Genei wo Kakeru Taiyou (Il Sole Penetra le Illusioni) uscito in realtà il 16 Novembre scorso allegato al quarto DVD ma reso disponibile dai fansub solo pochi giorni fa. L’episodio è ambientato prima dell’inizio della serie televisiva e si focalizza su due importanti retroscena ovvero il rapporto tra Akari e la cugina Fuyuna e le vicissitudini di Luna durante i suoi primi tempi come mahou shoujo, portando alla luce tutta una serie di dettagli che contribuiscono a dare un quadro di insieme molto più ampio dell’intera storia. Onestamente viene da chiedersi perché abbiano scelto di farne un episodio extra e di non trasmetterlo invece come prima puntata.

    Per quanto riguarda la categoria Anime a Componente Yuri Secondaria infine segnaliamo che nel corso della stagione si sono guadagnati l’accesso alle nelle nostre liste Kill la Kill e Samurai Flamenco.

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    Si conclude così questo editoriale che manda definitivamente in archivio il primo trimestre del 2014. Una stagione decisamente in chiaroscuro che ha presentato più ombre che luci ma che non deve essere comunque vista come un totale fallimento. Certo, non si può nascondere che le premesse alla vigilia erano di gran lunga migliori, e se su un anime nuovo come Sakura Trick ci può anche stare di riporre delle aspettative che poi non vengono soddisfatte (un errore di partenza è stato pensare che fosse un anime più romantico che comico ma nessuno allora poteva saperlo) che il sequel di una delle più belle opere yuri di sempre come Saki si rivelasse una delusione totale è già una cosa più difficile da digerire. Però da inguaribile ottimista provo sempre a guardare il bicchiere mezzo pieno e penso che da un lato è già qualcosa poter essere qui a lamentarsi della scarsa qualità di opere yuri quando a tutti gli effetti fino a un paio d’anni fa ero qui a lamentarmi della totale assenza di opere yuri. Il vecchio detto “Che se ne parli bene, che se parli male, purchè se ne parli”, insomma, può essere applicato anche in questo caso, visto che alla fin della fiera entrambe le opere sono state accolte con favore dal pubblico giapponese, che poi sappiamo bene essere quello che detta veramente legge.

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    E se Saki Zenkoku-hen, pur con tutti i suoi limiti, ha venduto nella prima settimana qualcosa come 6000 copie, issandosi tra i primi posti nelle classifiche degli anime invernali, Sakura Trick è arrivato a 2500. Questa cifra, per quanto più bassa del 30% rispetto alle stime iniziali (altro segno evidente della flessione che ha avuto nel tempo il suo indice di gradimento) è comunque di tutto rispetto e non preclude affatto la possibilità a una seconda stagione, traguardo che nel 2009 avevano fragorosamente mancato Aoi Hana e Sasameki Koto. Certo parliamo di altri anime, lo sappiamo bene, ma anche di altri tempi. Ciò che è importante per lo yuri è tornare ad essere presente in pianta stabile nell’industria dell’animazione e in un modo o nell’altro mi sento di dire che per ora la missione è stata compiuta.

    Pensiamo quindi a questa stagione appena conclusa come ad un punto di partenza da cui poter solo migliorare ulteriormente. A cominciare da subito con la nuova stagione in corso dove, come ormai ben sapete, sta tenendo banco Akuma no Riddle, altra opera che contribuirà a dare delle risposte fondamentali e a segnare in modo decisivo il futuro del genere yuri per i prossimi tempi. Ma di lui, e degli altri anime che lo accompagnano ne parleremo ovviamente nell’edizione di maggio, per la quale spero di ritrovarvi tutti qui puntuali ed entusiasti come al solito.

    Nel frattempo stay hungry stay yuri, e soprattutto buon Akuma no Riddle!!

    Edited by Mamiina - 6/9/2017, 23:27
     
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