Maria Sama Ga Miteru

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    小学校五年生 - Elementary Student 5th Year

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    ~stream of consciousness~

    L'adattamento anime di Marimite quest'anno diventa maggiorenne. 18 anni dalla prima messa in onda.
    Eppure non perde mai nulla del suo smalto.

    Marimite è un compendio della forma più pura dell'amore. Che banalità, eh? Eppure quasi nessuno riesce a raccontarlo come si deve. C'è un equilibrio estremamente precario da mantenere per poterci anche solo provare. Una scrittura in bilico tra la gioventù e l'età adulta. Musiche che facciano sognare ma senza essere melensi. Personaggi che tracimino sentimenti ma senza essere stucchevoli né imbarazzanti. E un design che rapisca.

    Tanti anime dei primi anni 2000 soffrivano di personaggi estremamente anonimi nel design (come in *cough* Strawberry Pan-*cough*). In Marimite invece ogni personaggio ha un'identità artistica, estetica e caratteriale che mi lascia sempre senza fiato.

    Le linee spigolose, il naso prorompente, gli occhi socchiusi e lo sguardo rivolto all'infinito di Sachiko. Serietà e rigore ma con una dolcezza sopita. Il tutto magnificamente, magnificamente reso dalla superlativa interpretazione di Miki Itō. Com'è possibile a 41 anni dare la voce a un'adolescente? E come farlo in maniera vergognosamente perfetta? Io non lo so, chiedetelo a lei perché se Sachiko sembra così reale da poterla toccare è in gran parte merito di questa professionista (e del genio che ha fatto il casting).

    SPOILER (click to view)
    ebD4Sgx


    Ho già visto che anche qui Sei ha riscosso un grande successo. Non poteva essere altrimenti. Assieme a Sachiko, Sei è la punta di diamante dell'intero cast. I capelli sbarazzini, il carattere sfuggente, il sorriso contagioso, la fisicità ammaliante. Dotata di tutta la saggezza e maturità che una Rosa richiede, per quanto si impegni a nasconderlo. Si può sempre contare sulla sua esuberanza per portare calore e vita dove mancano. Per saper fare la cosa giusta al momento giusto. Non ci si può non immedesimare in Yumi quando corre ovunque per cercarla perché anche solo l'idea di privarsi del suo incoraggiamento è opprimente.
    E anche qui, tutto questo splendore prende forma dalla strepitosa interpretazione di Megumi Toyoguchi. La voce di Megumi è talmente perfetta per Sei che mi chiedo se il personaggio non sia stato modellato su di lei. La pronuncia di ogni frase, di ogni parola straripa della caratterizzazione di Sei, proprio come detto prima: sbarazzina, sfuggente, ammaliante, saggia, matura, esuberante. Uno dei più grandi casting di sempre.

    SPOILER (click to view)
    PdWDYUh


    Concludo la triade dei personaggi che più adoro con la bellissima Shimako. Forte, indipendente, solitaria, raccolta. L'alchimia che corre tra lei e Sei è un life goal. Due caratteri così apparentemente diversi ma che con un incrocio di sguardi riescono a condividere parole ed emozioni. Shimako è quieta, mite. Ma il suo design fa bastare un cenno per permetterci di provare a capirla. L'altro suo forte rapporto, quello con Shizuka, è arte tanto quanto quello con Sei. Quando Shizuka le canta l'Ave Maria? Mi vengono gli occhi lucidi solo a pensarci.
    Sarete d'accordo con me che se gli angeli esistessero avrebbero la voce di Mamiko Noto. Nessun'altra voce al mondo avrebbe potuto rendere Shimako il connubio di dolcezza, malinconia e regalità che la contraddistingue come quella di Mamiko. Sentirla parlare è come accarezzare il più morbido dei velluti, o la seta più soffice. Si ha quasi la sensazione di veleggiare nel cielo, quel cielo azzurro al di sopra delle nubi scure (♪ 重い雲の上は青い空 ♫).

    SPOILER (click to view)
    mXOw5lv


    In un'opera del genere non poteva non rivestire un'enorme importanza la colonna portante del reparto musicale. Negli anni abbiamo ascoltato tante, tantissime sigle degli anime più disparati. Ma per me niente sarà mai come pastel pure. Vorrei sapere quale divinità ha fatto da musa alle Ali Project per comporre una melodia non solo così dolce, incantevole e malinconica ma anche semplicemente perfetta per Marimite. In meno di un minuto e trenta secondi la delicatezza di pastel pure ci catapulta nell'anima delle protagoniste ed è come se stessimo già vivendo in loro.

    Il magnifico slideshow che la accompagna nella prima stagione è anch'esso un'ulteriore espressione dell'altissimo livello artistico che contraddistingue il lavoro che c'è stato dietro quest'anime. Siamo abituati a sigle visivamente dinamiche, sincopate, fatte di rapidi movimenti alla ricerca del continuo coinvolgimento. Qui si rigetta pienamente questo trope e si sposano la quiete e il rigore dell'istituto privato Lilian. Sullo sfondo della bellissima rosa di appartenenza, il cast principale ci scorre davanti uno ad uno, dolcemente, lentamente, per permetterci di respirare appieno il turbinio di emozioni dietro ogni personaggio. Personaggi che solo in alcuni casi mostrano un timido sorriso in favore di una ben più autentica malinconia dalle tinte irrequiete. Emozionante è dire poco, mi sembra di essere davanti alla nascita dell'arte.
    (Per quanto riguarda la sigla della quarta stagione faremo finta che non sia mai esistita.)

    SPOILER (click to view)
    MjrcuBe


    Scene da guardare e riguardare... non si contano. Anche se ho fatto una sorta di presentazione dei tre personaggi che più di tutti mi hanno rapito, non significa che non ami anche le altre. Yōko e Yumi sono ovviamente pilastri di pari importanza anche se per motivi diversi. Praticamente ogni interazione tra le rose bianche e le rose rosse è nel mio almanacco dei momenti memorabili. E anche tutti quelli con Shizuka. E tutti i "grandi" eventi degli OVA, come lo stupendo festival scolastico e il viaggio in Italia (un segno del destino più evidente non poteva esserci).

    Mi commuovo... solo a scriverne. Per ora mi fermo qui.
     
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  2. Music_san
     
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    CITAZIONE (Goronta @ 30/3/2022, 00:15) 
    ~stream of consciousness~

    L'adattamento anime di Marimite quest'anno diventa maggiorenne. 18 anni dalla prima messa in onda.
    Eppure non perde mai nulla del suo smalto.

    Marimite è un compendio della forma più pura dell'amore. Che banalità, eh? Eppure quasi nessuno riesce a raccontarlo come si deve. C'è un equilibrio estremamente precario da mantenere per poterci anche solo provare. Una scrittura in bilico tra la gioventù e l'età adulta. Musiche che facciano sognare ma senza essere melensi. Personaggi che tracimino sentimenti ma senza essere stucchevoli né imbarazzanti. E un design che rapisca.

    Tanti anime dei primi anni 2000 soffrivano di personaggi estremamente anonimi nel design (come in *cough* Strawberry Pan-*cough*). In Marimite invece ogni personaggio ha un'identità artistica, estetica e caratteriale che mi lascia sempre senza fiato.

    Le linee spigolose, il naso prorompente, gli occhi socchiusi e lo sguardo rivolto all'infinito di Sachiko. Serietà e rigore ma con una dolcezza sopita. Il tutto magnificamente, magnificamente reso dalla superlativa interpretazione di Miki Itō. Com'è possibile a 41 anni dare la voce a un'adolescente? E come farlo in maniera vergognosamente perfetta? Io non lo so, chiedetelo a lei perché se Sachiko sembra così reale da poterla toccare è in gran parte merito di questa professionista (e del genio che ha fatto il casting).



    Ho già visto che anche qui Sei ha riscosso un grande successo. Non poteva essere altrimenti. Assieme a Sachiko, Sei è la punta di diamante dell'intero cast. I capelli sbarazzini, il carattere sfuggente, il sorriso contagioso, la fisicità ammaliante. Dotata di tutta la saggezza e maturità che una Rosa richiede, per quanto si impegni a nasconderlo. Si può sempre contare sulla sua esuberanza per portare calore e vita dove mancano. Per saper fare la cosa giusta al momento giusto. Non ci si può non immedesimare in Yumi quando corre ovunque per cercarla perché anche solo l'idea di privarsi del suo incoraggiamento è opprimente.
    E anche qui, tutto questo splendore prende forma dalla strepitosa interpretazione di Megumi Toyoguchi. La voce di Megumi è talmente perfetta per Sei che mi chiedo se il personaggio non sia stato modellato su di lei. La pronuncia di ogni frase, di ogni parola straripa della caratterizzazione di Sei, proprio come detto prima: sbarazzina, sfuggente, ammaliante, saggia, matura, esuberante. Uno dei più grandi casting di sempre.



    Concludo la triade dei personaggi che più adoro con la bellissima Shimako. Forte, indipendente, solitaria, raccolta. L'alchimia che corre tra lei e Sei è un life goal. Due caratteri così apparentemente diversi ma che con un incrocio di sguardi riescono a condividere parole ed emozioni. Shimako è quieta, mite. Ma il suo design fa bastare un cenno per permetterci di provare a capirla. L'altro suo forte rapporto, quello con Shizuka, è arte tanto quanto quello con Sei. Quando Shizuka le canta l'Ave Maria? Mi vengono gli occhi lucidi solo a pensarci.
    Sarete d'accordo con me che se gli angeli esistessero avrebbero la voce di Mamiko Noto. Nessun'altra voce al mondo avrebbe potuto rendere Shimako il connubio di dolcezza, malinconia e regalità che la contraddistingue come quella di Mamiko. Sentirla parlare è come accarezzare il più morbido dei velluti, o la seta più soffice. Si ha quasi la sensazione di veleggiare nel cielo, quel cielo azzurro al di sopra delle nubi scure (♪ 重い雲の上は青い空 ♫).



    In un'opera del genere non poteva non rivestire un'enorme importanza la colonna portante del reparto musicale. Negli anni abbiamo ascoltato tante, tantissime sigle degli anime più disparati. Ma per me niente sarà mai come pastel pure. Vorrei sapere quale divinità ha fatto da musa alle Ali Project per comporre una melodia non solo così dolce, incantevole e malinconica ma anche semplicemente perfetta per Marimite. In meno di un minuto e trenta secondi la delicatezza di pastel pure ci catapulta nell'anima delle protagoniste ed è come se stessimo già vivendo in loro.

    Il magnifico slideshow che la accompagna nella prima stagione è anch'esso un'ulteriore espressione dell'altissimo livello artistico che contraddistingue il lavoro che c'è stato dietro quest'anime. Siamo abituati a sigle visivamente dinamiche, sincopate, fatte di rapidi movimenti alla ricerca del continuo coinvolgimento. Qui si rigetta pienamente questo trope e si sposano la quiete e il rigore dell'istituto privato Lilian. Sullo sfondo della bellissima rosa di appartenenza, il cast principale ci scorre davanti uno ad uno, dolcemente, lentamente, per permetterci di respirare appieno il turbinio di emozioni dietro ogni personaggio. Personaggi che solo in alcuni casi mostrano un timido sorriso in favore di una ben più autentica malinconia dalle tinte irrequiete. Emozionante è dire poco, mi sembra di essere davanti alla nascita dell'arte.
    (Per quanto riguarda la sigla della quarta stagione faremo finta che non sia mai esistita.)



    Scene da guardare e riguardare... non si contano. Anche se ho fatto una sorta di presentazione dei tre personaggi che più di tutti mi hanno rapito, non significa che non ami anche le altre. Yōko e Yumi sono ovviamente pilastri di pari importanza anche se per motivi diversi. Praticamente ogni interazione tra le rose bianche e le rose rosse è nel mio almanacco dei momenti memorabili. E anche tutti quelli con Shizuka. E tutti i "grandi" eventi degli OVA, come lo stupendo festival scolastico e il viaggio in Italia (un segno del destino più evidente non poteva esserci).

    Mi commuovo... solo a scriverne. Per ora mi fermo qui.

    e io mi sono commossa a leggerti.
    forma più pura dell'amore? Hai proprio ragione... un'opera che non è mai banale e che si rimane incantati da così tanta bellezza sia estetica, ma anche e soprattutto bellezza nell'anima.
    Quest'opera riesce a trasmettere emozioni direttamente all'anima.
     
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