Happy Sugar Life

ハッピー シュガー ライフ

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    Titolo Giapponese: ハッピー シュガー ライフ (Happii Shugaa Raifu)
    Tipo: Serie TV.
    Genere: Horror, thriller, drammatico, psicologico.
    Episodi: 12 episodi.
    Anno: 2018.

    Trama
    L’anime si apre mostrandoci Satou, la protagonista, una ragazza estremamente bella e popolare sia tra le ragazze che tra i ragazzi, con i quali ama avere brevissime relazioni. Nessuno però conosce il segreto di Satou: la ragazza vive da sola con una innocente bambina di nome Shio, la cui provenienza è sconosciuta fino agli ultimi episodi dell’anime. Satou ama Shio e Shio ama Satou, ma il mondo in cui vivono è costellato di persone orribili e mentalmente malate che si metteranno in mezzo in ogni modo, cercando di rovinare la relazione delle due protagoniste. Satou, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di permettere a qualcuno di distruggere la sua vita con Shio e sarà pronta a fare di tutto per proteggere la preziosissima “happy sugar life” che vive insieme alla sua amata Shio.




    Personaggi





    Matsuzaka Satou (松坂 さとう)


    ChS2kcK


    La protagonista, studentessa del primo anno di liceo. Satou è orfana ed è stata allevata da sua zia. All’apparenza è una ragazza solare, simpatica e disponibile, ma mantiene sempre una certa distanza da tutti. Questo perché non ha mai provato nessun tipo di emozione fino al suo incontro con Shio, grazie alla quale finalmente riesce a scoprire tutta la varia gamma di emozioni, da quelle belle a quelle brutte. Questo è uno dei motivi per cui ama Shio più di ogni altra cosa al mondo ed è pronta davvero a fare qualsiasi cosa pur di non perderla, dimostrando fin da subito di avere problemi mentali e di non curarsi delle leggi o della moralità. L’unica cosa che lei interessa è il benessere di Shio e la protezione della loro “happy sugar life” insieme. È una grandissima lavoratrice e passa moltissime ore nel maid cafe chiamato Cure á Cute in cui lavora per guadagnare abbastanza soldi per vivere indipendentemente con Shio. Il suo nome significa “zucchero”.




    Koube Shio (神戸 しお)


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    Una innocentissima e dolce bambina che vive insieme a Satou. I motivi che hanno causato questa strana convivenza rimarranno sconosciuti fino alla fine dell’anime, ma è comunque chiarissimo fin dall'inizio che Shio non è stata rapita perché in ogni sua azione è possibile vedere quanto bene vuole a Satou e quanto ami stare lì con lei. Sembra che Shio stessa non sappia bene come sia arrivata in quell'appartamento e sembra che non ricordi il suo passato, ma ciò non le crea nessun problema (almeno inizialmente). È una bambina sorridente, allegra e solare, molto tenera e affettuosa. Sembra anche ingenua, ma in realtà è piuttosto matura per la sua età e capisce abbastanza bene ciò che accade intorno a lei. Il suo nome significa “sale”.




    Asahi (あさひ)


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    Un misterioso ragazzo sempre coperto di cerotti e bende, indossa una felpa con il cappuccio costantemente tirato su a coprire la testa. Per qualche motivo sta cercando Shio e quindi passa le giornate e le nottate ad attaccare volantini nella speranza che qualcuno l’abbia vista. Il suo nome significa “sole del mattino”. Non ho incluso il cognome perché sarebbe uno spoiler della sua identità.




    Hida Shouko (飛騨 しょうこ)


    4KYJAfg


    La migliore amica di Satou, oltre a lavorare insieme a lei al Cure á Cute. Prima dell’arrivo di Shio nella vita di Satou lei e Shouko amavano andare a passeggiare la sera per le vie della città alla ricerca di ragazzi con cui flirtare e probabilmente andare a letto. Satou lo faceva per passare il tempo e per cercare di provare qualcosa, mentre Shouko, che è una ragazza romantica e dolce, lo faceva per cercare l’anima gemella. Shouko ovviamente non sa dell’esistenza di Shio, ma vede che Satou si è allontanata da lei dopo che le ha detto di aver trovato l’amore e questo la fa soffrire molto. Shouko è amichevole e allegra, una ragazza assolutamente normale, ma è consapevole di essere anche poco coraggiosa e di preferire tenere i suoi dubbi per sé piuttosto che esternarli col rischio di rovinare i rapporti con le persone a cui vuole bene. Sembra anche che abbia una famiglia molto rigida e tradizionalista. A seconda dei kanji utilizzati, il suo nome può significare “prova, indizio, evidenza” oppure indicare un tamburo tradizionale giapponese (dopo aver visto l’anime capirete che il significato più probabile e adatto a questo personaggio è il primo).




    Mitsuboshi Taiyou (三星 太陽)


    5GO1So8


    Un collega di Satou che lavora insieme a lei in un family resturant e che poi si trasferirà anche lui a lavorare al Cure á Cute. Taiyou è un ragazzo estremamente solare e allegro, molto amichevole e socievole. Questa sua personalità spumeggiante, oltre ad essere un ragazzo molto carino, lo rende molto popolare tra le donne di tutte le età. L’unica immune al suo fascino è ovviamente Satou, con la quale stringerà una specie di legame dopo un brutto incidente che cambierà in modo radicale la sua personalità, trasformandolo completamente. Il suo nome significa “sole”.



    Componente Yuri
    Come dovrebbe essere già chiaro dalla categoria in cui questo anime è inserito, la componente yuri in Happy Sugar Life rappresenta la componente primaria dell’anime, la spina dorsale portante di tutte le vicende che avvengono in questi dodici episodi.
    È infatti esplicito, chiarissimo e inequivocabile che il rapporto tra Satou e Shio sia di natura romantica e sentimentale, di conseguenza questo è un anime yuri al 100%.
    Desidero comunque analizzare un po’ meglio il rapporto tra le due protagoniste, ovviamente senza fare spoiler.
    Prima di tutto, voglio sottolineare una cosa molto importante. È vero che Shio è una bambina ed è anche vero che Satou la ama esplicitamente, ma Satou, pur essendo una persona disturbata, non è una pedofila. I pedofili, infatti, sono persone attratti sessualmente dai bambini in quanto bambini ed infatti nell’anime è presente un personaggio davvero pedofilo che, per l’appunto, è attratto da Shio proprio perché è una bambina. Satou, invece, ama Shio perché è Shio, semplicemente. Non la vedremo mai fare pensieri o commenti sul fatto che Shio è una bambina perché non le interessa affatto la sua età: la amerebbe anche se avesse un’età diversa da quella che ha, a differenza dell’altro personaggio. Oltretutto Satou non prova il minimo desidero sessuale nei confronti di Shio: le due protagoniste dormono insieme, fanno il bagno insieme e mai Satou tocca o si fa toccare da Shio in modo erotico. Si abbracciato spesso in modo dolcissimo, si baciano la fronte a vicenda, ma mantengono sempre un atteggiamento casto e innocente, in linea con il loro rapporto assolutamente puro. Questa è un’altra differenza tra Satou e quell’altro personaggio che invece desidera toccare ed essere toccato da Shio.
    La purezza del rapporto tra Satou e Shio è in netto contrasto con tutto ciò che accade nell’anime, una sequenza di personaggi malati che fanno cose orribili spinti dai propri desideri più disgustosi. Esattamente come accade a Satou, che dopo aver subìto e fatto azioni violente torna a casa e la dolcezza del suo rapporto con Shio fa rimarginare le sue ferite emotive, anche noi spettatori ci sentiremo subito meglio quando la scena si sposterà all’interno dell’appartamento di Satou e finalmente potremo vedere un rapporto così splendido e puro dopo aver assistito a fatti orrendi.
    Oltre a Satou e Shio, è presente anche un altro personaggio yuri. A differenza delle due protagoniste, però, questa ragazza è come tutti gli altri personaggi di questo anime: una malata mentale ossessionata dal suo interesse amoroso, tanto da essere pronta a perdere la propria identità per diventare come lei. Grazie a lei avremo una scena yuri piuttosto esplicita, ma che ci lascerà l’amaro in bocca, assolutamente imparagonabile ad un semplice, ma dolcissimo, abbraccio tra tra Shio e Satou.



    Commento Generale
    Happy Sugar Life non è affatto un anime facile da guardare. Aspettatevi perversioni, malattie mentali, violenze fisiche e psicologiche da tutti i personaggi. Non c’è neanche un personaggio che si possa definire completamente buono o innocente, compresa la piccola Shio. Ad un certo punto, nella mente dello spettatore inizierà un gioco un po’ malsano: ogni volta che verrà presentato un nuovo personaggio, verrà naturale cercare di indovinare la sua perversione.
    Malgrado l’orrore delle cose che vedremo scorrere sullo schermo, sarà davvero impossibile smettere di guardare questo anime. Non solo per la fascinazione perversa che avrà su di noi (un po’ come guardare un ragno che uccide una mosca caduta nella sua tela), ma che perché è un ottimo anime sotto ogni punto di vista. La storia è estremamente intrigante, piena di misteri e ombre che pian piano verranno svelati. Le tempistiche sono gestite con maestria: non ci viene rivelato tutto insieme negli ultimi episodi come troppi anime fanno e non sapremo tutto nei primi due episodi, le rivelazioni sono distribuite uniformemente e vengono mostrate quando ce n’è necessità. Le musiche, in particolare la splendida opening One Room Sugar Life cantata da Nanao Akari, riescono a trasmettere la dolcezza e l’amaro di questo anime. Voglio anche sottolineare l’eccezionale bravura di tutti i seiyuu che riescono a passare da voci dolci e normali a voci da psicopatici, in particolare la divina Hanazawa Kana (seiyuu di Satou).
    Happy Sugar Life, inoltre, pone alcuni importanti quesiti morali nello spettatore. La protagonista è una persona assolutamente deprecabile che nel corso dell’anime si macchia di crimini più o meno orribili. Satou non è una antieroina, è proprio un personaggio che potrebbe benissimo essere un antagonista. Eppure, qualcosa la distingue da tutti gli altri personaggi: essi sono spinti dai loro impulsi più bassi, compiono azioni malvagie per realizzare i loro desideri perversi e violenti, mentre Satou fa ciò che fa non per se stessa, ma per tenere al sicuro Shio. Certo, la sicurezza di Shio e la protezione della loro “happy sugar life” implica che Satou protegga anche se stessa e ciò a cui tiene, ma il suo scopo finale non è mai se stessa. Inoltre non compie mai i propri crimi per divertimento, li compie solo quando gli altri personaggi minacciano la sicurezza della sua relazione con Shio o Shio stessa.
    Il fine giustifica i mezzi? È possibile “perdonare” i crimini di Satou perché li compie in nome dell’amore?
    Non posso rispondere per voi, sarà compito vostro, mentre guardate questo anime, prendere queste decisioni. Personalmente ho adorato Satou e ho tifato per lei e per la sua relazione con Shio dall’inizio alla fine. La purezza del loro amore e il fatto che siano due persone distrutte che riescono a completarsi a vicenda me le ha fatte amare tantissimo. Ho odiato gli altri personaggi che cercavano in tutti i modi di intromettersi fra di loro e ho provato piacere quando sono stati distrutti da Satou. Però devo sottolineare che io amo i personaggi yandere e le storie, soprattutto d’amore, perverse e oscure. Altre persone non hanno apprezzato queste tematiche e hanno odiato Satou, sperando che venisse arrestata. Ognuno è diverso e il fatto che questo anime tiri fuori reazioni diverse da diversi spettatori è l’ennesima conferma che ci troviamo davanti ad un ottimo prodotto.
    Il mio consiglio è quindi di guardalo assolutamente, se non siete facilmente impressionabili.

    Edited by Princess Tutu - 14/3/2021, 20:08
     
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    Grazie davvero per questa bellissima recensione di uno dei miei anime preferiti degli ultimi anni. Leggendola ho potuto rivivere tutte le emozioni e le sensazioni che ho provato vedendolo, ed è stato quasi come se avessi dato voce ai miei ricordi.

    Inutile dire che concordo con tutto quello che hai scritto, ma soprattutto condivido pienamente sul fatto che è un anime che in certi momenti ti genera un vero e proprio conflitto interiore, arrivando addirittura a farti dubitare più di una volta della tua stessa integrità morale. Questo perché da un lato c'è una parte di te che sa benissimo che l'amore fra Satou e Hina è qualcosa di malsano, e che è tutto profondamente sbagliato, però dall'altro lato c'è un'altra parte di te, quella più istintiva ed irrazionale, che ti porta a fare il tifo per loro e che nonostante tutto vuole vedere il loro amore trionfare, costi quello che costi! E le opere come questa, che ti aprono una porta sui corridoi più bui della mente umana, sono da sempre tra le mie preferite.

    L'unico motivo per cui nella mia panoramica di fine anno gli ho assegnato "soltanto" un 8 di valutazione (metto volutamente le virgolette perchè per il mio metro di giudizio è comunque un voto altissimo) invece che un 10 è sempre spiegato ed è legato al finale. Metto sotto spoiler ovviamente e se non lo avete ancora visto mi raccomando NON LEGGETELO !!!!!!

    Happy Sugar Life soffre secondo me di quella che io ho ribattezzato la "Sindrome da Death Note", ovvero quel particolare fenomeno per cui, siccome è scritto da qualche parte che il protagonista "cattivo" è destinato a perdere, perchè questo accada nel finale improvvisamente si rimbecillisce e - dopo essere stato pressochè perfetto ed infallibile per tutto il tempo - ecco che di colpo inizia a commettere una serie di dimenticanze e di errori di valutazione madornali che gli costeranno infine la vita. Non sto certo dicendo che sia sbagliato che alla fine il protagonista vada incontro al suo destino, tuttavia mi piacerebbe che una volta ogni tanto gli autori trovassero qualche escamotage narrativo differente dal farli semplicemente rincretinire di colpo quando sono praticamente ad un passo dalla vittoria.
     
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    Ovviamente non leggo lo spoiler, essendo arrivata all'ottavo episodio, anche se già immagino il finale, un po' anticipato nel primo episodio, cmq che dire, è un anime particolare, l'essenza stessa dell'amore platonico quello di Satou x Shio, quest'ultima è adorabile, come resistere ad un angioletto simile l'unica capace di illuminare con i raggi della speranza il buio della follia in cui vive immersa Satou, cmq complimenti per la recensione dettagliata e appassionata, in una parola, perfetta, di cui ho apprezzato e condiviso ogni singola parola, anche io regalo un 8 pieno a quest'opera, al momento, in attesa del finale che potrebbe aumentare o diminuire il mio voto
     
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    To Aru Ikka no Tea Party è una canzone di GUMI, prodotta da Kururingo. La canzone è diventata molto popolare e quindi altre persone hanno creato delle versioni alternative, basate su vari anime/manga/videogame.
    Ecco qui la versione dedicata a Happy Sugar Life!
    (C'è qualche spoiler, quindi vi consiglio di guardarla solo dopo aver terminato la visione dell'anime).

     
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    Bellissima recensione per quello che è uno degli anime più destabilizzanti che abbia mai visto!
    Sono sorpreso di vederlo nella sezione Yuri Main considerato che tecnicamente è uno shōnen anche se è vero che tutto ruota attorno al rapporto tra Satō e Shio.
    La qualità della scrittura e il ritmo sono davvero ottimi, come avete detto voi è impossibile staccarsi dalla visione nonostante la coraggiosa scelta narrativa di rivelare il finale fin dai primi secondi del primo episodio (come notato da Yas). Quando una storia è così incalzante pur conoscendone già a priori la fine vuol dire che è davvero ben fatta.
    Sono però d'accordissimo anche con Mamiina: alcune scelte della protagonista nel finale sono inspiegabili e deludenti.

    Vorrei aggiungere un ulteriore spunto di discussione: HSL ci mostra come in una storia giapponese sia possibile, per un bambino, avere un'agency.
    Nei media e nella cultura occidentale contemporanea siamo abituati a considerare i bambini alla stregua di soggetti con gravi deficit mentali (passatemi il paragone, non me ne viene in mente uno migliore al momento) nel senso che devono essere amati, devono essere protetti, ma non è possibile attribuire loro capacità di giudizio e, quindi, di decidere per se stessi. Un bambino ha il ruolo di farsi proteggere e il compito di ubbidire.
    In Giappone - e credo anche nel resto dell'Asia orientale - un bambino può essere invece caratterizzato come in grado di decidere per sé senza causare sussulti al fruitore dell'opera. Shio ce lo mostra in maniera così prepotente da diventarne quasi un archetipo:

    SPOILER (click to view)
    Fino a poco prima della fine HSL ci fa credere che Shio sia completamente vittima di Satō. Shio è mostrata come prigioniera dell'egoismo di Satō, ignara della crudeltà criminale della sua protettrice, chiusa letteralmente in casa per non rischiare di incrociare i propri legittimi famigliari. Il finale sovverte questa ipotesi: Shio non solo è/diviene consapevole dell'essere innamorata di un'assassina ma sceglie di abbracciare pienamente il comportamento di Satō, sceglie consapevolmente lei anziché la sua famiglia. E senza neanche un granché di conflitto interiore: l'abbandono per Satō è totale e indubbio.

    Questa agency in possesso a una bambina sarebbe totalmente inaccettabile per lo spettatore occidentale medio.


    Mi tolgo le vesti da osservatore e mi rimetto quelle da irrazionalità emotiva per dire

    SPOILER (click to view)
    Ma ragazzi, ma l'omicidio di Shōko? Che scena, che potenza. Mi ha colto alla sprovvista, non pensavo saremmo arrivati lì. Sì sì, anch'io non volevo che Satō e Shio venissero separate, però...! Però...! Shōko non si meritava di finire così...
     
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    CITAZIONE (Goronta @ 30/3/2022, 22:27) 
    Sono sorpreso di vederlo nella sezione Yuri Main considerato che tecnicamente è uno shōnen anche se è vero che tutto ruota attorno al rapporto tra Satō e Shio.

    La spiegazione è molto semplice e la trovi nella legenda della Lista Anime. Le 4 sezioni del forum poi rispecchiano la suddivisione degli anime all'interno di quella lista, a prescindere da genere, target, eccetera, visto che noi dobbiamo catalogarli esclusivamente in base alla componente yuri. :D

    CITAZIONE
    Mi tolgo le vesti da osservatore e mi rimetto quelle da irrazionalità emotiva per dire

    Ma ragazzi, ma l'omicidio di Shōko? Che scena, che potenza. Mi ha colto alla sprovvista, non pensavo saremmo arrivati lì. Sì sì, anch'io non volevo che Satō e Shio venissero separate, però...! Però...! Shōko non si meritava di finire così...

    Quello è stato il momento in cui ho capito che
    non ci sarebbe più stata possibilità di salvezza per Satou, il cosiddetto punto di non ritorno. Tra l'altro quella scena è uno di quei rari casi in cui l'adattamento animato ha surclassato il manga. In quest'ultimo infatti quella scena è composta da poche crude vignette, invece nell'anime l'hanno resa maestosa.
     
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    Vorrei aggiungere un ulteriore spunto di discussione: HSL ci mostra come in una storia giapponese sia possibile, per un bambino, avere un'agency.
    Nei media e nella cultura occidentale contemporanea siamo abituati a considerare i bambini alla stregua di soggetti con gravi deficit mentali (passatemi il paragone, non me ne viene in mente uno migliore al momento) nel senso che devono essere amati, devono essere protetti, ma non è possibile attribuire loro capacità di giudizio e, quindi, di decidere per se stessi. Un bambino ha il ruolo di farsi proteggere e il compito di ubbidire.
    In Giappone - e credo anche nel resto dell'Asia orientale - un bambino può essere invece caratterizzato come in grado di decidere per sé senza causare sussulti al fruitore dell'opera.

    Molto interessante questo appunto che mi ha fatto notare qualcosa di lampante, ma a cui non avevo mai fatto caso.
    In realtà, se ci pensate bene, nella maggioranza delle opere giapponesi diciamo "otaku", i protagonisti sono bambini o al massimo adolescenti. E' difficile trovare dei protagonisti adulti, a meno di non andare su opere seinen o josei.
    Pensiamo per esempio a tutte quelle opere scifi/fantasy in cui i protagonisti adolescenti devono salvare il mondo e combattere contro qualche minaccia, rischiando la vita. In alcuni anime, penso per esempio a World Witches, è necessario che siano giovani, perché gli adulti non hanno potere. Succede talmente tante volte che qualche mese fa giocavo a Valkyria Chronicles 2 e ho descritto la storia al mio ragazzo, anche lui otaku, dicendogli che ovviamente i protagonisti sono dei liceali studenti di una scuola militare e che devono combattere in prima linea per difendere il proprio Paese come tutti i soldati bambini delle opere di guerra giapponese xD
    Questo non è qualcosa che serve a riflettere il target perché molti anime con protagonisti dei bambini o degli adolescenti in realtà si rivolgono a degli spettatori adulti, penso per esempio alle opere dello Studio Ghibli o per l'appunto opere a tema militare.
    Penso che riguardi la passione che la cultura giapponese ripone nel concetto di "purezza", perché ovviamente si ritiene che più una persona è giovane, più è pura e innocente.
    Inoltre, i bambini e gli adolescenti giapponesi sono molto più indipendenti di quelli occidentali. Gli studenti delle elementari, per esempio, vanno spesso a scuola da soli, armati solo di allarmi portatili. Molti ragazzi di campagna che decidono di frequentare il liceo in una grande città vivono da soli, non in dormitori o case per gli studenti come i nostri, ma in veri e propri appartamenti.
    Insomma, un argomento piuttosto interessante, ma su cui non voglio dilungarmi, altrimenti finiamo in off topic ;)
     
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    QUOTE (Princess Tutu @ 3/31/2022, 08:02 PM) 
    Molto interessante questo appunto che mi ha fatto notare qualcosa di lampante, ma a cui non avevo mai fatto caso.
    In realtà, se ci pensate bene, nella maggioranza delle opere giapponesi diciamo "otaku", i protagonisti sono bambini o al massimo adolescenti. E' difficile trovare dei protagonisti adulti, a meno di non andare su opere seinen o josei.
    Pensiamo per esempio a tutte quelle opere scifi/fantasy in cui i protagonisti adolescenti devono salvare il mondo e combattere contro qualche minaccia, rischiando la vita. In alcuni anime, penso per esempio a World Witches, è necessario che siano giovani, perché gli adulti non hanno potere. Succede talmente tante volte che qualche mese fa giocavo a Valkyria Chronicles 2 e ho descritto la storia al mio ragazzo, anche lui otaku, dicendogli che ovviamente i protagonisti sono dei liceali studenti di una scuola militare e che devono combattere in prima linea per difendere il proprio Paese come tutti i soldati bambini delle opere di guerra giapponese xD
    Questo non è qualcosa che serve a riflettere il target perché molti anime con protagonisti dei bambini o degli adolescenti in realtà si rivolgono a degli spettatori adulti, penso per esempio alle opere dello Studio Ghibli o per l'appunto opere a tema militare.
    Penso che riguardi la passione che la cultura giapponese ripone nel concetto di "purezza", perché ovviamente si ritiene che più una persona è giovane, più è pura e innocente.
    Inoltre, i bambini e gli adolescenti giapponesi sono molto più indipendenti di quelli occidentali. Gli studenti delle elementari, per esempio, vanno spesso a scuola da soli, armati solo di allarmi portatili. Molti ragazzi di campagna che decidono di frequentare il liceo in una grande città vivono da soli, non in dormitori o case per gli studenti come i nostri, ma in veri e propri appartamenti.
    Insomma, un argomento piuttosto interessante, ma su cui non voglio dilungarmi, altrimenti finiamo in off topic ;)

    Tutto verissimo! Per quanto riguarda il tuo ultimo paragrafo penso anche al fatto di come agli alunni giapponesi venga dato il compito di tenere pulita e ordinata la scuola!

    Mi ricordo i lontani tempi del primo Zoe of the Enders che fece un po' scalpore in occidente perché il protagonista, Leo Stenbuck, pilota di mecha in un contesto militare come quelli che hai citato, aveva 13 anni, un anno in meno di Shinji Ikari.

    HSL secondo me va ancora oltre. Innanzitutto perché Shio ha 8 anni. Ma anche perché Shio ha un'agency piena: la vediamo fare una scelta libera e consapevole. Leo e Shinji invece, per tornare agli esempi di prima, non hanno una reale possibilità di scelta: il contesto li obbliga ad accettare il ruolo che gli viene attribuito.

    ( Per quanto riguarda VC ho giocato solo l'1 e il 4 :D )
     
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    Tutto verissimo! Per quanto riguarda il tuo ultimo paragrafo penso anche al fatto di come agli alunni giapponesi venga dato il compito di tenere pulita e ordinata la scuola!

    A noi al massimo i professori ci pregavano di non scrivere sui banchi :XD:
     
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    QUOTE (Princess Tutu @ 1/4/2022, 16:34) 
    QUOTE
    Tutto verissimo! Per quanto riguarda il tuo ultimo paragrafo penso anche al fatto di come agli alunni giapponesi venga dato il compito di tenere pulita e ordinata la scuola!

    A noi al massimo i professori ci pregavano di non scrivere sui banchi :XD:

    ed è proprio allora che ti veniva voglia di farlo! :woot:
     
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